In un’intervista pubblicata dal Wall Street Journal Bersani ha gettato la maschera (clicca per leggere). In caso di vittoria, l’ex comunista convertitosi al turbo-liberismo, applicherà alla lettera gli ordini impartiti dalla massoneria reazionaria che governa questo scempio di Unione Europea.  A differenza del “budino” Hollande, che per rimangiarsi le promesse elettorali ha almeno aspettato di farsi eleggere, Bersani si cala le braghe di fronte ai padroni prima ancora di scendere in campo. Cinque anni di governo Bersani, etero diretto dalla Troika che devasta i popoli europei, rappresentano proprio una prospettiva che fa rabbrividire. Resto convinto della assoluta pericolosità di tutti gli uomini politici che affondano la loro storia personale nel Partito Comunista. Chi è stato allevato sotto le insegne della falce e del martello conserva necessariamente una profonda sfiducia nel diritto delle masse di auto-determinarsi. L’ideologia comunista predica dappertutto il primato di alcune ristrette oligarchie burocratiche, spesso indottrinate nelle sedi di partito, depositarie esclusive del concetto di interesse generale. Il popolo, spesso strumentalmente rappresentato come massa informe incapace di perseguire interessi astratti e nobili, deve quindi lasciarsi guidare con fiducia da chi possiede gli strumenti tecnici (o tecnocratici?) utili a far sorgere il sol dell’avvenire. Quando Bersani rivendica continuità con le politiche di alcuni antesignani di Monti come Ciampi, Padoa Schioppa e Prodi, sposa, più o meno consapevolmente, una versione nefasta del peggiore socialismo tecnocratico teorizzato per primo da Saint Simon. In sintesi, questa versione di Unione Europea è molto simile alla suggestione dell’eurocomunismo, resuscitato inopinatamente in Occidente proprio  alla caduta del modello originale di stampo sovietico. Alla esaltazione del primato di una burocrazia ottusa rispetto alla politica, tipica dei regimi comunisti passati e presenti (pensate alla Cina), l’attuale Unione Europea mischia, ad adiuvandum, una volontà cinica e sterminatrice sopravvissuta sottotraccia nello spirito del popolo germanico infettato dal nazismo. Non a caso, il darwinismo sociale che sottende alcune scelte di politica economica volte a colpire i più deboli, altro non è se non l’applicazione su un piano più raffinato delle solite prassi eugenetiche con le quali i nazisti inseguivano il mito della razza ariana, finalmente depurata dalle imperfezioni rappresentate da ebrei, zingari, neri o diversamente abili. In questo lo spirito tedesco che guida l’Europa, oggi con la Merkel come ieri con Hitler, è rimasto sostanzialmente identico. Coloro i quali sperano in Bersani per risollevare le sorti dell’Italia si illudono grandemente. Bersani è oggi il principale pericolo per l’Italia. Perfino Berlusconi trova improvvisamente il coraggio di denunciare le politiche recessive messe in campo dal governo dei tecnici, mentre Bersani si preoccupa di dipingere Vendola e Fassina, agli occhi della speculazione finanziaria internazionale, alla stregua di due Pulcinella fissati con la crescita. Gli attacchi incrociati della stampa internazionale contro Berlusconi finiscono paradossalmente per legittimarne il ritorno. Berlusconi, dopo avere condiviso per calcolo tutte le scelte di indirizzo politico del governo Monti, comincia a dire la verità sulla reale finalità di alcuni provvedimenti chiaramente recessivi e scellerati. Il fatto che la verità circa il progetto di cinesizzazione dei popoli europei sia oggi  appannaggio quasi esclusivo di un politico come Berlusconi, la dice lunga sulla qualità complessiva delle nostre classi dirigenti.

