untitledAlexis Tsipras è un farabutto ipocrita. Dopo avere vinto le elezioni di gennaio al grido “mai più Troika”, questa specie di Matteo Renzi ellenico si è completamente consegnato nelle mani dei tecno-nazisti Draghi, Merkel e Schaeuble, adducendo scuse false e risibili degne dei suoi nuovi compari Samaras e Venizelos. L’ex leader di Syriza, oramai ridottosi a patetica macchietta, ha tradito la sua gente, sterilizzando di fatto la straordinaria prova di forza e democrazia offerta al mondo dai greci il 5 luglio scorso. Come molti di voi ricorderanno, infatti, in Grecia è stato recentemente indetto, proprio da Tsipras, un paradossale referendum contenente un semplice quanto decisivo quesito: “Siete voi disposti a proseguire sul sentiero dell’austerita’?” Oxi o Nai? Il popolo ha detto “Oxi” e Tsipras ha fatto come se avesse detto “Nai”. Bella coerenza! Con quale faccia questo damerino infingardo possa ora ripresentarsi di fronte al corpo elettorale resta un mistero difficile da comprendere. Cosa dirà ai suoi concittadini Tsipras? Probabilmente le stesse menzogne che, prima di lui, recitavano su dettatura i suoi predecessori, bravissimi nel tentare di carpire consenso veicolando paure buone per intontire e raggirare i deboli e gli ingenui. In Grecia esiste già una schiacciante maggioranza assoluta, oltre il 60%, contraria alle misure contenute nel nuovo memorandum firmato dal traditore Tsipras. L’esito del referendum, grazie al cielo, non è interpretabile. Per cui, in vista dell’imminente voto per il rinnovo del Parlamento di Atene, si tratta solo di trasformare tale radicamento concettuale -già sedimentato- in vera forza politica, convogliando perciò tutti i voti degli uomini liberi all’interno di un unico contenitore pronto a battersi come un sol uomo contro i tecno-nazisti tedeschi e relativi collaborazionisti. “Normalizzando” Tsipras, i nipotini del fuhrer autentico- ora riverniciati alla meno peggio- hanno già ottenuto un importante risultato: si sono  infatti appena “pappati” gli aeroporti turistici ellenici in omaggio ad una crisi quanto mai lunga e provvidenziale (clicca per leggere).Ma tutto questo Tsipras non lo sa”… avrebbe canticchiato De Gregori aggiornando il testo dell’intramontabile “Alice”. Non mi convincono affatto le spiegazioni di quelli che tendono a giustificare Tsipras. L’ex leader di Syriza sarà stato anche ricattato da qualche scagnozzo mandato da Schaeuble, ma un vero statista ha il dovere in primo luogo di saper gestire la sua di paura. Cosa sarebbe accaduto se Tsipras avesse trovato il coraggio di non tradire platealmente e in tempi record l’esito referendario? Probabilmente Draghi, Merkel e Schaeuble avrebbero portato ad Atene le stesse atmosfere di piazza Maidan, finanziando squadracce paramilitari filonaziste sull’esempio ucraino di Pravy Sektor. A Tsipras qualcuno avrà probabilmente detto di stare attento a non fare la fine di Yanukovich. Il ricatto, evidentemente, ha funzionato. Ha ancora senso pensare al passato? Oramai è andata così. Adesso non resta che organizzarsi al meglio in vista delle prossime impegnative battaglie. La legge elettorale greca prevede la concessione di un forte premio di maggioranza per la lista in grado di aggiudicarsi la maggioranza relativa dei voti. Alla luce di simile evidenza è indispensabile quindi la creazione di un unico contenitore politico-partitico da aggregare intorno alla difesa del responso referendario del 5 luglio 2015. Lafazanis, Varoufakis e Konstantopulou  farebbero male a dare vita ad un partitino identitario  destinato a rimanere minoranza e perciò a non incidere. Per fare testimonianza basta e avanza il Kke. Gli esponenti più in vista dell’agorà greca dovrebbero invece favorire la nascita di un comitato di liberazione, sull’esempio di quanto accaduto in Italia all’epoca del fascismo, capace di tenere sotto lo stesso tetto per ragioni di forza maggiore uomini dalla sensibilità politica diversa- socialisti, liberali, nazionalisti e perfino comunisti- uniti però dal comune desiderio di ripristinare i capisaldi della vita democratica e ricacciare negli inferi i nazisti di ritorno ora camuffatisi sotto altre insegne. Naturalmente, al punto in cui siamo, l’uscita dall’euro deve essere parte di qualsiasi programma credibile. Noi in Italia, nel nostro piccolo, faremo lo stesso. Da un lato, continueremo a lavorare per dare vita ad un partito keynesiano, federale e democratico- dai connotati ideologici chiari e precisi- pronto a radicarsi rapidamente in tutta Italia; dall’altro promuoveremo però la nascita di un comitato di liberazione nazionale aperto a tutti quelli che, pur non aderendo al partito keynesiano di prossima formazione, intendano dare vita insieme a noi ad una pacifica ma strenua Resistenza. In conclusione, quando il popolo greco sarà chiamato a votare di nuovo, forse il 20 settembre prossimo, noi saremo fisicamente ad Atene in segno di solidarietà. Mi auguro possiate e vogliate venire anche voi.

