Da qualche tempo il blog è popolato da un manipolo di avvelenatori che, nel buio dell’anonimato, sperano di “sporcare” questo spazio libero di riflessione e di approfondimento. Non ci riusciranno, specie valutata la qualità “fantozziana” di alcuni presunti professionisti della mistificazione, così sottili da cambiare continuamente nickname coprendosi di meritato ridicolo. Tutti hanno diritto di esprimere le loro legittime opinioni anche in forma anonima, ci mancherebbe altro. Io, per formazione culturale, preferisco gli uomini limpidi e a viso aperto. Ma i gusti sono gusti. Una cosa è commentare lealmente anche senza fornire le generalità, non siamo mica un posto di blocco telematico, altra è inventarsi una serie di sigle inesistenti, partorite dalla fervida fantasia della stessa penna contorta, nella speranza di alzare un polverone e inquinare il dibattito. In ogni caso, tanto malriposto impegno, significa solo una cosa: questo blog funziona attirando comprensibili risentimenti e tentativi di destabilizzazione. Libertà di espressione non significa libertà di insulto o, peggio, di velata minaccia. Il moscerino che aiutato dall’oscurità delle tenebre prova a imitare il ruggito del leone non fa simpatia, fa pena. In ogni caso, questo luogo non può diventare un punto di ritrovo per frustrati, maniaci compulsivi affetti da sindrome monomaniacale, soggetti bipolari e via discorrendo. Se alcune povere anime pensano di poter lenire i dolori del cuore ragliando e vomitando bile a margine degli articoli de Il Moralista, facciano pure. Consolare chi soffre è opera degna ed evangelica. L’importante però è che i destinatari inconsapevoli di tanta generosità si mettano nella condizione di farsi aiutare. Chiusa parentesi. Come è chiaro ho vergato queste poche righe in riferimento alla figura di un preciso commentatore, ovvero Rodion (auto-ribattezzatosi poi senza originalità Fra’ Sam l’ammerigano), già protagonista in passato di analisi degne di lode e approfondimento. Pur partendo da posizioni chiaramente e legittimamente sovraniste, il vecchio Rodion manifestava una certa (dissimulata?) elasticità di pensiero, qualità che finiva con il rendere piacevole e ricco il dialogo e il confronto. Ultimamente però, in seguito ad un violento scontro dialettico consumatosi tra il vecchio Rodion e un nickname intraneo al God, Fra’ Cazzo da Velletri, le cose sono cambiate. Fra’ Cazzo da Velletri, criticando il mio atteggiamento presuntivamente “pilatesco” (in realtà si trattava di un invito erga omnes alla “moderazione”e alla “continenza”), ha deciso di abbandonare il blog così come Rodion, apparentemente suggestionato dai toni utilizzati dal Fratello di Velletri. Sennonché, denotando una insospettata conoscenza di Platone e della sua metempiscosi (il grande filosofo greco si aggiunge quindi agli evergreen Hayek e Kalergi), Rodion ha tradito il desiderio di entrare nel corpo virtuale di Fra’ Cazzo da Velletri, trasfigurandosi ridicolmente prima nei panni di Fra’ Piddino Campanaro e poi in quelli del più costante e molesto Fra’ Sam l’ammerigano. La domanda sorge spontanea: perché lo fa? Perché tanto impegno nell’inquinare una dialettica altrimenti sana, rispettosa e cristallina? Rodion/ Fra’ Sam agisce in proprio, ululando all’esterno per coprire un vuoto interiore che lo opprime e lo tormenta, o interpreta la parte in commedia di un copione da altri scritto e supervisionato? A questo punto, considerata anche l’illogicità pacchiana e manifesta di alcune recenti condotte, la seconda ipotesi non è affatto peregrina. Anche perché, a ben vedere, non si comprende il motivo di tanta infondata e irrazionale acredine. In un primo momento Rodion/Fra’ Sam provava a blandirmi quale “blogger fra i migliori d’Italia”, salvo poi ricredersi (passato forse l’effetto del Prozac) al fine di dipingermi quale “asino in mala fede”. Sempre elusivo rispetto alle critiche nel merito da me avanzate per meglio circostanziare gli argomenti a favore di una proposta politica esclusivamente fondata sulla malinconia per il passato perduto ( a parte il richiamo ai soliti Hayek e Kalergi naturalmente), sembra quasi che Rodion/Fra’ Sam senta il bisogno di riconoscere in me uno strenuo quanto velato difensore dello status quo propenso all’adorazione perpetua del Dio Euro. Sembra quasi cioè temere l’esistenza di una posizione articolata in grado di assorbire e superare la falsa e comoda (per i padroni) finta dicotomia euro si/euro no. Finalisticamente, lo scontro fra due forze uguali e contrarie, una che fa finta di volere più Europa, l’altra che fa finta di volere recuperare una dimensione nazionale, che risultato verosimilmente produce? Non lo sapete? Ve lo dico io: l’immobilità e la difesa dell’esistente. L’evocazione di una metafora può forse aiutarci a comprendere meglio il concetto appena espresso. Avete mai giocato al tiro alla fune? No, peccato, si tratta di un gioco abbastanza avvincente. In ogni caso funziona così: due (o più) uomini, localizzati nelle rispettive estremità di una stessa corda, imprimono una forza apparentemente finalizzata a vincere la resistenza dell’altro. Cosa succede però se le forze profuse dai due contendenti più o meno si equivalgono? Succede che la corda resta ferma. Avete capito ora perché Rodion/ Fra’ Sam non può accettare che esista una dialettica che non si riduca al teatrino “euro si euro no”? Se a breve entra un scena un nuovo nick, del tipo “Tomasi di Lampadusa”, bravo nel nominare ogni tre righe Kalergi, Hayek e l’imperialismo ammerrigano, non preoccupatevi. E’ lui…
Per approfondire leggere i commenti in calce al seguente articolo: http://www.ilmoralista.it/2014/09/18/il-limbo-infame-e-subdolo-che-disarticola-la-vita-di-intere-generazioni/
Francesco Maria Toscano
25/09/2014
Mi spiace, mi stavo istruendo in modo conciso e istruttivo senza anteporre la fatica mentale di leggere una pigna di libri, mai letti e sconosciuti sino a ora!
