Una sala Fallara gremita di pubblico, mercoledì sera a Gioia Tauro, per assistere alla presentazione della costituenda associazione prepolitica intitolata ad Eleanor Roosevelt, la “First Lady of the World” che, nel dopoguerra, presiedette la commissione che delineò e approvò la Dichiarazione universale dei diritti umani. Esponenti della società civile, del mondo politico, culturale, imprenditoriale; rappresentanti delle Istituzioni locali, provinciali e regionali hanno risposto all’appello lanciato da un gruppo di volenterosi che, negli ultimi mesi, si è chiesto se non fosse il caso di lasciare da parte gli steccati ideologici riuscendo a trovare una sintesi per produrre insieme un nuovo paradigma alla cui base stiano il desiderio di generare un nuovo clima di fiducia e di far nascere una spirale di concreto ottimismo. Come prima iniziativa del “New Deal” calabrese, il sodalizio che ha fra i suoi promotori il politologo romano Gioele Magaldi e il giovane avvocato gioiese Francesco Maria Toscano, ha riproposto l’idea antica ma mai concretizzata di congiungere i due lungomari di Gioia e Palmi, città fondanti della Piana, attraverso la realizzazione di una grande opera – un ponte sul fiume Petrace – che, oltre a generare importanti ricadute economiche sul territorio, possa abbattere definitivamente ogni becero campanilismo. L’idea progettuale è stata elaborata da un team tecnico composto dagli ingegneri Giuseppe Barrese, Vincenzo Sorridente e Giuseppe Saffioti, professionisti che, nel corso dell’ultimo mese, hanno preso parte a una serie di incontri con i primi aderenti alla Roosevelt tra i quali l’architetto Alessandro Cavallaro e il responsabile del settore Ambiente del Comune, il geometra Antonio Mario Toscano. Tra gli iscritti a questa sorta di moderna “Giovine Italia”, a sorpresa, troviamo esponenti di diverso colore politico, protagonisti in passato di feroci polemiche, come l’ex presidente dell’ultimo Civico consesso, il “democrat” Domenico Cento – uno dei due consiglieri che portò alle dimissioni dell’allora sindaco Renato Bellofiore – e un fedelissimo di quest’ultimo, l’ex capogruppo Pd in Consiglio, Giovanni Laurendi. Ma anche Domenico Pirrotta, leader del movimento “Insieme per Gioia”; l’ex vice sindaco della Giunta Dal Torrione, Rosario Schiavone; Maurizio Arlacchi, già assessore al Bilancio; il socialista Giovanni Lollio e, non per ultimo, il presidente delle Ferrovie della Calabria, Giuseppe Pedà dell’NCD. Una situazione nuova che ha suscitato parecchia curiosità nella città del porto, soprattutto in vista dei prossimi importanti appuntamenti elettorali. Ma l’attenzione della platea è stata rivolta a quella che, parafrasando le parole dell’assessore regionale alle Attività produttive Demi Arena, intervenuto al dibattito, appare come “un’operazione normalissima, portata avanti da un gruppo di cittadini, che rappresenta l’essenza della democrazia ma che assume carattere di eccezionalità perché – ha sottolineato Arena – viviamo in un Paese anormale dove sono saltate le regole e c’è bisogno di ripartire dai fondamentali. Su Gioia il Governo sbaglia approccio – ha rimarcato l’ex sindaco di Reggio spostando l’attenzione sul porto – mi chiedo perché una simile struttura che rappresenta una risorsa per l’intera Nazione non venga rilanciata ponendola al centro delle politiche della logistica. Per quanto riguarda il ponte sul Petrace – ha concluso – un’altra idea potrebbe essere quella di collegare l’opera con le terre della cosiddetta “Fata Morgana”, progetto in stato più avanzato”. Tra il pubblico, si sono visti Massimo Canale del Pd e Giuseppe Falcomatà, candidato a sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni comunali di Reggio. Seduto in prima fila l’ex governatore Scopelliti. E ancora, presenti in sala l’ex senatore Crinò; l’ex viceministro Nucara; i consiglieri provinciali Cara, Zavettieri e Sciarrone; l’ex consigliere comunale reggino Massimo Ripepi; l’avvocato Oreste Romeo, segretario provinciale della “Lista Scopelliti Presidente”; Giorgio Dal Torrione, già sindaco di Gioia Tauro e Cosimo Altomonte, storico esponente locale della sinistra. Il convegno è stato aperto da Toscano che ha sottolineato come la presenza plastica di esponenti di diversa estrazione politica significhi attenzione trasversale attorno a un buon messaggio. “Mi auguro che questo paradigma possa essere recepito in virtù delle prossime elezioni – ha continuato – ci muoveremo su un piano nazionale per cui proporremo in ogni dove non solo grandi opere ma anche interventi di riqualificazione ambientale e messa in sicurezza del territorio. Tutti possono contribuire a riempire questo contenitore”. Per l’assessore palmese Natale Pace “la politica deve ripartire dalle idee che nascono dal basso. Non dobbiamo fermarci a questo nuovo progetto – ha dichiarato – è necessario estendere l’iniziativa alla realizzazione di un parco fluviale del Petrace, a tal fine, subito dopo la recente approvazione del Psc, abbiamo convocato le associazioni degli ambientalisti. Credo possa nascere una nuova sinergia tra Palmi e Gioia – ha concluso – che va assolutamente coltivata”. “In passato il campanilismo ha diviso i nostri territori – così il presidente delle FdC Pedà nel suo intervento – oggi c’è l’esigenza di stare assieme ed aprire a tutti quei comuni che vogliono partecipare. Il ponte può servire ad attrarre nuovi investimenti e può portare enormi benefici non solo in termini di ricaduta economica. A breve riapriremo anche il tratto di linea ferrata tra le due città ripristinando il servizio di trasporto per i nostri studenti. La presenza del sindaco di Palmi Barone alla conferenza stampa di presentazione è un fatto storico: le sensazioni sono positive ma ci dobbiamo credere”. A seguire, Barrese e Saffioti hanno illustrato le slide del progetto mentre Antonio Ruggiero e Luciano Sorridente si sono soffermati sugli aspetti macroeconomici e sui possibili canali di finanziamento da intercettare per la realizzazione dell’opera. Ha concluso i lavori Gioele Magaldi giunto a Gioia dalla Capitale: “la Roosevelt – ha dichiarato – ha deciso di evitare il modus operandi tipico dei partiti ma vuole fortemente esercitare un’opera di influenza solare sulle Istituzioni e si rivolge ai politici di tutto l’arco costituzionale. La nostra associazione nasce dal basso e si troverà a decidere i suoi organi autonomamente diventando la casa di coloro che vogliono implementare una visione globale con un’altra, per così dire, “glocale”.
P. s. Qui il servizio mandato in onda all’interno del Tg3 Calabria (clicca per guardare)
Domenico Latino
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