Quando si innestano meccanismi disumani e perversi, per quanto dissimulati e formalmente leciti, raramente è poi possibile tornare al punto di partenza come se nulla fosse accaduto. La grande crisi del ’29, ad esempio, figlia di politiche economiche scriteriate e ingiuste, aprì la strada al secondo conflitto mondiale. In assenza di un evento così devastante e traumatico difficilmente il mondo occidentale avrebbe conosciuto, dal 1945 fino agli inizi degli anni ’70, quella che Eric. J Hobsbawm ha definito “l’età dell’oro”. Data per scontata la condanna morale ed etica nei confronti di un conflitto bellico che ha causato quasi 60 milioni di morti, rimane inevasa una domanda: l’Occidente avrebbe conosciuto decenni di benessere, progresso e democrazia anche senza il vivo ricordo del trauma rappresentato da quella immane carneficina che chiamiamo seconda guerra mondiale? Non credo proprio. Naturalmente la storia non si fa con i se e neppure con i ma. Però, razionalmente, è lecito supporre che l’alternativa rispetto allo scoppio a viso aperto di ostilità così radicate, violente, diffuse, barbariche, primordiali e genuine, sarebbe consistito nel perpetrarsi all’infinito di un sistema sociale cristallizzato intorno al definitivo formarsi di due polarità sempre più distanti e separate. Una èlite di schiavisti avrebbe probabilmente tentato di spacciare, all’infinito e con successo, un equilibrio infame alla stregua di condizione naturale dettata dalla necessità e dalla contingenza, follia da far pagare ad uno volgo progressivamente depauperato, immiserabilito e oramai perfettamente calatosi nel ruolo assegnatogli di vittima da sacrificare per interessi superiori. Una situazione molto simile a ciò che accade nell’Europa di oggi, dove un manipolo di massoni controiniziati e reazionari, a capo di questo mostro di Ue, sconvolge le fondamenta della nostra civiltà senza trovare alcuna degna resistenza. Questa “carneficina fredda”, per distinguerla da quella “calda” rappresentata dal secondo conflitto mondiale, quanto potrà ancora durare? E quanti morti ha già, direttamente e indirettamente, provocato? Siete sicuri che il numero dei suicidi, dei depressi e dei disperati provocati dalle scelte della Troika non sia già oggi paragonabile alle devastazioni compiute tra il ’39 e il ’45 del secolo scorso? Alla prova dei fatti sono domande che meritano risposte attente ed articolate. Questo stillicidio, in assenza di un episodio improvviso, impetuoso e destinato ad operare su un piano storico, potrebbe in teoria perpetuarsi per sempre. Chi vi dice che tra dieci anni, quando l’Italia, la Grecia, la Spagna, il Portogallo, l’Irlanda e persino la Francia saranno state completamente desertificate, non ascolteremo più i vari Draghi, Olli Rehn, Napolitano, Letta, Merkel e Monti spiegarci a reti unificate i grandi risultati ottenuti in virtù dei famosi “sacrifici” che non vanno più dispersi? Il massacro in atto è già entrato nella sua fase cronica. La domanda giusta allora è la seguente: come se ne esce? Forse, per quanto mi rendo conto di avanzare un’ipotesi in grado di far tremare i polsi, il malvagio incantesimo potrà essere spezzato solo rivivendo uno shock paragonabile, per intensità e importanza, al secondo conflitto mondiale. Alcuni alchimisti d’accatto, supportati da noti apprendisti stregoni, hanno già evocato e materializzato forze oscure e perverse che visibilmente scorrazzano da anni in giro per l’Europa. Questi fantasmi non torneranno nei rispettivi loculi senza prima cozzare contro energie uguali e contrarie. Tutto il ragionamento appena esposto può trovare adeguata sintesi sia nella frase latina “ex malo bonum”, che nell’insegnamento cristiano che spiega come “per rinascere bisogna prima morire fino in fondo”. Alle condizioni date, e per le ragioni appena esposte, è perciò molto più inquietante una apparente e statica tranquillità (“ci vuole responsabilità”), di quanto non lo sia una rapida e improvvisa escalation di toni e contenuti. Saluto quindi con favore la manifestazione di protesta indetta domani dal Pdl, pur non condividendone nulla nel merito. Qualunque