untitledL’Europa si è bruscamente risvegliata sotto il tallone della Germania. Oramai i nazisti che guidano il governo tedesco, Merkel e Schaeuble su tutti, non rispettano più neppure le forme. La Commissione Europea  così come l’Eurogruppo o la Bce appaiono finalmente per quello che in realtà sono: paraventi buoni per mascherare l’assoluto dominio teutonico su tutti i popoli del Vecchio Continente. L’antico sogno hitleriano si è realizzato in pieno senza neppure dover ricorrere all’utilizzo di fucili e carri armati. Come abbia potuto la signora Merkel uccidere impunemente la democrazia in Europa resta un mistero. Una nazione sconfitta e umiliata, messa nelle condizioni di non nuocere all’indomani della seconda guerra mondiale, decide oggi  per tutti, scegliendo di fatto arbitrariamente chi è degno di ricevere i fondi e chi no. Siamo all’assurdo. Il neoeletto premier greco Tsipras è costretto ad andare a Berlino con il cappello in mano nella speranza di ammorbidire la posizione dell’arcigna Germania. Ma chi ha deciso che la Germania è il nostro indiscusso nume tutelare?  Nessun cittadino europeo ha mai conferito alla signora Merkel un mandato democratico. I tedeschi quindi stanno palesemente violando la sovranità di nazioni ancora oggi formalmente libere e indipendenti. L’Europa ha imboccato una deriva terribile, tenuta brutalmente al laccio da un manipolo di fanatici che dimostrano di non tenere la democrazia in nessun conto. I vari Renzi, Hollande e Rajoy sono poco più che valletti nelle mani del feroce gabinetto germanico, burattini che tradiscono il mandato ricevuto per guadagnare sul campo la benevolenza dei conquistatori. E’ perciò inutile sperare in un sussulto d’orgoglio da parte di simili soggetti, anime nere che mentono continuamente sapendo di mentire. L’unica prospettiva possibile è quella che punta a creare e sedimentare una solidarietà pan-europea organizzata dal basso. C’è bisogno cioè di un nuovo Movimento trans-nazionale che raccolga all’interno di un unico contenitore tutti i sinceri democratici ovunque dislocati. Un contenitore libero e plurale, cementato però dalla radicale avversione nei confronti del totalitarismo finanziario e tecno-fascista oggi incarnato da un triumvirato famelico composto da Angela Merkel, Wolfang Schaeuble e Mario Draghi.  Questa è la strada giusta. E’ sbagliato invece fomentare contrapposizioni di tipo prettamente nazionalistico. L’élite che oggi sovraintende lo svuotamento della democrazia sostanziale in Europa è apolide. I tedeschi, per indole e costituzione, si limitano soltanto a recitare meglio degli altri la parte dei kapò. Ma Hollande e Renzi, pavidi comprimari, non sono migliori di Angela Merkel, aggiungendo un pizzico di ignavia condita di ipocrisia alla conclamata e unanime predisposizione al sopruso e al raggiro. Nel frattempo in Italia come in Francia proseguono le controriforme di stampo neoliberista approvate da governi formalmente progressisti e di sinistra. Rileggendo i punti della lettera scritta nell’Agosto del 2011 dalla Bce di Trichet e Draghi c’è da restare sbalorditi. I governi Monti, Letta e Renzi hanno palesemente applicato l’indirizzo politico deciso d’imperio da un istituto sprovvisto di mandato democratico. Siamo tornati al Medioevo, quando il potere promanava da Dio e i sudditi erano chiamati a non turbare un immutabile ordine costituito. Il nuovo Dio si chiama mercato finanziario e Mario Draghi è il suo profeta. Gli uomini liberi che non intendono arrendersi all’oscurantismo di ritorno si preparino a combattere un battaglia decisiva in difesa del progresso e contro la barbarie. Noi non permetteremo a nessuno di fondare sulla nostra pelle una nuova aristocrazia dello spirito desiderosa di dominare masse informi e abbrutite. Noi combatteremo a viso aperto, con coraggio e spirito di servizio, orgogliosi di stare senza dubbio dalla parte giusta della Storia. Alla lunga, trionferemo!

    P.s. Invito tutti i lettori de Il Moralista ad iscriversi al “Movimento Roosevelt” in vista del primo congresso nazionale che si terrà a Perugia in data 21 marzo 2015. Il modulo per aderire lo trovate in alto a destra

    http://www.movimentoroosevelt.com/

    Francesco Maria Toscano

    20/02/2015

    Categorie: Editoriale

    50 Commenti

    1. Andrea Franco scrive:

      Mah…così però, è detta solo la “mezza messa”. Se infatti inquadriamo la questione europea in un ambito piu’ ampio vediamo che l’interesse principale nell’avere un’Europa debole, malata e divisa con al centro un “cagnaccio da guardia” brutale giace a Washington (dollaro) ed a Londra (sterlina). Ed è l’evoluzione storico-politica europea dopo il 1945 (lasciamo stare il prima, perchè anche lì, “following the money” se ne vedrebbero delle belle) ad essersi mossa sotto questo inevitabile (dati i fatti precedenti) “stigma” di suditanza. L’Europa sotto la dittatura tecnofinaziaria è così l’utile colonia di una piu’ grande dittatura dell’intero Occidente diretta dagli anglofoni. Ciò che è sempra mancato a quest’aborto di unità europea è quella base spirituale che ,prima della Seconda Guerra Mondiale, auspicavano europeisti veri, perchè prima di tutto spiritualisti veri, come Daniel N.Dunlop e Walter J.Stein….e invece abbiamo i “cagnacci” nella Mitteleuropa e i padroni oltreatlantico. Uscire, se mai si potrà da questa situazione mortale, non sarà certo facile. E qui il “progetto Rossvelt” con la sua proposta neokeynesiana, puo’ essere almeno un utile strumento di confronto con quanti non ne vogliono piu’ sapere di “austerità”… Sulla questione di fondo, quella spirituale, al momento , ed in questa sede maglio glissare. Cordialità

    2. Gianluca scrive:

      Finché saremo sotto ricatto della BCE dell’Euro, e persino degli U$A che si sono fatti “sentire” qualche giorno fa, sono solo parole al vento.
      Varoufakis e Tsipras vi hanno appena dimostrato che è impossibile cambiare le regole in aperto conflitto con i tedeschi e americani dentro l’Euro. Siamo stati colonizzati, e non vedo partigiani in giro… siamo destinati come sud europa a una fine miserabile, e nella migliore delle ipotesi, quasi “miracolosa”, a qualche briciola di trasferimenti interni che non risolveranno nulla.
      Il kapò non è solo tedesco ma anche anglo-americano.

