Berlusconi è un mercante nell’animo. Neanche in momenti così delicati riesce ad allontanare da sé l’istinto di trattare al ribasso come se la fine della sua parabola politica fosse paragonabile ad un’ asta per accaparrarsi i diritti televisivi del Sassuolo Calcio. Ogni giorno manda messaggi, minaccia, ammicca, nella convinzione infantile e illusoria che i massoni tecnocratici capitanati da Draghi che ne hanno decretato irrevocabilmente il triste oblio si decidano a riconoscergli l’onore della armi. Lo sventurato crede ancora di poter minacciare la guerra per strappare una pace non troppo umiliante. Evidentemente non ha capito nulla. Caro Cavaliere, come è chiaro da tempo a tutti quelli che hanno occhi per vedere, il gioco è finito (clicca per leggere). E’ il caso di prenderne atto e di farsene una ragione. Senza passare tutto il giorno a piagnucolare come un moccioso, fantasticando improbabili aiuti in zona Cesarini che non arriveranno. Il potere è geometria, non improvvisazione. Se Berlusconi rinsavisse la smetterebbe di indossare i panni ridicoli del bimbo discolo ingiustamente sculacciato dalla mammina inflessibile e severa. Se fosse per davvero geometrico, anziché patetico, si calerebbe subito nei panni strumentali quanto scomodi di un suggestivo Mandela brianzolo, pronto pure ad affrontare il carcere a patto però che l’Italia abbandoni le ricette affamatrici imposte dai burocrati della Ue che hanno generato lutti e sofferenze. Così facendo il compagno della Pascale e del più lucido cagnolino Dudù otterrebbe due risultati: riallaccerebbe un rapporto sentimentale con il Paese reale sempre più insofferente nei confronti dei massoni reazionari mascherati da euro-burocrati che bastonano popoli e nazioni e, contestualmente, concluderebbe la sua dannosa parabola politica con un colpo di teatro in grado di riabilitarlo parzialmente agli occhi dei posteri. Lo farà? Ne dubito. L’Uomo non è stupido ma schiavo di una insopprimibile propensione ad affrontare i tornanti della vita con il pensiero fisso rivolto al portafoglio. Chi lo ha messo nel mirino infatti e, mirabilmente, lo cucina a fuoco lento, ne conosce in profondità i (tanti) vizi e le poche (virtù). Non a caso, da giorni, sulle pagine dei principali giornali italiani continuano ad arrivargli “pizzini” sempre più minacciosi, espliciti e chirurgici. Qualche esempio? Scrive Polito El Drito (copyright Travaglio) nell’editoriale vergato oggi sul Corriere degli incappucciati reazionari: “Mandare tutto all’aria oggi non è nell’interesse degli italiani; non è dunque neanche nel’interesse delle sue aziende…”. Il messaggio è chiarissimo e sfacciato: attento Silvio a non fare imprudenze, manda a dire l’ex direttore del Riformista facendo finta di parlare a nome di indistinti “interessi generali”, altrimenti contro di te e il tuo gruppo si scateneranno le inevitabili ritorsioni da parte di quei mondi che nell’oscurità manipolano i mercati finanziari. Quegli stessi che ti indussero nel 2011, anche per il tramite di Ennio Doris, a non opporti all’arrivo del fratello maggiore Monti al fine di salvaguardare la solidità di un impero economico e mediatico che primeggia solo nella misura in cui altri (e tu sai chi) lo consentono. Devo però ammettere che i metodi intimidatori che il sistema informativo sta utilizzando per veicolare le minacce dei padroni del vapore è divenuto con il passare del tempo veramente indegno e riprovevole. Non passa giorno senza che qualche Bravo di manzoniana memoria, armato di penna, non tenti di incutere timore al vecchio satrapo di Arcore chiamando continuamente in causa il “benessere dei figli” e delle “aziende”. Per chi come me è tristemente cresciuto in terra di mafia non è difficile scorgere tra le righe, apparentemente neutre e gentili, le più spietate e subdole minacce. Secondo quale criterio oggettivo, poi, Berlusconi dovrebbe stare attento ai “figli” e alle “aziende” nel caso in cui si verificasse una crisi di governo? Quali sono gli elementi indiscutibili che legano questi due diversi aspetti? E perché mai, nonostante le endemiche crisi politiche che hanno caratterizzato l’Italia della prima e della seconda Repubblica, mai a nessuno in passato è venuto in mente di collegare la prosperità “di prole” e “aziende” alla tenuta di uno dei tanti governi alternatisi al potere con diverse fortune? Oggi, nelle pieghe delle motivazioni che sorreggono la condanna in Appello di Marcello Dell’Utri, si legge che Berlusconi si rivolse nel 1974 all’ex responsabile di Publitalia per tutelarsi di fronte alle reiterate e credibili minacce di Cosa Nostra (clicca per leggere). A distanza di quarant’anni, di fronte a minacce provenienti da mondi altrettanto feroci ma più sottili, il Cavaliere non sa più a quale Santo rivolgersi. Non gli resta che difendere da solo la sua storia e il suo onore. Ammesso che ne abbia per davvero naturalmente.
Francesco Maria Toscano
5/09/2013
..ma secondo te Berlusconi ci ragiona su questi argomenti o proprio non ci pensa?
Ha paura…
……”Il potere è geometria, non improvvisazione”…(semplicemente geniale)!!!!
Rinnovo i miei complimenti; in questo blog e in quello del GOD si trovano analisi molto interessanti.