    Francesco Maria Toscano

    21/08/2015

    Categorie: Editoriale, Esteri

    55 Commenti

    1. Ovidio G scrive:

      E’ vero quello che dice, ma io credo che Tsipras avra’ subito dei ricatti. Lui e Varoufakis, visto che quest’ultimo si e’ dimesso subito dopo l’esito del referendum con la promessa forse di qualche incarico in UE.
      Troppi ricattabili vengono messi nei luoghi decisionali. Ma mi chiedo…questi Nazitecnocrati non sono ricattabili a loro volta?

    2. raffaella c. scrive:

      Hanno venduto la Grecia tutta, e noi anche. La stanno smaltellando pezzo per pezzo, e noi anche. Ci siamo dentro fino al collo..ricordiamocelo!
      Il popolo greco avrebbe dovuto scendere in piazza dopo il dietrofront di Tsipras. Il risultato del referendum aveva fatto tremare i polsi alle ‘Tre Grazie’ tecno/nazi. Stava per vacillare la mitica UEnazi? Forse..
      Onore ai greci, per la meravigliosa azione popolare democratica.
      Comunque, al di là del misero risultato, qualcosa si è mosso. e, questo, è già un seme da non sottovalutare.
      Approvo la nascita di un Comitato di Liberazione Nazionale.
      Che si formuli subito un manifesto! da distribuire per le strade..per svegliare i dormienti e i morti che camminano.

    3. Orazio scrive:

      Tutto ok…
      Ma forse sarebbe meglio spiegare come funziona il sistema monetario.
      Capito quello, la Troika può dire quello che vuole!!!

    4. andrea z. scrive:

      Tsipras non si è dimostrato coraggioso, ma si è trovato ad affrontare forze impossibili da contastare, perchè dietro la Germania e la UE ci sono i grandi centri finanziari di Wall Street e della City.
      Gli Stati nazionali, anche i più importanti, ormai sono burattini nelle mani di queste megabanche, a cui basta dare un ordine di vendita di titoli in Borsa per mettere in ginocchio un Paese.
      L’esercito più potente del mondo, quello americano, è in pratica al loro servizio e i politici di ogni colore fanno a gara per conquistare i loro favori.
      Sinceramente, almeno in questa fase storica, non esistono possibilità di contrastare i grandi poteri sorti con la globalizzazione.

      • Tubalcain scrive:

        “….almeno in questa fase storica, non esistono possibilità di contrastare i grandi poteri sorti con la globalizzazione.”
        E’ quello che vogliono che tu ed altri crediate sia vero.
        La loro vittoria sta nel consolidare il seme della paura, in realtà in tutto il mondo i regimi, di ogni natura, sono stati con il tempo tutti sovvertiti con altri … è questione, solo, di tempo

      • raffaella c. scrive:

        I grandi poteri non sono sorti solo con la globalizzazione..ci sono sempre stati.
        I progetti semmai sono cambiati. Le alleanze sempre più delinquenziali la fanno da padrone. Siamo già in guerra. Sbarazziamoci della paura che non ci sia via di scampo, come dice Tubalcain.
        Vuoi mica che Orwell abbia ragione!!
        Si sedes non is
        Si non sedes is

        • Filomena Cozza Depurada scrive:

          Ci potresti gentilmente fare qualche esempio di “alleanze sempre piu’ deliquenziali”?…senza girarci troppo intorno ovviamente…
          I potentati consolidatisi con la globalizzazione sono stati gia’ ampiamente contrastati in questa fase storica e la riprova è appunto quella crisi economica e sociopolitica che stiamo vivendo.
          Non c’è bisogno di nessun movimento-pulce o di sovvertimenti popolari eterodiretti che che ne dica il nostro vulcanico genio del webbo

    5. andrea z. scrive:

      E’ vero, i grandi poteri ci sono sempre stati, ma la completa liberalizzazione di merci e soprattutto di capitali, ha permesso concentrazioni di ricchezza prima impensabili.
      Come tutti i poteri umani anche questi vedranno il tramonto e la fine, ma in questo momento e, limitatamente al settore geopolitico atlantico, perchè Cina e Russia ad esempio hanno una loro autonomia, riescono a mantenere un controllo deciso della situazione.
      Quando nel 2011 questi poteri hanno deciso un cambio di governo in Italia, una società finanziaria, la BlackRock, ha acquisito il controllo di Deutsche Bank con il 6,6% delle quote, e da quella postazione ha gettato sul mercato una vagonata di titoli italiani fino alla resa del governo.
      Ora, io non voglio difendere Tsipras, ma credo che finchè lui ha operato in Grecia pensava di avere certe carte da giocare; quando è stato chiamato a rapporto in Europa e si è trovato di fronte ai delegati europei del potere finanziario, si è reso conto delle forze oscure che gli stavano davanti e, secondo me, non se l’è sentita di gettare il suo popolo in un’avventura rischiosa.
      Perchè un politico serio, pensa anche alle responsabilità che ha verso la sua gente.
      Gli hanno chiuso i rifornimenti bancari in due secondi; sarebbero andati avanti senza pietà fino alla resa; non poteva mettere a repentaglio la vita del suo popolo per orgoglio.
      Si fa presto a parlare dietro ad un computer, ma quando giochi con la vita delle persone, pensi bene a quello che fai.

      • Caro Andrea Z. cito il tuo passaggio; ” Si fa presto a parlare dietro un computer, ma quando giochi con la vita delle persone, pensi a quello che fai”.

        Non condivido, giacché parliamo di concetti Rivoluzionari, indi cambiare un sistema ( come l’attuale) per anteporre una nuova visione sia economica sia societaria,pone il coraggio di non voltarsi per contare i caduti. Il cambiamento verrà quando chi di dovere passerà dal lato femminile al lato maschile. La rivoluzione francese( parlo di ciò che accade nel 18 brumaio) è sorta dal lato maschile di Luciano Bonaparte e non dal lato femminile ( inteso come concetto democratico) di Napoleone Bonaparte. La rivoluzione d’ottobre non è stata attuata da Lenin, bensì da Trotsky. Per la cronaca Lenin, era camuffato e ben difeso dallo stratega ( Trotsky), poi, a giochi fatti, fece un estasiante discorso. Ciò che voglio dire è questo; vogliamo fare la rivoluzione? Detto ciò, non bisogna guardarsi indietro, perché il POPOLO è pronto, bensì manchino le componenti rivoluzionarie. Passare dal lato femminile al lato maschile. Detto ciò condivido il pensiero di Michele Petroncelli; La Democrazia non esiste oppure ( a mio avviso) esiste sino a un certo punto!

        Lunga vita!

    6. raffaella c. scrive:

      Hai ragione, credo comunque che, a quei vertici, sappiano con chi hanno a che fare. Si conoscono, non sono del tutto sprovveduti.
      Però, qui non si tratta del orgoglio di una singola persona (Tsipras) ma di tutto il popolo greco.. e qui che ha mancato, a mio avviso. Doveva far decidere loro, tutti insieme..se proseguire con la resistenza oppure capitolare.
      Per carità, è la mia opinione..io non sono esperta né di politica né di finanza…

    7. Cara Raffaella, cito il tuo passaggio e pongo talune domande.

      ” Che si formuli subito un manifesto! Da distribuire per le strade… per svegliare i dormienti e i morti che camminano”.

