untitledIeri ci siamo detti che la più alta forma di comunicazione è quella che sprigiona la capacità critica dell’interlocutore rendendolo autonomo anche e soprattutto nei confronti di chi argomenta (clicca per leggere). Solo chi crede nell’ uguaglianza e prova un rispetto sincero per tutti i suoi simili può abbracciare tale prassi. Gli altri, quelli cioè che concepiscono i rapporti interpersonali alla stregua di una competizione mortale buona per selezionare i più scaltri e furbi, finiranno invece quasi sempre per fare l’esatto contrario. Alla seconda categoria appartengono certamente tipi come Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Qual è la caratteristica principale che accumuna entrambi gli aspiranti statisti? Quella di maramaldeggiare mediaticamente giocherellando disinvoltamente con le paure e le speranze di un uditorio concepito come gregge. Gli elitari, di destra o sinistra poco importa, modulano il racconto a seconda del soggetto al quale si rivolgono. Nelle discussioni interne, quelle fra pari, tutti i protagonisti della politica italiana ammettono con sfumature diverse che la tanto agognata ripresa dell’Italia è impossibile alle condizioni date.  Senza cioè ridiscutere il Pareggio di Bilancio, il Fiscal Compact e l’anacronistico limite del 3% nel rapporto deficit/pil non sarà possibile rivedere la luce. Un politico onesto, desideroso di difendere per davvero i diritti del suo popolo, cosa farebbe quindi una volta metabolizzate queste cristalline evidenze? Affronterebbe di petto il problema anche a costo di inimicarsi i favori dei grandi burattinai di Bruxelles. Siete d’accordo? Bene. Un lestofante invece, vanesio e laido, per nulla attento alla condizione materiale e spirituale dei cittadini fatti sudditi, che tipo di strategia adotterebbe nella speranza di continuare ad impoverire la gente senza però  alienarsene il favore? Quella messa in scena l’altro giorno dal pinocchietto fiorentino. Renzi, ennesimo pupazzo tirato al laccio dal Venerabile Draghi, incarna una suggestione di massa, una ipnosi collettiva che serve per spostare l’attenzione dal mondo razionale (quello dove tutti capiscono che sono le regole europee a strozzare le economie dell’area euro), verso quello emozionale (area onirica nella quale i fedeli soffrono in conseguenza del peccato originale o del debito pubblico). Renzi, che odia gli italiani almeno quanto i suoi predecessori Monti e Letta, ha però bisogno di essere legittimato dal voto. Salito al potere grazie alla solita volgare manovra di Palazzo, il Rottamatore teme un eventuale flop alle prossime elezioni europee. Ecco spiegato il perché della fretta nel realizzare al più presto il miracoloso aumento di 1000 euro l’anno in favore delle fasce deboli. Zuccherino da consegnare al popolo bue  in previsione del voto, salvo poi chiederne la restituzione con interessi nelle more della prossima legge di Stabilità predisposta dal massone elitario e reazionario Padoan. D’altronde non ci vuole un genio per capire che, operante il Pareggio di Bilancio, ogni euro consegnatovi dalla mano destra vi verrà scippato da quella sinistra. E non ci vuole nemmeno un grande fenomeno per intuire che, con l’entrata in vigore del Fiscal Compact, ogni carezza che lo Stato vi riserverà in futuro dovrà presto o tardi essere compensata da due cazzotti. I Trattati europei impongono infatti agli Stati membri di tassare il settore privato in misura superiore al livello di spesa previsto per assicurare il benessere dei cittadini. E se ognuno di voi, di anno in anno, dovesse provvedere a distillare due bicchierini d’acqua sempre dalla stessa bottiglia per poi reinserirne soltanto uno, presto o tardi si ritroverebbe con il solo involucro in mano. Quella bottiglia è l’Italia, l’acqua è la ricchezza privata dei cittadini, mentre il distillatore professionale è Renzi. Non dimenticate mai che l’obiettivo perseguito dai massoni reazionari del Venerabile Draghi è quello, come tra l’altro candidamente ammesso dallo stesso Presidente della Bce, di colpire al cuore il welfare sul modello europeo (clicca per leggere). Per riuscirvi è indispensabile azzannare la spesa pubblica. L’idea quindi di coprire modesti aumenti salariali con ben più pregnanti tagli alla spesa è perciò perfettamente funzionale ai disegni dei perversi padroni ora al potere. Dopo essere riusciti a smantellare il diritto del lavoro veicolando la menzogna della precarietà che aiuta l’occupazione  (tutti i dati dimostrano il contrario), gli apprendisti di Draghi liquideranno adesso quel che resta dello Stato sociale cavalcando il mito del debito pubblico che grava sulle giovani generazioni. Anche oggi, a pagina 2 del Corriere della Sera, Marco Galluzzo riporta un virgolettato di Renzi grondante preoccupazione per il fatto che “ogni italiano nasce con 33 mila euro di debito pubblico sulla testa”. Tesi degna del più squallido fra gli impostori! Sappiate che se per davvero la ricchezza e la solidità di una Nazione dipendesse dall’ammontare del debito pubblico, la Bulgaria e l’Estonia (che vantano un debito pubblico vicino allo zero) sarebbero le principali potenze economiche del Vecchio Continente. Mentre il Giappone e gli Stati Uniti risulterebbero Paesi da Terzo Mondo. Nessun uomo onesto potrebbe accettare conclusioni tanto paradossali e strampalate che fanno a pugni con il più elementare buon senso. Solo un impostore/farabutto del livello di Renzi riuscirebbe a farlo. E infatti lo fa.

