La tre giorni romagnola sulla Modern Money Theory è stata veramente intensa e ricchissima di spunti di riflessione. Tantissimi gli aspetti tecnici e teorici affrontati dai cinque esperti che hanno tentato di trovare una buona risposta per ognuna delle tantissime domande provenienti da un numeroso pubblico attento, esigente e ansioso di comprendere. Se decidessi di riportare qui e adesso, in maniera più o meno fedele, soltanto la cronaca degli infiniti argomenti trattati, non credo farei però un buon servizio. Penso sia più utile, infatti, affrontare con metodo un argomento delicatissimo come quello della crisi, incastonandolo in maniera corretta dentro una cornice necessariamente più ampia, che finisce con lo sconfinare in maniera brutale all’interno di quel perimetro un tempo riservato in via esclusiva ad una classe politica ancora capace di imporre il suo primato, quello democratico. Bene. Una volta chiarito questo decisivo aspetto preliminare, bisogna quindi scegliere quale prospettiva abbracciare. Perchè per la comprensione di una attualità volutamente tragica e complessa, probabilmente non basta il tecnicismo di chi ha confidenza con le scienze economiche. Anzi, paradossalmente, temo che una eccessiva preparazione di tipo procedurale potrebbe persino risultare nell’insieme fuorviante. Come ho già anticipato nei pezzi precedenti, il punto di forza dell’incontro organizzato da Barnard è, a mio avviso, consistito nella capacità di veicolare con piglio autorevole e scientifico un messaggio forte e comprensibile. Un messaggio capace di smascherare le troppe bugie e omissioni che hanno accompagnato questa costruzione europea che tradisce in pieno le aspettative dei padri fondatori. Questa Europa, che dal punto di vista politico punta in via principale all’annacquamento della democrazia e alla cinesizzazione dei popoli mediterranei, usa la clava economica per perseguire un risultato che è però fondamentalmente sociale e politico. Sotto questa lente, le scelte dei diversi governi eterodiretti dalla Toika, all’apparenza folli, si scoprono coerenti ed efficienti. Il tutto condito da un uso spregiudicato, sapiente e mistificante di una comunicazione martellante sul modello berlusconiano. Ecco come Stephanie Kelton demolisce alcune delle basi teoriche che tengono in piedi il mostro che ci divora: “In tanti paragono erroneamente il comportamento di una famiglia nel tenere in ordine i conti con quello che deve fare uno Stato. Non è affatto vero. Lo Stato con moneta sovrana deve sviluppare il concetto di finanza funzionale. Secondo gli economisti classici il mercato è autocorrettivo e lo Stato non deve intervenire nelle dinamiche del mercato. Quando cala la domanda dei prodotti nel mondo reale le aziende licenziano, non abbassano i prezzi. Tutte le economie di mercato sono cicliche e non possono mai garantire la piena occupazione. Secondo gli economisti tradizionali una delle soluzioni rispetto alla disoccupazione è la riduzione dei salari. La MMT rifiuta questa impostazione che colpevolizza i lavoratori. Gli economisti classici credono che la disoccupazione sia addirittura positiva, perché lo spettro di perdere il lavoro rende più efficiente il lavoratore. Se poi c’è troppa occupazione, dicono, aumenta l’inflazione. Il trattato di Maastricht individua soltanto nel pericolo inflazione il nemico da abbattere. Ma la disoccupazione è molto più pericolosa dell’inflazione. La disoccupazione crea infatti disagi di tipo psicologico e sociale. La disoccupazione ha perciò costi enormi. Per i conservatori americani, e non solo per loro, per avere più lavoro bisogna favorire le aziende con meno tasse e meno regole. Una ricerca empirica dimostra che sono i bassi livelli di vendita, e non le troppe regole, che spingono gli imprenditori a non assumere. Come spiegano Lerner e Keynes sono le vendite che cerano posti di lavoro. Per spendere, però, bisogna avere reddito. Le politiche di sacrifici e austerità significano tagliare le spese, tagliare i redditi e quindi distruggono posti di lavoro. Secondo Lerner la disoccupazione è il risultato di poca spesa. Quando la spesa dei consumi cala, questa va compensata con un surplus di intervento governativo. Bisogna perciò che gli Stati usino la moneta sovrana per gestire politiche di finanza funzionale. Per Lerner il governo deve mantenere il livello di spesa per la piena occupazione e utilizzare i suoi poteri per raggiungere il primo obiettivo. Le tasse, aldilà di quello che molti credono, non servono affatto a finanziare i servizi offerti dal governo, ma soltanto a rendere legale il sistema nel suo insieme. Il governo a moneta sovrana non ha alcun limite nell’emettere moneta. L’unico limite è quello di calibrare con sapienza produttività e emissione della moneta in modo da impedire l’inflazione. Abba Lerner spiega infine con chiarezza come il deficit pubblico non solo è una cosa normale, da accettare, ma perfino salutare. La MMT dimostra come la piena occupazione è realmente possibile”. La storiella del deficit che impone ai governanti di massacrare senza soluzione di continuità pensionati, salariati e precari è evidentemente falsa. Ulteriori approfondimenti nel pezzo di domani.