Lunga Vita
Maledetti ammerigani! sono riusciti a scovarmi dall’indirizzo IP… Però so’ forti ‘sti ammerigani. Occhio Rodion che gli ammerigani ti hanno messo un microcip sottocutaneo… the Big Brother è tutto intorno a te
Fra’ Alessandro da USE
Mi dispiace, caro Toscano, che tu abbia dovuto sprecare il tuo tempo (fossero anche 15 secondi), per un povero idiota.
Si chiama sindrome proiettiva, carissimo.
E quello che stai usando si chiama “metodo Boffo”: non proprio un metodo libertario… proprio quello usato in precedenza anche da alcuni articolisti di GOD.
Spero che al momento opportuno, un giorno, questa esperienza ti possa servire da lezione.
Confido sinceramente che possa esserti d’aiuto: più di così non posso fare.
Un abbraccio,
R.R.R.
p.s.
Alessandro, come al solito sei il più beato del circondario… :o)
Bentornato Rodion! L’articolo in questione ha già ottenuto un risultato brillante: farti tornare fra di noi in tutto il tuo originario splendore. Dammi retta, chiudi nel ripostiglio quella parte di te che si è manifestata per il tramite di quel dimenticabile personaggio, continuando invece a manifestare liberamente e con forza il tuo arguto pensiero. Se lo vorrai, tornerai ad essere il rispettato commentatore dei tempi migliori. Quanto al metodo Boffo non riesco a capire il senso del tuo accostamento. Sarà un residuo dell’influsso maligno di quel Sam, così come disse lo zio del Marchese del Grillo al fine di spiegare l’improvviso involgarimento dell’adorato nipote liberato dal provvidenziale intervento della beata quartina…https://www.youtube.com/watch?v=VpIlUW3jILw
Condivido il pensiero di Francesco. Caro Rodion, possiedi una mente eccelsa e ti comporti da PIRLA. Sei consapevole che siamo arrivati al bivio e codesta società è obsoleta e dobbiamo destituirla?
P.s. a furia di farti le seghe mentali diventi cieco e, di fatto, dobbiamo aiutarti per l’accompagnamento.
Lunga Vita
Io ho come l’ impressione che (l’ ottimo) Rodion abbia messo il ditino nella piaga.
Vi abbia svestito del vostro velo di ipocrisia.
E questo proprio non vi va giù.
Cordialmente.
Cosa c’è di ottimo nel cambiare nick di continuo, mentire spudoratamente e usare software anonimizzanti? Di quale velo di ipocrisia parli? Di quali voi parli? Se c’è un ipocrita quello sei tu, capace di frequentare il blog non per argomentare ma per impedire il ragionamento. Figurati che io ero così “preoccupato” di poter essere “smascherato” dal pensiero sovranista di Rodion da avere rilanciato i suoi (anonimi) articoli con grande evidenza. Non ha il senso del ridicolo. Non è il pensiero che disturba, ma l’imbroglio, il raggiro, l’opacità e la mistificazione.
Di ottimo ci sono le sue argomentazioni RAZIONALI. Argomentazioni che anche io, entro miei limiti, mi sono sforzato di portare all’ attenzione Vostra e dei vostri lettori.
Il nodo centrale che identifica il vostro “velo di ipocrisia” è il fatto di non voler prendere atto che senza SOVRANITA’ POPOLARE non puà esservi tecnicamente alcun grado di democrazia.
E per avere una sovranità popolare OCCORRE avere dei confini entro i quali identificare un popolo (con grado minimo di OMOGENEITA’)
Questa è la tua legittima posizione, tra l’altro da me mai occultata o tacitata. Io invece penso, per dirla in termini marxiani, che voi confondiate la sovrastruttura (l’euro la ue) con la struttura (ricreare dappertutto, a prescindere dal luogo di appartenenza, condizioni sociali tipiche del primo capitalismo). A mio avviso tra i due fenomeni non c’è un rapporto di causa ed effetto. La dialettica non mi preoccupa né mi turba. Mi piace e la valorizzo in maniera limpida, aperta, corretta e leale, senza cioè ricorrere a mezzucci perlopiù usati nei peggiori bar di Caracas. E forse la mia correttezza e trasparenza qualcuno non lo può sopportare…
“tra i due fenomeni non c’è un rapporto di causa ed effetto” ???????????????????????????????
Diamo la parola ad un politico MA SOPRATTUTTO ECONOMISTA KEYNESIANO (credo molto stimato negli ambienti del GOD):
https://www.youtube.com/watch?v=e6jywuHvTsw
L’ euro è lo strumento (o “sovrasttrutura”) principe per
“ricreare dappertutto, a prescindere dal luogo di appartenenza, condizioni sociali tipiche del primo capitalismo”.
Io non vi ho convinto. Ok.
E Fassina (che sta lentamente scendendo a patti col principio di realtà)?
Secondo te; perché Robert Mundell (economista ultra-liberista e premio nobel)uno dei “padri (ig)nobili” dell’ Euro; ha definito l’ Euro il “Reagan europeo”?
Secondo te perché la Scozia ha indetto un referendum per affermare la propria indipendenza per sfuggire dalla morsa schiavista imposta dai massoni reazionari alla Cameron? Perché hanno l’euro? E, sempre secondo te, perché gli assassini nazisti mascherati da liberisti alla Thatcher erano contrari all’ingresso della Gran Bretagna nell’euro? per poter fare politiche espansive e keynesiane? Dai, su, non facciamo ridere. Capisco che avete bisogno di colpire un mostro comprensibile e alla vostra portata (l’euro), effettivamente divenuto strumento (strumento non fine) per assecondare pulsioni eugenetiche, ma non potete pretendere che anche chi ha maturato visioni della realtà più profonde si limite ad avallare analisi epidermiche. Quando leggerai il libro di Magaldi, forse, capirai…
La thatcher era contraria all’ ingresso nell’ euro perché era pienamente consapevole degli effetti negativi per il suo paese.
Che la thatcher fosse un mostro è fuori discussione ma che non sia entrata nell’ euro per questo motivo è altrettanto fuori discussione. Visto che ci sono suoi scritti che descrivevano esattamente il motivo del suo rifiuto dell’ euro.
E quindi la Thacther, secondo il tuo coerente ragionamento, avrebbe prima ammazzato il suo popolo a colpi di liberismo sfrenato per poi farsi scrupolo di entrare nell’euro per difendere gli interessi dei sudditi di Sua Maestà. Non c’è che dire. Non fa una grinza…
La Thatcher aveva previsto esattamente quello che sarebbe successo con l’ euro (ci sono sue dichiarazioni “preveggenti” in tal senso).
