Su la 7 c’è l’Infedele. Nel buio del panorama informativo italiano sul caso Grecia, Gad Lerner ha organizzato una buona trasmissione di approfondimento su una vicenda tanto decisiva quanto silenziata. I grandi network informativi italiani, invece, sono troppo eccitati nell’osservare le navicate appenniniche per occuparsi delle proteste che stanno infiammando l’Europa. Il limite della trasmissione è forse consistito nella non eccelsa qualità degli ospiti in studio, incapaci di analisi di grande respiro e spesso tentati dall’utilizzo di furbizie rappresentative. Tra i peggiori il giornalista del Corriere della Sera Federico Fubini, nei panni mal dissimulati dell’agente tedesco schierato a difesa pure degli interessi delle banche padrone del giornale che lo paga. Non convincenti neppure i ragionamenti un pò troppo arzigogolati dell’economista in collegamento da Roma prof. De Cecco. L’unico ospite in studio capace di cogliere inascoltato il cuore del problema è stato il prof. Giovanni Dosi, economista della scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Dosi, senza perdersi in argomenti di contorno, ha spiegato con lucidità perché queste politche recessive attualmente in atto produrranno il sicuro effetto di aggravare la crisi. Dosi ha inoltre invitato tutti a riscoprire le politiche keynesiane, uniche che possono rimettere in moto l’economia, mettendo in guardia tutti dal rischio possibilissimo che si ripresentino a breve in Europa i fantasmi di un tragico passato. Per sfuggire all’abbraccio di usurai interessati, ha continuato Dosi, è meglio che la Grecia dichiari un fallimento che è già nei fatti. La storia infatti insegna come, dopo un default, l’economia tenda dappertutto a ripartire con slancio. La deputata socialista greca, Elena Panaritis, sembrava collegata direttamente della Luna. Dopo avere votato le misure criminali volute dalla Troika per colpire il popolo che indegnamente rappresenta, la Panaritis ha espresso dubbi sulla qualità delle politiche che lei stessa insieme al suo partito, ìl Pasok, ha imposto al suo sventurato Paese. Stendo infine un velo pietoso sul parlamentare tedesco della Cdu Kolbe, perfetta e involontaria controfigura del militare nazista tedesco che, nel film di Benigni “La vita è bella”, si dimostrava ossessionato dall’indovinello dell’anatraccolo che non riusciva a risolvere. I limiti degli ospiti in studio, capeggiati dall’irritante e a tratti impudicamente antidemocratico Fubini, sono stati ampiamente compensati però dalla ottima qualità dei servizi andati in onda e dalla incalzante e pertinente conduzione di Gad Lerner. Grazie alla attenta osservazione dei servizi degli ottimi giornalisti de “L’Infedele”, è stato possibile capire fino in fondo i radicati sentimenti antitedeschi che pervadono la società ellenica e cogliere il fallimento complessivo delle politiche liberiste imposte dagli euronegrieri in alcuni Paesi volutamente ridotti in ginocchio come Grecia, Ungheria, Portogallo e Romania. Politiche infami, fatte di tagli al welfare, ai salari e di privatizzazioni selvagge di beni pubblici. Bello pure il filmato sulla giovanissima e lucida leader del movimento studentesco cileno Camila Vallejo, che ha messo in guardia gli europei dai disastri compiuti in passato nel suo Paese da quelle stesse ricette oggi applicate con l’inganno in Europa. Tutto sommato, una trasmissione che meritava di essere vista.
Francesco Maria Toscano
Bravo, non ho visto la puntata, ma concordo pienamente (a metà…) sull’analisi politica odierna nonché sulla trasmissione in se stessa, che è sempre puntuale e ben condotta. A volte anche troppo!