    Francesco Maria Toscano

    14/03/2014

    Categorie: Politica

    12 Commenti

    1. Lorenzo scrive:

      Ecco cosa succede quando – ahimè – la poca o assente cultura macroeconomica (intesa come conoscenza di più teorie di allocazione delle risorse piuttosto che l’accettazione di una sola e indiscussa) regna incontrastata tra l’opinione pubblica generale: il debito pubblico è il male assoluto, azzerarlo è l’unica via (e così sia).
      E i personaggi alla Renzi/Draghi guadagnano autorevolezza e prestigio del tutto immotivati.

    2. Rodion scrive:

      Ottimo carissmo @Moralista: l’obiettivo delle èlite reazionarie consiste proprio nel trasformare completamente il debito pubblico in debito privato. Ciò che è avvenuto tramite il percorso da SME + Divorzio Tesoro BdI ad oggi.

      Solo un appunto che ritengo dirimente nel nostro dibattito:

      “quello dove tutti capiscono che sono le regole europee a strozzare le economie dell’area euro”

      In questa affermazione sono ribaltate, secondo ortodossia macroeconomica, tesi ed antitesi.

      E’ “l’area euro ad imporre, per semplici leggi macroeconomiche, l’austerità”. I parametri a cui si fa riferimento nell’articolo non sono semplicemente “anacronistici”: semplicemente non hanno senso se non quello di costringere a deflazionare le economie dei paesi aderenti. E’ la follia della moneta unica ad imporre parametri folli.

      Le politiche mercantiliste della Germania aggravano semplicemente di più lo squilibrio potendo permettersi di giocare “al ribasso”.

    3. ugo scrive:

      Post: “Marco Galluzzo riporta un virgolettato di Renzi grondante preoccupazione per il fatto che ‘ogni italiano nasce con 33 mila euro di debito pubblico sulla testa’”

      Che gli Italiani lo prendano in parola: non facciano più nascere alcuno (una sorta di “sciopero delle vacche”) e osteggino l’acquisizione di nuovi capi di bestiame dall’estero, almeno fintanto che le cose non cambieranno in meglio. Come disse quel prestigioso personaggio, “sii il cambiamento che vuoi vedere” – non ho messo al mondo figli finora e non lo farò in futuro. Interrompere il flusso di generazione di nuovi schiavi è una possibilità nelle nostre mani, anzi, nelle nostre gonadi.

    4. Luca Mautone scrive:

      Bel fenomeno l’ebetino….si sta facendo la campagna elettorale con i soldi dei risparmiatori….e l’italiota ci crede pure….

    5. gigi scrive:

      Caro moralista aggiungi il Botswana al 12%.Grazie per gli splendidi articoli che ogni giorno ci regali.Sono come l ultima Marlboro light da gustare fino
      in fondo.
      A volte nn commento perché nn sarei all altezza del tuo modo di scrivere..ma sono un artigiano brianzolo con le pezze al culo e voglio capire chi ha distrutto il mio Paese.Lo scrivo maiuscolo perchè mi sento italiano fino al midollo.Grazie.

    6. Alessandra scrive:

      Come sempre caro Francesco nelle tue esposizioni sei comprensibile, chiaro e logico..purtroppo pero’ tanta gente, troppa gente continua ad informarsi unicamente dai grandi media che continuano imperterriti a fare terrorismo e falsa informazione..io, nel mio piccolo cerco di divulgare e fare informazione, ma mi scontro con gente che proprio non vuole capire e che non vuole nemmeno provare ad informarsi..e, devo dire, con dolore, che sono la maggioranza..

      • Daniele scrive:

        Alessandra io mi trovo nella stessa identica tua situazione. Provo continuamente a spiegare alla gente qual’è la verità ma tra l’indottrinamento dei media e l’ottusità delle persone non riesco a cavare un ragno dal buco, anzi, molto spesso mi devo sentir dire che è impossibile che le cose stiano come dico io. Non ho parole, veramente…

    7. Ho apprezzato la volontà di Gigi, nel reagire e portare una certa padronanza di ciò che sta succedendo, nel suo animo.
      Dico ciò, giacché sono anch’io in braghe di tela col negozio, perché una volta assimilato il concetto vitale della vita, si è in grado di dare sostegno, speranza, futuro hai propri simili.
      Caro Gigi, la rivoluzione parte dal basso e noi dobbiamo essere faro per ogni singolo cittadino che ha cuore il proprio benessere sia materiale sia spirituale

      Caro Maestro; non riesco a comprendere la definizione ” Contro-iniziati, a volte usata per apostrofare il sig. Draghi. Grazie per avermi letto e istruito in merito.

      • il Moralista scrive:

        Caro Renato,
        Per dirla con R. Guenon “Esiste un qualche cosa, che si può chiamare “contro-Iniziazione”, che è qualcosa che si presenta come un’Iniziazione e che può darne l’illusione, ma che va nel senso contrario della vera Iniziazione”. Si tratta, continua Guenon, di una iniziazione “deviata” e “snaturata”. Per approfondimenti sul tema ti invito a consultare il sito di Grande Oriente Democratico a cura del Gran Maestro Gioele Magaldi (www.grandeoriente-democratico.com).

        A presto,

        Francesco

      • gigi scrive:

        Grazie a te Renato!

    Commenta


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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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