Le elites tedesche avrebbero preso il sopravvento e assoggettato tutti i popoli e TUTTE LE altre ELITE NAZIONALI.
Lei non voleva questo e per questo si batté per non far entrare la GB nell’ euro. E’ storia.
Due considerazioni:
1) “Rispondere” ad una domanda -come hai fatto sopra- con una domanda sa tanto di voler eludere una risposta.
2) Il “ragionamento”: La Thatcher era contro l’ euro quindi l’ euro è buono è una offesa alla tua intelligenza.
Io ho fondato la Roosevelt proprio con l’obiettivo di restituire al popolo la sovranità perduta. Quanto ai confini e al livello minimo di omogeneità la questione non mi pare così scontata. Quelli come te difendono oggi con questi argomenti la difesa di alcuni inviolabili confini di una nazione, l’Italia, che non sarebbe mai esistita se all’epoca del Risorgimento fossero prevalse posizioni come le tue. Mi pare del tutto ovvio e abbastanza razionale se permetti…
Toscano: “Quelli come te difendono oggi con questi argomenti la difesa di alcuni inviolabili confini di una nazione, l’Italia, che non sarebbe mai esistita se all’epoca del Risorgimento fossero prevalse posizioni come le tue.”
Non sono per niente persuaso del fatto che sarebbe stato un male.
SOPRATTUTTO PER I CALABRESI COME “IL MORALISTA” (e lo dico da italiano del centro-nord)
Sono d’accordo!
Lungi da me voler difendere chi usa il blog in maniera arrogante o peggio ancora offensiva, ma faccio solo notare che i fenomeni di sdoppiamento, com’è evidente, si riscontrano in altri personaggi che popolano il blog, questi forse giustificati da esigenze iniziatiche che tuttavia poco hanno a che fare con il concetto di limpidezza. Aggiungo poi che la critica all’imperialismo americano non mi pare cosa tanto folle (sempre che non risulti più rassicurante attribuire tutto al personale sadismo di Draghi e Merkel e compari).
Qui non si discute il merito ma il metodo. E il metodo usato da Rodion/Fra’ Sam è scorretto. Su questo non ci piove
Dicevo che forse Fra’ Sam è l’unico che insulta ma non è l’unico che si sdoppia…
Non è l’ unico che insulta.
Fra cazzo da Velletri è un maestro di questa “arte”.
Ma non è questo il punto fondamentale della questione.
Fra’ Cazzo ha abbandonato il blog accusandomi di essere stato “pilatesco” nel trattare la diatriba avvenuta tra lui e Rodion. Si è inoltre piccato del fatto che io abbia ritenuto le posizioni espresse dai sovranisti rappresentabili all’interno della costituenda associazione E. Roosevelt, contenitore che immagino libero, aperto, plurale e democratico. Per me la priorità non è rappresentata dal raggiungimento di una nuova e più ampia forma di Stato federale (che continuo a reputare utile per meglio perseguire l’obiettivo-fine che mi sono dato); quanto la realizzazione, con le forme che si dimostreranno più idonee, del massimo possibile di uguaglianza sostanziale fra tutti gli europei, pur all’interno di un sistema liberale caratterizzato dal mantenimento della libera iniziativa economica. Tutto chiaro?
Qualcuno mi spiega cosa c’entrano le dimensioni dei confini nazionali con la democrazia?
Fra’ Sam l’ammerigano scrive: Piccolo è bello. Se le donne ti ripetono questa frase è per non offenderti e comunque non è applicabile in politica.
Le democrazie sono date dalle REGOLE CHIARE E DETTAGLIATE, che mancano anche nella nostra costituzione, e non dall’ampiezza dei confini. Ripeto che lo stesso Moro nella seduta del 22 maggio 1947 dell’Assemblea Costituente criticò la mancanza di chiarezza e dettaglio nell’Art 49 :«se non vi è una base di democrazia interna, i partiti non potrebbero trasfondere indirizzo democratico nell’ambito della vita politica del Paese» E questa mancanza di chiarezza e dettaglio è il trucco che l’élite sfruttano per convincerci che viviamo in una democrazia. A chi è un sostenitore del ritorno alle costituzioni nazionali vorrei evidenziare che l’Art. 49 è rimasto immutato dalla sua nascita e grazie a questo ci ritroviamo Renzi presidente del consiglio; cosa che dimostra come le regole democratiche non ci sono mai state se un politico che nessuno conosceva nei circoli del PD, prima che apparisse nei TG mentre camminava a passo veloce uscendo da un palazzo e entrando in un’altro, è diventato premier.
Battersi per ritornare alla sovranità nazionale vuol dire battersi per i gruppi di potere nazionali che si erano spartiti il potere italico, battersi per gli Stati Uniti d’Europa vuol dire battersi per i gruppi di potere che adesso dominano il continente, battersi per le REGOLE DEMOCRATICHE vuol dire battersi per il popolo.
Progresso, sia individuale che collettivo, vuol dire andare avanti, passare dall’infanzia all’adolescenza fino all’età adulta ed ogni fase ha i suoi tempi che vanno rispettati e i suoi ostacoli che vanno affrontati, altrimenti si regredisce. Noi dobbiamo ancora maturare la fase di stato Nazionale (Mafia, corruzione, massonerie deviate, etc. etc). Non possiamo pensare di rimanere per sempre dentro i nostri confini però, siamo obbligati ad andare avanti e non perchè ce l’impongono quelli di GOD ma qualcosa di molto superiore: LA NATURA!!!! Si è passati dalla vita nei piccoli clan preistorici a clan sempre più grandi, non perchè c’erano i massoni del tempo cosmopoliti che tramavano, ma perchè la mescolanza di sangue rendeva gli uomini più robusti e più intelligenti. Ed è stata sempre la NATURA che ha ricordato ai nobili che mischiare lo stesso sangue non era molto salutare suggerendo che il sangue reale non esiste (anche se c’è qualcuno che ancora spera)
Quindi con tutto il rispetto Sam!!! …..http://www.youtube.com/watch?v=05U3dwL_FOI
Ho letto la dicitura <>. Vogliamo dare una identità allo Stato Federale, oppure dobbiamo sempre rincorrere i sedicenti Rodion, fra di qua e fra di là..
Come deve essere lo Stato Federale ?
Rodion, va a da via al cù!