    Francesco Maria Toscano

    11/12/2012

    Categorie: Editoriale

    7 Commenti

    1. Giovanni Brogi scrive:

      Berlusconi sembrava che avesse cominciato a dire la verità, affermando che lo spread è un imbroglio, ma poi è ripiombato nell’egocentrismo più inverosimile affermando che è stato inventato per costringerlo a dimettersi. Da qui la risposta di Squinzi che lo spread incide sul debito pubblico. E tutto questo continua a celare agli italiani la natura del problema. Lo spread è un imbroglio in una differente accezione: lo è perché è un imbroglio il perverso meccanismo finanziario che lo produce.

    2. Twin Astir scrive:

      Anche “la Carfagna del PD”, Rosy, ha confermato che della Agenda Monti non sarà strappato neanche un foglietto.

    3. ALESSANDRO scrive:

      bell’articolo Francesco per dirla come in facebook: “mi piace”. Quello che mi fa più rabbrividire dell’articolo del wall street journal da te postato riguarda la decisione del PD di chiudere il capitolo articolo 18. Ricordo le levate di scudi contro Berlusconi sulla legge Biagi e sui ripetuti tentativi del cavaliere di modificare l’art. 18. Tutti in piazza con i sindacati! si certo! la stessa faccia da schiaffi che hai incorniciato all’articolo. Dicono che se i piddini andranno al governo renderanno più economico assumere lavoratori a tempo indeterminato, senza spiegare come trovano i soldi visto che intendono perseguire il pareggio di bilancio. Probabilmente una volta al governo sistemeranno qualche esodato, ma continueranno a mandare in pensione a 67 anni anche i lavoratori della catena di montaggio, muratori, minatori e altri che fanno lavori usuranti!! Queste si che sono cose di sinistra!! Bravo Bersani… finalmente un po’ di attenzione allo stato sociale e ai più deboli! E cosa ne dite delle liberalizzazioni montiane degli orari di lavoro, con le commesse della grande distribuzione costrette a lavorare anche la domenica (non certo per gli stipendi milionari di chi fa queste leggi) fra una rapina e l’altra (se non c’è lavoro si inizia a rubare..) e le piccole botteghe che arrancano perché non reggono la concorrenza con i “grandi” non avendo personale da far turnare? D’altro canto tutte le politiche di Monti sono fatte per favorire i grandi gruppi… è da lì che provengono i nostri tecnici! cari piddini, avete idea di quanta gente si stà impasticcando perché è senza lavoro o non può neanche andare in pensione? Non basta meno 2,5% di PIL, rapporto debito/PIL 126%, migliaia di serrande che chiudono al giorno? le austerità liberoscambiste ci stanno ammazzando! Suicidi e rapine aumentano! Dalle mie parti ti accoltellano per cento euro. I piddini sono dei cerchiobottisti del Kaiser al servizio dei vari Kapò che tramano per perseguire il disegno germanocentrico europeo e con Renzi, detto il “Blair all’amatriciana”, Casini, Montezemolo & C., diventeranno il peggior ibrido cattocomunista che incorporerà il virus dell’agenda Monti. E’ proprio vero il PD è il peggior pericolo per l’Italia, votarli significa avere la sindrome di Taffazzi! Tanto per fare i miei complimenti all’esercito dei 3 milioni e 100 delle primarie!!
      Dal fronte della destra non ci sono notizie buone, nel mentre che il cavaliere se la prende con il mondo, finalmente dicendo la verità, fra le lacrime di Crosetto e l’eccitazione della Santanché-lacchè, Alfano propone Monti come Presidente della Repubblica e nel PDL ci tengono a precisare che non sarà una campagna elettorale contro Monti. Non possono rinnegare completamente Monti ne Pdl ne PD, all’insegna del peggior cerchiobottismo, sarebbe imbarazzante anche perché ne hanno condiviso riforma del lavoro, delle pensioni, fiscal compact e pareggio di bilancio. L’agenda Monti è segnata e Berlusconi, salvo sorprese, non credo s’improvviserà una giravolta carpiata keynesiana, vuole unicamente evitare di prendere il 15% dei voti… diciamo che vuole almeno perdere col 22-23%, cavalcando l’onda antieuropeista e all’occorrenza quella antimontiana! Chi ci rimane? Grillo? Ha già promesso di fare un referendum sull’euro! Basterà solo l’annuncio del referendum che inizierà la corsa agli sportelli, seguiranno salvataggi bancari, spread a manetta, esportazione di capitali all’estero ecc.
      Il giorno delle votazioni vado in Svizzera a comprare franchi

