Nel silenzio più opprimente di un sistema informativo oramai indegno persino per Paesi come la Corea del Nord, in Italia si sta consumando un delitto politico gravissimo. Fatte le dovute differenze, l’introduzione costituzionale del principio del pareggio di bilancio obbligatorio per legge, votato ieri da una maggioranza bulgara alla Camera, è paragonabile alla promulgazione delle leggi sulla superiorità della razza di mussoliniana memoria. Dittature diverse, che perciò utilizzano e affinano strumenti diversi, ma fondamentalmente identiche oggi come ieri nell’inseguire obiettivi involutivi e antidemocratici. Se, come sembra, questa riforma scellerata verrà approvata in seconda lettura anche al Senato della Repubblica, ai cittadini verrà impedita persino la possibilità di promuovere un referendum che abroghi a furor di popolo una norma che solo delle sottilissime e perverse menti criminali potevano concepire e imporre. Al netto delle frasi vuote e degli inutili tecnicismi volti perlopiù a distogliere l’attenzione dal cuore dei problemi, il pareggio di bilancio, elevato a regola costituzionale, sancisce la definitiva sottomissione del potere politico democraticamente eletto rispetto alla volontà oligarchico-tecnocratica di ridisegnare l’Europa secondo uno schema neofeudale, impermeabile agli eventuali cambiamenti di colore dei diversi governi nazionali ridotti definitivamente a fantoccio. Le elezioni non vengono vietate ma rese di fatto inutili. Chiunque governi nel prossimo futuro dovrà rigidamente attenersi alla pedissequa applicazione di quelle stesse politiche liberiste che hanno distrutto Paesi mediterranei come la Grecia, balcanici come la Lettonia, nordici come l’Islanda, anglofoni come l’Irlanda. La somministrazione mortale sarà regola per tutti. Ai cittadini, tramite libere elezioni, verrà gentilmente concesso, bontà loro, di scegliersi il leader politico fisicamente incaricato di somministrare l’iniezione letale. E tutto questo nel silenzio più assordante. Oggi sul principale giornale italiano, il Corriere della Sera, non c’è una solo riga riguardante un argomento così importante per il futuro dei popoli europei. A mo’ forse di inconscia excusatio non petita, l’editoriale di oggi del giornale diretto da Ferruccio de Bortoli, a firma Ernesto Galli della Loggia e titolato “Il contenitore indispensabile”, affronta proprio, in maniera tutto sommato debole, lo spinoso tema del rapporto tra deficit economico e democratico. Scrive Della Loggia:”…appena una qualunque decisone, specie economica, esce dal singolo ambito statale ed è avocata dalla sede sovranazionale europea, essa esce dal circuito della discussione e del confronto interno alla collettività degli elettori di quello Stato. I suoi contenuti non sono più definiti dall’opinione della maggioranza esistente in quel Paese o dall’orientamento del suo governo (tutte cose che sopravvivono ma non anno valore dirimente). E prendono invece la forma ultimativa, calata dall’esterno del prendere o lasciare…”. In tutto questo l’editorialista non trova il coraggio di nominare il caso concreto rappresentato dal “fiscal compact”, forse timoroso dei tanti strumenti ritorsivi in mano ai padroni del vapore per piegare il dissenso in sostituzione dell’ormai inservibile olio di ricino. Un editoriale, tutto sommato migliore di altri, che Ernesto Galli Della Loggia avrebbe fatto forse meglio a titolare “vorrei (dirla tutta) ma non posso”.
Francesco Maria Toscano
il progetto di riforma costituzionale relativo all’introduzione del pareggio di bilancio dal sito della Camera dei deputati (la “d” minuscola non è un caso):
http://www.camera.it/465?area=1&tema=496&Il+pareggio+di+bilancio+in+Costituzione#paragrafo1882
Alcuni passi testuali:
“Per quanto concerne il contenuto dell’articolato, esso introduce nella Costituzione il principio del pareggio di bilancio, correlandolo a un vincolo di sostenibilità del debito di tutte le pubbliche amministrazioni, nel rispetto delle regole in materia economico-finanziaria derivanti dall’ordinamento europeo… In particolare, le novelle all’art. 81 della Costituzione… sanciscono il principio del “pareggio di bilancio”, in base al quale lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle diverse fasi – avverse o favorevoli – del ciclo economico…
…Si prevede tuttavia una eventuale deroga alla regola generale del pareggio, stabilendo che possa consentirsi il ricorso all’indebitamento solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e al verificarsi di eventi eccezionali, che possono consistere in gravi recessioni economiche; crisi finanziarie e gravi calamità naturali. Per circoscrivere e rendere effettivamente straordinario il ricorso a tale deroga, si dispone che il ricorso all’indebitamento connesso ad eventi eccezionali sia autorizzato con deliberazioni conformi delle due Camere sulla base di una procedura aggravata, che prevede un voto a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti”
Insomma il progetto di legge costituzionale ingabbia lo Stato ad una politica di austerity, taglia le gambe a qualsivoglia politica economica espansiva per la crescita. Poi quando il pareggio di bilancio porterà alla recessione l’Italia (anzi.. grave recessione economica, visto che in recessione già ci siamo) si potrà spenducchiare qualcosina per risollevare un pò l’economia, semprechè non si vada in default prima! e quando stai per andare in default li voglio vedere a modificare la costituzione per togliere questa assurda regola alla tedesca.. oppure se vogliamo spendere dobbiamo augurarci qualche calamità naturale.. magari un terremoto con epicentro nel deretano degli autori di questo pasticcio.