Carissimo,
prima di lasciarti al tuo percorso, ti lascio quest’analisi in chiosa per il periodo che spero “farai in Siberia con la compagnia di Sonja”: nel tempo in cui rifletterai.
La Libertà non è uno slogan.
È vero che nella forma ci sta anche la sostanza. Ma la forma è la forma e la sostanza è la sostanza.
1 – Voltaire ce lo si ricorda solo finché dalle affermazioni non ci sono impatti sulla politica: ovvero dalle parole si passa ai fatti.
Infatti sei stato liberale finché dalla speculazione filosofica non si è passato alla sintesi politica: ovvero lo statuto di ER. Così hai imparato dagli “zoppi di Velletri” a zoppicare anche te.
Notai subito che costoro non rispondevano mai nel merito se non con supercazzole ideologiche settecentesche: ma il tratto peggiore, rivelatosi poi aberrante quando si autoinvestirono della carica di moderatori di questo spazio prima libero, era che qualsiasi argomentazione era proceduta dalla qualificazione della dialettica dell’interlocutore e, sempre più spesso, dalla qualificazione dell’interlocutore stesso. Chiari tratti di una mentalità sostanzialmente illiberale di una certo progressismo cosmetico in salsa amerikaniota.
2 – mentre culturalmente son filo-russo, nell’attivismo democratico sostengo e, se posso per come posso, collaboro, con attivisti soprattutto americani e o tedeschi.
Effettivamente dormo poco…
Questi americani lottano per la libertà di opinione e per la libertà di informazione minacciata dai poteri forti che controllano il loro governo, oppressore diretto o indiretto di moltissime zone del pianeta. Come in precedenza l’Impero Britannico.
Sono gli americani stessi a trovare intollerabile la “cosmesi democratica” degli “americanisti” (in Italia e in Europa ben rappresentati dagli europeisti, anche se con le doverose eccezioni).
Costoro fanno informazione vera e, se son fortunati, finiscono a scontare ergastoli in qualche ambasciata latina o, se non lo sono, finiscono a Guantanamo o suicidi.
3 – i tratti illiberali dei Velletrani illustrati prima hanno raggiunto poi il massimo livello nel momento in cui, in difficoltà anche su un semplice e libero dibattito filosofico, hanno usato quel tono intimidatorio: «Noi sappiamo molte più cose di te di quonto tu possa pensare».
Legando così l’identità digitale (o avatar) a quella fisica, tutelata dall’ordinamento. Questo è l’incipit della violenza… proprio quella che hai usato anche tu quando hai finalmente realizzato che dietro al nuovo avatar c’era il medesimo pensiero e… la medesima sensibilità.
Hai usato i medesimi toni offensivi e sei riuscito a pubblicare un post diffamando dei nickname ma…. cercando al contempo di avere informazioni sulla persona fisica.
Qualche attudine totalitarista?
4 – io non ho mai mentito sulla mia identità, semplicemente perché non te l’ho mai rivelata (e come giustamente ai più volte sottlineato, non c’è molto da rivelare): e, soprattutto, non ti ho autorizzato a pubblicare dati di cui naturalmente sono a disposizione degli amministratori dei server.
Nessuno è sopra la legge.
Forse per ignoranza o per semplice disonestà, hai provato ad intimidire un pensiero scomodo cercando di collegare il pensiero con la persona fisica. O peggio rivelando dati utili per l’identificazione….
Mi spieghi come fai a sapere se lo scrivente non rischia conseguenze personali disvelando dati coperti da privacy? (E già in parte lo hai fatto…)
5 – l’interpretazione della maschera “fraterna” provocante (non più solo provocatoria, ma MAI offensiva né diffamatoria, a differenza tua e di quella velletrana a cui è subentrata in vena di dimostrazione goliardica) è stata efficace a constatare di come in brevissimo tempo te (e altri commentatori…) avete assunto i modi squadristi e illiberali dei velletrani, dimostrando persino le stesse compulsioni…
Ma non ti preoccupare, non è un problema “genetico” alla Kalergi, sono naturali dinamiche psicosociali.
6 – il “sovranitarismo” non esiste: è l’ennesimo neologismo per lo spin neoliberista a matrice mondialista.
Nelle democrazie costituzionali la sovranità interna ed esterna sono espressione giuridiche diverse della stesso concetto sostanziale: la sovranità è del popolo e la può limitare (non cedere) per ben identificati motivi come da art.11 Cost.
I democratici sostanziali anti-mondialismo neoliberista hanno come motto: “Privacy per i deboli, trasparenza per i potenti”.
Tu sei riuscito a voler cercare di pubblicare i dati personali di una persona che ritieni “inutile e miserabile”…. addirittura, secondo te, avrebbe già dovuto di mia sponte pubblicare nome e cognome.
Sai chi sono coloro che come te sostengono che l’anonimato (tutelato nei diritti fondamentali costituzionali, Costituzione che, sia te che alcuni articolisti di GOD, hanno dimostrato di rifiutarla nei punti in cui essa stessa si richiama ai Valori espressi nello stesso periodo nella celebre Dichiarazione promossa da Eleanor Roosevelt) è la paura di chi ha qualcosa da nascondere?
Sono i governi di Cina e Iran e, purtroppo, da qualche anno anche i governi occidentali…
Puoi dir tutto di me, ma mai, mai, mai, che abbia detto menzogne: è il Pensiero la sostanza, l’avatar è solo la forma.
Per chi ha il potere concesso dall’avere un’immagine pubblica (giornalisti compresi: perché anche con una penna si può uccidere – vedi Boffo) è un conto: per un comune cittadino come lo scrivente il problema è diverso: il “signor qualunque” che per presunzione ci vuol “mettere la faccia” è spesso un tontolone o, quantomeno, un ignorante.
Spero che l’ottimo Gioele ti aiuti a comprendere quest’analisi: tutti sbagliano, ma una critica costruttiva può essere d’aiuto. Te lo dico con sincerità.
«La libertà è poter affermare che due più due fa quattro. Se ciò è garantito, tutto il resto segue.»