      Domanda; chi sono sia i fautori sia i vessilliferi del nuovo MANIFESTO?

      Domanda; perché il Manifesto non compare?

      Nel 1990 militai nel Fronte Nazionale di Adriano Tilgher e neppure lì, apparve il manifesto.

      Domanda; che c’entra il POPOLO semi-becero se gli ” Illuminati”, non pongono a loro medesimi, sia il Leader sia il manifesto.

      Curzio Malaparte( persona temutissima persino dal Duce) sulla quarta di copertina scrisse; ” La rivoluzione è come una macchina, ci vogliono i tecnici per accenderla e i tecnici per spegnerla”.

      Domanda; dove sono i tecnici?

      La rivoluzione fascista, nacque da tre componenti; il leader, il manifesto di Sansepolcro e l’appoggio della Massoneria di allora. [...]

      Lunga vita e ad maiora!

      • raffaella c. scrive:

        Caro Renato, non so che dire..uniamoci tutti quanti e formuliamo il Manifesto del nuovo partito Keynesiano promosso da Francesco. Famo presto!
        Per la 2° domanda la mia risposta non era rivolta alla tua bensì a quella precedente..

    8. Sempre OXI scrive:

      Scusate, ma come dice anche Raffaella la colpa non può essere solo di Tsipras; perché il popolo greco non si è ribellato al tradimento del suo “no” al referendum?

      Allora se alle elezioni del 20 settembre dovesse vincere nuovamente Tsipras come dice questo articolo di Internazionale

      http://www.internazionale.it/opinione/roberto-giovannini/2015/08/22/tsipras-dimissioni-elezioni-sondaggi-commenti

      non ci sarebbero più scusanti, la responsabilità non sarebbe più della Troika e del traditore Tsipras ma solo ed esclusivamente del popolo.

      E’ quello che temo succederà non solo in Grecia ma anche in Italia. Bisognerebbe pensare anche a un modo di “vendere” questa idea di ribellione all’Europa in una maniera accettabile per un popolo probabilmente troppo spaventato per compiere delle scelte razionali ma dolorose nel medio periodo.

      Spero molti in questo nuovo CNL.

      ps. Complimenti per esservi liberati della zavorra che vi impediva il decollo.
      Ve lo avevamo detto in più di uno qui dentro che non era il caso di portarsi dietro certa gente.
      Mi auguro non trovino il modo di ripresentarsi.

    9. andrea z. scrive:

      A proposito del popolo italiano, vorrei solo far notare che i poteri finanziari ci hanno imposto non uno, ma tre governi non eletti, allo scopo di far passare una serie di leggi liberticide, di accelerare lo smantellamento dello stato sociale e di imporre privatizzazioni a prezzi di saldo a favore delle solite banche d’affari.
      Non mi risulta che il popolo abbia dato segni di turbamento o abbia manifestato propositi di rivolta; quelli che ancora possono sono in spiaggia, gli altri a casa davanti al televisore.

      • Sempre OXI scrive:

        Infatti. Credo che l’unica soluzione sia quella di pensare in primo luogo a una nuova maniera di presentare la proposta politica, più passionale, più spinta verso ideali comunitari come, almeno in prima battuta e in mancanza di meglio, il richiamo alla Patria.
        In secondo luogo credo che saranno necessari degli ideali adatti ai tempi ossia, al contrario di quello che succede oggi, non solamente tesi al raggiungimento di determinate “conquiste” di benessere economico e sociale ma che pongano l’accento sulla necessità di un forte spirito di sacrifico.
        Vogliamo la solidarietà? E la solidarietà senza spirito di sacrificio non esiste.
        Se davvero non possiamo nemmeno immaginare di rivolgerci al popolo chiedendo, come Churchill, “lacrime e sangue” abbiamo già perso.
        Dobbiamo saper infiammare i cuori per la libertà e l’autodeterminazione democratica SPIEGANDO CHE CE LE STANNO RUBANDO DANDOCI IN CAMBIO IL PIATTO DI LENTICCHIE DI UN BENESSERE SEMPRE PIU’ PRECARIO, CHE INEVITABILMENTE FRA NON MOLTO CI VERRA’ DEFINITIVAMENTE SOTTRATTO.

        ps. Scusate le maiuscole, non so se si possa fare il neretto.