    3. andrea scrive:

      Almeno a livello europeo la battaglia contro i tecnocrati che gestiscono il continente per conto della grande finanza mondiale, mi sembra senza speranza.
      I sudditi europei possono solo eleggere un parlamento senza poteri, mentre gli organismi decisionali sono rigorosamente non elettivi e saldamente controllati da un ristretto manipolo di fanatici liberisti.
      Però non parlerei di un dominio del popolo tedesco, ma al solito della preminenza di una elite di politici e plutocrati teutonici, a cui le grandi banche d’affari hanno dato in appalto il dominio dell’Europa.
      E’ più facile avere a che fare con un solo soggetto che si assuma oneri e onori del comando, che non con una pluralità di soggetti divisi su tutto.
      I banchieri non hanno tempo da perdere; organizzare la prossima bolla speculativa planetaria richiede dedizione e concentrazione totale.

      • Gio scrive:

        Condivido la precisazione di andrea: ” non parlerei di un dominio del popolo tedesco, ma al solito della preminenza di una elite di politici e plutocrati teutonici, a cui le grandi banche d’affari hanno dato in appalto il dominio dell’Europa.” Per la semplice constatazione che esponenti politici, del mondo finanziario e sedicenti economisti che avallano questo sistema scellerato hanno ed hanno avuto anche nazionalità spagnola, italiana, greca, portoghese ecc ecc. Questo è estremamente importante capirlo!

        Tuttavia non credo che a livello europea la battaglia contro i tecnocrati sia senza speranza. Si tratterà piuttosto dell’ abilità strategica dei nostri futuri governanti. Bisogna capire l’importanza di dar vita ad una massa critica (Italia, Spagna, Grecia, Portogallo) e tirare dentro la Francia per aprire un fronte capace di far nascere una nuova europa, anche minacciando la costruzione di una europa mediterranea avente come partners i suddetti paesi.
        I margini per manovre politiche audaci ci sono. Al momento mancano uomini e volontà e… mi rendo conto che non è poca cosa…

    4. Insomma, dall’articolo e dai vostri commenti la situazione appare drammatica.

      Però, al di là del facile ottimismo a cui si lascia andare Toscano nel suo articolo, buon per lui, se rivolgiamo il nostro sguardo versa le vette del potere, la parte superiore della piramide gerarchica che controlla la vita delle persone “normali”come noi, il quadro è veramente fosco, oscuro, senza vie d’uscita, e lo sarà secondo me per un bel pezzo.

      Se però rivolgiamo lo sguardo con attenzione verso le valli in basso, a me sembra che non ci sia solo degrado e disperazionel La gente si sta organizzando, ci sono una miriade di piccoli comuni, gruppi, pseudo-comunità, famiglie, che hanno ormai capito il quadro generale e si sono allontanati da qualsiasi partecipazione politica, per rivolgere l’attenzione esclusivamente ai fatti loro e cercare una strategia di sopravvivenza.

      Da un punto di vista politico, il fenomeno più rilevante e forse anche determinante, secondo me è quello dell’utilizzo delle monete locali, alternativo o complermentare all’euro.
      Queste sono monete che si limitano ad essere quello che il denaro dovrebbe in teoria limitarsi ad essere: non un mezzo di speculazione ma un mezzo di scambio di merci e servizi, senza che sia appesentito dall’onere del debito, visto che queste monete sono generate a credito. Un modello che rinuncia benissimo al sistema bancario usuraio.
      Queste piccole zone di autonomia finanziaria potrebbero essere le cellule di salvezza in un periodo di probabile interregno del potere globale.

      Ho scoperto da poco, per esempio, Zetan, un utente del Moralista che tra i commenti all’articolo:
      http://www.ilmoralista.it/2015/02/17/linsostenibile-leggerezza-del-quantitative-easing/

      citava il progetto Sicilia:
      http://progettosiciliagrano.blogspot.it/

      Zetan parlava della:
      “possibilità di gestione multipolare della moneta che oltrepassa l’idea monetaria in regime di monopolio. Tuttavia rispetto al momento in cui ci troviamo, sarebbe già un passo enorme la possibilità di accreditare risorse con debito passivo dello Stato rispetto a quello attivo attuale che sta distruggendo tutto e tutti.
      Io sono siciliano e lo statuto speciale, ideato dai padri fondatori, prevede questo sistema monetario che è tutt’ora parte della costituzione italiana. Nonostante i tentativi di distruzione che si sono succeduti nel tempo, rinasce sempre. Posto un link di una delle organizzazioni, ma è solo un esempio ne esisto altri nell’isola, tutte rigorosamente indipendentiste”.

      Io ce la vedo la Sicilia autonoma finanziariamente solo per la produzione di grano che ha.

      Ecco, questo approccio, interessante, sanissimo e assai incoraggiante (ma dobbiamo rivolgere lo sguardo verso il basso per essere rincuorati) rappresenta il mondo a cui dovrebbe prestare attenzione il Movimento Roosvelt, perché non solo possa predersi carico della responsabilità di portare in forma onesta e leale il dialogo fra queste realtà di base, ormai lontane dalla politica ma non prive di idee, e i vertici istituzionali, ingabbiati nella rete occulta della gestione contemporanea del potere. Che sia anglo-sassone o… papalina (dico io), che sia.

