Oggi è il giorno dei morti e quindi verrebbe naturale parlare del Pd. Invece, giusto per non apparire banale, preferisco approfondire argomenti  un tantino più seri. Recentemente, mettendo in imbarazzo i nostri  giornali di regime che godono dopo ogni suicidio, il Tesoro americano ha svelato il segreto di Pulcinella: le politiche tedesche sono pensate apposta per strozzare le economie più deboli dell’eurozona (clicca per leggere). Ma davvero? Si tratta di una scoperta sensazionale! Chissà quale formidabile team di super-esperti deve essere riuscito a raggiungere vette di conoscenza così elevate. Noi del Moralista, in compagnia di qualche altro blogger solitario e coraggioso, lo scriviamo da almeno due anni. Comunque, non è questo il momento di rivendicare primogeniture che valgono meno del famoso piatto di lenticchie. Il problema è un altro. Credete per davvero che gli americani, in versione Alice nel Paese delle meraviglie, abbiano colto solo ora la portata sadica e distruttiva di quelle “indispensabili” politiche del rigore che hanno già reso la Grecia un immenso mattatoio? Non scherziamo. Gli Stati Uniti conoscono perfettamente e da tempo le finalità di sterminio perseguite dalla tecnocrazia continentale attraverso una sapiente quanto dissimulata e ossessiva campagna volta ad ottenere “il risanamento dei conti”. Sfortunatamente, fino ad oggi, hanno preferito fare finta di non capire e di non vedere. E’ ora il caso di rispondere ad un’altra impegnativa domanda: chi o cosa provoca eventuali e decisivi cambi di linea politica in capo al gigante a stelle e strisce? Il solo Obama? Ci credete per davvero? Nel qual caso fareste molto male. Obama, per quanto occupi un ruolo di assoluta importanza, è pur sempre un Front-Man; un terminale, cioè, di un circuito di potere difficilmente decifrabile da occhio profano.  Alcuni politici assolutamente sprovvisti di un’idea del mondo, desiderosi cioè di gratificare esclusivamente il proprio ego facendo finta di servire una causa, risultano quasi sempre facilmente permeabili dai soliti circuiti di potere che, all’occorrenza, garantiscono copertura e protezione. Dirò di più, ai nostri giorni l’essere scialbi e portatori di un pensiero debole costituisce una precondizione indispensabile per ricoprire incarichi di responsabilità politica. Pensate ad Enrico Letta. C’è qualcuno in Italia che non si è ancora accorto di essere governato da una marionetta etero-diretta dall’esterno? Il compito dei politici come Letta non è quello di capire o di incidere sui processi storici, ma, più miseramente,  quello di recitare un copione elaborato, scritto e pensato da altri. Temo che il discorso, sotto certi spetti, valga anche per lo stesso Obama. Il primo Presidente nero della storia degli Stati Uniti passa le sue giornate a dire a tutti i leader che riceve alla Casa Bianca quanto “è impressionato dalla bontà delle proposte” promosse dal capo di governo che occasionalmente riceve. Faceva così con Mario Monti prima (clicca per leggere), fa lo stesso oggi con Enrico Letta (clicca per leggere). Nei confronti della Merkel, invece, il linguaggio felpato e ipocrita della diplomazia ha finalmente lasciato il campo alla critica vera e franca. Perché? Cosa è successo di così importante da riuscire ad infrangere il muro dell’omertà eretto dall’ignavia del “politicamente corretto”? A tal proposito ho già suggerito ai miei lettori alcune tracce: una riguardante la nomina della Yellen a capo della Fed (clicca per leggere), l’altra ragionando sul presunto scandalo del “datagate (clicca per leggere). E’ chiaro che la massoneria progressista americana, di ispirazione rooseveltiana, ha cominciato a dare segni di risveglio dopo anni di colpevole torpore. La partita è appena entrata nel vivo. E le squadre prendono subito forma. Da una parte c’è la Merkel, che, spalleggiata dagli stessi mondi che armarono la mano di Hitler (clicca per leggere), prova a realizzare attraverso un uso demoniaco della moneta il mito pangermanico teorizzato da A. Rosenberg nel secolo scorso; dall’altro c’è una amministrazione democratica statunitense che, pur fra mille incertezze e reticenze degne del peggior Chamberlain  (clicca per leggere), non sembra disposta a far rifiorire in silenzio i fasti del Fuhrer. Vi invito a leggere un bel libro del prof. Giorgio Galli, “Il Nazismo Magico”, in grado di demistificare le dinamiche esoteriche che, nell’oscurità, intercorrevano già fra la Germania nazista e l’Inghilterra di Churchill prima e durante la seconda guerra mondiale. Emblematica, a tal proposito, la ricostruzione  di un viaggio effettuato da Hess nella perfida Albione nel 1941 con lo scopo di “saggiare il terreno” al fine di costruire immaginifci “ponti di pace”. Edoardo VIII d’Inghilterra, figura filonazista ed esoterizzante, rappresentava di sicuro un ottimo viatico per l’ipotetica realizzazione delle perverse aspettative maturate dal gotha nazista al comando. Chissà quanti Hess e Edoardo VIII dei nostri giorni stanno ora lavorando per ricucire (nel nome di interessi più alti ovviamente) lo strappo tra la Germania e gli Stati Uniti. Churchill, nonostante avesse in passato mostrato sconvenienti simpatie fasciste, seppe resistere al richiamo della foresta, evitando così di compromettersi con il regime hitleriano sponsorizzato dal canto suadente di molte sirene. A questo punto la domanda, direbbe Lubrano, nasce spontanea:  Obama sarà oggi in grado di tenere il punto con Merkel e Draghi  così come ieri Churchill e Roosevelt lo tennero con Hitler? Dalla risposta a questo inquietante interrogativo dipende il futuro della nostra civiltà.

