imagesLa prima tentazione che bisogna rifuggire è quella che consiglia di attendere l’indefinito arrivo sul suolo italico di un nuovo salvatore in grado di far trionfare sulla Terra una idea di giustizia coerente con la nostra. Questo modo di ragionare, ahimè molto diffuso, garantisce al contrario il protrarsi e il riprodursi all’infinito di uno schema di potere iniquo ed oligarchico. Ma veramente c’è qualcuno fra di voi che pensa di poter invertire il corso della storia limitandosi di tanto in tanto a rilasciare un commento puntuto sul blog de Il Moralista? Ma a cosa serve maturare una coscienza critica, demistificare le bugie di regime, proporre sensate soluzioni alternative, se poi, al dunque, ci si scopre sprovvisti della forza di lottare per trasformare il pensiero in azione e l’idea in realtà? E’ saggio trascorrere anni a dibattere sul perché le riforme di Padoan e Renzi non potranno far altro che aggravare la spirale depressiva già ferocemente in atto? E’ nobile delegare ad altri il compito di affrontare una battaglia che in troppi non hanno il coraggio di combattere direttamente in prima linea?  Piagnucolare o imprecare contro il destino cinico e baro per annegare nel mare dell’indistinto un velato senso di complicità col nemico non serve a nulla. Troppi cittadini, più o meno consapevolmente, sono già automaticamente rientrati nei panni sudici tipici dei sudditi. Perché dico questo? Perché dopo anni di febbrile attesa, trascorsi ad indicare alle diverse forze politiche strade alternative rispetto a quelle fino ad oggi tristemente battute, una avanguardia composta da uomini e donne mossi dal fuoco dell’ideale ha inteso gettare il cuore oltre l’ostacolo. L’associazione E. Roosevelt, moderna Giovine Italia, è un dono che dovrebbe interrogare la coscienza di tutti gli uomini liberi e forti che vivono ed operano in Italia, in Europa e nel mondo (clicca per leggere). E invece, duole constatare come molti indignati in servizio permanente,  sempre pronti a pontificare comodamente seduti in poltrona, non trovino poi la voglia o il coraggio di assumere personalmente responsabilità che costano impegno e fatica. Cosa impedisce agli italiani di associarsi pacificamente e dal basso al fine di cambiare l’indirizzo politico dominante? Non sarà Merkel a vietare a nessuno di voi la possibilità di rivendicare il sacrosanto diritto di partecipare alla vita pubblica. E’ sbagliato individuare nella tecnocrazia, nella politica o nella finanza il nemico da combattere. L’avversario più subdolo si trova in realtà nel buio delle nostre coscienze, pensiero molesto che invita alla malinconia e all’inazione, finendo quindi col proteggere l’attuale sistema di potere molto meglio di uno squadrone di pretoriani. Questo è tempo per abbandonare gli indugi e navigare in mare aperto. L’associazione E. Roosevelt, laica, libera, aperta, democratica e inclusiva, offre ad ognuno di voi la possibilità di abbracciare una prospettiva che guarda con gli occhi della Storia. Per questo mi aspetto che tutti i lettori del blog palesino al più presto il desiderio di divenire soggetti fondatori dell’Associazione in oggetto. L’adesione alla E. Roosevelt, forza inizialmente pre-politica,è compatibile con l’iscrizione o militanza all’interno di qualsiasi partito facente parte dell’arco costituzionale. Gli elettori di destra o di sinistra, nonché quelli che ripongono giuste speranze di cambiamento nel movimento 5 Stelle di Grillo e Casaleggio (tutt’ora acerbo per quanto pervaso da energie effettivamente lodevoli e genuine), sono quindi i benvenuti. Per iscriversi basta inviare una mail al mio indirizzo personale di posta elettronica (f.toscano79@libero.it). Concludo dicendo che la E. Roosevelt è una associazione che nasce insieme al popolo e per il popolo. Nessuno ha intenzione di mettere in piedi un gruppo di pressione utile per assecondare le malcelate ambizioni di improvvisati politicanti da strapazzo. Simili distorsioni, esplose ai tempi della seconda Repubblica, non potranno mai attecchire all’interno di un contenitore limpido e plurale come quello proposto dalla E. Roosevelt. Tanto vi dovevo. Ora la scelta tocca a voi.

    Francesco Maria Toscano

    17/07/2014

    Categorie: Editoriale

    6 Commenti

    1. DerWanderer scrive:

      L’aasociazione E.Roosvelt è dotata di un di codice fiscale?
      Ha depositato il contratto di associazione presso l’ufficio del registro?
      Ha una sua sede in qualche città?
      Ha un suo proprio sito web?

      In caso di risposte negative l’associazione E. Roosvelt dal punto di vista legale non esiste del tutto e da parte vostra chiedere ai lettori di fornire i dati personali con in più il curriculum è una pretesa semplicemente assurda che rasenta il comico.

    2. Caro DerWanderer; da ragazzino giocavo a calcio ( deplorevole sport) e mi chiamavano Renè Van der Prot, credo che l’assonanza olandese collima.
      Domanda?
      Una associazione che possiede la dicitura – Associazione Eleanor Roosevelt ha bisogno di rendere visibile il codice fiscale?