      Da un punto di vista politico,la posizione Keynesiana del programma di MR a me sembra ottima come ideologia progressista che si oppone al neoliberismo reazionario. Ma questo serve soprattutto come elemento identitario per la nostra aggregazione politica,si spera numerosa, in questo momento iniziale, finalizzata al dialogo con le istituzioni del sistema.

      Da un punto di vista spirituale, invece, o meglio della ricerca di idee sociali e politiche alternative e veramente progressiste, che possano guardare avanti, oltre l’orizzonte fosco del prossimo futuro, il MR dovrebbe gardare invece in basso. Questo, non solo per pescare consensi, d’accordo, ma anche per essere ispirato dai mille progetti, come quello citato, che superano il modello keynesiano e vanno nella direzione del progresso e dell’avanzamento sociale. Queste piccole realtà, lontane dall’occhio dei media mainstream, (per fortuna, a questo punto)ognuna nel proprio piccolo ambito, stanno portando avanti progetti con sguardo ottimista, e rivolti al locale, lontano delle grandi questioni geopolitiche, i cui uomini al vertice ormai si stanno preparando alla militarizzazione della società.

      Visto che la dittatura è sempre più evidente e pesanti le sue conseguenze, diventa indispensabile il controllo sociale, anche sul piano fisico, attraverso i loro apparati militari. Di giustificazioni ne stanno creando numerose: dalla guerra all’Isis sul fonte esterno, a quella ai “terroristi interni”, che potranno stare dietro a ogni fruttarolo arabo che incontriamo, oppure agli Hooligans di turno che vengono qua a sfasciarci i monumenti antichi, sul fronte interno.

      Scusate, lo fatta lunga, ma non so se mi sono spiegato.

      Detto in due parole: il quadro è fosco, la battaglia lunga, gli incipienti rivolgimenti tanti. Se e quando il MR potrà fare qualcosa di decisivo, il quadro sarà talmente cambiato da rendere il modello keìynesiano assolutamente osoleto perché ci sarà molto altro e di meglio da scegliere.

      • Gio scrive:

        Io credo che il modello keìynesiano sia obsoleto già da decenni. Quello che si vuol sottolineare facendo ad esso riferimento anche nello statuto del MR credo sia la necessità e l’urgenza di misure eterodosse e di una filosofia keìynesiana piuttosto che l’utilizzo di questo modello economico tout court.

        Vorrei invitare, inoltre, ad osservare come gli attuali tecnocrati abbiano ben chiaro in mente l’europa del futuro. Lo stesso Wolfgang Schäuble ha più volte ribadito che : “un giorno i cittadini europei potranno votare direttamente il loro Presidente”. L’elezione diretta di un presidente è idea rimarcata a più riprese anche dal nostro Matteo. Si evince un superamento della forma Parlamentare, nemmeno presa in considerazione da costoro, per l’instaurazione di un vero e proprio modello USA disumanizzato.

        Strategicamente parlando l’unica possibilità di mandare a puttane questi loschi piani consiste nel creare un fronte europeo mediterraneo (necessitata è la presenza francese) capace di ridimensionare la tecnocialtroneria di questi omuncoli. La vedo dura, ma non impossibile.

      • Gio scrive:

        quello che voglio dire è che per quanto siano degne di nota tutte le possibili iniziative locali dettate dalla necessità di svincolarsi dall’attuale stretta mortale, la soluzione deve essere trovata a livello globale. un cambio di paradigma necessità di una forte presa di coscienza dal basso capace di realizzarsi sul piano europeo e globale.

        Se alcuni gruppi di persone restano saldamente vincolati ad una visione localistica, negando il loro contributo a questa battaglia, se il fronte critico continuerà ad essere diviso sulle soluzioni da adottare allora non vinceremo mai.

    5. Gio scrive:

      io ne ho piene le palle di assistere inerme allo stupro della nostra carta costituzionale, dove la tutela delle persone è stata praticamente sostituita senza colpo ferire dalla tutela del mercato. Le esigenze degli individui non possono piegarsi al mercato. Questo che stiamo vivendo è un vero e proprio colpo di stato. Per questo credo che il diritto abbia fallito.
      Non essendo stato capace di rappresentare un argine valido alla tecnica (economica) ideologicamente orientata.
      Osservare i burocrati europei deridere la volontà sovrana del popolo greco è intollerabile!

    6. Gio scrive:

      “novembre, 1999. Scoppiò uno scandalo di finanziamenti illeciti e conti all’estero che avrebbe investito in pieno lui e il suo potente predecessore.

      In un’intervista televisiva, Schäuble ammise di aver incontrato il commerciante d’armi al centro dello scandalo, Karlheinz Schreiber, e di aver ricevuto da lui centomila marchi in contanti per la Cdu nel 1994.
      Si dovette scusare per aver mentito sui suoi rapporti con Schreiber in parlamento…”

      • Giuseppe scrive:

        a questo punto c’è da chiedersi cosa rappresenta un complessato come Schauble per gli intenti massonici , sia progressisti sia neoaristocratici .
        non mi direte che tale persona sia iniziata in un contesto di ordine spirituale ?

        • Gio scrive:

          Io non lo definirei un “complessato”, Sebbene sia severamente vietato fotografarlo in carrozzella intento a salire le rampe di qualsiasi palco istituzionale (esiste un apposito addetto che impedisce ai fotografi di scattare).

          Temprato (a mio avviso malamente)nello spirito a seguito dell’attentato subito basta soffermarsi sul nome per carpirne la natura WOLFgang S.

          • Giuseppe scrive:

            una persona , in un certo contesto ideologico-culturale , che subisce un attentato , crea istintivamente a livello psicologico una reazione (complesso) che lo porta ad idee e posizioni certamente non in linea con il contesto spirituale delle congregazioni iniziatiche ( caso in questione ).
            questo signore potrebbe far parte della Loggia del Leopardo , di Happy Days memoria .
            dobbiamo chiedercelo , queste figure ambigue e arroganti , come fanno a far parte di centri ( cosiddetti ) iniziatici ?