    Francesco Maria Toscano

    2/11/2013

    Categorie: Esteri

    16 Commenti

    1. [...] Oggi è il giorno dei morti e quindi verrebbe naturale parlare del Pd. Invece, giusto per non apparire banale, preferisco approfondire argomenti  un tantino più seri. Recentemente, mettendo in imbarazzo i nostri  giornali di regime che godono dopo ogni suicidio, il Tesoro americano ha svelato il segreto di Pulcinella: le politiche tedesche sono pensate apposta per strozzare le economie più deboli dell’eurozona (clicca per leggere). Ma davvero? Si tratta di una scoperta sensazionale! Chissà quale formidabile team di super-esperti deve essere riuscito a raggiungere vette di conoscenza così elevate. Noi del Moralista, in compagnia di qualche altro blogger solitario e Leggi la notizia [...]

    2. [...] Oggi è il giorno dei morti e quindi verrebbe naturale parlare del Pd. Invece, giusto per non apparire banale, preferisco approfondire argomenti  un tantino più seri. Recentemente, mettendo in imbarazzo i nostri  giornali di regime che godono dopo ogni suicidio, il Tesoro americano ha svelato il segreto di Pulcinella: le politiche tedesche sono pensate apposta per strozzare le economie più deboli dell’eurozona (clicca per leggere). Ma davvero? Si tratta di una scoperta sensazionale! Chissà quale formidabile team di super-esperti deve essere riuscito a raggiungere vette di conoscenza così elevate. Noi del Moralista, in compagnia di qualche altro blogger solitario e Leggi la notizia [...]

    3. Petronius scrive:

      “non sembra disposta a far rifiorire in silenzio i fasti del Fuhrer”

      Cioè la Massoneria buona americana pensa che la Merkel sia come Hitler?
      E la Massoneria buona americana si sarebbe decisa a intervenire dopo un colpevole periodo di appeasement perché non può più tollerare che in Europa succedano cose che il Moralista paragona ai “fasti del Führer?

      Mi sembra una spiegazione che spieghi molto poco soprattutto se si pensa che le critiche all’austerità europea e al fallace concetto sottesovi, cioè che conta più l’offerta che la domanda, le sta portando anche Larry Summers, proprio quello che il Moralista, nell’ altro post sull’elezione della Yellen, chiama “il reazionario di sistema”.