Un sincero abbraccio e in bocca al lupo,
George Orwell
THE END
Tu hai mentito, dicendo di non avere creato ad hoc un personaggio squallido, Fra’ Sam l’ammerigano, fino a quando io non ti ho messo al corrente del fatto che la tua mistificazione, violenta e intimidatoria, era così scoperta e fantozziana da risultare ridicola ed evidente. Tu mi hai minacciato facendomi sapere che ti piacerebbe infierire solo “per dimostrarmi se hai la barba o meno”. Sei stato tu, attraversi un nick doppiamente fasullo, a farmi sapere di “aver fatto un buon servizio di “intelligence”, avvalorando la tesi che ti segnala come testa d’ariete di una operazione più complessa e oscura. Non per nulla il tuo livello di comunicazione si avvale della disponibilità di strumenti raramente in dotazione al “commentatore comune”. Questo è quello che hai fatto tu e che io, confermo, trovo miserabile.
Ora vediamo cosa ho fatto io.
Ho pubblicato i tuoi articoli dando loro grandissima rilevanza. Ti ho sempre rispettato, pregando i tuoi interlocutori (Fra’ Cazzo compreso) di usare nei tuoi confronti un linguaggio neutro. Ti ho invitato ad aderire alla Roosevelt, provando a spiegarti che si tratta di un contenitore libero e democratico dove posizioni articolate come le tue possono e devono trovare occasione di dibattito e di confronto, attirandomi perciò molte e visibili critiche. Come mi hai ripagato per tanta generosità? Inquinando il blog e ricoprendomi di insulti e velate minacce per il tramite di Fra’ Sam fino a quando non sei sprofondato nel ridicolo e nel patetico. Scusati con sincerità e sarai perdonato. Altrimenti addio senza rimpianti.
Caro Francesco, a breve ti verranno le stigmate!
Che tontolone…
Non capisco se ci sei o ci fai e, visto che non ti voglio male nonostante tu abbia provato a farmene, ti do due chiarimenti fintanto che qualcuno più lucido e meno ingenuo ti aiuti a comprendere perché hai commesso una sciocchezza, e ti sei comportato male. (sulla tua ingenuità i velletrani avevano ragione…)
Ma ti pare che ci fosse volontà di fare mistificazioni? Guarda che potere non è volere. (come potenza non è violenza).
Guarda che io e te non siamo così importanti per il mondo per ottenere tutta questa attenzione dalle forze del male.
E dove avrei mentito? Dove ci sarebbe stata questa “fantozziana negazione” che infatti non riporti? Ti sei fatto un viaggio di tipo lisergico di quelli tosti…
Il gioco era evidente anche senza gli ID che hai confuso con gli IP. (cosa che mi ha fatto incazzare parecchio perché i secondi danno indicazioni geografiche, da tutelare per privacy).
Ti sei fatto un gran film, non esistono macchinazioni, torna con i piedi per terra. Wake up!
Si svegli dottor Jekill! sei tu che ti sei comportato in modo violento e intimidatorio, rileggi quello che hai scritto! scripta manent!
La violenza tua è stata, fra le innumerevoli, il maldestro tentativo di derisione cercando di attaccare l’identità reale tramite quella digitale: riporto le tue parole: «Tu di finto hai tutto tranne che la barba (gli eunuchi anonimi come te in genere risultano imberbi)»
Le hai scritte te queste sconcezze, Mr. Hyde.
E le hai scritte proprio appena hai capito che discutevi con me. Io argomentavo con i soliti temi che ben conosci, razionali, ben argomentati e assolutamente in tema col post. Ma tu pensavi di fare lo scoop!
Hai avuto la scusa proprio per passare dal dibattito all’attacco personale: proprio come i velletrani.
Solo qualcuno con la testa parecchio per aria non poteva capire il sarcasmo “sull’intelligence”. Ironia che nasce proprio per questo trip che ti stai facendo con i complotti.
Lo scopo dialettico era evidente: dalle tue parti è necessario fare “della pulizia ideologica”. Punto.
Sulla storia “dell’infierire” pensavo che scherzassi… ma, se ci fosse anche solo la possibilità sul milione per cui tu ti possa preoccupare, ti chiarisco che è la proposizione dopo quella per cui denunciavo il tuo comportamento non in linea con i valori che professi di sostenere, facendoti notare che ciò che facevi era illegale: quindi ti ho diffidato minacciando querela: quindi di incontrarsi in tribunale e potersi vedere in faccia (in riferimento al tuo ributtante insulto che ho riportato poco sopra).
Non è successo niente, rilassati, take your time, prenditi un tempo di riflessione: non su temi politici, che paradossalmente in questi angoli remoti del web sono purtroppo “suoni sordi”, ma a livello umano, valoriale.
Il messaggio poi che volevo passare era proprio rispetto al rapporto tra forma e sostanza… che in un contesto politico democratico è riassumibile nel secondo comma dell’art.3 Cost.
Per questo, se ne avessi la possibilità, ti suggerivo di confrontarti con Gioele.
Egli è un gigante rispetto ad alcuni suoi collaboratori che giudico indegni di pronunciare i nomi dei Padri nobili della Democrazia.
Se riesci a resistere alla compulsione di attaccarmi nuovamente, lascerei del tempo alla riflessione, i temi sono tanti e importanti. Frigido pacatoque animo.
Un abbraccio e un caro saluto agli amici di GOD (agli “amici”, non a quelli antipatici…)
Ad maiora,
R.R.R.
Rodion, rileggi le cose scritte contro di me da Fra’ Sam, mentre tu ancora negavi che fosse figlio della stessa penna, e poi ne riparliamo. Certo se tu derubrichi i tuoi insulti a “consigli costruttivi”, le tue minacce a “battute” e le tue fantozziane manovre a “volute provocazioni”, diventa per forza tutto facile. Ancora non hai spiegato perché hai messo in atto un operazione così squallida e squalificante. Io non vedo nessun complotto né intendo sopravvalutarmi. Io guardo ai fatti. E i fatti dicono che è presente da tempo sul mio blog un commentatore che si firma Rodion che ad un certo punto dà vita ad un nick violento e volgare dal nome Fra’ Sam. Tale commentatore una volta smascherato la butta in caciara adducendo argomentazioni pietose, ridicole, vittimistiche e grottesche. Tale commentatore riappare poi con il nuovo nick di Fjodor Petrovic annunciando di continuo di andarsene pur rimanendo sempre qua (come Totò da Peppino nel film riguardante la “”banda del torchio”). Tale commentatore, infine, per scrivere e monitorare questo umile blog utilizza un “equipaggio informatico” di tutto rispetto. Nessuna deduzione. Solo fatti, ostinatamente fatti.
p.s. continui a mentire spiegando come io voglia silenziare il tuo pensiero (figurati…). Ti invito perciò ad inviare un nuovo articolo che provvederò a pubblicare, magari chiosandolo. Un articolo dove, magari, provvederai a fare luce sulle questioni che ho appena posto all’attenzione tua e dei nostri lettori.
