Fanno tenerezza quelli, tipo Bagnai, che profetizzano un imminente implosione dell’area euro perché “il sistema non può reggere ancora a lungo”. Costoro, spesso professionisti preparati e in buona fede, ignorano un elemento decisivo al fine di comprendere la vera natura di questa fantomatica e infinita crisi europea: la premeditazione. La sfiducia nei confronti di questa Europa aumenta e, di pari passo, si moltiplicano le voci tendenti a sottolineare il sostanziale fallimento della moneta unica. La disoccupazione galoppa, la povertà è tornata a livelli prebellici e dappertutto crescono movimenti autoritari pronti ad abbattere le democrazie liberali cavalcando la crescente sofferenza popolare. Nemmeno il più accanito europeista, se in buona fede, può non riconoscere questa tragica realtà. A nessuno però viene il dubbio che, sotto un’altra prospettiva, quello che a noi comuni mortali può apparire detestabile, ad altri, espressione di una esoterica èlite dello spirito, può sembrare utile e conveniente. Ad ascoltare i nostri migliori opinionisti affannarsi a beneficio di telecamera nel tentativo di cogliere gli aspetti dirimenti di una regressione sociale ed economica destinata a mutare il corso della storia, sembra che la colpa di tutto ciò sia addebitabile esclusivamente al fato. “La globalizzazione ha minato le vecchie sicurezze nazionali”; “la competitività impone un ridisegno dei rapporti tra impresa e sindacato” e “senza la fiducia dei mercati i Paesi rischiano di fallire mentre solo una finanza pubblica virtuosa può scongiurare questa nefasta ipotesi”, rappresentano alcune delle principali sciocchezze concettuali che soddisfano teoricamente i palati meno pretenziosi. Le persone che tendono ad accontentarsi di spiegazioni che non spiegano nulla ignorano sistematicamente il ruolo che gli uomini rivestono nell’indirizzare il corso degli eventi. Secondo una diffusa e fastidiosa vulgata fatalista, invece, la storia sarebbe paragonabile ad un cavallo imbizzarrito e senza guida che corre, scalcia e si dimena senza costrutto e in spregio alla logica e alla razionalità. Naturalmente non è così. Ora ascoltate bene ciò che sto per profetizzare: la fine dell’euro non è affatto imminente e gli innumerevoli disastri in termini di miseria, disperazione e vite umane che l’architettura continentale ha provocato e continua a provocare è destinata paradossalmente a rafforzarne la tenuta. Draghi, Barroso, Hollande, Merkel, Van Rompuy ed Enrico Letta difenderanno l’euro ad ogni costo proprio perché ne conoscono la capacità omicidiaria e distruttiva indispensabile per il raggiungimento di quei perversi obiettivi politici che i figuri di cui sopra perseguono sotto l’ombrello di una non meglio chiarita “crisi globale”. Lo volete capire che i suicidi, la morte, la disperazione e la povertà che stringono in una infernale morsa le classi deboli dell’intero Vecchio Continente rappresentano il fine ultimo, e non il deplorevole effetto collaterale, delle scelte di indirizzo politico della massoneria reazionaria che parla per bocca di demoni sottili come l’italiano Mario Draghi? I greci, come i portoghesi, i francesi, gli italiani e gli spagnoli,  possono morire tutti ma rimarranno nell’area euro. Queste povere cavie non si libereranno mai del loro arcigno torturatore. E se  qualcuno di questi Paesi dovesse riscoprirsi insolvente entrerà in campo il fantomatico Mes (meccanismo europeo di stabilità, ndm) che, con la scusa di strappare il cadavere dalla morte, cancellerà definitivamente pure il ricordo del principio che sancisce il diritto all’autodeterminazione democratica presso quelle sventurate nazioni finite incagliate nella tela perversa dell’ ineffabile ragno.

    Francesco Maria Toscano

    4/06/2013

    Categorie: Editoriale

    3 Commenti

    1. giovanni scrive:

      Condivido in toto la spietata analisi.
      Voglio comunque concedere a me stesso uno spiraglio di Luce.
      La perfezione non e’ umana (sia nel Bene che nel Male) pertanto spero infinitamente nella classica buccia di banana su cui scivoleranno questi uomini “posseduti” divenuti ormai strumenti del Male (con vari gradi di consapevolezza. I piu’ pericolosi sono quelli in buona fede)
      Penso che dobbiamo invocare lo Spirito Santo che discenda nei loro cuori e nelle loro menti affinche’ possano tornare ad essere Spiriti Liberi, con beneficio per tutti.
      L’unica cosa che non mi piace dell’articolo e’ che non lascia Speranza a tutti noi soccombenti, quasi a volerci togliere la voglia, comunque sia, di combattere.
      Spero sia solo una mia impressione a “pelle”.
      Saluti Giovanni

    2. francesco scrive:

      SALVE, posso?
      paolo barnard DOCET!

    3. mimmo scrive:

      che bel parlare schietto.
      si dice che “la scienza si difende da sola”
      si può gridare la verità e predire il futuro…..ma
      tutti ascoltano e pochi intendono

    Commenta


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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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