Ora, la proposta passerà al Senato e secondo l’art. 138 della costituzione rimarrà in stand-by per un periodo di decantazione di 3 mesi. Dopo tale termine rivotano entrambe le Camere a maggioranza assoluta. I nostri padri costituenti hanno previsto questo periodo di 3 mesi per far si che nel mentre si aprisse un dibattito nel Parlamento e nell’opinione pubblica. Se durante questo periodo tutto tace, nei giornali, nei partiti e nelle istituzioni, abbiamo il diritto di chiedere un dibattito al Presidente della Repubblica!! Almeno Lui si farà garante della Costituzione italiana? Ora basta! Se non lo chiediamo tutti insieme lo farò anche io da solo! Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare [cfr. art. 87 c.6] quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera (figurati se avranno le palle di farlo) o cinquecentomila elettori (forse siamo così tanti, ma ci fregano comunque… vedi più sotto) o cinque Consigli regionali (si magari quelli Padani compari della Lega Nord, visto che il pareggio di bilancio è esteso anche alle Regioni!! Iehee viva la Padania e Roma ladrona!! bello spot!). Ma attenzione qui arriva il bello: ultimo comma art. 138 cost. prevede che non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti (e figurati se il giorno delle votazioni non faranno rientrare anche quelli in malattia per raggiungere il quorum.. non ci sarà nessun referendum perché i maggiordomi della Camera voteranno in massa!!). Dopo la legge costituzionale faranno la modifica della legge quadro sulla contabilità generale dello stato e da allora il pareggio di bilancio sarà LEGGE!!
Se questo iter si terminerà col loro successo sarà effimero perché alle elezioni del 2013 eleggeremo qualcuno che trasformi la legge criminale in carta straccia
E’ ancora peggio di quanto pensassi! ho l’impressione di aver preso un abbaglio! e credo che sopra ho scritto una fesseria.. probabilmente mosso dall’enfasi a dalla rabbia non mi sono accorto che non siamo alla prima votazione, ma alla seconda.. almeno così mi pare di capire..Dal sito della Camera:
“La Camera dei deputati il 6 marzo 2012 ha approvato, senza modificazioni rispetto al testo già approvato in prima lettura il 30 novembre 2011, la proposta di legge costituzionale volta a introdurre nella Costituzione, nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea, il principio dell’equilibrio delle entrate e delle spese, il cosiddetto “pareggio di bilancio”. Si tratta della seconda lettura del provvedimento, già approvato in prima deliberazione da entrambe le Camere. Il testo dovrebbe ora essere riapprovato dal Senato, secondo quanto previsto dall’art. 138 della Costituzione”.
Quindi sono passati 3 mesi fra la prima e la seconda deliberazione senza alcun dibattito nelle istituzioni e nel paese! credo sia così.. mi informerò ulteriormente (visto la totale disinformazione mediatica e dei giornali..) e cercherò di essere più lucido..
Caro Francesco, non so perchè ma questo tema da te proposto, come sempre in modo eccellente (la qualità del tuo editoriale si capisce anche solo dai titoli), mi ha ricordato un tuo recente pezzo: UN PASSANTE DI NOME TREMONTI. Davanti a me ho il suo ultimo libro “uscita di sicurezza” che ho letto con interesse! non nascondo che dopo aver letto il libro mi son riletto il tuo articolo e non l’ho condiviso! nel libro l’ex ministro parla dello strapotere della finanza, delle abberrazioni dei derivati, dei credit default swap, del disegno neoliberista oligarchico di presunti illuminati e addirittura che bisognerebbe aprire le porte delle Istituzioni europee alla partecipazione democratica. Ed infine che le ricette migliori sono le politiche economiche post-keynesiane, auspicando una svolta nelle politiche europee per un nuovo new deal Rooseveltiano.. Praticamente a Tremonti, Barnard e i 5MMTers non gli fanno un baffo (gli voleva anche dare il suo libro al summit di Rimini..)Io spero che in Parlamento 3Monti non abbia votato il fiscal compact.. o magari non ha potuto raggiungere il Parlamento per un impegno soppravvenuto.. un’assenza giustificata…che ne so.. tipo la partecipazione ad un funerale – speriamo di no, si fa per dire (come successe per il voto di fiducia al Governo Berlusconi per l’approvazione.. se non erro.. del Rendiconto generale dello stato).
