Gli intellettuali che animano il movimento di opinione Democrazia radical popolare hanno commentato il mio pezzo di ieri sul voto greco (clicca per leggere), valutando come eccessivamente severa la chiusura dell’articolo, drasticamente colpevolizzante nei confronti di un popolo intero ferito, ingannato e spaurito. Nel farlo, hanno riconosciuto l’illogicità di un risultato elettorale che, paradossalmente, premia proprio il partito di Samaras, Nuova Democrazia, protagonista non solo dello scellerato patto criminale concluso ultimamente con la Troika sulla pelle del popolo greco ma, nondimeno, a capo di un partito che, alternandosi con il Pasok, porta oggettivamente tutto il peso del disastro che oggi paralizza la Grecia. Bene. Gli amici di Democrazia radical popolare mi invitano quindi a riflettere meglio sulle cause di un successo, apparentemente inspiegabile e irrazionale, frutto invece di una pianificazione raffinata, sottile e solida, messa in atto dall’attuale illegittima e usurpatrice governance europea per fare vincere il fedele Samaras ai danni dell’incognita Tsipras. Il messaggio subdolo che dipinge l’Europa di Draghi, Barroso e Van Rompuy come una casa severa ma giusta, che accoglie e corregge i figli discoli ma miti e giudiziosi, mentre scaccia quelli ribelli e orgogliosi, gettandoli fuori dall’euro, lì, dove è pianto e stridore di denti, ebbene, questa suggestione ha evidentemente fatto presa presso un elettorato come quello greco in cerca di un porto sicuro, poiché già fortemente impaurito dal susseguirsi di numerose manovre draconiane. Questa chiave di lettura mi ha spinto ad approfondire il meccanismo psicologico, diffuso ad ogni latitudine, che induce le vittime ad accettare continui soprusi blandendo i carnefici, nella speranza recondita di non peggiorare così la situazione. Questo schema è paradigmatico ad esempio nelle terre di mafia, dove le cosche riescono ad imporre il pizzo proprio facendo leva sulla speranza dei taglieggiati di non aggravare un quadro non altrimenti aggirabile. Tanti commercianti si piegano cioè alla violenza mafiosa fondamentalmente perché convinti che non esista altra via praticabile. La paura del pericolo mortale ha suggerito così, allo stesso modo, ai greci, di accettare di pagare un megapizzo in termini di salari, diritti e pensioni per inseguire un’agognata e illusoria tranquillità. Impareranno presto che tutte le associazioni per il potere esperte in forza intimidatrice, bruta o raffinata, si nutrono esclusivamente di paura. Per chi preferisse poi la metafora letteraria, vale invece l’esempio dei perfidi Thenerdier de “I Miserabili”di Victor Hugo (un libro meraviglioso che racchiude in poche pagine tutti i colori dell’arcobaleno), che, per spillare soldi alla povera Fantine, costretta a lasciare la sua amata bambina a quegli orchi di Thenerdier per colpa della miseria più nera, inventano inesistenti malattie mortali in danno della piccina. Fantine, convinta di dover racimolare a qualunque costo i soldi necessari per comprare le medicine utili a salvare la vita della sua unica figlia, finisce con il farsi strappare perfino i denti pur di fare cassa. La piccola Cosette però non ha mai contratto alcuna malattia mortale, se non nella mente malsana dei suoi mostruosi aguzzini, e i soldi inviati dalla povera e oramai sdentata mamma Fantine servirono solo ad ingrassare le tasche dei coniugi malvagi e bugiardi. Quando gli europei capiranno, come Fantine, a cosa sono serviti i “necessari sacrifici”, sarà già troppo tardi. Rideranno tutti senza denti.
Francesco Maria Toscano
p.s. come volevasi dimostrare pare che il leader del Pasok, Venizelos, abbia già accettato di formare un governo con Samaras pur in assenza di Tsipras. In Italia e in Grecia la chiamano “responsabilità”.
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