fulmine pronto a squarciare questa afa irrespirabile, rappresentata dal governo delle larghe intese che tortura gli italiani per tranquillizzare i mercati e l’Europa, sia benvenuto e benedetto. Il fatto che Berlusconi, noto truffaldino, reagisca solo ora perché animato da personale spirito di rivalsa, non cambia di molto i termini complessivi della questione. L’obiettivo principale deve rimanere quello di arrestare subito il devastante piano di sterminio che la massoneria reazionaria europea, capitanata da Mario Draghi, ha fino ad ora elaborato e condotto con sulfurea precisione e sapienza. Se le mosse di un pregiudicato inaffidabile e mellifluo come Berlusconi finiranno inerzialmente per intralciare oggettivamente le mosse di questo perverso cenacolo trans-nazionale, allora ben vengano. A tal proposito plaudo quindi alla dichiarazione odierna di Daniela Santanchè che ha invitato il servile paramassone Enrico Letta ad usare toni sdegnati, non tanto contro il Pdl che sostiene il suo governo, quanto all’indirizzo della Germania della signora Merkel che tratta l’Italia da colonia indisciplinata. Guardo invece con sospetto alle mosse della compagnie ministeriale del partito di Berlusconi, componente che domani non scenderà in piazza, nella convinzione che i vari Alfano, Schifani e compagnia alla fine tradiranno il Capo per andare alla ricerca di nuovi padroni più giovani e rassicuranti. Al Cavaliere resta un solo modo per riscattare venti anni di nulla politico: quello di provare per una volta a dire la verità, saldando in una unica battaglia quella decina di italiani decerebrati che lo ritengono per davvero vittima della persecuzione comunista, con i milioni di cittadini attenti ed indignati che hanno invece compreso la vera natura del neonazismo tecnocratico contemporaneo, dramma che cammina sulla gambe di una burocrazia globale allevata con pazienza e per anni all’interno dei più segreti ed elitari consessi massonico-reazionari del pianeta.
Francesco Maria Toscano
3/08/2013
[...] Quando si innestano meccanismi disumani e perversi, per quanto dissimulati e formalmente leciti, raramente è poi possibile tornare al punto di partenza come se nulla fosse accaduto. La grande crisi del ’29, ad esempio, figlia di politiche economiche scriteriate e ingiuste, aprì la strada al secondo conflitto mondiale. In assenza di un evento così devastante e traumatico difficilmente il mondo occidentale avrebbe conosciuto, dal 1945 fino agli inizi degli anni ’70, quella che Eric. J Hobsbawm ha definito “l’età dell’oro”. Data per scontata la condanna morale ed etica nei confronti di un conflitto bellico che ha causato quasi 60 milioni Leggi la notizia [...]
Da come scrivi mi pare di capire che tu sia un massone..
Metafisicamente parlando, quindi, cosa intendi per controiniziati?
Caro Cesare, non sono mai stato ritualmente iniziato massone ma, grazie a Gioele Magaldi, leader di Grande Oriente Democratico, ho imparato ad apprezzare la storia della massoneria, creatrice indiscussa del mondo moderno. Il termine “contro-iniziati” è stato spesso usato dai massoni del circuito di God proprio per sottolineare l’incompatibilità tra il perseguimento di progetti aberranti ed oligarchici, come l’attuale cinesizzazione dell’Europa tentata da Draghi e fratelli reazionari, e la vera essenza della massoneria, istituzione misteriosofica che declina il trinomio Libertà, Fratellanza, Uguaglianza in termini assoluti ed universali. In questa ottica, il massone contro-iniziato è quello che storpia il significato profondo del trinomio, interpretandolo in senso restrittivo e classista (“solo i massoni sono tra di loro “liberi”, “uguali” e “fratelli”). Un caro saluto, Francesco
Renė Guenon sosteneva che in occidente non vi fosse più alcun centro iniziatico regolare per intraprendere un cammino metafisico. Ė possibile che oggi la massoneria rappresenti solamente una scatola senza contenuto, o vi ė qualcuno che ė riuscito, metafisicamente parlando, a morire fino in fondo per rinascere? Ma soprattutto, perché questo “famoso cerchio interno del potere” non trova ostacoli più grandi di se?