Sei sicuro che abbia fatto confusione? C’è un solo modo per saperlo con certezza. Discuterne pubblicamente.
Non ho mai detto che “volevo andarmene”: questo è un problema velletrano. Soprattutto intendevo che TU scherzassi: per la palese scemenza che continui a ripetere. Io ho avuto toni meno accomodanti solo dopo che mi hai minacciato, intimidito e insultato dopo aver fatto una gran confusione tra identità fisica e digitale.
Non sono io colui che mente: è difficile ammettere i torti.
Questo post è “l’articolo” finale che mi chiedi e sinceramente il “lavoro” in questo foro di discussione lo considero terminato.
Ma cosa intendo per “lavoro”?
Promuovere nel tempo libero divulgatori che ritengo fondamentali in un periodo che trovo tragicamente preoccupante.
Per la tua sempre riconosciuta gentilezza ho proposto degli articoli sui temi a noi cari: per il resto ho seguito come lettore o commentatore i tuoi pezzi.
Ma ci sono altri temi a cui sono sensibile e per cui cerco di sensibilizzare i cittadini: la privacy nel mondo digitale.
Tema che mi ha spinto a far emergere una seconda tematica oltre a quella “eurista”, grazie agli amici di Velletri: quella del rapporto tra privacy e trasparenza.
Da lì la decisione di continuare di intervenire sul tema dell’identità digitale e di quella fisica, l’art.48 Cost., ecc.
Infatti come accennavo più sopra promuovo anche il lavoro di attivisti e divulgatori americani e tedeschi sul tema: ma se queste cose le avessi chieste a Gioele ti avrebbe risposto, perché ne abbiamo parlato chiarendo il motivo dell’anonimato.
La strumentazione “di tutto rispetto” di cui parli (dimostrando di aver sbirciato un po’ di più degli ID… furbacchione… ma sorvoliamo) non è per l’anonimato “completo”: è un ottimo compromesso tra la tutela della privacy online e la velocità di navigazione: la uso per QUALSIASI sito e per qualsiasi ricerca. Soprattutto ne promuovo l’utilizzo per famiglie e imprese.
La “strumentazione” per l’anonimato “completo” la usa soprattutto chi ha motivi seri, come coloro che vivono nelle dittature o che è attivista ad “alto” livello in Occidente.
Mi spiace Francesco, ti ripeto che non sei così importante.
Ti dico solo che Snowden ha portato la documentazione per la quale il solo motivo di cercare informazioni su Google di tale “strumentazione” si viene messi sotto lo spotlight dell’nsa: http://www.wired.com/2014/04/tails/
L’importanza di questo uso consapevole di Internet, e dell’educazione necessaria dell’utente, consiste per l’utente comune soprattutto nel non farsi “profilare” da cani e porci per l’advertising ma, soprattutto, per ciò che fra poco diventerà l’esigenza di quei pochi che avranno la volontà di avere spazi liberi per esprimersi liberamente anche in Occidente.
È evidente che è materia che non ti compete, hai dimostrato di non avere la più elementare sensibilità sul tema: è molto grave ciò che hai fatto.
Metti i piedi per terra Francesco, la verità è che non contiamo niente e solo l’onestà intellettuale e un pensiero libero, svincolato il più possibile da ideologie “prefabbricate” o dall’egotismo, possono dare un grande contributo sociale e politico.
With great power comes great responsibility.
Collocati pure te: il pensiero, purtoppo, non è democratico: è assolutamente meritocratico.
Un posto per ogni cosa ed ogni cosa al suo posto.
Hai chiaro finalmente “il giallo”?
Quando avrai(avranno?) verificato (perché lo faranno), spero che ritorneranno delle sincere scuse.
Io non posso intimidire nessuno Rodion, perché Rodion, così come Sam, così come Petrovic, non esiste. Tu invece puoi intimidire Francesco Toscano perché Francesco esiste ed è effettivamente esposto. C’è una asimmetria evidente che sovraintende questa discussione, mentre tu, come al solito, pur di non rispondere spari continuamente supercazzole. Io sono nel mirino di un anonimo commentatore che si muove nel web armato di una strumentazione difficilmente in uso al normale cittadino per raggiungere obiettivi noti solo a lui. Un anonimo che solo ora ammette di essere anche Sam (una volta cioè smascherato) mentre fino a ieri negava. Ancora non hai risposto alla mia domanda: perché hai messo in atto un’ operazione così squallida? Per scaricare su di me la tua rabbia nei confronti di Fra’ Cazzo? E chi sei, il bambino biondo che ha girato “mamma ho perso l’aereo”? Quella che tu chiami mancanza di rispetto per la privacy in stile iranian-cinese è in realtà semplice buon senso. Tu hai dimostrato di essere pericoloso e bugiardo. Riconosci di essere un ospite trattato con gentilezza che non ricambi. Ti aggiri in questo luogo mascherato e armato di una strumentazione tecnologica spesso usata da categorie particolari per lanciare messaggi “criptati” (“posso infierire per farti vedere se ho la barba”) e ti lamenti del fatto che la cosa a me non piaccia. Bella faccia tosta…
Ormai la frittata l’hai fatta: è inutile che continui a mentire e a fare il finto tonto: l’unico che fa parte di un’ “operazione squallida” e, soprattutto, torbida, sei tu.
E lo sai bene.
“Tu conosci di me più di quello che posso pensare”, no?
Perché hai già dato dei bei segnali mafiosi e intimidatori come:
«Tu di finto hai tutto tranne che la barba (gli eunuchi anonimi come te in genere risultano imberbi)»
Perché probabilmente sei già intriso di questa mentalità dell’illegalità comune a chi frequenta certi ambienti.
Evidentemente operi a fianco di chi si crede per “mandato spirituale” sopra alla legge.
E l’unico motivo per cui certe informazioni ti sono arrivate è quello per cui io, il più lurido dei pronomi, ho dovuto per motivi di dovere civico rinunciare all’anonimato, ovvero ad una parte importante della mia libertà.
Capisco che è doloroso guardarsi allo specchio e riconoscere Mr. Hyde, e la sindrome proiettiva è una naturale difesa.