      Questa volta non sono d’accordo col Moralista; non credo minimamente a un impeto democratico e egualitario di giustizia da parte dei Massoni Buoni USA (Mbù) e anzi faccio moltissima fatica a pensare che, come dice il Moralista, abbiano deciso che la situaziine politica ed econimica in Europa non è più accettabile in base a considerazioni di ordine etico-politico.

    4. ugo scrive:

      Non esistono dirigenze “buone”. Dirigenza ed etica sono categorie reciprocamente incompatibili. E’ un fattore etologico del quale sanno da tempo anche gli ignoranti che costruiscono, col loro pensare collettivo, la “sapienza popolare”. Il modo assai poco urbano col quale la “sapienza popolare” esprime il concetto è “la merda sale sempre verso l’alto”. Non sarà elegante, ma ha il pregio d’essere chiaro ed inequivocabile.

    5. Jack scrive:

      Vorrei chiederti cosa ne pensi dell’Editoriale odierno, e aberrante, di Scalfari contro Grillo, reo di essere “contro l’Europa” per avere, in conferenza stampa al Senato, osato mettere in luce la mannaia del Fiscal Compact nei confronti degli Stati (ex)sovrani. Forse, devo rileggerlo attentamente, ma così a prima battuta mi sembra qualcosa di mai osservato.

      • il Moralista scrive:

        Scalfari è un fascista. Lo è sempre stato. La sua carriera giornalistica inizia sulla testata “Roma Fascista”. Dobbiamo aggiungere altro? Grazie al neonazismo tecnocratico oggi dominante sente di essere tornato giovane.

      • davide scrive:

        il problema è che grillo in quanto ad idee di destra non scherza, vedi ad esempio sul tema immigrazione…invece secondo me si attacca grillo per attaccare chi propone di fare dell’euro una moneta sovrana che non debba sottostare ai diktat dei mercati, il che sarebbe una conquista di libertà e democrazia per tutti i popoli europei ovvero sarebbe il primo punto fondamentale per costruire l’ Europa dei popoli; così come si è preso spunto del movimento a favore della casa per dire che le infrastrutture sono inutili…invece sappiamo bene che questi sono stati i punti del programma di Roosevelt per uscire dalla grande depressione,nonchè del pensiero keynesiano…

        • ugo scrive:

          Pensa che non ho votato 5Stelle proprio perché ho avuto sentore di troppe posizioni “aperturiste” tra gli attivisti del movimento. E, a quanto pare, ho visto giusto: 5Stelle è aperturista. Per questo (e solo per questo) continuerò a non votarlo. Da notare che sono più di sinistra di tanti tinti di rosso, e lo dimostro quotidianamente, nella vita spicciola. Però non sono disposto a calare le braghe nei confronti di quella che si configura come un’invasione pianificata e accuratamente implementata. Gli invasori saranno anche uno strumento, poveracci, ma ciò non cambia la natura invasiva del loro arrivo in massa, clandestini e regolari insieme.

          Non è che la mia posizione crei chissà che scompenso. Potete fare senza di me, ne sono convinto. Siate però consapevoli che, avanti di questo passo, alla prossima tornata elettorale finirò per sostenere ancora Forza Nuova, e a spingermi sarà proprio l’atteggiamento anti-italiano (ovvero contrario agli interessi degli Italiani, me compreso) dei tinti di rosso nei confronti dell’immigrazione.

          • davide scrive:

            sinceramente penso che più che dall’invasione pianificata, bisognerebbe preoccuparsi dei danni che provocano le politiche di austerità e neoliberiste: quelle si che provocheranno danni all’Italia, e no dei poveracci in cerca di un futuro migliore rispetto alle condizioni dei loro paesi d’origine…come al solito gli italiani dimenticano il loro passato: in questo caso di essere stati un popolo di emigranti…

            • ugo scrive:

              Non ho problemi a cogliere i danni provocati dalle “politiche di austerità e neoliberiste” (anche se userei etichette diverse). Non vedo però per quale ragione vedere quei danni dovrebbe impedirmi di vedere anche gli altri, quelli dovuti alle invasioni in atto, tra l’altro accuratamente organizzate e messe in essere dagli stessi che curano di organizzare e mettere in essere le “politiche di austerità e neoliberiste”. A sentire molti, pare che l’una cosa escluda l’altra, laddove io vedo che si integrano e si potenziano a vicenda. E neppure cado nella trappola del pensare che all’una occorra pensare dopo aver risolto l’altra, perché ritengo invece che entrambe siano da “prendere per le corna” — cominciare a vedere le cose per quel che sono e a chiamarle col loro nome è un primo, piccolo passettino, dunque ribadisco la dannosità estrema dell’invasione in corso.

              Circa il “passato degli Italiani”, ritengo che si stia facendo un po’ troppa confusione in merito, guardandosi accuratamente dal mettere a confronto le condizioni di allora con quelle di adesso, che sono ben diverse. Chissà perché, ritengo anche che quella confusione sia voluta, anzi che sia un vero e proprio inganno messo in atto per giungere a creare vere e proprie forme di ricatto morale. Non ci casco. Non nutro sensi di colpa per un fenomeno, oltre tutto, verso il quale non ho responsabilità di sorta (quando i miei nonni emigravano non ero neppure nato, dunque non vedo perché dovrei sentirmi “in debito” anche solo in minima misura).

              • davide scrive:

                beh che siano liberiste è risaputo poiché gli economisti che seguono tale impostazione si chiamano per l’appunto neoliberisti…o forse ti piacerebbe keynesiane? riguardo l’immigrazione il riferimento era dovuto al fatto che gli italiani emigravano per cercare un futuro migliore: sinceramente non vedo perché dovremmo negare tale possibilità solo perché abbiamo avuto la fortuna di non vivere direttamente quel dramma, oltre a non essere responsabili delle tragedie altrui?

              • ugo scrive:

                Il motivo è che per dare quell’opportunità massacriamo noi stessi. Personalmente non nutro quella gran passione per il suicidio, e neppure per il semplice malessere. Altri stanno peggio? Sicuro. Potremmo stare peggio tutti quanti insieme? Certo. Potremmo stare tutti meglio? No, perché viste le quantità in gioco il nostro star peggio non basterebbe a garantire un livello medio accettabile. Mal comune mezzo gaudio? NO: mal comune, mal comune — finiremmo per avere tutti una situazione pessima, nessun vincitore, tutti perdenti.
                Esisterebbe poi tutta una pletora di argomenti razionali e ragionevoli per approfondire il concetto, ma non voglio tediarti.

    6. davide scrive:

      io sinceramente non riesco a capire come fanno paesi con politiche economiche differenti come germania, giappone, corea del sud e cina ad essere problematici per gli stati uniti?? ogni giorno che passa mi sembra che la crisi nasconda una lotta per la supremazia economica e finanziaria…

    7. Ulisse scrive:

      Me lo auguro fortemente che la Massoneria Progressista di ipirazione Rooseveltiana si stia svegliando dal torpore, ormai è chiaro a tutti che siamo in guerra e se questa guerra la dovesse vincere la parte Reazionaria della massoneria (la minuscola è voluta), altro che campi di cncentramento…!

    8. alessandro scrive:

      Accadono fatti assai strani ultimamente e di difficile lettura. La risposta americana alla Germania circa la politica deflazionistica, posso azzardare quasi con certezza, è un avvertimento che dovrebbe ammorbidire la posizione tedesca sullo scandalo datagate. Ma non mi è chiaro il quadro della situazione. Qualcosa bolle in pentola: la riforma sanitaria americana, fortemente osteggiata dal fanatismo religioso del rigore di bilancio del Tea Party, la recente vicenda sull’approvazione dell’innalzamento del tetto del debito americano… mmmmh mi sembra che ci sia troppo movimento… non sembrano proprio fatti casuali o incidentali. Se la lotta è sotterranea allora che si scavino trincee sotto la terra, senza farsi scorgere dal nemico e senza cronache dal fronte

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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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