      Serene giornate.

      • DerWanderer scrive:

        Non deve renderlo visibile, deve averlo e per essere un’associazione effettivamente esistente deve aver fatto alcuni passi legali.
        Io sento che si parla di questa associaizone ma non so dove sia la sede, se abbia un suo proprio sito web, se abbia depositato il contratto di associazione etc etc

        Che significa che alcuni signori chiedono i dati personali più il curriculum e per di più arrivano a prendere a male parole chi non si iscrive se non c’è nessuna traccia della sua esistenza effettiva?

        La massoneria è un’associzione, il Rotary lo è, un partito politico lo è…la E, Roosvelt per adesso è come se non esistesse.

        Attendo fiducioso gli sviluppi

        • il Moralista scrive:

          Lei non ha capito né il senso dell’iniziativa né ha letto con attenzione i contributi in merito postati sul sito di Grande Oriente Democratico. Rilegga, http://www.grandeoriente-democratico.com/GOD_rilancia_Anagrafe_degli_aspiranti_costituenti_dell_Associazione_Eleanor_Roosevelt_per_il_Socialismo_Liberal_Aggiornamento_dell_9_luglio_2014.html, e poi eventualmente ripassi…

          • DerWanderer scrive:

            Per carità, non vorrei intralciare l’afflusso biblico di iscritti.

            • Tu, caro “Der Wanderer” dei miei stivali, in quanto cretino patentato (e, sospetto, anche dotato di relativo codice fiscale in quanto cretino), non bloccherai nessun afflusso, né biblico né coranico, alla ER (ma sui dati quantitativi di richiesta di iscrizione all’ Anagrafe degli aspiranti costituenti della “Roosevelt”, in continuo e progressivo aumento stando ai numeri che ho potuto visionare presso gli amici fraterni di GOD, stai tranquillo che li renderemo pubblici, anche se naturalmente, per ragioni di privacy, non renderemo noti nomi e cognomi di tali aspiranti).
              Infatti, aperta a tutte le donne e a tutti gli uomini di buona volontà, nondimeno l’accesso/afflusso a tale associazione è severamente sbarrato ai cretini come te.
              Verboten…Das ist Klar? Verstehst du mich?
              E che tu sia cretino, non v’è dubbio alcuno.
              Come può essere già costituita legalmente l’Associazione “Eleanor Roosevelt” se, da Bozza di Statuto debitamente pubblicata sia su http://www.grandeoriente-democratico.com che su http://www.democraziaradicalpopolare.it, si annuncia programmaticamente che essa sarà formalmente istituita, con assemblea pubblica cui saranno invitati anche gli organi mediatici, in apposita riunione di almeno 11.260 aspiranti (sai che significa questo termine?) costituenti? E ciò, proprio per non proporre una organizzazione già fatta a tavolino da poche persone, che poi ne cooptano/ammettono innumerevoli altre in funzione subalterna, come capita per quelle iniziative in cui le associazioni vengono PRIMA costituite dinanzi al notaio da un tizio con suo cognato e/o qualche altro parente, detentori assoluti del marchio associativo,etc., e poi viene promossa una finta associazione di massa, mentre la “proprieta” e il brand dell’organizzazione rimane nelle mani di “pochi illuminati”.
              Erano già legalmente costituiti in associazione dinanzi al notaio, con tanto di codice fiscale che la tua cretineria ti suggerisce di evocare, le 1126 camicie rosse garibaldine che si apprestavano a portare a compimento il Risorgimento italiano? Secondo i tuoi parametri da cretino quale sei, caro “Der Wanderer/Il Vagabondo”, i “Mille” garibaldini non esistevano perché non avevano un codice fiscale? E, sempre in base ai tuo parametri da mentecatto, rispetto a Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Sirtori, Francesco Crispi, Giovan Battista Basso, Stefano Turr, Achille Majocchi, Nino Bixio, Giorgio Manin, Giacinto Carini, Giuseppe Dezza, Benedetto Cairoli, Antonio Mosto e agli altri comandanti/ufficiali della spedizione che gli chiedevano nome, cognome e qualche riferimento biografico, gli “aspiranti mille” avrebbero dovuto rispondere che, siccome i “Mille” in quanto associazione con regolare codice fiscale non era ancora formalmente costituita, allora essi si rifiutavano di fornire dati personali sensibili in vista dell’ “arruolamento” nell’impresa…? Lo vedi che sei un miserabile cretino? Vai a vagabondare fra altri cretini, allora.Le questioni riguardanti l’Associazione “Eleanor Roosevelt” non ti riguardano costitutivamente, infatti.
              Vatti ad iscrivere al Rotary, ai partiti/movimenti politici che tanto bene stanno facendo per l’Italia…a qualche Comunione massonica di quelle che invitano alla devozione dogmatica della propria Tradizione, mentre nemmeno si accorgono di avere perso quel ruolo di avanguardia ideologica, civile e meta-politica che esse ebbero nei secoli passati.
              Affezionatissimo Fra’ Cazzo da Velletri

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    "nella mia vita ho conosciuto farabutti che non erano moralisti ma raramente dei moralisti che non erano farabutti." (Indro Montanelli)


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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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