Carissimo, io se ti rispondo a tono al tuo tono minatorio, lo faccio rimanendo sempre nella legalità, perché per me è un valore: quindi alla tua violenta intimidazione, ti ho serenemante risposto di venire a verificare il mio aspetto fisico (la barba) nell’aula di un tribunale per rispondere di diffamazione et alii. Ma ti ho anche fatto chiaramente capire che non me ne frega niente di “infierire”. Ovvero di querelarti.
Per il semplice motivo che, se sei in buona fede, ti sensibilizzi su certe tematiche molto importanti. Se non lo fossi, be’, ti passerà comunque il gusto di pronunciare: Liberté, Égalité, Fraternité.
Mi fa schifo la falsità.
Soprattutto trovo ributtanti coloro che non distinguono forma da sostanza: ovvero non hanno un sistema di valori ben strutturato. L’homo piddinicus.
Tu hai dimostrato di dare più importanza all’identità digitale (la forma) che a quella reale (la sostanza): poi parli di “perdono”… ma lasciamo stare, è naturale e diretta conseguenza. Non voglio mettere troppa carne al fuoco.
Come con gli amici di Velletri che ti sei messo a imitare, reagendo come un esperimento di Pavlov, ho smesso di essere accomodante appena hai iniziato a intimidirmi con la mia identità reale. Per il semplice fatto che non ho paura o, meglio, so gestire una sana incazzatura che mi aiuta ad affrontarla.
Riflettici: se fossi stato furbo e disonesto, non avrei risposto a tono solo dopo che mi è stato mandato il messaggio per cui vi era nota la mia identità reale. Semplicemente non tollero i modi violenti e intimidatori.
Siamo tutti uguali di fronte alla legge. Art. 3 Cost.
Capito, mio caro dr. Jekill?
Accettalo: non hai smascherato nessun (fantozziano) complotto, non hai a che fare con pericolosi 007 ragionierfiliniani, tutto quello che ti è stato detto è vero ed onesto (al netto, come nel doveroso p.s., di qualificazioni che, anche se pensate, non avrei mai espresso per rispetto: quindi dovute alle intimidazioni prima dei velletrani e poi tue). Accettalo.
Accetta te, e chi sta con te, che non avete a che fare con un costituzionalista (che non ha mai dato diritto pubblico), con uno 007 (che se ne frega di cercare la segretezza a tutti i costi), o con un complotto degli Illuminati di Baviera. Accettalo. Accettatelo.
Sono, come anche Renato non voleva capirlo, un normalissimo commentatore come tanti altri. Un commentatore che se gli va, e non ci sono regole che lo impongono, può cambiare avatar.
Un commentatore a cui TU hai chiesto di pubblicare: un commentatore che si è impegnato – sicuramente con piacere essendo appassionato della materia – ma a cui è costato fatica: e i risultati li hai avuti. Non fare il nesci. Ho alzato il livello del dibattito di un bel po’, e fintanto che ho portato certi argomenti, in calce o come articoli, hai avuto un afflusso di lettori che, appena sei tornato alla forma (doxa), rinunciando alla sostanza (episteme), si sono di nuovo vaporizzati. O no?
Poi è arrivata la questione dello statuto di ER: un altro paio di maniche.
Accettalo: hai avuto a che fare con un normalissimo e anonimo interventore che ha saputo movimentare il dibattito. Fino a che ti ha fatto comodo…
Fai fatica ad accettarlo proprio perché se lo accetti ti devi ricollocare anche te (e chi sta accanto a te).
Non mi faccio intimidire per il semplice fatto che so che promuovo una causa giusta e sono orgoglioso del mio impegno civile. Impegno che porto limpidamente sotto l’unica luce del sole che conta: quello della LEGALITÀ costituzionale e del diritto alla resistenza che, come ricordava Calamandrei, implicitamente prevede.
E sono anche cosapevole che, in questo percorso, uno strano “incidente” in bicicletta potrebbe accadermi…
Rodion, io non ho mai detto di “conoscere di te più di quanto tu possa pensare”. Io non ti conosco e non intendo conoscerti. Tu conosci me. Come hai correttamente notato sono un ingenuo. Sei tu che utilizzi questo spazio che io per liberalità ti metto a disposizione per realizzare manovre torbide come quella riguardante lo sdoppiamento Rodion/Fra Sam. Perché non rispondi? Cosa o chi ti ha spinto a mettere in piedi una simile manovra? Tu chiedi a me di non vedere complotti dappertutto e poi reciti la parte di quello costretto ad usare particolari sistemi per motivi di “estrema sicurezza”. Il tuo diritto all’anonimato vale meno del mio diritto all’incolumità personale. Per cui a questo punto si impone un approfondimento. Può darsi anche che tu sia solo un commentatore vivace che si diverte a intorbidire le acque usando particolari software. Dietro la tua maschera digitale potrebbe però anche celarsi una figura fisica effettivamente pericolosa. Ed io, se permetti, non posso ignorare una simili ipotesi avvalorata da specifici elementi di fatto. Quanto alla bicicletta…io non so dove pedali tu…tu sai dove pedalo io. E se per caso qualche “strano incidente” dovesse capitare a me e bene che le autorità competenti abbiano tutti gli elementi a disposizione per capire l’effettiva portata di questo scambio dialettico. Un caro saluto.
p.s.
mi chiedi scuse per qualcosa che è un tuo giudizio di parte: soprattutto menzioni un “perdono” che lascio invece al giudizio del Padre Eterno: l’unico vero giudizio che valorizzo.
È anche vero, però, che son ospite e prima di un paio di giorni fa c’è sempre stata stima reciproca, nonostante la diversità di vedute. Ti riconosco anche di aver cazziato più volte i velletrani.
Indipendentemente dal fatto se un giorno ci si conoscerà o meno, è anche giusto riconoscere che abbiamo una mentalità parecchio differente, e che tu possa aver trovato il semplice cambio di avatar di per se stesso offensivo (nonostante fosse evidente l’intenzione di farsi riconoscere).
Sono anche consapevole che posso aver agito anche la rabbia per l’invadenza e la perniciosità di (alcuni) velletrani: quindi ho anche delle responsabilità per aver sicuramente, in qualche modo, scaricato su di te parte dell’incazzatura, svilendo il tentativo di far passare il messaggio, sinceramente a tuo (e di chi ti sta intorno) beneficio.
A questo punto, dopo una certa riflessione “siberiana”, mi aspetto, se lo riterrai opportuno, le tue. A partire dalla mancata tutela dei miei dati personali (se non li hai tutelati) a finire di avermi accusato di aver ordito un “complotto”.
