untitledA scadenza bimestrale un manipolo di economisti a libro paga del sistema prova ad intontire il popolo vagheggiando una presunta ripresa economica che esiste solo nella mente (e nelle tasche) di politici e giornalisti impiegati nel redditizio ramo della prostituzione intellettuale. Da almeno tre anni i media raccontano la favoletta dell’imminente uscita dell’Italia dalla crisi in virtù dei sacrifici, dolorosi ma necessari, prescritti al Paese da una politica divenuta finalmente “responsabile” (termine usato come sinonimo di “venduta e asservita”, ndm). La litania è sempre la stessa, ma, nonostante le evidenti incongruenze tra realtà e rappresentazione, la categoria degli allocchi non si è purtroppo ancora definitivamente estinta. Monti ci aveva detto che la ripresa era “alle porte” (clicca per leggere); imitato prima da Enrico Letta (clicca per leggere), poi dal pinocchietto fiorentino Renzi (clicca per leggere). Peccato esistano ancora i dati reali, così perfidi da smentire insindacabilmente le barzellette veicolate costantemente dai servi di regime (clicca per leggere). Se la crescita non arriva quest’anno vorrà dire che arriverà l’anno prossimo”, spiegheranno quindi con nonchalance  i vari Renzi e Padoan, rinverdendo così i fasti dell’oramai collaudatissimo “metodo Zazà”, già ampiamente descritto in tempi non sospetti proprio a beneficio dei lettori de Il Moralista (clicca per leggere). Ve lo ripeto fino alla nausea: la ripresa non c’è perché la politica economica del governo Renzi, in continuità con i gabinetti (in tutti i sensi) Monti e Letta, è scientificamente pensata per peggiorare la spirale recessiva da tempo in atto. L’aumento della disoccupazione e il crollo dei consumi costituiscono i veri quanto dissimulati obiettivi perseguiti dalle nostre classi dirigenti. Per questo è sbagliato accusare la politica di “non aver centrato gli obiettivi”. Al contrario, le élite stanno realizzando tutti gli scopi individuati. Soltanto che gli scopi perseguiti per davvero nel buio sono l’esatto contrario di quelli declamati per finta alla luce. Il modello di sviluppo inclusivo impostosi nel dopoguerra, sintetizzabile nella formula “produzione di massa per consumo di massa” (Bruno Amoroso, cit.), è ora nel mirino dei nazisti tecnocratici che controllano l’Europa. Fino a quando non avranno ricreato le stesse condizioni sociali tipiche del capitalismo ottocentesco descritto da Hugo ne “I Miserabili” non si fermeranno. A questo punto vi invito ancora una volta a non confondere i mezzi con il fine. Il fine è quello di aggravare a dismisura le disuguaglianze sociali, consentendo in tal modo ad una nuova aristocrazia del denaro di dominare a piacimento masse abbrutite e tormentate dalla fame e dal bisogno. I mezzi di volta in volta utilizzati per raggiungere il risultato testé sintetizzato possono invece periodicamente cambiare in relazione alle diverse circostanze: l’austerità, l’euro e il panico da spread hanno fino ad oggi dimostrato di possedere un ottimo potenziale distruttivo. Ciò non toglie che se domani i massoni reazionari capitanati da Venerabile Draghi dovessero escogitare nuovi e più efficaci strumenti, quelli vecchi finirebbero pacificamente per essere archiviati senza rimpianti. Paradossalmente, anche una eventuale risalita del Pil potrebbe di fatto rafforzare la torsione oligarchica in corso. Come fattomi giustamente notare dal mio amico Gioele Magaldi, l’impiego di ingenti capitali privati, non accompagnati da politiche per l’occupazione dignitosa e lo sviluppo industriale, accrescerebbe contestualmente tanto il Pil quanto le disuguaglianze. Cosa che, ad esempio, sta puntualmente avvenendo in Spagna,  presentata quale “modello virtuoso” dagli stolti in malafede alla Federico Fubini (clicca per leggere), dove  povertà e disperazione galoppano a braccetto nonostante il timido e trascurabile aumento di alcuni indicatori macroeconomici. In sintesi: che ce ne facciamo di una ipotetica crescita della ricchezza complessiva, non accompagnata da politiche redistributive improntate alla salvaguardia della giustizia sociale? Nulla. Per approfondimenti sul tema consiglio infine la lettura di un rapporto, “Oltre il Pil”, stilato tempo fa da Stiglitz, Sen e Fitoussi (clicca per leggere). Leggendolo capirete perché gli slogan di Renzi, in versione Cetto La Qualuqnue, non servono proprio a nulla: “Cari elettori ma soprattutto elettrici, per queste elezioni prometto, infattamente e spessatamente, Cchiù Pil pe’ tutti…! (clicca per guardare).

