Qualche giorno fa Di Pietro, risvegliatosi da un lungo torpore, ha invitato i cittadini italiani ad ascoltare su youtube una deposizione di Bettino Craxi che, ai tempi di Mani Pulite, tirava pesantemente in ballo l’attuale capo dello Stato Giorgio Napolitano (clicca per ascoltare) in relazione ai finanziamenti sovietici ricevuti dal Pci. Di Pietro rivela a distanza di anni quello che a tutte le persone in buona fede era chiaro fin dall’inizio. Mani Pulite è stata un’operazione strabica che, spacciata come sano repulisti contro ladri e immorali, ha consentito alla sinistra democristiana di Mancino al Pci migliorista di Napolitano di spartirsi i resti del cadavere. La prima Repubblica è stata uccisa da un golpe bianco che ha spalancato le porte del potere a personaggi mediocri, di secondo piano e capaci di tutto. Le stragi mafiose che dilaniarono i corpi di Falcone, Borsellino e degli uomini della scorta erano chiaramente funzionali al definitivo superamento dei vecchi equilibri. Di Pietro si ricorda ora di dire che Napolitano non è stato stranamente perseguito dal pool di magistrati di cui faceva parte, esercitando chiaramente una forma di ricatto. “Siccome io so”, sembra dire Di Pietro, “come è nata la Seconda Repubblica e perché alcuni uomini politici sono stati colpiti con ferocia e altri invece risparmiati, consiglio a tutti di trattarmi con prudenza”. Di Pietro, è evidente, dice la verità. Ma il problema non è tanto quello di capire perché Napolitano si affatichi tanto per difendere Mancino e per provare a zittire i magistrati di Palermo (questo lo abbiamo capito tutti), quanto comprendere fino in fondo in virtù di quali ricatti galleggino ancora alcuni pessimi uomini politici ancorati ad un tragico passato. I politici italiani più un vista, a prescindere dal partito di provenienza, nel caso in cui venisse mai fuori la verità sulle stragi, verrebbero immediatamente spazzati via. Alcuni di loro, probabilmente, finirebbero pure i loro giorni in un qualche carcere di massima sicurezza. Per cui è normale che tutti, da destra a sinistra, spingano per affossare le inchieste. Meno chiaro il ruolo di Tonino Di Pietro. L’ex magistrato molisano, fattosi in passato strumento di una operazione politica travestita da lotta alla corruzione, ogni qual volta gli uomini del vecchio Pci provano ad isolarlo, ritira fuori interrogativi inquietanti che investono con veemenza alcuni personaggi di sinistra volutamente risparmiati ai tempi della “rivoluzione legalitaria”. Vedrete, a giorni tirerà fuori la storia di Gardini beccato con un miliardo di lire a Botteghe Oscure. Di Pietro, però, ha tutto l’interesse a tenere “sotto scopa” i suoi vecchi alleati ma, certamente, non desidera affatto il definitivo ritiro dalla scena politica di gente come D’Alema e Napolitano. Il giorni in cui arrivasse la pensione per i vertici riciclati del vecchio partito comunista anche Di Pietro uscirebbe dalla scena politica perché sprovvisto della forza ricattatrice maturata ai tempi di Mani Pulite.
Francesco Maria Toscano
10/08/2012
Per opportuna conoscenza.