Nel pezzo sopra esposto si parte dalla premessa che, gli anni di guerra ed i milioni di morti del ’39/’45 crearono i presupposti per un ventennio di benessere sociale. Mi chiedo se sia veramente così o in alternativa se il benessere voluto dai poteri occulti per quel periodo non fosse una strategia per contrapporsi al blocco sovietico, neutralizzando così di fatto le ragioni che portarono alla rivoluzione comunista in Russia ed eventuali altre rivoluzioni simili nel resto del mondo occidentale. In questo caso la caduta del comunismo reale sarebbe la causa di un comprensibile ritorno alla concentrazione di soldi e potere nelle mani di pochi oltre che la fine di un’epoca. Se così fosse le attuali speranze di lotta per sconfiggere il blocco quì definito controiniziato non sarebbero poi molte per ora. Servirebbe un nuovo demone.
comunque consiglio la visione di:
“Il Potere” di Augusto Tretti del 1972.
Ho un breve e divertente (ma anche drammatico) aneddoto a riguardo:
Dopo la proiezione del film a Venezia, De Michelis che era presente in sala andò da Tretti per congratularsi e gli disse più o meno queste parole: “il suo film è molto bello, ma lei non farà mai più un film in Italia”. O almeno così si narra.
MM
Caro MM, la tua è una lettura molto sottile che condivido senza sforzo. Non c’è vera contraddizione tra le due analisi. La seconda guerra mondiale è il frutto avvelenato di un ordine sociale iniquo e ingiusto, mentre la ricostruzione è stata certamente caratterizzata dalla supremazia di un sistema capitalistico keynesiano e dal volto umano anche in virtù dell’incombente pericolo sovietico. Talvolta la perdita di un nemico fa più danni di quella di un buon amico…
Saluti, Francesco
è stato calcolato che dall’inizio dell’austerità fino al 2012 10.000 suicidi e fino ad un milione di casi di depressione sono stati direttamente collegati a difficoltà economiche in europa.
Spero tanto che un bel mattino, il popolo italiano, stufo di prendere calci in c…lo, si svegli e semplicemente si accorga che tutto questo Debito Pubblico non e’ stato fatto da Lui, ma dai politici eletti, con in testa i vari presidenti della repubblica che han sempre firmato tutte le leggi con relative Copertrure Finanziarie.
Una volta resosi conto di questo dica semplicemente Pagateveli Voi i Vostri debiti perche’ non ci avete mai avvisato che stavate facendo debiti e le relative conseguenze (potevate venire in televisione a SPIEGARE!!!)
Altro che Responsabilita’ Civile dei Giudici: Responsabilita’ Civile dei politici e di tutti quelli che hanno prestato il denaro a gggGente che voleva vivere al disopra delle proprie possibilita’
Qualcuno deve prendere 2 mila miliardi di euro dall’Italia?
C…zzi vostri!
Vi siete presi 80 miliardi di euro di interessi annui (senza lavorare), eravate contenti, nessuno vi ha obbligato a Prestarli all’Italia, purtroppo noi popolo
ne abbiamo pieno i maroni di pagare, anche perche’ a quelli fortunati hanno BLOCCATO gli stipendi, agli altri han semplicemente tolto il lavoro, premurandosi pero’ di aumentarci le tasse!
Andate pure a quel paese! Anzi andiamoci insieme, cosi’ impareremo tutti qualcosa per il futuro (sperando che ce ne sia uno!)
….alla Napolitan… Chi ha ddato ha dddato…
come non direbbe Toto’:
E io NON PAGO non pago
E’ una Rivoluzione semplice semplice che trova subbbito milione di capipolo
Si però non mischiare le cose… In televisione nessuno deve spiegare niente… Anzi ti consiglierei di spegnerla la televisione, se hai ancora l’idea che allo stato odierno sia colpa del debito pubblico e dei politici se ci troviamo in questo stato…
Se leggi bene l’articolo, il gioco perverso in atto oggi è molto più subdolo e criminale degli interessi del debito pubblico italiano (aumentato negli ultimi due anni anche a causa del massone “contro iniziato” che ha rimpinguato le casse dei vari fondi “salva stati”, leggi jp Morgan, ecc ecc).
Capisco la tua rabbia, legittima, come la mia, ma dobbiamo capire il vero meccanismo alla base. Apriamo occhi e cervello!
Ciao
Ps: articolo superbo!