      • raffaella c. scrive:

        Hai ragione Andrea z. Non abbiamo battuto ciglio…Tre governi non eletti e ancora
        stiamo zitti (a parte il M5S).. ecco perché parlavo di certo popolo becero.
        Hai ragione anche tu Sempre OXI.

    10. Davide scrive:

      secondo me Tsipras è stato un grande. Quale alternativa aveva? uscire dall’UE. Forse sì ma ch gli poteva offrire i soldi per ripartire? Ricordiamo la Grecia non ha una produzione nazionale buona o forte ha come arma il turismo. Ha fatto un casino di valutazioni ha cercato altri alleati visto che in europa tutti erano schiacciati su germania. Inoltre quando ha visto che non riusciva più con il suo partito a dare un’alternativa o guidare il paese alle riforme e trovare da queste un punto di partenza ha deciso di andare a elezioni. Secondo me non è stato un farabutto l’uscita dall’UE sarebbe stata una scelta assai difficile e complicata perché aveva bisogno della liquidità per ripartire. è giusto aspettare un altropo’ di tempo per esprimere un parere

      • Sempre OXI scrive:

        Davide,

        secondo me dovremmo ricordarci che se vogliamo un’Europa solidale non ci potremo arrivare per una via comoda.
        Sarà necessaria una rottura che sarà molto dolorosa ma l’alternativa è la perdita della rappresentanza politica quindi della democrazia, la perdita progressiva di qualsiasi welfare, la povertà (quella vera) per le classi medie e popolari.
        O si lotta soffrendo o si perde tutto in anestesia totale.
        Tu che preferisci?

        La via della “riformabilità” non è praticabile, dobbiamo prenderne atto e alla svelta.

        • Sempre OXI scrive:

          Aggiunta.

          Questo per ricordare a certi signori sempre allegri che dicevano che l’uscita dall’euro sarà relativamente senza traumi che non esiste lotta senza sofferenza.
          Uscire dall’euro sarà una cosa terribile ma dobbiamo capire in maniera chiara che restare in un’Europa irriformabile sarà molto peggio.
          Dimentichiamoci le vie comode.

          • Davide scrive:

            secondo me un paese come l’Italia non avrebbe gravi o insormontabili conseguenze. La Grecia invece sì. Credo che se ci fosse stato la possibilità di un aiuto da parte di altri paesi fuori dall’UE credo che tsipras avrebbe scelto quella di uscire dall’UE. Una domanda mi viene chi avrebbe dato credito per cominciare il nuovo cammino?

    11. junius scrive:

      Caro Moralista, diciamo che il “vero” salto di qualità lo farai quando avrai del tutto compreso che i tecno-nazisti a trazione germanica hanno come mandante la massonica America: dittatura totalitaria neoliberal.

      Non aspettare un altro paio d’anni a divulgare l’ovvio.

      Gli angloamericani hanno solo da imparare da Russia, Cina ed Iran…

      I veri custodi dei segreti sapienziali stanno ad Oriente… Non sicuramente nella putrefatta moralità mondialista massonica.

      Basta ideologie antiumane: il mostro parla inglese.

      • il Moralista scrive:

        Junius, capisco che riconoscendo negli Stati Uniti d’America la nazione cardine del nuovo ordine mondiale, venga naturale immaginare razionalmente una sorta di occulta etero-direzione dei tedeschi ad opera delle élite a stelle e strisce. Magari sembrava così anche al tempo di Hitler. Ma così non era. Sarà pure fumo per i tonti, però le maggiori critiche alla protervia germanica sono arrivate da ambienti liberal statunitensi, Krugman, Galbraith e Stiglitz su tutti. Possibile sia tutta una recita?