            • Gio scrive:

              purtroppo poco conosco del contesto spirituale delle congregazioni iniziatiche. considerata dunque la mia ignoranza in merito non saprei dire se e come possano, le idee di W.S. compenetrarsi con il (presunto) livello iniziatico delle suddette.

              • Giuseppe scrive:

                è questo il punto , stiamo parlando di lotte fra diverse logge del Leopardo .
                non è palese una conoscenza spirituale di veri Maestri , tipo Steiner , restando in occidente .
                è palese che gli stessi massoni odierni non conoscano le radici del loro mandato .

        • Andrea Franco scrive:

          bella domanda….in realtà è proprio questo IL PUNTO. Le ritualità massoniche sono, oggi come oggi, o vuote o peggio. Non bisogna essere acuti esoteristi o sistematici studiosi di spiritualità per afferrare la questione. Basta giudicare l’albero..dai frutti! Lo stesso Magaldi, prodigo di informazioni sulle “loggiacce controniziatiche” nulla ci dice sulla propria spiritualità….. In effetti , facendo salve singole individualità che, pur essendo passate per cadaverici riti muratori, possono aver attinto altrove strumenti positivi per la propria disciplina interiore, quello che spira dall’intero mondo latomistico è “aria di morte”…..

    7. andrea scrive:

      Non penso che la massoneria rappresenti il vertice della piramide del sistema occidentale.
      Il vero centro di comando è stato individuato in uno studio pubblicato nel 2011 dall’Università di Zurigo: 147 mega istituti finanziari che controllano le 43.000 multinazionali più importanti del pianeta; e dietro questi grandi complessi un numero ristretto di famiglie di banchieri.
      Lasciamo stare gli “illuminati”; si tratta di una concentrazione di denaro e potere frutto naturale delle politiche ultra liberiste degli ultimi 30 anni.
      La massoneria, probabilmente, rappresenta lo strumento di questo vertice per veicolare attraverso la società quelle idee e dottrine politiche ed economiche che possono facilitare ulteriori accumulazioni di capitale e per selezionare una classe dirigente totalmente asservita ai comandi di questa ristretta elìte finanziaria.
      Schauble, come la Merkel, Draghi, o prima di loro Blair sono il risultato di questa selezione.

      • Gio scrive:

        sono pienamente d’accordo

      • Gio scrive:

        forse, più che il mezzo, la massoneria rappresenta il consesso elitario dove maturano tali visioni egemoniche sfruttando sapientemente il sonno o la tacita accondiscendenza dei massoni progressisti, che in buona o cattiva fede, hanno dormito troppo a lungo.

        Queste però restano parziali ricostruzioni. Intuizioni.
        Assodata la buona fede del Magaldi, solo una persona che ha accesso a conoscenze privilegiate potrà fornirci ulteriori riscontri e/o smentire affrettate conclusioni.

        • Andrea Franco scrive:

          Come scritto sopra nel rispondere a Giuseppe, va “stanata” la questione-chiave, quella spirituale-iniziatica. Perchè? Perchè,tanto per fare un esempio, anche Magaldi, nei suoi “statuti riformati” ribadisce che l’esoterismo è la chiave dell’universo massonico. Il resto, da ormai oltre secolo e mezzo si è sviluppato come fenomenico ed efficentissimo “braccio politico” finanziario ed economico della “willpower” dei popoli anglofoni con gli “utili idioti” (senza offewsa per Merkel e soci..) ,di altre etnie che, spesso per personale tornaconto, salgono sul “carro vincente”. Cosa pensare dei circoli massonici quando già a metà Ottocento si preconizzava la “guerra mondiale” o giravano carte con l’Est Europeo descritto come “terra per esperimenti socialisti”..? Corruptio optimi PESSIMA…

          • Gio scrive:

            non essendo il MR un movimento massonico, la questione chiave, spirituale-iniziatica, di cui chiedi lumi a Magaldi si riferisce a quale ente?

            Per farla breve, tu stai chiedendo cose che riusciresti a conoscere e comprendere solo se fossi iniziato in una di queste ur-lodge.No?

      • Da quel che ho capito I Massoni sono i “Costruttori di Società” e si muovono, come dice Steiner, seguendo una “disposizione a lavorare secondo un piano” (R. Steiner, La leggenda del tempio e la leggenda aurea). Va da sé che ogni loggia, o super loggia” ha le sue “tavole architettoniche” che prefigurano uno o più progetti particolari da realizzare.

        In teoria credo potrebbe essere possibile, partendo dal libro di Magaldi, uno studio per l’identificazione dei progetti di ogni singole loggia verificando ciò che hanno compiuto gli aderenti a quella stessa loggia.

        Di fatto Magaldi racconta la nascita di ogni Ur-Lodge a partire ogni volta dai progetti particolari che i suoi fondatori avevano il compito di mettere in pratica, espressi idealmente dal nome che si dà alla loggia.

        Inoltre io credo che, come è sempre stato, dietro le attività di ogni “impresa di costruzioni” ci sia un “committente” esterno che ordina il lavoro. Quindi le idee alla base delle “tavole architettoniche” arriverebbero in genere da fuori.

        Rispetto alla spiritualità, c’è una regoletta metafisica sempre valida che potrebbe aiutarci a capire come ha sempre funzionato il mondo. In genere le nuove idee che portano civiltà e progresso sono basate su un’ideologia che arriva da una fonte spirituale luminosa. Al contrario le idee regressive e reazionarie sono il risultato di una deformazione intenzionale di quelle stessa idee luminose. Le entità oscure non sono capaci di inventarsi mai nulla di nuovo, ma sempre e solo distorcere il buono che era stato creato.

