Ancora oggi si discute del ruolo di Papa Pio XII ai tempi della scalata del fascismo e del nazismo. Le presunte ambiguità, i silenzi e le omissioni della Chiesa cattolica durante il periodo più tragico del Novecento costituiscono motivo di dibattito e discussione. Una memoria condivisa su un aspetto così delicato non è ancora all’orizzonte. Ma senza tentare di rubare il lavoro agli storici, facilitati dal trascorrere del tempo che raffredda le passioni e disinnesca letture interessate, è utile domandarsi se può essere ai nostri giorni individuato un parallelismo tra il periodo hitleriano e quello che oggi stiamo vivendo. Anche adesso infatti l’Europa è violentata da un manipolo di lanzichenecchi, cementati dal comune desiderio di sterminare intere categorie sociali utilizzando lo spread e la moneta al posto dei forni e dei campi di concentramento. Una evoluzione raffinata del sogno nazista che sta trionfando anche in Italia con il sostegno complice di partiti venduti, di categorie produttive pavide e di sindacati inadeguati, tutti coperti da un circuito mediatico generalmente in mano a uomini che spesso compongono l’élite pensante di questo diabolico progetto involutivo. In Italia, Spagna e Grecia i morti suicidi a causa della nuova disperazione economica indotta con la scusa dello spread non si contano più. Precari e disoccupati aumentano vertiginosamente, le imprese chiudono, i commercianti boccheggiano e il Pil sprofonda. Un quadro desolante, destinato ad aggravarsi ulteriormente per precisa volontà politica di una governance europea che ha recuperato la croce uncinata dal retrobottega infame della storia. Mentre si consuma impunemente questo dramma epocale, la gerarchia ecclesiastica tace, quando non applaude. La voce di Papa Ratzinger è tristemente flebile così come lo fu quella, ai tempi, di Papa Pacelli. Possibile che il grido di dolore di intere generazioni destrutturate e umiliate non riesca a penetrare le stanze dorate del potere Vaticano? Nessun porporato illuminato vede oggi nel precario schiavizzato, nel disoccupato senza speranza o nel lavoratore licenziato il volto del Cristo sofferente? La Chiesa balbetta vicinanza agli oppressi, ma non osa puntare il dito contro gli oppressori. Sappiate, però, che non è possibile esprimere solidarietà nei confronti di Lazzaro senza condannare contestualmente la condotta di Epulone. Che valore ha la proclamata solidarietà verso le vittime mentre consapevolmente si giustificano le manovre dei carnefici? Il Sud America conosce oggi una straordinaria ripresa economica, sociale e culturale, probabilmente trainata anche da un clero che ha saputo accompagnare il cambiamento attraverso insegnamenti coerenti con lo spirito del Vangelo come quelli contenuti nella Teologia della liberazione. In Europa invece, aumentano le sacche di disperazione e povertà mentre la Chiesa continua colpevolmente a girarsi dall’altra parte.
Francesco Maria Toscano
2/09/2012
The great EU debt write off
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