    4. Ugo scrive:

      Non ci sarà nessuna crescita, semplicemente perché non è più fisicamente possibile una crescita. Quel che dovremmo chiederci è: che tipo di decrescita riteniamo auspicabile? Al momento vediamo in fase di implementazione quella peggiore, alla faccia della tanto sbandierata “equità”. La crisi finanziaria è lo strumento creato ad arte per permettere la realizzazione di quel modello di “decrescita selettiva” che colpisce la maggior parte della popolazione per tenere al sicuro una ristretta minoranza. Ebbene, la decrescita può essere fastidiosa o dolorosa. A renderla dolorosa sono le differenziazioni sociali estremizzate che vengono progettate e realizzate in questi mesi. A renderla solo fastidiosa (purché si mantenga entro limiti che permettano di non intaccare la sicurezza e la sussistenza individuali) sarebbe vedere attuare interventi che, partendo dall’alto, provvedano a livellare gradualmente la società nel suo complesso. Com’era il detto? “Mal comune mezzo gaudio”. Be’, almeno da un punto di vista psicologico ed entro certi limiti è una sacrosanta verità. Ma non dovremmo più vedere in giro certe “barche” da diporto, né certi macchinoni, e le dirigenze dovrebbero abbassare il capo e presentarsi con un atteggiamento dimesso e interlocutorio, non con la proterva supponenza e prepotenza che ci riservano correntemente. Diversamente, aspettiamoci che comincino a scapparci dei morti, perché non tutti hanno il dono dell’equilibrio, e non tutti condividono con me quello della codardia.

      P.S. Precondizione indispensabile per qualsiasi decrescita efficace è la decrescita numerica della popolazione in ogni realtà locale, il che in Italia significa inversione dei processi migratori. Del resto, la realtà quotidiana ha dimostrato che la supposta indispensabilità delle presenze forestiere è una squallida bufala (o truffa, se preferite), e che chi la sostiene ha in realtà scopi inconfessabili.

    5. [...] di Francesco Maria Toscano da Il Moralista  -In un’intervista pubblicata dal Wall Street Journal Bersani ha gettato la maschera (clicca [...]

    6. Mitzi scrive:

      Adesso non ho tempo per approfondire, dico solo che aprendo il link non si legge l’intervista originale (bisogna abbonarsi al WSJ). Ho però trovato questo:
      http://www.cnbc.com/id/100300677, e cito: “Bersani said he wanted European policies to focus more on growth, and not just austerity” e “We will surely comply with our commitments to Europe,” Bersani said, “but we will try, together with the other progressive parties, to improve European policy because we’re not convinced that austerity alone is enough.” “Europe needs to provide margins of investment to boost jobs and cushion the effects of the recession,” C’è bisogno di tradurre? Non parteggio per Bersani, parteggio per onestà e completezza nell’informazione. Per ora mi fermo qui.

      • ALESSANDRO scrive:

        No grazie non c’è bisogno di tradurre, anche perchè c’è poco da capire. Come si concilia l’austerità di bilancio, il fiscal compact e il pareggio di bilancio con le politiche di crescita che auspica Bersani? me lo dovrebbero spiegare magari Bersani… per onestà e completezza nell’informazione… atteso che a livello europeo non vogliono adottare un piano di sviluppo magari attraverso gli eurobond o projectbond (NO della Germania) e a livello italiano si è vincolati al pareggio di bilancio e alle politiche di austerità e alle riforme imposte dalla BCE, da Van Rompuy, Merkel e Schauble

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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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