Certo uno penserebbe che tutta questa capacità di visione potrebbe essere usata per indicare delle vie politiche concrete ai cittadini, i quali nell’azione finalizzata (al loro interesse fra l’altro) ritroverebbero quel coraggio e spirito di unità che porterebbe al superamento delle divisioni di classe fra piccoli imprenditori, professionisti, lavoratori, fino ad oggi impantanati in una lotta fra di loro che, come si vede e come state dimostrando, sta favorendo altre persone e altri gruppi.
Ma per qualche motivo non rientra nei vostri piani (o forse la concepite solo con voi alla guida, non saprei).
Ad esempio, cosa ne pensa il Moralista del problema del mantenimento delle rendite di posizione sociali ed economiche?
Non credi che questo problema, che ingessa la società in una rete di clientelismi disastrosa, sia uno dei punti chiave?
Se sei d’accordo (“se siete”, mi rivolgo anche al GOD) quale sarebbe il rimedio?
Caro Petronius,
Non è vero che ci stiamo limitando all’analisi senza offrire strumenti concreti in grado di incidere sulle dinamiche politiche e sociali. La fondazione dell’associazione “Eleanor Roosevelt” serve proprio a questo. A breve ripartiremo con slancio. Quanto alle rendite di posizione è chiaro che sono d’accordo con te. La società italiana è una foresta pietrificata dove l’ascensore sociale è fermo. Una società dinamica premia la conoscenza, la nostra propone la disinformazione di massa. Non è semplice far passare alcuni messaggi. Ma, puoi starne certo, ci proveremo.
Grazie,
Francesco
Questa associazione Eleanor Roosvelt sarebbe aperta anche a chi non ha intenzione di appartenere alla Massoneria?
Se esiste un link, ti ringrazio.
Assolutamente si. Se la Roosevelt accogliesse al suo interno solo massoni io non sarei mai stato accettato…
p.s. la Costituzione formale della associazione è in corso. Su questo sito troverete aggiornamenti in tempo reale
Scusa Petronius, ma credi che sia semplice quello che tu chiedi? con lo schieramento di potere che controlla tutti i media che bombardano ogni giorno con … spread ecc
non vedi che persino gli USA ormai non riescono neanche più a fare una guerretta?
controlla i media ed il vocabolario e la massa ti seguirà.
Gli interessi geopolitici si stanno sganciando dagli USA e stanno convergendo per formare l’impero euroasiatico.
dalla padella, all’inferno.
Grazie per la risposta And, ma per il mio discorso sarebbe essenziale che rispondessero il Moralista o Magaldi. Tutto comincia da lì e infatti vedi che niente comincia, proprio perché di questo, chissà perché, non si parla.
Ti capisco, e sono impaziente anch’io; però intuisco anche che per avere possibilità di essere incisivi, serva una attentissima pianificazione che essendo partita temo solo da un paio d’anni, venga continuamente rivista per l’instabilità dello scenario (in realtà molto stabile per chi lo ha preparato e attuato).
Nel frattempo noi possiamo contribuire almeno linkando qui e lì i siti che spingono a riflettere; cercare di aprire le menti può servire nel momento in cui passa un messaggio nuovo e trova terreno fertile per attecchire anzichè il solito muro di gomma. Sembrerà poca cosa, ma in questo do ragione al paraguru Casaleggio, cioè che gli influencer su internet possono smuovere le acque (purtroppo sia in bene che in male).
articolo eccellente, però credo che se Mr.B. dovesse svuotare il sacco, oltrechè attirarsi le ire dei mercati sul titolo Mediaset, sarebbe costretto a spiegare le sue connivenze con il sistema che prima lo proteggeva. Diciamo che fintanto che gli è andata bene ci è stato dentro fino al midollo, ma potrebbe rigirare bene la frittata, viste le sue doti comunicative, in tal caso rischierebbe di passare come quello che per quasi 20 anni è stato a sua insaputa manovrato dai poteri forti. Non avrà questo coraggio, continuerà con la solita filastrocca dei magistrati comunisti!
Segnalo che ilfattoquotidiano.it mi censura i commenti in cui cerco di parafrasare in parole povere l’analisi che il Moralista già da molti mesi espone, cioè che il destino del Nano è segnato e che Napolitano+”colombe” del PDL stanno giocando con lui al gatto col topo
Caro Diego, di cosa ti stupisci?
Non dimenticarti che Padellaro ordinò la censura di quella parte di intervista a Magaldi nella quale si faceva espresso riferimento alla carriera massonica di Mario Monti e Mario Draghi http://www.ilmoralista.it/2013/02/06/antonio-padellaro-il-fatto-quotidiano-e-una-stravagante-di-idea-di-libera-informazione/. Sono tutti apprendisti al servizio del Venerabile Draghi. Poi, come è ovvio, ogni servo è diverso dall’altro…
Un caro saluto,
Francesco
Più che stupirmi, mi chiedo quali siano le parole-chiave bloccate dal sistema automatico di moderazione preventiva… dato che è lì che scatta la “censura”.
Purtroppo la cosa è successa ieri (ma anche in passato), quindi non posso ricopiare qui ciò che avevo scritto. c’era un “criminale” che ho provato a sdoppiare in “crimi nale” ma niente. Ho dei sospetti su “oligarchia” e “tecnocrazia”
Mi sorge anche il dubbio che la moderazione preventiva sia “orientata all’utente”, magari per aver in passato espresso concetti mutuati da GOD e Moralista;
o magari per aver ecceduto nei toni in alcune occasioni, ma in quel caso riconosco una mia personalissima colpa per essermi abbandonato all’invettiva gratuita e all’augurio di di eventi nefasti (diciamo così)
Diego si può vivere felici anche senza commentare su ilfattoquotidiano.it…
Ci mancherebbe
MI SCUSO. sono stato, per caso, CENSURATO?????
le cose che ho affermato erano, sono, così gravi? sono inattuali?
arrivederci.