E’ già finita la luna di miele tra Hollande e i francesi (clicca per leggere). Quasi 100 mila francesi si sono riversati in piazza per protestare contro le politiche improntate alla più stupida austerità fatte proprie dal neopresidente socialista. Dall’era Sarkozy non è poi cambiato molto. E non poteva essere diversamente. Le due principali famiglie politiche europee, Ppe e Pse, sono corrotte nel profondo, nonché totalmente asservite nei confronti di quelle oligarchie massonico-reazionarie che intendono “cinesizzare” il Vecchio Continente. Hollande, in ossequio alle scelleratezze contenute nel famigerato “fiscal compact”, intende somministrare ai suoi cittadini le stesse amare medicine che stanno uccidendo la Grecia, la Spagna, il Portogallo e l’Italia. In campagna elettorale, mentendo spudoratamente, il socialista francese aveva promesso con forza alcune riforme sistemiche capaci, in astratto, di riportare l’Europa sui binari corretti della crescita e della solidarietà. Una volta eletto però, Hollande, come un Berlusconi qualsiasi, si è già rimangiato tutto. Eurobond e rinegoziazione del malefico “fiscal compact” sono usciti dall’agenda di Hollande, sostituiti da interventi dal vago sapore populistico e mistificatorio (come la previsione di una tassazione superiore al 70% per alcune categorie). Le elezioni, ad ogni latitudine, sono divenute pressoché inutili. Le linee politiche vengono decise in sedi non rappresentative e diventano poi obbligate per chiunque, fra i diversi burattini candidati alle elezioni, dovesse risultare vincitore nelle urne. Diciamo che oramai il momento elettorale, in Europa, ha valore formale e ornamentale, così come accadeva nei vecchi Paesi comunisti o come accade ancora oggi nella Bielorussia di Lukashenko. In Italia il dibattito sulla necessità di proseguire con “l’agenda Monti”, a prescindere dall’esito elettorale, si inserisce perfettamente all’interno di questo schema. Ma il problema della deriva feudale del nostro Continente non può più essere affrontato solo con le lenti deformanti della “crisi economica”. Tutti hanno oramai compreso come le politiche di austerità peggiorino dappertutto la crisi, determinando stagnazione e recessione. La Grecia è nel fondo degli abissi nonostante “le cure necessarie” (clicca per leggere), la Spagna è nel caos (clicca per leggere) mentre in Italia persino la Corte dei Conti denuncia la follia di alcune politiche improntate al “rigore” (clicca per leggere). Fino a quando non sarà diffusa e sedimentata, presso le avanguardie illuminate europee, la consapevolezza di essere vittime designate di un progetto tecnocratico-nazista che insegue obiettivi politici e sociali, sviluppati all’interno di consessi esoterici ed occulti, travestiti da questioni economiche e finanziarie, non rivedremo la luce. Per quasi un ventennio nessuno riconobbe nel secolo scorso la vera natura del potere fascista e nazista. Allo stesso modo, si fa fatica oggi a cogliere in profondità l’essenza di questa oligarchia europea che ingrassa sulla miseria di popoli interi ridotto volutamente in miseria. La storia comunque insegna: Norimberga è il destino di ogni crimine contro l’umanità.
Francesco Maria Toscano
2/10/2012
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mi piace l’articolo, però sembra dire che nn abbiamo speranza. se in calabria uomini delle istituzioni hanno preso in considerazione keynes e la mmt, allora, forse, c’è qualche speranza. è vero che contro ogni libera informazione c’è tutta la stampa e la tv, che perciò la maggioranza degli italiani non conosce le cose scritte qui sopra, ma è anche vero che ,fortunatamente, ci sono persone che si stanno occupando, nel silenzio più assordante, delle idee che non possono essere manifestate pubblicamente, dell ‘unica possibilità di vita dignitosa e democratica per i cittadini europei o quantomeno italiani: keynes! attualmente fuori legge. gli elettori del pdl forse hanno un idea di questa strana natura del potere europeo,forse! ma quelli del pd e dell’udc no, credono che tutto ciò che sta accadendo sia dovuto al fatto che prima c’era berlusconi, semplicemente, tutto ciò era scritto, doveva accadere prima o poi, secondo loro; cioè credono a tutto quello che dicono i dirigenti del pd e solo a loro, al massimo ascoltano santoro che poi è come dire ancora PD. insomma il primo vero problema è la coscienza del cittadino, forse purtroppo si sta ancora troppo bene, nonostante tutto, per arrivare a cercare la verità. ma in verità sono pessimista, per ricercare la verità bisogna aver letto, serve aver studiato quantomeno all’università, forse dunque una parte degli italiani sentirà il dolore ma non capirà il perchè e non saprà reagire. ma lei si riferiva alle “avanguardie illuminate”? ma chi sono queste? certo che se non si può avere fiducia nella massa, nella popolazione, allora resta il gesto, il genio, dell’intellettuale e in ultima istanza la pietà del “governatore”, al momento è di questa che viviamo, senza far nulla. in fine solo la protesta forte del popolo potrà modificare il corso di questi eventi. io nonostante abbia proposto ,in qualche occasione, delle manifestazioni contro l’euro così com’è, non ho ricevuto buone risposte in cambio, quindi bisogna anche farsi venire il dubbio che tutto questo,tutta questa austerità, una volta confessata agli astanti, per il momento, non è sentita come una grande ruberia di libertà e di futuro, altrimenti questi ultimi,la gente, cercherebbe momenti di ribellione, manifesterebbe il proprio dissenso. o no?
“Fino a quando non sarà diffusa e sedimentata, presso le avanguardie illuminate europee”
Ecco, questo è l’errore secondo me. Il problema non è tanto quello delle élites illuminate che hanno già capito (ricordo la frase sui “cosmopoliti” di Della Valle) ma il fatto che il popolo sembra non rendersi conto. Un movimento di élite a mio avviso non è funzionale al momento storico.
Sarebbe il momento di cominciare a scendere per strada a parlare faccia a faccia con le persone più che sbizzarrirsi in profonde analisi fra eletti sui vari blog o in qualche salotto. Non è rimasto molto tempo e si corre il rischio di presentarsi in ordine sparso al momento cruciale. Prevedo l’inizio della “vera” crisi per la seconda metà di novembre.