    Francesco Maria Toscano

    16/05/2014

    Categorie: Economia

    24 Commenti

    1. Giunti a ciò, sgorga spontanea una domanda; il pensiero massonico progressista e democratico che dice? Quali sono le contrapposizioni, le manovre, i paletti, le visioni sia politiche sia economiche per contrastare il peggioramento sia morale sia socio-economico in atto. Aspettiamo che i meno abbienti( compreso me) siamo talmente impoveriti da porre fine alla loro esistenza oppure il pensiero massonico progressista e democratico intervenga in modo palese. Non essendo un massone, mi permetto di porre nuovamente la domanda, essendo un essere umano. Che c’entro con la guerra tra massoni? Io, voglio vivere serenamente, voglio lavorare, voglio sentirmi libero- responsabile e quant’altro. Se c’è da fare la seconda rivoluzione francese e debellare l’ancien regime, sono disponibile. Cari, fratelli massoni, diamoci una dignità!

    2. Pietro scrive:

      Non dicono nemmeno per chi voteranno, i massoni.
      Non saranno tutti chiacchiere e grembiulino?

      • Spartaco scrive:

        Siamo sicuri che tutti i massoni stiano a guardare?
        Beppe Grillo ricorda spesso che il MoVimento 5 stelle è nato il 4 ottobre in onore di San Francesco. Ma San Francesco era un fanatico della Chiesa Cattolica Romana o aveva idee ecumeniche e una particolare affinità con i Sufi? Giuliano Di Bernardo non ha più volte mostrato simpatia verso il MoVimento 5 stelle? (Tra l’altro nel sito di Dignity viene rimarcata la vicinanza fra Sufismo e Massoneria). Anche Bergoglio poi che sceglie il nome di Francesco…..Voi vedere che qualcuno, sotto sotto, è già passato all’azione?

        • Pietro scrive:

          E perché sempre sotto sotto?
          Io giudico in base a quello di cui ho certezza e per adesso ho capito solo che esiste un libro del quale i massoni democratici annunciano da anni l’imminente uscita e che non esce mai; che si strombazza periodicamente di una fantomatica associazione E. Roosvelt e anche lí per adesso ci sono solo chiacchiere e niente sostanza; che i massoni democratici non hanno ancora fatto la loro dichiarazione di voto non fosse altro per orientare i loro lettori che hanno ancora qualche dubbio.

          Non mi interessano i tuoi interrogativi insinuanti (“Vuoi vedere che qualcuno è già passato all’azione?”) perché poi non dai risposta quindi o non sai nulla di concreto e la butti là per darti un tono o sai qualcosa ma ritieni che non sia il caso di divulgarla.
          Bene, questo è esattamente l’errore che ci ha portato fino a qui ossia una distorta versione della democrazia che non prevederebbe una aperta partecipazione popolare diffusa fondata su una consapevolezza di cui i più avveduti (come i massoni) dovrebbero in primo luogo farsi carico.
          invece no, si resta sulle allusioni del piffero, sulle domandine del cavolo e su tutto quell’armamentario molto piccolo borghese fatto di arcana imperi casarecci e aumma aumma da commedia di Alberto Sordi.

          Insomma per ridurre la cosa all’osso: o i massoni dichiarano per chi votare o dal mio punto di vista avrò la certezza che si tratta solo di comunissimi signori che fiutano l’aria che tira aspettando prudentemente di regolarsi di conseguenza.

          • Spartaco scrive:

            Pietruccio senza ‘ncazzasse però! Allora io ho fatto alcune considerazioni e tu non sei costretto a crederci. La politica e la vita in generale non sono fatti di certezze. Chi vuole certezze come te finisce per seguire qualche capopopolo. Gli Ultras del Napoli vogliono sapere con certezza quale coro intonare? Si sottomettono a Genny a carogna! Tu perchè vuoi sapere con certezza per chi votano i massoni? Quando le persone si sapranno organizzare, riusciranno a decidere e valutare autonomamente non ci saranno più religioni o società segrete varie.
            P.S. Non sono un Massone.

