Come ampiamente anticipato dal “moralista” prende quota l’ipotesi Mario Monti per la carica di Premier di un governo tecnico. Non ci voleva un immane sforzo di fantasia per capire che i grandi e occulti potentati internazionali che hanno commissariato la democrazia italiana con il consenso irresponsabile della alte cariche istituzionali del nostro sciagurato Paese, avrebbero tentato di forzare la mano. Monti in Italia come Papademos in Grecia rappresenta la plastica vittoria delle oligarchie sul popolo, della moneta sul consenso. E’ l’ultimo tassello di quel piano malefico volto a imprimere un nuovo ordine mondiale, ridisegnato sulla sempiterna distinzione tra patrizi e plebei di romana memoria. Come tutte le ipotesi provvisorie, la scelta di Monti diverrà a breve definitiva. Nel senso che, semmai dovesse concretizzarsi questo piano scellerato, Monti non si limiterà a completare una legislatura morente ma utilizzerà il suo nuovo ruolo per preparare il dopo. La presa di coscienza da parte del popolo delle ingiustizie e dei soprusi ai quali è endemicamente sottoposto, fanno avanzare vorticosamente nei sondaggi forze politiche ancora vergini, capaci di ostacolare il sacco dei beni pubblici già pianificato dai soliti noti. Per questo chi comanda non può permettere che le elezioni le possa vincere una coalizione capace di autodeterminarsi rispetto agli schiavisti che da Francoforte soffocano la vita di giovani, pensionati e lavoratori. Monti creerà le condizioni affinché nel 2013 si presenti e vinca un largo schieramento “moderato”, di diretta emanazione sovranazionale, piegato agli interesse delle lobby. Non è importante il colore del governo. E’ importante che chiunque vinca, resista il ruolo predominante a sinistra dei vari Enrico Letta, Rutelli, D’Alema e Casini. Unica garanzia affinché cambiando governo, in realtà nulla cambi.
Francesco Maria Toscano