Dimmi davvero che non ha votato il fiscal compact, altrimenti mi spieghi come fa il new deal Rooseveltiano.. senza soldi in bilancio?
Ma anche se non l’ha votato, era sempre in TV per parlare del libro.. qualche parola sul fiscal compact.. no? Onore all’ex Ministro per aver riproposto gli Eurobond assieme a Jean-Claude Juncker.. oltre a ciò mi sarei aspettato più coerenza, più coraggio
Hai ragione, forse la mia interpretazione sul libro di Tremonti era troppo influenzata dal giudizio sul suo operato da ministro. In ogni caso in quel libro, è vero, ci sono passaggi nei quali Tremonti scrive cose di buon senso come quelle che tu riporti, am ci sono anche passaggi nei quali definisce inevitavibile le poltiche di rigore e austerità. Diciamo che il libro sembra scritto da Veltroni: keynesiano ma anche liberista…
si non mi è sfuggito quel passaggio sull’inevitabilità del controllo della spesa pubblica.. è esattamente su quel passaggio che ho fatto una domanda direttamente a Tremonti nel suo sito.. ma aimè nessuna risposta
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A tutto questo aggiungiamo ciò che sarà votato in relazione all’ European Stability Mechanism ed il quadro sarà completo.
http://www.palermoreport.it/images/stories/pdf/esm_mozione.pdf
Mozione popolare promossa da una giornalista di Palermo report
Qui è la questione è spiegata in maniera chiara e semplice per chi non ha tempo di leggere la mozione
http://www.youtube.com/watch?v=sqCpNvwdHno
Francesco, ottimo articolo come sempre!
Io non sono bravo a scrivere come voi, ma quello che sta succedendo, e soprattutto il fatto che avvenga nell’indifferenza più totale mi ferisce il cuore dal profondo.
Vedo un mondo di cani sciolti, nessuno sa più dove andare, non c’è un movimento unitario che convogli tutte le persone “lucide” rimaste in questo paese verso un comune obiettivo che chiamerei di resistenza…visto che la sensibilizzazione arriverebbe troppo tardi. “Questi” hanno fretta…devono realizzare in fretta le “riforme” scellerate di cui hanno bisogno per chiudere il cerchio.
Se sulla modifica all’articolo 81 siamo arrivati tardi c’è ancora il tema dell’ESM su cui possiamo provbare a smuovere le coscienze e a creare un dibattito che vada al di là dei blog.
Questa la mozione e in PDF le considerazioni della giornalista sul tema.
http://www.vocidallastrada.com/2012/03/la-scomparsa-di-lidia-undiemi.html
e tutti gli indirizzi “che contano” a cui poterla mandare.
Io sto cercando di diffondere la cosa il più che posso tra i miei amici, conoscenti, su FB, ovunque riesca a fare. Ma ho la sensazione che sia troppo poco…ci vorrebbe un movimento forte, un minimo organizzato. Che ne dite se ci organizziamo per “impacchettare” il tutto in forma comprensibile e cercare di coinvolgere il sig Rossi (:-)) per veicolare la cosa e diffondere tra i partecipanti al summit MMT?…dobbiamo passare ai fatti…
Lidia è una ragazza in gamba.. ha predisposto una petizione per aprire una discussione sull’approvazione delle disposizioni italiane che rendono esecutive il trattato sul fondo salva stati, strumento stretto cugino del fiscal compact. Se la questione avesse un seguito spedirò la petizione…
Ma il mio sogno è creare un sito d’informazione (un giornale on line) per unificare una rete di blogger italiani, che parlano più o meno la stessa lingua, oggi troppo sparsi nel web per aggregare quello slancio che potrebbe.. fare la differenza. Un giornale che consenta d’intervenire come in questo blog. Per finanziare il progetto si potrebbe fare una raccolta fondi come ha fatto Barnard per il summit di Rimini. Mi immagino un giornale irriverente con articoli di Toscano, Undiemi, Barnard e tanti altri.. ma è solo un sogno..
Tanto per fare una proposta concreta.. non c’è nessuno che si sentirebbe di scrivere qualche riga su wikipedia sulla MMT?
Caro Alessandro, nobile il tuo proposito e sicuramente perseguibile.