        • …. oppure l’avamposto di una rinascita dal sapore POPULISTA.

        • junius scrive:

          Tutti gli economisti americani erano anche contro l’entrata nell’euro, Milton Friedman compreso: semplicemente gli economisti son tecnici e non contano nulla.

          Hayek voleva questa aberrazione, e veniva ascoltato…

          Tutti gli psicopatici delle élite europee sono stati finanziati non solo dalle grandi fondazioni americane, ma dal governo stesso. I “federalisti” sono stati finanziati dagli anni 50 dalla CIA.

          Quella che vedi oggi è la guerra totale degli USA contro l’Europa: per futili privilegi la Germania gioca il ruolo del kapò. L’obiettivo è l’attacco finale a ciò che è rimasto delle sovranità orientali. (Oltre ad una bella purga demografica).

          La stessa immigrazione è sponsorizzata dagli USA.

          L’annessione avverrà con il TTIP e il peg sul dollaro.

          Se hai compreso la relazione fra globalizzazione finanziaria e mondialismo, è ovvio che i grandi centri di potere, repubblicani e democratici, giocano la stessa partita: ma non è solo una questione di “infiltrati” da una parte e dall’altra, è una questione prettamente ideologica… e di conflitto tra classi.

          Gli USA sono una non-nazione, di un non-popolo, con una non-cultura: insomma, il sogno di Kalergi per tutto il resto del mondo.

          Sarebbero da chiamare UCA: United Corporation of America, con capitali a Londra e Tel Aviv…

          • raffaella c. scrive:

            Ecco perché l’ONU non sta facendo nulla per questa immigrazione incontrollata…perché non mi stupisco??
            Non sapevo di Kalergi e sono andata a vedere…

            Ho estrapolato un frammento di un intervista fatta da Radio Spada a Marco Simonetti autore del Libro sul progetto di Kalergi.

            RS: Come si fa a dire che in Europa è in atto il piano Kalergi? C’è qualche prova di sorta?

            M. Simonetti: Certamente abbiamo delle prove. Dal punto di vista storico la mia analisi su documenti, rapporti, spostamenti di denaro e via dicendo non lascia spazio a dubbi. Al di là della genesi e della costruzione, cioè guardando agli effetti, l’Europa in cui viviamo, tecnocratica, centrata sulla finanza, incapace di darsi una costituzione con dei valori fondanti, martoriata da una immigrazione incontrollata (o meglio, perfettamente controllata da chi la vuole), culturalmente e demograficamente decadente, stupidamente buonista e progressista, dominata a dispetto dei popoli da minoranze poco aristocratiche, inebriata dai fumi di un modernismo miope, è esattamente l’Europa che Kalergi propone sin dal 1925, quella alla quale lavora per quasi 50 anni.

            • raffaella c. scrive:

              errata corrige:
              Matteo Simonetti, autore de ‘La verità sul Piano Kalergi’

              • Giulio scrive:

                Per cortesia basta con le scempiaggini sul piano Kalergi.
                C’è il suo libro, leggetevelo e vedrete che parla di tutt’altro.
                Kalergi dice che bisogna incrociare la nobiltà terriera europea con gli ebrei per creare una nuova razza che sarà più bella, più intelligente, più dotata di forza di volontà con il fine di arrivare alla “giusta ineguaglianza per via erotica”. Parole di Kalergi.

                1) L’immigrazione non è creata dagli USA. È una tragedia i cui presupposti sono stati creati da noi qualche secolo fa. Oggi assistiamo agli inevitabili esiti delle nostre malefatte

                2) attenzione che se parlate di intervento dell’ONU non state parlando di respingimenti.
                L’intervento dell’ONU lo richiede ad esempio la Chiesa che è per l’accoglienza.

                3) i respingimenti alla lunga saranno impossibili come è successo in Macedonia. E siamo solo all’inizio

                4) aiutarli a casa loro non significa niente perché “aiutarli” vorrebbe dire renderli economicamente sempre più indipendenti. Ma questo comporterebbe che non sarebbe più possibile per noi sfruttarli con gravissime conseguenze in occidente (perdite di posti di lavoro in massa) e soprattutto che a un certo punto quei paesi diventerebbero dei concorrenti.