http://www.repubblica.it/economia/2012/08/12/news/il_premier_finlandese_all_italia_garantisca_bond_coi_suoi_gioielli-40821308/
Il premier finlandese all’Italia
“Garantisca bond coi suoi gioielli”
Il capo del governo di Helsinki chiede a Roma di utilizzare le partecipazioni dello Stato come garanzia per i titoli da vendere sul mercato
Il premier finlandese all’Italia “Garantisca bond coi suoi gioielli” Il premier Mario Monti durante il suo recente seminario ad Helsinki con gli imprenditori finlandesi
HELSINKI – Vendere i cosiddetti gioielli di famiglia in questo momento non conviene. L’Italia dovrebbe utilizzarli per garantire l’emissione dei suoi bond. Così il premier finlandese, Jyrki Katainen, in un’intervista al tedesco ‘Spiegel’. Il capo del governo di Helsinki dice: “Al momento dovrebbe essere privo di interesse per i Paesi in difficoltà vendere le partecipazioni dello Stato, con i prezzi che sono così bassi. Queste partecipazioni potrebbero invece essere utilizzate per garantire i titoli da vendere sul mercato”. E aggiunge: “Noi abbiamo utilizzato le proprietà patrimoniali dello Stato come pegno, riuscendo a ridurre sensibilmente gli interessi e in breve tempo siamo riusciti a risparmiare il 10% del nostro Pil”. Insomma, obbligazioni garantite dalle proprietà di Stato come metodo per ridurre fortemente lo spread. Katainen rivela di aver già fatto questa proposta durante l’ultimo vertice europeo di giugno a Bruxelles e di averla ripetuta durante il suo recente viaggio a Helsinki a Mario Monti, che però “non si è impegnato” a metterla in atto.
Il CAPTCHA mi chiede quanto fa 9+eight.
Bisogna essere poliglotti.
saluti
Sempre….per opportuna conoscenza.
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-europa/gb-haddon-cameron-tasse-obama-buffett-1322146/
Gb, lo scrittore Haddon come Buffett a Cameron: “Fammi pagare più tasse”
LONDRA – Mark Haddon, scrittore multimilionario, ha chiesto al primo ministro britannico David Cameron di fargli pagare più tasse.
Lo scrittore, autore di ‘Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte’, ha detto al Sunday Times che i ricchi come lui dovrebbero contribuire di più per evitare altri tagli da parte del governo.
Ex illustratore e scrittore per bambini che nel 2003 quasi per caso si è trovato in testa alle classifiche dei bestseller, Haddon ha ammesso di essere straricco: ”Le misure di austerity decise da questo governo hanno causato vere sofferenze a molti britannici ma non a me. Il mio alto tenore di vita non è stato minimamente intaccato”.
‘Lo strano caso’, la storia di un adolescente con la sindrome di Asperger che una notte trova il cane di una vicina trafitto da un forcone, sta andando in scena in questi giorni al National Theatre di Londra e Brad Pitt ha acquistato i diritti per farne un film con la Warner Bros.
”Perché alla gente come me non viene chiesto di fare la sua parte?”, ha detto lo scrittore al Sunday Times spiegando di essere stato ispirato dal miliardario americano Warren Buffett che ha chiesto di pagare più tasse dopo aver scoperto che la sua donna delle pulizie, in proporzione, pagava più tasse di lui.
”Non vedo molta gente che la pensa allo stesso modo. In questo mondo sembrano esserci più Bob Diamonds che Warren Buffett”, ha detto alludendo all’ex Ceo di Barclays, la banca britannica al centro dello scandalo Libor.
”Non è solo una questione economica, è anche un problema morale”, ha detto lo scrittore: ”Se tutti pagassimo le tasse come si deve non avremmo bisogno di ricorrere all’austerity”.
La posizione di Haddon che ”infastidice il suo commercialista insistendo di pagare fino all’ultimo centesimo tutte le imposte dovute” è agli antipodi di quella di molti ricchi britannici tra cui Jimmy Carr, un comico che in giugno si è esibito durante i festeggiamenti del Giubileo di Diamante della regina Elisabetta, che hanno evitato di pagare tasse su milioni di sterline attraverso escamotage basati sul K2, un complesso prodotto fiscale appoggiato nell’isola di Jersey. Una ‘evasione’ perfettamente legale ma che, quando e’ venuta alla luce qualche settimana fa, e’ stata definita da Cameron ”moralmente sbagliata”.
12 agosto 2012 16:27