        • Andrea Franco scrive:

          Non solo caro Leopoldo…in realtà le entità oscure fanno molto di più. In alcuni casi tentano anche di “accelerare i tempi”. Ovverosia portare a disposizione dell’uomo cose che sono troppo “oltre” per la sua attuale costituzione, soprattutto morale, intendendo questo termine non in banale senzo normativo ma come direzionalità, evolutiva o antievolutiva, individuale e sociale, impressa a ciò che si produce. Ad esempio: fu la terribile accelerazione tecnologica creata dal “dodicennio della Bestia” (1933-45) e dalla Seconda Guerra Mondiale a mettere nelle mani dell’uomo la possibilità di creare enormi quantità di energia distruttiva con la possibilità di “spezzare” i legami atomici degli elementi… (Esotericamente ciò segna un ingresso-o reingresso- del “Demone Solare” nella storia umana ..) Ben 300.000 persone lavorarono al “progeto Manhattan”… E se pensi che anche gli hitleriti, grazie alla presenza di menti geniali come Bohr e Heisenberg, lavoravano allo stesso scopo, emerge un altro fattro…i poteri ostacoltori ( e famoli ‘sti nomi…asurici,ahrimanici,luciferici.) giocano quasi sempre su piu’ tavoli…. E forse per questo, dando per buono il quadro “magaldiano” si cerca di arruolare elementi di vari popoli all’interno di Ur Lodges che rimangono di fondamentale matrice anglofona come tutto il mondo massonico…

          • Se ci aiutiamo con ciò che sempre Steiner afferma, i diversi popoli europei incarnano le attitudini animiche dell’uomo in evoluzione. Noi Itaiani saremmo i portatori dell’anima senziente, legata ancora ad istinti primari come la passione, la gelosia, ecc. I Francesi all’anima razionale, con quella loro raffinatezza di pensiero. I Tedeschi sarebbero gli araldi dell’Io, con la loro volontà ferrea. Gli Anglo-sassoni, e veniamo a noi, rappresentano il popolo in cui maggiormente può venir espressa l’anima cosciente e quindi Steiner attribuisce a questo popolo le maggiori capacità di obiettivazione cosciente del pensiero. Vien da sé che questo primato che incarna l’evoluzione progressiva dell’essere umano ha determminato anche la loro supremazia globale, anche se in questa fase contingente si tratta di una supremazia che distorce in negativo ciò che dovrebbe essere invece positivo. Quando cioè il mondo anglo-sassone europeo ha incontrato le forze agenti da sempre nel suolo americano, che sono forze di matrice fortemente arimanica (materialista), ecco che anche l’evoluzione del pensiero ha preso la strada dell’intellettualizzazione spinta della coscienza, con tutte le conseguenze distruttive che il pensiero “non- vivente” sa mettere in pratica.

          • Gianfranco Carpeoro, massone convinto ma dissenziente sulla struttura dei Grandi Orienti, conferma in questa conferenza:

            https://www.youtube.com/watch?v=b_OmgZZyDRE

            la supremazia della massoneria anglosassone attarverso la struttura gerarchica dei Grandi Orienti nazionali.

            Ho trascritto un brano iniziale della conferenza:

            Riprendendo le concezioni di Francesco Saba Sardi, quando parla della logica fondamentale del potere. Carpeoro dice che le buone idee per portare avanti la costruzione di una società hanno bisogno di una “struttura”, ma nel momento in crei questa struttura per mettere in pratica questa idea, muore l’idea. La struttura prende una sua autonomia come meccanismo per il quale l’idea sbianca, ma sbianca anche la figura di riferimento del capo. Questa è la storia di tutte le strutture. Nel momento in cui la Chiesa cristiana ha preteso di essere una struttura è impallidito il Cristianesimo. E’ assolutamente automatico. Ma non è una colpa del Cristianesimo. La stessa cosa è successa alla Massoneria, che nel momento in cui è diventata una struttura unica, mondiale e ha eliminato la libertà individuale delle realtà locali, è scomparsa l’ideologia massonica….

            Il mio principale dissidio con la Massoneria è questo: prima del 1717 tutte le massonerie erano collegate le une alle altre, ma non secondo un ordine gerarchico, erano autonome. Nel 1717 e più avanti nel 1810 nascono i Grandi Orienti, che sono un modo di creare una massoneria fintamente universale, di abolire la specificità (locale) dei riti (in massoneria l’ordine sono i primi tre gradi, i riti sono dei gradi che si diversificano a seconda dei posti. La massoneria anglosassone, che ha asservito anche la massoneria americana, mentre i riti come il rito scozzese hanno la figura del sovrano gran maestro, proprio perché bisogna che chi comanda su tutti i gradi superiori comandi anche prima, ma siccome loro volevano creare il coordinamento operativo perché la massoneria doveva diventare uno strumento di potere e perché diventasse uno strumento di potere bisognava che ci fosse una struttura di questo tipo, così creano i Grandi Orienti.

            Io ho sempre contestato i Grandi orienti. Noi in Italia abbiamo il Grande Oriente d’Italia, ma io ho contestato tutti i Grandi orienti, sempre. Di fatti ho sempre accettato nomine da sovrano gran maestro onorario e mai nomine di sovrano gran maestro onorario delle obbedienze estere. Io tuttora sono sovrano gran maestro onorario della Gran Loggia di Spagna, mentre ho rifiutato di fare il gran maestro onorario del Grande Oriente di Francia, perché lì avrei dovuto accettare la logica dei Grandi Orienti, che io non ho mai accettato. E’ così che la massoneria è diventata l’attuale strumento di potere. E’ diventata al di là di poche realtà, per esempio l’obbedienza di Palazzo Vitelleschi è una di queste realtà, è diventata uno strumento del potere politico, del potere economico e del potere in generale, come lo è diventata la religione, la Chiesa.

    8. andrea scrive:

      Si dice giustamente che le Ur Lodges sono di fondamentale matrice anglofona.
      Non sappiamo quale sia la loro influenza nel mondo orientale; in Cina ad esempio.
      Credo che il Trattato Transcontinentale (TTIP) attualmente in discussione che ha lo scopo di unificare il mercato americano e quello europeo sia stato sicuramente progettato all’interno di logge massoniche angloamericane, perchè l’obiettivo sembrerebbe quello di compattare il blocco occidentale e creare una massa demografica ed economica critica, a guida angloamericana, per arginare la crescente potenza cinese.

