Le elezioni si avvicinano e le mistificazioni propagandistiche del governo dei tecnici aumentano comprensibilmente. La grande stampa italiana, espressione di interessi predatori e immorali, si eccita veicolando la strabiliante notizia che rende edotto il popolo italico circa l’imminente bando di concorso voluto dal governo per assumere nuovi docenti (clicca per leggere) . Una buona cosa, per carità, magari strillata con eccessiva enfasi. Vabbè che oramai, in tempi di precarietà estrema e di svilimento continuo di mestieri e professioni di pubblica utilità, perfino l’assunzione di insegnanti da parte dello Stato diventa un fatto eccezionale, ma, in ogni caso, è meglio seguire con attenzione la vicenda perché le sobrie e proverbiali fregature dei tecnici al potere sono sempre dietro l’angolo. Chi di voi non ricorda il tanto sbandierato progetto “cresci Italia?” (siamo in piena recessione…); chi ha dimenticato le mirabolanti cifre sparate tempo fa dal ministro Passera per stimolare la sospirata crescita?; e come mai, giusto sotto elezioni, anziché chiedere con  grazia e responsabilità i soliti tagli nel pubblico impiego (per tranquillizzare i mercati, s’intende), Monti si mette ad assumere nuove maestrine che fa tanto caruccio agli occhi degli inebetiti italiani che comprensibilmente rischiano di non capirci più una beata cippa?  E dov’è l’arcigna Europa, quella che chiede tagli, sacrifici e austerità, per il bene dei posteri e la gioia di mammà, mentre quegli spendaccioni di italianen, scansafatiche e manciaspachetti, inquietano i mercati dando lavoro a chi ha studiato? A rigor di logica, se lo spread si acquieta licenziando, al contrario, assumendo, si dovrebbe incazzare parecchio, o no? Attendo con pathos di conoscere le reazioni dei mercati al cospetto di  tanto montiano ardire. Già tremo di fronte alla possibile notizia di una improvvisa impennata dello spread a causa della inopinata e imprevedibile filantropia dei nostri governanti: “In Italia gli insegnanti ancora insegnano, panico in Borsa”, potrebbe ad esempio titolare il Corriere di domani, accompagnando magari la notizia secca con un bel fondo di completamento, pensoso e austero, preferibilmente affidato alla penna lucida di Federico Fubini, sempre in grado di cogliere le reazioni preoccupate della Bundesbank, degli olandesi, dei finlandesi e dei pochi rimasti australopitechi, responsabilmente fermi e immobili sulla linea del rigore. “Monti hai toppato”, ti direbbe D’Angelo in versione finto Pippo Baudo. Tutti i sacrifici per togliere l’Italia dal precipizio potrebbero improvvisamente rivelarsi inutili a causa delle tue inspiegabili iniziative. Te ne rendi conto? Tutti questi professori chi li paga? Non li paga forse il nostro povero Stato che, a causa del debito pubblico e di un bilancio disastrato, ha visto in te il nostro salvatore, pronto a fare cassa colpendo poveracci, salariati e pensionati? O pensi forse di racimolare quattrini liberalizzando taxi, pizzette, schiume da barba e detersivi per i piatti? Ma credi per davvero di “sanare i conti pubblici” continuando a svendere beni di Stato agli amici e agli amici degli amici? Ma le privatizzazioni, quelle sì sostanziose, avallate dal tuo fratello maggiore Mario Draghi nei primi anni novanta, hanno forse sortito l’effetto decantato? Sai che non è possibile prendere tutti per il culo a distanza di così pochi anni utilizzando gli stessi falsi argomenti? Quindi, in conclusione, torna in te e non ti prestare a manovre elettoralistiche, forse causate dalle pressioni dei partiti terrorizzati dal voto. “Non ti curar di loro ma guarda e passa”. Persegui, caro Monti, l’obiettivo principale che ti è stato assegnato, quello cioè di gettare in miseria i ceti medi e proletari italiani, e non ti interessare di alchimie politiciste che non ti appartengono. Se pensi di fare guadagnare qualche punto percentuale ai partiti collaborazionisti, Pdl, Pd e Udc, che sostengono il tuo governo,  ti sbagli di grosso. Questi partiti, affetti da chiara  vocazione al suicidio, verranno comunque spazzati via dal voto, e tu otterrai soltanto l’effetto di rendere palese la strumentalità del tuo operato. Spietato e senza cuore lontano dalle elezioni, facilone e di manica larga quando le urne si avvicinano. Così facendo, stati attento, corri il rischio di far comprendere agli italiani le vere ragioni che sottendono alcune riforme involute e schiaviste da te propugnate. Come sai l’economia non c’entra nulla con il tentativo di cinesizzare l’Europa a beneficio di quella nuova aristocrazia planetaria che cosi bene rappresenti. Ma se gli asini si accorgono di venire accompagnati al macello, presumibilmente cominciano a scalciare. Fino ad ora hai recitato bene, ma  questa è la tua prima vera défaillance.

    Francesco Maria Toscano 

    24/08/2012

    Categorie: Economia, Lavoro, Società

    Un commento

    1. alessandro scrive:

      credo che sia tutta una bufala, una presa per i fondelli sbandierata in grande stile dai giornaletti italioti. Lo sai cosa vuol dire assumere 12000 insegnanti? che altri 12000 stanno andando in pensione. Poi sarà pur vero che non sono stati fatti concorsi per 13 anni, ma in tutto questo tempo, quanti insegnanti precari sono stati stabilizzati? 200.000? 400.000? si sa che l’entrata in ruolo degli insegnanti prevede lunghe graduatorie e anni di supplenze e lavoro precario con continue variazioni di sede e supplenze a chiamata… tanto rumore per nulla!

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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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