Se non fosse per l’opera meritoria dei massoni di Grande Oriente Democratico, nessuno capirebbe nulla delle vere dinamiche di potere che condizionano la vita del nostro sventurato continente. Tutte le scelte adottate dalla tecnocrazia di Bruxelles vengono infatti spiegate dal nostro circuito informativo come la naturale conseguenza di una situazione di fatto che esula dall’intervento dell’uomo. Sale lo spread? Ci vuole l’austerità. L’Euro è al centro di una attacco speculativo? Ci pensa Draghi. Il Paese non cresce? Colpa del debito. Possibili soluzioni? Copiare gli efficienti teutonici, usciti illesi da una crisi epocale grazie alle riforme in senso ultraliberista promosse a suo tempo dal cancelliere socialdemocratico Schroeder. Questa lettura degli eventi è totalmente falsa, ma, come spiegava efficacemente Goebbels, “una bugia ripetuta all’infinito diventa una mezza verità”. Quando il dibattito pubblico è dominato dal dogma, inoltre, chiunque provi a contestare la versione ufficiale finisce giocoforza per assumere le sembianze dell’eretico e dell’apostata. Indagare le scelte del potere diventa perciò prova di infantile complottismo, mentre la supina accettazione di qualsiasi versione calata dall’alto è generalmente apprezzata. Questo è ciò che accade nel tempo della neolingua, per come tra l’altro genialmente anticipato da Orwell nel suo indispensabile capolavoro “1984”. Per quale motivo tutto dovrebbe accadere in ossequio ad un imprecisato disegno divino non è dato saperlo. Non è più semplice riconoscere l’esistenza di legittimi intendimenti umani, perseguiti da singoli o da gruppi, non necessariamente tendenti al progresso della società? La Storia non è costellata da eventi che testimoniano la capacità delle umane intenzionalità nel modificare il corso delle cose? Ragionare in questi termini è prova di immaturità? E’ complottista chi si affida alla razionalità ed alla logica per tentare di leggere la realtà che lo circonda? Mentre, di converso, è serio soltanto chi crede ciecamente alle fandonie propinate di continuo dai megafoni del potere? Neppure di fronte allo sgretolamento certo di alcuni falsi racconti i fedeli smettono di credere. Pensate al mito del debito pubblico: Mario Monti arrivò al potere in Italia proprio per affrontare l’emergenza del debito. Alla fine dell’esperienza Monti il debito è aumentato ancora, senza che nessun giornalista sentisse il bisogno di spiegare ai cittadini il perché di tale macroscopica incongruenza. Se l’austerità serve per abbassare il debito, come mai il debito esplode proprio in seguito all’ adozione delle politiche di austerità? Non c’è bisogno di avere conseguito un master in economia a Chicago per riconoscere come vera una simile ovvietà. Eppure il sistema rimuove, i cittadini non protestano e la farsa ripropone all’infinito se stessa. Bisogna riconoscere a Gianluigi Paragone il coraggio di affrontare temi da altri silenziati. Ultimamente, ad esempio, negli studi de La Gabbia si è discusso circa l’effettiva natura del Bilderberg Group, società paramassonica sovente evocata ma mai compiutamente spiegata. Il caso nasce anche per merito del grillino Fico, il quale ha avanzato una interrogazione volta a comprendere meglio il significato della presenza della giornalista Maggioni ai lavori del misterioso consesso (clicca per leggere). Per non parlare poi della costanza con la quale un altro deputato a 5 Stelle, Sibilia, ritualmente indaga sulle riunioni a porte chiuse dei potenti della Terra. Ora, se i grillini volessero per davvero saperne di più sulle società paramassoniche, potrebbero chiedere a Casaleggio il numero di telefono del suo vecchio socio Enrico Sassoon. Ma se proprio preferiscono evitare di alzare la cornetta, allora ai grillini non rimane altro da fare se non leggere con attenzione i contributi periodicamente pubblicati sul sito di Grande Oriente Democratico (clicca per leggere). Chissà che a furia di leggere non finiscano pure col capire.
Francesco Maria Toscano
18/06/2014
Grande Maestro Francesco; finalmente! Andassero a chiedere lumi, dove ci sono i lumi!
L’ineluttabilità di certe decisioni economiche, nasce da radicali e profonde decisioni politiche, condivise anche dai Massoni “progressisti”. Una per tutte è la libera circolazione dei capitali, che porta lo Stato a doversi confrontare con scelte amare per l’occupazione.
Oggi ho avuto una discussione “pedagogica” sul divorzio della BC dal Tesoro, e sull’ineluttabilità di far esplodere i tassi dovendo rincorrere i tassi altrui (si parlava anche del Volcker Shock). Questo perché, a monte, si è deciso che la democrazia era meno importante della libertà dei capitali… (tassello omesso da quasi tutta la finta sinistra).
Eppure, basterebbe leggere Bagnai o ascoltare Rizzo (non sono per nulla comunista ma sulle analisi ci prende spesso).
Abbiamo voluto la bicicletta? Io no, però ci han detto che ci avrebbe fatto bene…
“Non c’è bisogno di avere conseguito un master in economia a Chicago per riconoscere come vera una simile ovvietà.”
Certo che no.
C’è bisogno di avere conseguito un master in economia a Chicago per NON riconoscere come vera una simile ovvietà.
Questa è bella!