Francesco Maria Toscano
P.s. Chiunque volesse chiarimenti sulla Modern Money Theory può mandarmi una mail. Risponderò a tutti (toscanomoralista@gmail.com).
[...] da il Moralista http://www.ilmoralista.it/la-grande-mistificazione-del-debito-pubblico [...]
Condivido la scelta di affrontare il dibattito su MMT con metodo, un tema alla volta, senza eccessi di tecnicismi. Non tutti conoscono bene i fondamenti dell’economonia e pertanto assegnano alla MMT una valenza scientifica, più per un atto di fede che per consapevolezza della sua validità. Ergo lasciamo gli aspetti tecnici ai professori, studiosi, ricercatori e studentisperando che intervengano numerosi. Aggiungo che il dibattito a mio avviso deve essere trattato senza dare troppo spazio alle teorie del complotto e soprattutto ai personalismi di certi complottisti. Il complotto rischia di diventare lo strumento di distrazione di massa, più affascinante dei tecnicismi dell’economia, e gli aspetti fondamentali della MMT diverrebbero secondari e facilmente screditabili e addirittura irrisi, magari dagli stessi che ordiscono i complotti, se esistono! Ergo chi conosce questi complotti parli porti testimoni, documenti e fatti dimostrabili.. chi sa parli o taccia per sempre!! Un esempio per tutti è l’intervento di Nino Galloni che inizialmente sembrava ricco di inedite rivelazioni, finchè non ha citato, amò di sfotò, i modesti funzionari Tremonti e Draghi (levato qualche sassolino dalla scarpa?), ha parlato del suo ultimo libro (gran bella folla per farsi pubblicità!) fino alle deliranti affermazioni sul caso Moro.. di sicuro io stesso sarò costretto a comprarmi il suo libro, però intanto mi distraggo dal tema che era: la mistificazione del debito pubblico
[...] da il Moralista http://www.ilmoralista.it/la-grande-mistificazione-del-debito-pubblico [...]
[...] da il Moralista http://www.ilmoralista.it/la-grande-mistificazione-del-debito-pubblico [...]
Ho letto i testi di Barnard sulla MMT.
Veramente interessante teoria e chiari i principi dello stato a moneta sovrana e non.
Il nostro stato è NON SOVRANO.
Ora volevo capire se tutte le parole che si fanno sulla MMT siano un puro esercizio accademico sulle teorie economiche applicabili agli stati o una utopia di Barnard.
Come anche da lui descritto, hanno provato in Argentina ad applicare la MMT e sganciarsi dal dollaro e la conseguenza………
Il Grande Fratello ha dominato la situazione e stranamente il ministro all’economia è stato trovato morto.
Magari non erano piaciute le sue posizioni anti dollaro e si è sentito così sconfortato da farla finita?
Mah ……chissà
fingiamoci ingenui
Evidentemente questa è la dimostrazione che se ti scolleghi dai massimi sistemi multinazionali, fai una brutta fine.
