uci Francesco Maria Toscano per “Gazzetta del sud”
Al fine di promuovere la funzione sociale ed educativa dello sport, il Coni ha istituito, sulla base di una direttiva della presidenza del Consiglio dei ministri del 2003, “la Giornata nazionale dello sport”. L’evento, giunto oramai alla ottava edizione, si svolge ritualmente la prima domenica di giugno. Anche quest’anno quindi, le piazze e i lungomari dei principali centri cittadini provinciali, saranno colorati dall’entusiasmo e dalla vivacità di tanti giovani e meno giovani che potranno così conoscere realtà sportive spesso considerate minori ma non per questo meno importanti. Lo spirito dell’iniziativa, che non a caso si intitola “Lo Sport ci unisce”, è infatti quello di diffondere i valori di “libertà, unione, amicizia, tolleranza solidarietà, autodisciplina e responsabilità”. Un programma evidentemente ambizioso e di largo respiro. In concreto il 5 giugno saranno allestiti campi di gara nei quali i cittadini potranno prendere contato con le realtà sportive esistenti nei diversi territori. Oltre al Coni, che supervisiona la buona riuscita del progetto, collaborano pure le federazioni sportive nazionali e gli enti di promozione sportiva, nonché numerose amministrazioni comunali che condividono la ratio dell’iniziativa. A livello nazionale, l’evento coinvolgerà altre 1500 comuni dislocati sul territorio nazionale con il sostegno dell’Anci, dell’Upi e del coordinamento delle regioni. Oltre a Reggio Calabria, nel dettaglio, la manifestazione avrà luogo pure nei territori di Bagnara, Polistena, Gioia Tauro, Montebello Jonico, San Roberto, Sant’Alessio, Cinquefrondi, Caulonia, Roccella, Palmi e Melito di porto salvo. Per Giovanni Filocamo, presidente provinciale del Coni, il lungomare di Reggio diverrà “una palestra a cielo aperto”. Bisogna”, spiega Filocamo,” avvicinare i cittadini allo sport, e iniziative come queste riescono nell’intento di far conoscere ai cittadini le diverse discipline, anche quelle meno pubblicizzate. Non tutti hanno una predisposizione per gli sport maggiori, ma questo non significa che non possano capire di essere attratti da altre discipline meno conosciuti”.