Non so voi, ma io quest’anno non sapevo cosa chiedere a Babbo Natale. Superati i trenta anni i gusti diventano più difficili e le aspettative aumentano. Da piccolo, invece, ero sicuro e monotono nelle richieste: ogni anno infatti, con lo stesso zelo ed entusiasmo, scrivevo la mia brava letterina esplicitando in maniera inequivocabile il desiderio di ricevere la famosa Pista Polistil. La mattina del 25 mi svegliavo sempre presto in preda all’eccitazione: corsa per le scale e fuga solitaria in direzione albero di Natale, individuazione del pacco regalo contenente il sospirato premio (“fai il bravo altrimenti Babbo Natale ti porta solo carbone”. Ma quella non era la Befana? Boh!) e rapido  scartamento dell’involucro con relativa immediata apparizione del gioco tanto atteso. Di norma l’entusiasmo scemava rapidamente. Intanto per montare correttamente la Pista Polistil era necessario preventivamente allertare tre ingegneri dell’Anas impegnati già da allora  nell’ampliamento dell’autostrada  Salerno-Reggio Calabria; dopodiché, quand’anche raggiunto il risultato preliminare grazie al pronto intervento di qualche parente mossosi a compassione, il gioco vero e proprio durava davvero poco. Superate le prime due o tre curve, sfortunatamente, la macchinina rossa fiammante manovrata da apposito telecomando sbandava paurosamente in curva per finire la sua corsa contro il termosifone adiacente. Secondo giro, stesso risultato. Terzo giro, idem. A questo punto, a malincuore, riponevo i pezzi nell’apposito contenitore relegando la presenza della Pista Polistil in un angolo remoto della mia mente fino all’arrivo del Natale successivo; allorché, con rara fantasia e immutata speranza, vergavo la nuova letterina all’indirizzo di un sempre più stupito Babbo Natale per richiedere esplicitamente di ricevere in dono il nuovo modello dell’immortale Pista Polistil. Bei ricordi. Ma tanto è inutile fermarsi a contemplare il passato lasciandosi perciò colpevolmente sfuggire il presente. E poi non so neppure se la Pista Polistil è ancora sul mercato. In ogni caso, questo il rovello che ieri mi ha accompagnato fino a sera, dovevo sforzarmi di avanzare al buon Babbo Natale una richiesta originale e al passo con il mio nuovo status di adulto per mancanze di prove. Pensa che ti ripensa, pensa che ti ripensa… l’illuminazione è poi finalmente arrivata! In linea con le mie nuove priorità, continuamente alla ricerca di spunti intellettuali che mi aiutino a ritrovare la bussola nel bel mezzo di una delle più grandi crisi che la Storia dell’uomo ricordi, ho preso carta e penna per precisare le mie pretese con aria sicura e consapevole: “Carissimo Babbo Natale, dopo anni di doveroso silenzio, torno a farmi sentire per chiedere una deroga alla collaudata regola che prevede l’arrivo dei regali solo a beneficio di chi, ancora, crede fermamente nell’esistenza dei Puffi, birba e Gargamella. Intendo rassicurarti subito su un punto importante: non sono più interessato alla Pista Polistil. So di chiedere troppo ma, confidando nelle tue infinite possibilità, resto tuttavia fiducioso. Al dunque, per acquisire una nuova consapevolezza utile per demistificare le insidie del mondo, sarei felicissimo di ricevere in dono la possibilità di leggere un nuovo articolo del noto economista- filosofo molisan-omanita Fabio Scacciavillani (clicca per leggere), il cui improvviso silenzio ha provocato un vuoto culturale di dimensioni epiche, potenzialmente in grado di far deragliare l’intero Occidente in preda alla più cupa e stringente oscurità. Grato per quello che potrai fare, ti saluto con affetto e nostalgia. Bene, imbucata in tutta fretta la letterina sono poi andato a letto in preda alla stanchezza. Stamattina, al risveglio, la bella sorpresa! Babbo Natale mi ha accontentato ancora una volta!, anche se i miei capelli sono oramai radi e dei minacciosi ciuffi bianchi insinuano la mia barba. Fiat lux! Scacciavillani è tornato più intelligente del solito! Dopo avere meditato in solitudine per molti mesi tra le catene montuose dell’Oman, il profeta col turbante ha proferito il nuovo verbo per la nostra salvezza (clicca per leggere). Quindi, cari bambini, sappiate che il modo più sicuro per fare aumentare l’inflazione è quello di alzare le tasse. Per spegnere un incendio basta gettare dell’alcol, mentre per dissetarsi è sufficiente bere l’acqua del mare. Felice Natale a tutti. Omaniti compresi.   

    Francesco Maria Toscano

    25/12/2013

    Categorie: Attualità

    7 Commenti

    1. Ugo scrive:

      Un commento di spessore micrometrico, ma che spero abbia valore documentario: ecco come un patito delle memorie dei bimbi di “qualche decennio” fa ricorda le piste della Polistil: (vedi pagina).

    2. Ugo scrive:

      Wikipedia è assai più “scientifica” nell’approccio alle vicende del marchio Polistil. Che, apprendiamo nella lettura, è stato rilevato niente meno che… non indovinerete mai… ebbene, sì… dall’imprenditoria cinese! Mi sa che un bel giorno, alzando la tavoletta di prima mattina, finiremo per trovare un imprenditore cinese anche nella tazza più sacra che esista nelle nostre case. Proprio in carne ed ossa, intendo. Sarebbe il posto più adatto.

      • davide scrive:

        non intendo prendere la difesa dei cinesi però non è colpa loro se in occidente abbiamo deciso di delocalizzare in asia(arricchendoli, quindi)in quanto il costo del lavoro è minimo…

    3. [...] Non so voi, ma io quest’anno non sapevo cosa chiedere a Babbo Natale. Superati i trenta anni i gusti diventano più difficili e le aspettative aumentano. Da piccolo, invece, ero sicuro e monotono nelle richieste: ogni anno infatti, con lo stesso zelo ed entusiasmo, scrivevo la mia brava letterina esplicitando in maniera inequivocabile il desiderio di ricevere la famosa Pista Polistil. La mattina del 25 mi svegliavo sempre presto in preda all’eccitazione: corsa per le scale e fuga solitaria in direzione albero di Natale, individuazione del pacco regalo contenente il sospirato premio (“fai il bravo altrimenti Babbo Natale ti porta Leggi la notizia [...]

    4. Alessandra scrive:

      ..Framcesco non ti preoccupare quando per un po’ non leggi Scacciavillani, lui e’ sempre attivo da una qualche parte..tant’e’ che dopo le immense perle che continua a scrivere su Twitter, e’ riuscito a dar del fascista all’economista francese Sapir..

    5. Michele Signa scrive:

      Scacciavillini sembrerebbe un economista che ha da poco cambiato spacciatore ma il nuovo gli sta dando roba tagliata male. Riesce a inanellare una serie di corbellerie infinita condite con non poca insolenza e presunzione. Potrebbe per questo essere imparentato, almeno nei modi oltre che nel ragionamento economico demenziale con tale Michele Boldrin, che sicuramente avrà anch’egli turbato le tue notti di giovane adulto, orfano della Polistil.
      Peccato che non sia così e che in realtà questi siano soggetti consapevoli e lucidi che trovano il proprio tornaconto nella mistificazione e nella menzogna spacciata come dottrina scientifica ineluttabile.

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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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