A noi è arrivata la minaccia che se non ci adeguavamo avremmo causato la terza guerra mondiale !!!!!
A questo punto mi pare giusto pensare che evidentemente devi avere appoggi talmente alti per poter cambiare politica economica che noi miseri italiani non potremmo neanche immaginare di scalare certe vette.
Se non è riuscito Soros nel suo progetto sulla Russia, tanto da beccarsi un mandato di cattura internazionale da parte del Sig. Putin !!!!!!
Ho apprezzato molto l’idea di base dell’MMT ma come applicarla ?
Non certo facendo conferenze alla maniera dei convegni delle case farmaceutiche con i dottori.
Almeno i dottori ci guadagnano qualcosa a vendere i farmaci (e avvelenarci, ma questa è tutta un’altra storia…)
Mi viene da sentenziare quindi: FATTI NON PAROLE
Le PAROLE sono state usate per tutti gli anni 90 e fino al 2008 per inculcare nelle menti tutta la filosofia dell’indebitamento finalizzato al possesso dei beni.
Non possiamo certo neanche pensare di muoverci come i nostri partigiani nel ’40 che avevano vissuto gli ambiti militari ed avevano gli appoggi di partiti politici per passare dalle parole ai fatti contro gli invasori.
Oggi noi siamo tutti indebitati fino al collo con le famiglie a carico e spesso senza aver neanche fatto il militare.
Anche gli stati devono usufruire di mercenari per curare i propri interessi all’estero !!!!
con i nostri soldi……
Per di più se muovi anche solo un dito contro l’istittuzione europea in termini rivoluzionari, ti arriva addosso una nuova entità militare legittimata dall’Europa, che può TUTTO e ripeto TUTTO, restando completamente impunita (da poco ne fà parte anche la nostra, ops scusate, la ex nostra polizia militare: i Carabinieri).
La via della forza è alquanto improbabile….
basta guardare cosa succederà al movimento TAV che ci prova ed avremo la conferma
- Valori più che sani per i cittadini della valle
- verifiche dell’utilità del progetto con risultati alquanto dubbi
- inquinamento provocato dai lavori di dubbia gestione e conseguenze
Ma S’HA DDA FA’
per la figura che farebbe il paese con l’Europa !!!
questa è l’unica motivazione logica che ci viene propinata
Quello dei movimenti NO TAV possiamo prenderlo come esempio pilota alla ribellione al sistema negli anni 2000, per capire come le forze superiori gestiscono il volere del cittadino.
Sappiamo tutti che ci sono enormi interessi economici nel progetto, considerando di non minore interesse le implicazioni politiche.
In tutto questo “il cittadino” pare essere…………..UN FASTIDIO da DEBELLARE.
Per concludere e riallacciarmi alla MMT, forse la strada da percorrere per progettare un cambiamento è LA MEDIAZIONE.
Questi processi di mediazione (che qualcuno potrebbe definire con finalità etiche ) sono realizzabili solo ammettendo che ogni componente del SISTEMA deve avere un suo utile.
I laboratori, certe fondazioni con un reale scopo etico, alcuni docenti universitari o non più docenti (vedi i vari LIPTON e altri…) nei vari settori interessati tra cui quello economico e finanziario, potrebbero costituire la via parallela che PROPONE le alternative.
cercare di progettare la VIA ALTERNATIVA senza fare finta che i MASSIMI SISTEMI non esistano.
PROPORRE come fosse un progetto per una nuova azienda, LA NUOVA VIA con tutti i suoi conti economici.
Perchè non mediare con una delle multinazionali del petrolio per farla investire (termine che implica una remunerazione dell’investimento…) nella produzione di uno di quei macchinari che producono energia a costo quasi zero (antimateria ecc.)?
magari mediare con quella messa peggio tra le sorelle del cartello.
lei potrebbe vendere quella energia a meno di oggi a noi ed ottenere entrate enormi avendo abbattuto i costi di ricerca, trivellazione, trasporto, trasformazione, ecc.
LA MEDIAZIONE è la via
[...] da il Moralista http://www.ilmoralista.it/la-grande-mistificazione-del-debito-pubblico [...]