            • Pietro scrive:

              Spartachino non temere, Pietruccio tuo non ti vuole fare del male.
              Solo che parti un po’ per la tangente, capisci?
              Chi ti ha detto che io vado dietro al capopopolo di turno?
              È un argomento che butti là non sapendo cosa dire, capisci?
              E io che c’entro con gli Ultras?
              Un paragone more mentula canis, ne converrai.

              Non è che io voglio certezze fornite da altri ma purtroppo per te per farsi un’idea delle persone biosgna giudicare dai fatti ossia dalle loro azioni o dalle loro scelte.

              Le azioni sono state annunciate ma non realizzate; sulle scelte si è chiaramente pronunciato il Moralista ma non i fratelli e se permetti lo ritengo molto strano in vista di elezioni cosí importanti.

              Se poi mi dici di non essere massone è ovvio che non puoi sapere nulla delle loro reali intenzioni quindi i tuoi interrogativi che suggerirebbero chissà quale attivismo dietro le quinte sono del tutto infondati.
              Tra quelli che vogliono solo certezze preconfezionate e quelli che si basano su ipotesi prive di riscontro esiste anche una via di mezzo, non ti pare?

              Buona domenica.

              • Spartaco scrive:

                A Pietrù, t’avevo detto de nu ‘ncazzate!
                Io volevo fare un discorso sulla massoneria in generale e sostenevo che una parte progressista sembra dietro ad alcuni movimenti politici, però visto che tu ti sei fissato con questo libro che deve uscire e insisti per sapere quelli di GOD per chi votano, io non mi intrometto. Ciao Pietrù!

              • Pietro scrive:

                Sí Spartachino, hai ragione tu.

          • Già,perché sempre nel buio delle logge, quando stiamo parlando di dignità del popolo, di futuro generazionale, della base fondamentale della umanità. Il rispetto, a mio avviso non va celato o manovrato da talune obbedienze. Tanto codesta situazione tra qualche anno emergerà e, di fatto, chicchessia ha capito come funziona il mondo. Io, asserisco che una visibilità maggiore del pensiero progressista e democratico, può fare da faro per i popoli e altresì da scudo verso il pensiero perverso dei neo aristocratici, ormai identificati. Qual’è la diversità nel controbatterli apertamente e in modo visibile? Combatterli nel buio delle logge oppure creare i presupposti per avere il popolo dalla propria parte. Già, qual’è la diversità? Perché non andare incontro al popolo in modo lindo, aperto, costruttivo, istruttivo?

      • Diego scrive:

        Sul voto erano intervenuti un paio di mesi fa evidenziando la sostanziale scarsa rilevanza della tornata.

        Per il resto, forse avrebbero dovuto lesinare le “imminenze”

    3. ampul scrive:

      L’impiego di capitali privati nel circuito economico è spiegato con dovizia nel libro di Bagnai, dove, come giustamente sostieni, e sostiene Magaldi, l’afflusso provoca bolle finanziarie come del resto è già successo.
      Altro dato da considerare è: capitali nazionali o esteri? La “grassen” CCmania attraverso l’apertura dei rubinetti privati di capitali ha elargito ai vari Grecia, Spagna, Portogallo, Italia, ecc, con la triste storia che ne consegue e che conosciamo.
      Una “favoletta” chiamata ciclo di Frenkel.

      Il nodo è esattamente questo!

    4. Giovanni scrive:

      Invece degli € 80,00 truffa nelle buste dei poveri cristi, bisognerebbe detasare i redditi più alti, cercare di creare uno Stato paradiso per ricchi, attirare gente benestante da tutto il mondo, perché chi ha i soldi spende, e spendendo consuma creando occupazione per tutte le ragioni che bene conosciamo. Invece in Italia si mandano via i benestanti, i giovani di talento, e ci prendiamo i poveracci, i sottopagati, i disperati che aspettano sulle coste africane.

      • Pietro scrive:

        E torniamo all trickle down economy, quella severamente criticata dal Papa nell’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”.
        Lasciamo perdere le vecchie ricette già dimostratesi fallimentari.