      • Gio scrive:

        Infatti c’è anche il priorotarioTPP: negoziato fra gli Stati Uniti e una serie di paesi dell’Asia-Pacifico: Trans Pacific Partnership

      • Gio scrive:

        il Trattato Transcontinentale (TTIP) ha esattamente lo scopo di unificare il mercato americano e quello europeo di compattarlo ed allontanare il vecchio continente dalla Russia e da una ipotetica ( logica, storicamente e geograficamente) unione euroasiatica (vero obiettivo di Mosca).
        Il TPP (Trans Pacific Partnership) era, prima dell’esplosione della crisi ucraina prioritario rispetto al primo. Le trattative fra gli Stati Uniti e una serie di paesi dell’Asia-Pacifico, sono già in fase avanzata. Lo scopo in tal caso è l’isolamento della Cina. Che siano entrambi progetti di matrice massonica è ormai indubbio a seguito della lettura di “massoni..” ma, a mio avviso, considerando anche la segretezza delle trattative e la scarsa esposizione mediatica dell’argomento, non poche sono le lotte e le opposte visioni sul tema. Insomma anche per questi trattati le ur lodges litigano di brutto.

    9. Gio scrive:

      Vi sarebbe un ulteriore rilievo critico da fare alla strategia del MR. Quando parliamo di: illuminismo, rivoluzione francese, teorie Keynesiane, New Deal ecc. storicamente facciamo riferimento a strumenti, mezzi, teorie, culturalmente dirompenti ed innovative per la loro epoca.
      Una riproposizione di tali concetti che storicamente alcuni detrattori del MR potrebbero definire superati dalla storia avrebbe una valenza meramente attuativa ma non innovativa in senso stretto.

      • Infatti.

        C’è una frase di Abraham Lincoln, che accompagna in questo momento l’articolo in prima pagina del sito del Movimento Roosvelt, dal titolo: Unione Debitori Europei o Unione Cittadini d’Europa, sta a noi la scelta.

        Ebbene la frase di Lincoln è questa:

        “Abbiamo dato al popolo di questa repubblica la più grande benedizione che abbia ricevuto, una propria moneta per pagare i suoi debiti”.

        Di primo acchito sembra una grande frase, ma invece rivela una verità terribilmente cinica, perché se andiamo al di là del luogo comune, vediamo che si dà per scontato e naturale il fatto che comunque i popoli debbano indebitarsi. Da qui non si scappa.

        In questo senso l’ideologia keynesiana è questa: si concede allo stato una propria moneta che serve a pagare il debito dei popoli, perciò i popoli per vivere devono comunque indebitarsi.
        LA MONETA A CREDITO, quella che consentirebbe il vero sussidio di cittadinanza, giustamente inteso, non deve né dovrà mai esistere.

        • “Thomas Paine è stata una figuta di primo piano nella Rivoluzione Americana e in quella Francese, a porre, tra i primi, la questione del REDDITO DI CITTADINANZA, articolandola nella forma di un canone che i proprietari terrieri dovrebbero versare, quale corrispettivo del godimento a titolo esclusivo di un bene comune, ad ogni altro membro della collettività”.

          Tratto da:
          http://gnosis.aisi.gov.it/Gnosis/Rivista10.nsf/servnavig/15

          • Gio scrive:

            Sulla questione del reddito di cittadinanza lo stesso Magaldi si è espresso in modo sfavorevole a vantaggio del princio della piena occupazione o comunque della “costituzionalizzazione” del diritto al lavoro niente più di quanto già riportato nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino.

            • Andrea Franco scrive:

              Buon giorno a tutti
              la questione del “reddito di cittadinanza£ mi riporta a pensare all’idea della Triarticolazione Sociale cheRudolf Steiner alaborò nel 1017-21 , soprattutto nel libro “I Punti essenziali della questione sociale” e in svariati cicli di conferenze (fra cui quelle sui “Capisaldi dell’economia” ed attività pubbliche, da cui, quale conseguenza sarebbe anche nata la Pedagogia Waldorf oggi diffusa su tutta la Terra. SEnza dilungarmi sugli aspetti generali di questa dottrina sociale ricordo che uno dei punti di essa è la separazione del diritto alla retribuzione dal prodotto dell’attività lavorativa stessa. Nello stato triarticolato infatti esiste un basilare “diritto lla sussistenza” che viene dalla sfera dei diritti stessa, in quanto implicita nel semplice fatto di vivere come essere umano su questo pianeta, e non da quella dell’economia, la quale naturalmente offrirà poi i suoi propri proventi a chi agisce in essa. Così le varie iniziative che vanno in questa direzione come il “reddito di cittadinazna” o,ad esempio, i “voucher” per l’insegnamento libero e privato (che purtroppo nel paeee che ospita lo stato straniero del Vaticano è identificato con la scuola dei preti) sono segno che l’idea della separazione fra sfere di manifestazione sociale (economia,politica-dirirro, cultura) è presente nello”stato delle cose” stesse. Quindi ben venga il “reddito di cittadinazna”

        • Gio scrive:

          “In questo senso l’ideologia keynesiana è questa: si concede allo stato una propria moneta che serve a pagare il debito dei popoli, perciò i popoli per vivere devono comunque indebitarsi.”

          Capisco quello che vuoi dire, però ci sarebbero delle precisazioni da fare.Ad esempio…

          La posizione debitoria di uno Stato poco ha da spartire con la posizione debitoria di diritto privato (del singolo soggetto, per intenderci) quale allusivamente si fa riferimento parlando di debito tout court.
          E’ da tener ben presente che il debito non ha un’accezione in se negativa: ad ogni posizione debitoria corrisponde (specularmente) una posizione creditoria. Inoltre, uno Stato è al contempo debitore e creditore verso altri Stati.