Ciò che vorrei, personalmente, è che tutta l’energia ben spesa a cercare di capire come vanno realmente le cose, portasse poi ad un concreto impegno di azione. Bada bene, non chiedo l’appoggio del politicante di turno, che farebbe morire questo slancio sincero di fronte alle prime difficoltà concrete, ma uno sforzo di sensibilizzazione che faccia emergere la situazione per quella che è (tra media, istituzioni, movimenti di opinione, etc…), e che crei le condizioni per poter far emergere chiaramente la responsabilità dei politici e governanti circa gli impatti delle loro decisioni sulla vita concreta delle persone. Ovviamente se si riuscisse poi a convogliare il comune sentire in un movimento unitario che abbia la forza per portare avanti certe tesi nelle opportune sedi, sarebbe il massimo.
Venendo alla tua proposta…in realtà qualcosa già c’è su wikipedia in materia di MMT:
http://it.wikipedia.org/wiki/Modern_Money_Theory
Credo che potrebbero essere coinvolte le autorevoli intelligenze che hanno preso parte al summit per coinvolgerli nell’opera di affinamento ed arricchimento della teoria, ed avere una fonte autorevole e padrona della materia che ne “certifichi” la credinilità. Personalmente scriverò alla Kelton.
Ok la pagina di wikipedia è sicuramente molto recente.. è da poco che è stata scritta.. fino a poco tempo fa non c’era niente.. mi pareva strano che qualcuno non ci avesse già pensato.. comunque necessita di ulteriore implementazione.. quindi spazio alle intelligenze del paese e a chi è di penna facile (non certo io..) per divulgare la MMT e wikipedia è un buon inizio
Sul sito http://www.ilpopoloveneto.it troverete un numero speciale sulla MMt che raccoglie tutti i miei articoli sull’argomento pubblicati su questo blog. Appena trovo qualcuno ferrato, provvederò ad inserire il link anche su questo blog.
Sul sito inglese di wikipedia c’è una trattazione del tema MMT e cartalismo molto più completa…mi ripropongo (non prometto tempi brevissimi) una traduzione ed eventuale pubblicazione sul sito in italiano.
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Piuttosto, visto che alcuni concetti sono troppo importanti per essere lasciati alla visione neoliberista dell’economia, mi lascia molto perplesso la definizione che in wikipedia.it viene data di “Deficit Pubblico”:
In economia, all’interno del bilancio statale, il deficit o disavanzo pubblico è l’ammontare della spesa pubblica non coperta dalle entrate, ovverosia quella situazione economica in cui, in un dato periodo, le uscite dello Stato superano le entrate. Il disavanzo è dunque un risparmio pubblico negativo, al contrario del surplus o avanzo pubblico, che è risparmio pubblico positivo (quando le entrate superano le spese); in tal caso, però, l’avanzo pubblico va distinto dal cosiddetto avanzo primario, che considera la differenza tra entrate ed uscite al netto della spesa per interessi sul debito pubblico.
Come accade per qualunque impresa o famiglia, eventuali situazioni di deficit pubblico da parte dello Stato sono situazioni che devono essere quindi evitate oppure risanate entro tempi prestabiliti secondo modalità stabilite dal governo in carica tipicamente attraverso manovre economiche o leggi finanziarie oppure strategie economico-finanziarie di più lungo periodo (DPEF).
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Non credete che l’affermazione per cui “COME ACCADE PER QUALUNQUE FAMIGLIA…, eventuali situazioni di deficit pubblico DEVONO ESSERE EVITATE OPPURE RISANATE….”
Questo dovrebbe essere valido solamente nel caso in cui lo stato non abbia una moneta sovrana e debba prendere a prestito il denaro di cui ha bisogno…etc etc…
Io proporrei di modificare tale definizione dando quantomeno una alternativa in funzione del fatto che lo Stato possa gestire autonomamente l’emissione della propria moneta. Non credete?Chi può aiutare a modificare tale voce?ed eventualmente a porla alla verifica di economisti seri e preparati (non come me?)
Grazie
In riferimento a quanto scrive Luca:
“Credo che potrebbero essere coinvolte le autorevoli intelligenze che hanno preso parte al summit per coinvolgerli nell’opera di affinamento ed arricchimento della teoria… Personalmente scriverò alla Kelton.”
L’attuale bibliografia, riguardo alla MMT non è trattata, a mio avviso (o per quanto ne so) in maniera abbastanza organica in un unico tomo dedicato alla teoria. La generosità dei 5 economisti MMTers è stata ed è immensa.. sarebbe comunque gradito, per quanto mi riguarga, se strutturassero l’intero impianto teorico della teoria in un unico tomo, scritto a 5 o più mani, che costituisse la bibbia dell’MMT, tradotto in diverse lingue (italiano, greco, portoghese, spagnolo, ecc.), per rendere la lettura fruibile ai più. Sarebbe il modo più semplice per diffondere la teoria. E’ scontato che gli economisti MMTers potrebbero contare sul sostegno finanziario degli italiani (la raccolta fondi di Rimini lo dimostra)