        • Giovanni scrive:

          Ho cercato di sintetizzare la realtà che viviamo;me ne infotto delle ricette. Qui la miseria continuiamo a spalarla e mischiarla, non c’è alternativa alla poverta, se la gente riuscirà ad afferrarlo si comporterà di conseguenza, altrimenti non rimarrà che emigrare o morire di fame.

          • Adriano scrive:

            Giovannino abbi pazienza mi sembri il fratellino di Spartacuccio.

            Tu pensi che la soluzione alla miseria sia dare più soldi ai ricchi che cosí li spendono e le briciole che cadono se le manigiano i poveri (trickle down economy).

            L’ideuccia che i soldi ai ricchi invece glieli leviamo in considerazione del fatto che se li sono presi con sistemi illegali come la speculazione finanziaria basata su prodotti tossici per i quali agenzie di rating compiacenti fornivano certificazioni ingannevoli gettando sul lastrico milioni di risparmiatori e interi Paesi che sono stati ridotti all’indigenza; questa ideuzza non ti è passata per la mente?
            No, eh?

            • Giovanni scrive:

              Forse non ti è chiaro il concetto, qui non si tratta di dare soldi ai ricchi, nè di prendere soldi allle multinazionali, alle banche, ecc. Un benestante italiano se ha a cuore la propria famiglia dovrebbe scappare via in un paese dove la tassazione è bassa e dove ognuno è libero di scegliere liberamente di vivere la propria vita. La mia era una considerazione sullo stato delle cose, tu vivi in una dittatura e sei schiavo tra i poveri, invaso da poveracci peggio di te. E’ quello che sta succedendo in Italia adesso. L’Italia è diventato un Paese per poveri, una dittatura, dove l’unica libertà che ti è rimasta è quella di scrivere minchiate su un blog. Se vuoi fare il partigiano fallo! Ma scendi in piazza. Tanti saluti Adrianuccio.

              • Giovanni scrive:

                E ricorda, il mio reddito equivale al tuo guadagno!

              • Adriano scrive:

                Ma caro cocchino, sei leggermente fuori strada.
                Io non sono per niente povero, anzi me la passo piuttosto benino.
                Solo che non arrivo a certi ignobili livelli di abbrutimento petit bourgeois, riesco ancora a discernere fra il giusto e l’ingiusto, tutto qui.
                Una carezzina sul capino.

              • Adriano scrive:

                E inoltre simpatico frugoletto, non è il tuo reddito a equivalere al mio guadagno ma casomai la tua spesa.
                Sto leggendo un libro molto interessante di Pierre Bourdieu sulla mentalità del piccolo borghese e la sua abborracciata cultura generale.
                Libro istruttivo e anche bello a suo modo, nonostante si occupi di un soggetto in sé stesso abbastanza disgustoso.

    5. Giovanni scrive:

      Chissà da cosa è determinata la mia spesa! Sei proprio una ciambella illuminata! Carezza, carezza. Carezza sta …

      Saluti

      • Adriano scrive:

        Eh no giuggiolone, la tua spesa non è determinata dal tuo reddito; i limiti della tua spesa sono determinati dal tuo reddito non la scelta se e come spendere.
        E’ lo stesso motivo per cui i migliori economisti (non i piccoli borghesucci impresentabili in certi ambienti) avvertono che una diminuzione delle tasse non serve a una mazza (n. 1 mazza) dato che per esempio nella nostra attuale congiuntura la gente se riceve più soldi li risparmia (ossia non li spende) perché non si fida del futuro.
        In questo momento serve di più un forte aumento della spesa pubblica per appalti, poi in futuro si discuterà delle tasse. Ma le cose stanno cambiando e in futuro, caro il mio middle class, si discuterà non di profitto o di redistribuzione della ricchezza ma di “uguaglianza” e riduzione del suo contrario, la “disuguaglianza” come è già successo a New York dove il Bill De Blasio con questo argomento ci ha vinto le elezioni.
        Allora le tue vecchie ricette furbette le potrai arrotolare a cilindro e ti ci potrai sedere sopra – cum tuum magnum gaudium – per quello che saranno considerate e che varranno (cioè niente).

        Povero borghesuccio albertosordiforme…

        • Giovanni scrive:

          Ciambella, quello che scrivi è scontato, e mi rendo conto che non riesci ad afferrare determinati semplici concetti. Stai teorizzando ovvietà, che tra l’altro nessuno ti ha richiesto. Tanti saluti alu c

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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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