          Questo sistema può effettivamente “impazzire” se manca un’adeguato controllo della stampa di moneta. Al di là delle facili e banali considerazioni dei fautori del “free printing”. Esiste anche una ragione tecnica e di opportunità politica che ha portato alla separazione della B.C. dal tesoro che io non condivido, ma che dovrà essere opportunamente valutato.

          La questione come al solito non è semplice. Metodologicamente parlando sarebbe addirittura sbagliato affrontare singolarmente specifici aspetti tecnici che dovrebbero invece essere ponderati complessivamente nel quadro del sistema economico (ed ideologico) che si vuole implementare.

          • Senza dubbio. Sto solo parlando in linea di principio. Inoltre il discorso della moneta a credito, oltre a dover essere contestualizzato ideologicamente, non può essere affrontato da uno Stato singolo, ma solo in un consesso globale, altrimenti si vedrebbe bombardato dopo cinque minuti.
            E’ come il discorso della Free Energy: nessuno Stato può consentirla al suo interno, pena di subire la stessa sorte.

            • Gio scrive:

              Comunque con la recente vicenda di Syriza/eurogruppo la situazione è diventata ancora più difficile. E’ praticamente consolidato il principio per cui indipendentemente da chi governa, da chi è stato eletto e dal suo programma di governo, gli impegni presi con le istituzioni europee non possono esser rivisti e modificati. a questo punto o nascono MR nelle principali nazioni europee (italia, francia per intenderci) capaci, una volta andati al governo, di rivedere i trattati, oppure se si vuole attuare ciò che lo Statuto del MR auspica non vedo altra possibilità che l’uscita dal sistema euro che inevitabilmente comporta un’uscita dall’unione…

    10. Gio scrive:

      aaaah la mia prof del liceo avrebbe mirato alla testa vedendo quell’ apostrofo :D ma la colpa è del copiaincollacancella e posta il tutto senza rileggere. pardon.

    11. andrea scrive:

      Tra le tante frasi celebri, non bisogna dimenticare quella di Mayer Amshel Bauer, il fondatore della dinastia di banchieri Rothschild: “Permettetemi di emettere e controllare la moneta di una nazione e non mi importa chi fa le sue leggi”.
      Altra frase celebre del sopraddetto: “Le guerre devono essere dirette in modo tale, che le Nazioni coinvolte in entrambi gli schieramenti sprofondino sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere”.
      I grandi banchieri di oggi ragionano negli stessi termini e muovono politici e nazioni con la stessa spregiudicatezza del fondatore della “haute finance”.

    12. andrea scrive:

      In fondo la grande visione dei Rothschild è divenuta realtà.
      Cosa sono le attuali banche centrali, compresa la BCE, se non SpA i cui azionisti sono banche private che stampano moneta e la vendono agli stessi Stati facendosi pagare degli interessi.
      I nostri immensi debiti pubblici sono il frutto di questa speculazione e non certo delle spese sociali, come vorrebbero farci credere i politici collusi con i banchieri.
      La sudditanza dei popoli nasce dal controllo privato dell’emissione di moneta e dall’evasione fiscale nei paradisi offshore controllati dalle stesse banche.

    13. ugo scrive:

      Massoneria per massoneria, visto che ho letto in alcuni commenti che la “salvezza” parte dal basso e visto che l’identità massoneria=mafia d’alto bordo è innegabile, vorrei evidenziare che viviamo nella patria delle piccole mafie. Forse a quelle dovremmo rivolgerci per trovare quei poli con capacità d’aggregazione che potrebbero dar vita alla costruzione di cellule di resistenza anche economica. Tra delinquenti d’alto bordo e delinquenti di “piccolo cabotaggio” vien da credere che i secondi potrebbero essere quanto meno più “a misura d’uomo”. Vale la pena pensarci…

      • Questa posizione di Ugo mi ricorda quella che molti Italiani (circa 30.000) espatriati sostenevano a Bali (Indonesia) quando ci vivevo alcuni anni fa, in cui la corruzione è così diffusa da essere considerata normalissima.
        Il discorso che facevano era questo: qui (a Bali) non puoi fare niente, non aprire un negozio, una qualsiasi attività se non paghi il pizzo al caporione, che così ti assiste, ti protegge, ti aiuta con la clientela.
        Ebbene è molto meglio avere un rapporto diretto, personale con qualcuno che ti offre un servizio tangibile e che conosci bene, piuttosto che versare delle tasse esose ad uno Stato impersonale, lontano, che non solo non ti aiuta ma ti ostacola e che usa i tuoi soldi solo per pagare gli interessi alle banche.

        E’ una posizione comprensibile a livello pragmatico, che ci fa capire soprattutto a che punto siamo arrivati, ma non può essere sostenibile in uno Stato che dovrebbe essere basato sul diritto. Il commento di Ugo, perciò, per alcuni aspetti è condivisibile ma più che altro mi sembra una provocazione:

        è meglio avere una mafia legale o una mafia illegale? Beh, certo, la prima può essere di gran lunga più pericolosa.

        • ugo scrive:

          In uno Stato che dovrebbe essere basato sul diritto. In realtà viviamo in uno stato che è basato sull’arbitrio di un unico tipo di diritto, quello del “più forte” (“più forte” può significare molte cose a seconda del contesto in cui si applica), il che cambia parecchie cose.

          La mia non è una provocazione, è un interrogativo serissimo. Quel che serve sono dei nuclei di condensazione in grado d’esprimere un’energia aggregatrice che unisca i simili e “scremi” i dissimili. E’ innegabile che certe forme di criminalità di basso profilo danno luogo ad d’aggregazione, e che l’aggregazione è un passo imprescindibile per poter anche solo sperare di contrastare il leviatano che ha fagocitato le istituzioni a proprio uso e consumo.

          • Se è un interrogativo serissimo, parliamone!

            Primo problema:

            - che facciamo, torniamo al particolarismo, al localismo, allo spezzettamento giuridico del territorio, allo sceriffo di quartiere, al campanilismo medievale? Ma questo è ciò che vuole la cupola, che ha in mano la forza pubblica sovranazionale (cfr. Eurogendfor).

