Prima giornata del meeting riminese. Sveglia alle 5, partenza da Milano sud alle ore 6 nella speranza di raggiungere per tempo il luogo dell’evento orgnizzato da Paolo Barnard. Leggendo le informazioni sul sito mi ero messo un tantino in allarme. Barnard, infatti, ci aveva tenuto a specificare l’assoluta importanza della puntualità, pena l’esclusione dall’ascolto dei lavori. Nonostante l’impegno e la capacità del guidatore Alessando siamo però arrivati con venti minuti di ritardo rispetto all’orario previsto dal programma. Panico. All’arrivo, dopo un lungo e faticoso viaggio, troviamo solo alti cancelli sbarrati, con due addetti alla sicurezza intenti a spiegarci come Barnard avesse lasciato disposizioni precise e non interpretabili. Nessun appello per i ritardari, da qualunque parte del mondo arrivino. Non ci resta che aspettare la fine della sessione mattutina per ritentare la fortuna nel primo pomeriggio. Io e Alessandro condividiamo questa triste condizione in compagnia di un’altra decina di persone che, come noi, non hanno rispettato l’orario con germanica precisione. Una ragazza palermitana accenna una protesta, rafforzata dall’ indignazione nel vedersi vietato l’ingresso dopo un così lungo cammino. Le sue proteste non sortiscono però nessun effetto e la ragazza, sconsolata, borbottando si allonana. Io e Alessandro restiamo nel piazzale antistante il palazzo dell’incontro, ingannando il tempo in compagnia di quelli che condividono il nostro destino di provvisori esclusi per colpa grave. Si parla di economia, lavoro e crisi greca, quando improvvisamente una manina angelica senza colpo ferire, mossa evidentemente a compassione, ci apre furtivamente dall’interno il cancello che permette l’ingresso. Senza fare domande, con passo svelto e aria circospetta, io e Alessandro ci guadagniamo l’ingresso dell’aula dove da un’oretta buona gli oratori hanno già cominciato ad approfondire i temi del dibattito. L’amarezza per il trattamento non proprio affettuoso ricevuto all’arrivo lascia immediatamente il campo al vivo interesse per la qualità delle analisi e la profondità dei ragionamenti esposti dai diversi protagonisti che si alternano al microfono. Questa sera mi limiterò a mettere in rilievo alcune sintetiche impressioni. Domani, con calma, provvederò a stilare un rapporto dettagliato sulle proposte economiche discusse e approfondite. In pillole, ottime le relazioni tecniche e l’analisi economica rigurdante la crisi Europea e il ruolo della Modern Money Theory come possibile soluzione. Scarso l’approfondimento politico sulle cause profonde che hanno determinato questa involuzione democratica con annesso impoverimento dei popoli. Dubbi sulla capacità della persona Paolo Barnard di poter trasformare una piattaforma ancora esclusivamente culturale in proposta politica capace di diventare concreta e solida alternativa. Il resto a domani.
Francesco Maria Toscano
Il meeting è stato informativo e divulgativo prima di tutto. E’ un interesse di tutti maturarne i contenuti e trasformarli in un nuovo paradigma socio-economico. A P.Barnard và il riconoscimento (e anche il ringraziamento) per quanto fatto. L’argomento era oggettivo (ovvero l’MMT) e non dovrebbe essere relativizzato alla personalità del suo organizzatore.
La situazione politica ed economica di questo paese è seria ed uscirne si può solo con un gioco di squadra fatto da persone adulte e possibilmente lucide. L’interesse collettivo dovrebbe far serrare i ranghi lasciando a tempi migliori personalismi e rivalità.