Francesco Maria Toscano per Gazzetta del sud
Mentre l’attenzione dei principali media sembra totalmente protesa nel decodificare fenomeni e termini astrusi come “spread” prima sconosciuti e improvvisamente divenuti centrali nel dibattito interno e internazionale, esistono ancora problemi come la disoccupazione, se volete più tradizionali e di più agevole comprensione, che incidono enormemente sulle vite di una moltitudine di giovani e meno giovani spesso scivolati, nell’indifferenza generale, nel girone oscuro dell’esclusione sociale. Spostando l’obiettivo dall’ossessivo asservimento ai dogmi di una finanza immorale e anarchica al dato, ben più tangibile e reale, riguardante l’uomo, il lavoratore e i suoi bisogni, si spalanca un mondo pieno di criticità di complessa risoluzione. Una recente ricerca dello Svimez ha certificato la sofferenza in capo ai giovani calabresi in relazione alla necessità di assicurarsi un lavoro dignitoso e coerente con i propri percorsi formativi. Non accenna poi a diminuire l’emigrazione intellettuale e manuale, la scala sociale è ferma mentre diminuiscono i salari in proporzione all’aumento della precarietà. All’interno di questa cornice amara, le istituzioni provano a indicare dei percorsi capaci in teoria di invertire la rotta. L’azienda Calabria Lavoro, ente pubblico economico strumentale della Regione Calabria, avente anche il precipuo compito di favorire e sviluppare politiche per l’occupazione, ha indetto una conferenza stampa volta alla presentazione di un “osservatorio sul mercato del lavoro con il compito di svolgere un’attività sistematica di rivelazione, elaborazione ed analisi dei dati”. Dice Pasquale Melissari commissario di Calabria Lavoro:”Sono molto contento di presentare questa nuova piattaforma telematica che risulterà molto utile al fine di comprendere in concreto la reale situazione del mercato del lavoro nella nostra regione. Ringrazio le Province il cui ausilio è indispensabile per la riuscita del progetto. Il nostro è un progetto aperto, trasparente e accessibile a tutti. Bisogna combattere anche le zone grigie e nere presenti nel mondo del lavoro. Per Giuseppe Raviglia, esponente del Formez, “è indispensabile monitorare il mercato del lavoro partendo dalle indicazioni provenienti dai singoli territori”. Chiude il dibattito l’ing. Massimo Russo che, dopo aver approfondito alcuni aspetti tecnici relativi al nuovo progetto, ha ribadito l’importanza di un approccio analitico per ottenere risultare in tema di lavoro: “Conoscendo nel dettaglio le singole realtà”, ha detto, “sarà più semplice adottare misure concrete che rispondano ad una esigenza reale del territorio. I programmi, per funzionare, devono essere razionali e calibrati”.