            Non c’è dubbio che dobbiamo riconquistare un contatto diretto con il proprio territorio locale, ma non possiamo rinunciare alla prospettiva GLOCALE.
            La scommessa del Movemineto Roosvelt è questa.

            • Ecco infatti che la cupola si sta organizzando per gestire lo scenario che accennavo:

              “1500 posti a 18mila euro al mese per fare il Mercenario. Ecco come partecipare al bando:

              L’Eurogendfor, la forza di gendarmeria europea operativa, ha emesso il bando per il “reclutamento dell’organico di 1500 addetti militari dei quali 25 ufficiali e 18 sottufficiali forte e spiegabile in tempi rapidi, al fine di eseguire tutti i compiti di Polizia previsti nell’ambito delle operazioni di gestione delle crisi”.

              Il bando è scaricabile all’indirizzo: http://www.ohchr.org/EN/HRBodies/HRC/WGMilitary/Pages/OEIWGMilitarySession2.aspx

              Una specie di forza mercenaria, insomma, pronta ad intervenire sui punti di crisi a richiesta del soggetto interessato all’intervento. Il suo impiego, quindi, non richiede alcun mandato specifico da parte di qualunque organo istituzionale dell’Unione europea. Ma cosa dovrò gestire questa forza “mercenaria”? In concreto dovrà: garantire l’ordine pubblico e la sicurezza; fungere da polizia giudiziaria (ma non è specificato su mandato di quale autorità giudiziaria); controllo, consulenza e supervisione della polizia locale; dirigere la pubblica sorveglianza; condurre operazioni di Intelligence e, infine, assolvere alla funzione di polizia di frontiera. forte e spiegabile in tempi rapidi, al fine di eseguire tutti gli interventi necessari in Europa e all’estero.”

              Tratto da:
              http://www.retenews24.it/rtn24/archivio/1500-posti-18mila-euro-al-mese-per-fare-il-mercenario-ecco-come-partecipare-al-bando/

            • ugo scrive:

              Le scommesse sono una forma di gioco d’azzardo e, come ci ricorda la pubblicità dei trogloditi che promuovono il gioco d’azzardo, il gioco è riservato ai maggiori di 18 anni e può dare dipendenza patologica. Non è più tempo di scommesse.

              Io so che se qualcuno dovesse occuparmi casa non dovrei rivolgermi alla polizia ma a certi conoscenti mercenari che sicuramente saprebbero farmene riprendere possesso molto in fretta, con spesa e grattacapi assai minori e con qualche certezza in più rispetto a quelle che mi può garantire (parola assai inadeguata visto il contesto) la cosiddetta “giustizia”. Quelli, almeno, li conosco di persona e so esattamente quali e quanti pregi e quali e quanti difetti hanno. Giusto per fare un esempio adatto ai tempi ed alle cronache.

              • Ho tanta paura che lei abbia ragione.

                Così, ci siamo! Siamo arrivati al punto di doverci fare giustizia da soli! Il far west è dunque dietro l’angolo.

                E non lo dico per stigmatizzarla. Tutt’altro. Lo dico come constatazione di fatto.

                A me non piacciono le scommesse, era solo un modo di dire. Però in altre parole per lei non è ormai il caso di sperare più in niente?

                Mi dica, lei non ha paura della china discendente che in questo modo può prendere la situazione?

              • ugo scrive:

                Leopoldo: “[...] non è ormai il caso di sperare più in niente? [...] non ha paura della china discendente che in questo modo può prendere la situazione?”

                Anche solo per ragioni anagrafiche, non mi rimane tempo a sufficienza per sperare. Comunque sia, dopo una certa quantità di “fregature” si smette di farlo, tempo o non tempo.

                Quanto alla seconda domanda, la risposta è un convinto “sì” (che ci creda o no, non mi piace quel che ho scritto, anche perché contraddice la mia indole), ma i sentimenti che provo non modificano d’una virgola la situazione.

              • Ugo:”i sentimenti che provo non modificano d’una virgola la situazione”.

                E’ qui che sbaglia!
                Mi permetta di dirglielo papale papale!

                Mi sa che lei è un tantinello materialista. Probabilmente col tempo e con questa prospettiva aperta solo alle cose sensibil del mondo fisico, (certo, anche a causa delle fregature che ha preso) lei ha sviluppato un sentimento cinico sulla realtà.

                Ma la realtà è costituita anche dai nostri sentimenti! Ognuno di noi contribuisce a quel che accade non solo per quel che fa ma anche per quel che pensa.
                I pensieri sono azioni!

                Forse le fregature che ha preso sono dovute ad una fiducia mal riposta. Allora si tratta di imparare a cambiare i principi su cui riporre la fiducia.

                Dalle mie parti si dice: “la vecchia non voleva mai morire” perché non si finisce mai di imparare.

                Guardi che la regia occulta degli accadimenti attuali del mondo intende proprio agire principalmente sui sentimenti delle persone! Chi si lascia andare alla visione negativa rappresenta un punto a favore per loro.

                Mi scusi, non intendo farle la predica. Per carità! Ho già detto che rispetto il suo punto di vista. Vorrei solo farle presente un altro punto di vista, quello che vede che il vero terreno di battaglia è quello interiore dei nostri sentimenti. Questo, non solo per il mondo ma anche per se stesso e per ciò che incontrerà… “dopo”.

                Non tradisca la sua indole! Piuttosto renda più acuto il suo sguardo. Con stima.

              • ugo scrive:

                Leopoldo, grazie per le belle parole. Ne apprezzo sinceramente l’intenzione. E, sì: mentre non ripongo più alcuna speranza e men che meno fiducia nei giochi “in grande stile”, tutt’ora coltivo con attitudine positiva i rapporti personali spiccioli, quelli della vita d’ogni giorno che riguardano persone selezionate con cura nel corso degli anni.

    Commenta a Leopoldo Antinozzi


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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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