Buon lavoro.
Salve. Sono una recente, giovane, piuttosto ignorante – nei temi qui trattati dal signor Toscano – lettrice di questo blog e, quindi, spero mi perdonerete per l’umile contributo che voglio dare a questa discussione.
Infatti, pur non entrando troppo nel merito, mi permetto di evidenziare quanto possa essere positivo lasciare un commento in buona fede in spazi dove si trattano argomenti importanti, tanto più se sono gestiti in modo da favorire un effettivo dialogo.
Queste ultime due caratteristiche sono, al momento, ciò che più posso apprezzare di questo blog e, in generale, senza contare altre variabili, credo che dovrebbero bastare per far desistere chi vorrebbe lasciare un commento dal non farlo.
Mi permetto di evidenziarlo soprattutto perchè di commentatori interessanti-brillanti da leggere (anche se, non per questo automaticamente convincenti) non capitano spesso e, in passato, su un altro sito, ho altresì potuto notare l’inutilità della scelta di non dare più il proprio contributo da parte di un commentatore a dir poco eccellente.
I post scritti dal signor Toscano, così come i tuoi contributi, Rodion, mi sembrano in buona fede ed intellettualmente onesti, oltre che interessanti, perciò spero che non sceglierai di abbandonare questo blog.
In più, da lettrice, posso aggiungere di aver subito pensato che dietro quegli altri due nick ci fossi tu con ogni probabilità, ritenendo la cosa palese e divertente.
Saluti e buona divulgazione!
Per me la polemica è chiusa. Se Rodion/Fra Sam/Petrovic vuole continuare a scrivere a me fa piacere
Moralista, ti consiglio rispondere a questi a quegli altri centellinando le tue risposte…
Purtroppo la rete offre delle possibilità a malati mentali prima di oggi impossibili. O comunque difficili.
Non é cambiando il nome di un sito (chiamalo moralista, facebook, o banana) che contieni le pericolosità intrinseche del mezzo.
Adesso ti manca solo di essere querelato per diffamazione. La rete è un contenitore di sciocchezze mica da ridere.
Spero di essere stato chiaro.
Buona vita.
Intervengo soltanto per dare una piccola opinione e poi esco fuori da questa discussione.
Personalmente, vedo tutta questa storia come un enorme perdita di tempo, sia per il Moralista, sia per Rodion. Anche io ho ricevuto degli insulti, ma, detto sinceramente, non sto qui a strapparmi i capelli, perché qualche coglione nascosto dietro un multi-nickname (chiunque esso sia) decide, non avendo nient’altro da fare della sua povera e miserabile vita, di apostrofarmi in un certo modo…soltanto perché le mie opinioni sono in disaccordo con le sue…
Di esaltati ne esistono tanti al mondo, meglio ignorarli. Consiglio più attività sessuale o sportiva.
Caro Rosario, sei grande! Non ho ancora capito chi dei due si è innamorato; giunti a ciò!
E’ apparsa la dicitura; STATO FEDERALE. Consiglieri di intraprendere serie discussioni sia politiche sia sociali in merito. Grazie
Lunga Vita!
Ma anche basta…
Mettendo una pietra sopra a quanto maturerà come riflessione sull’accaduto a tempo debito, propongo uno spunto di riflessione su un punto non chiaro. Nel processo di liberazione da questa UE, la riconquista della Sovranità Monetaria dell’Italia è condizione necessaria ?
Si potrà riconquistare la propria Sovranità senza riconquistare la propria democrazia ormai priva di qualunque potere ? E senza questo ritrovato se non ricostruito spirito democratico che senso ha progettare una Europa federalista ?
Infatti si dovrebbe recuperare la democrazia a tutti i livelli e, in modo complementare, democratizzare anche il processo UE. Recuperare la sovranità monetaria può essere senz’altro una cosa utile, ma se poi si applicano le ricette neo-liberiste del Washington Consensus (applicate, per esempio, dall’Argentina, che è andata in default nel 2001) allora non serve veramente a nulla. Quindi, il recupero della sovranità monetaria non è, di per se, condizione necessaria e sufficiente per un recupero della democrazia (sostanziale). Anzi, una moneta come la Lira potrebbe essere molto più esposta, rispetto all’Euro, ad attacchi speculativi e a fluttuazioni che possono far schizzare in aria il tasso d’inflazione (e io, pur dicendo questo, non sono un filo-tedesco con la fissa dell’inflazione bassa). Per quanto mi riguarda, la soluzione sta nel fatto di cambiare tutta la logica sottostante l’Euro, renderla moneta di “qualcuno” e non di “nessuno”, così com’è ora. Quindi, darle una sovranità e, insieme, cambiarne i presupposti. Fattibile, non fattibile…quello è un altro discorso..
Certo Rosario
… recuperare la democrazia.
Questo è il punto che per me è fondamentale. Necessario. E’ una domanda che mi sto ponendo molto spesso di recente a tal punto che in precedenti interventi, mi sono chiesto se una fattibile soluzione potesse essere una sorta di risveglio di coscienza negli attuali eletti sia nostrani che in sede europea.
prima di un risveglio consapevole del “popolo” e prima che una nuova formazione politica prenda corpo
Molti eletti nostrani sono “sudditi” di logiche altrui. La coscienza, in quel caso, è morta. Quindi, secondo me, occorre un risveglio collettivo delle coscienze. Il problema è che il “popolo” si sta convincendo del fatto che ha vissuto “al di sopra dei propri mezzi”…a quante persone lo sento dire…Che fare, dunque? Bella domanda. A questo dovrebbe servire la E.R.
La E.R. è un progetto ambizioso, positivamente ambizioso o come dice una caro Amico “positivamente propositivo”. Su questo siamo d’accordo. Per quanto riguarda il “popolo” di cui io faccio parte, ho l’impressione che sia, passami il termine, “sotto un incantesimo ” e che in realtà basta poco per togliere il velo che impedisce di vedere che il “Re è nudo”. Sì, hai ragione, c’è questo diffuso senso di impotenza e rassegnazione. Eppure, mai come oggi, scusami la retorica, si ha la possibilità di cambiare lo stato delle cose …. coscientemente in meglio, passivamente verso il peggio. Ognuno, singolarmente può istruirsi ma la soluzione può manifestarsi solo “organismo collettivo”. Procediamo