                5) mettetevi bene in testa che le conseguenze drammatuche per la classe media ci saranno comunque. Sono assolutamente inevitabili.

                6) infine cercate di capire che la nostra unica speranza è passare dalla competitività alla solidarietà. Solidarietà significa che noi occidentaki dovremo rinunciare a qualcosa in favore dei oaesi più poveri.
                L’alternativa è il trionfo delle élites.

                Siete pronti a fare dei sacrifici? Se sí abbiamo vinto, se no hanno vinto loro.

              • Giulio scrive:

                Scusate, al punto 4 non voglio dire che bisogna lasciarli nella miseria ma solo dimostrare come la situazione sia insostenibile sia respingendo che non respingendo.

              • Junius scrive:

                Giulio, non sei l’unico ad aver letto idealismo pragmatico: sicuramente, come Simonetti, sei uno dei tanti a non averlo capito. Kalergi é importante per capire come ragionano le êlite: ebrei e aristocrazia terriera non sono altro che la grande finanza e la vecchia nobiltà.

                Si propone di consolidare le élite, e di disperdere le connotazioni identitarie delle classi subalterne.

                Vuole la polarizzazione totalitaria degli attributi genetici secondo un’ottica eugenetica e razzista come da tradizione elitista e classista.

                Era anche liberal: ovvero appoggiava il dogma della grande finanza per cui i fattori della produzione debbano circolare liberamente.

                Il fattore lavoro è uno di questi.

                Quindi globalizzazione = flussi migratori.

                Punto.

                Mai sentito parlare di Schengen?

                Quello che sostieni son cazzate piddiniche sparate fuori tempo massimo.

                Se capisci quest’analisi unisci i puntini tra geopolitica, guerra finanziaria, imperialismo e lotta di classe.

                O sicuramente, intuisce perché i servizi USA pagano i trafficanti di esseri umani.

                Qualche giorno fa l’occupante ha fatto sapere tramite la voce del presidente della Camera il motivo per cui dobbiamo accettare gli immigrati.

                Perché sono l’avanguardia.

                Ovvero sarà anche il nostro futuro reietto.

              • Sempre OXI scrive:

                Junius,

                come fanno molte persone sbrigative ti rigiri la frittata come ti pare.
                Kalergi non si interessa per nulla alle classi subalterne, nemmeno le considera e anzi, se davvero hai letto il libro, sai che ritiene il “lavoratore” l’eroe della modernità.
                Eroe per i fini di Kalergi, non certo della classe lavoratrice, ma gli servono lavoratori efficienti quindi classe subalterna capace e non una massa di mezzi automi come credete voi.

                Se si riuscisse a mettere da parte i banali complottismi si capirebbe che il libro di Kalergi dice cose molto più pesanti di quelle che immaginate voi con un pizzico di ingenuità.
                Comprendere il concetto di élite copme illustrato fra le righe da Kalergi sarebbe molto importante ma evidentemente preferite guardare il dito invece della luna.

                Inoltre preso dalla foga (ma il meglio sono sicuro lo devi ancora dare quando ti accorgerai che la penso diversamente da te) non hai proprio capito cosa ho detto.

                Non ho scritto come credi tu che bisogna accogliere tutti i migranti.
                Lo hai capito tu, con lo stesso acume ermeneutico con cui hai letto il libro di Kalergi.
                Se ti rilassi un secondo vedrai che hai frainteso. Ma non ti rilasserai, anzi partirai ciecamente alla carica come tua consuetudine.
                Comunque ho detto tutt’altro e sta lì nei post precedenti.

                Mettiti il cuore in pace amico mio, il problemna dell’immigrazione non è risolvibile con un semplice respingimento, questo potrebbe funzionare nel brevissimo periodo ma nel giro di pochi, pochissimi, anni arriveremo comunque sia, respingendo o non respingendo, a un redde rationem che dimostrerà la stupidità di certe discussioni a vanvera.

                Hanno ragione le élites, siamo un popolo di poveri fessi.

              • alessandro scrive:

                Il flusso migratorio incontrollato a cui assistiamo negli ultimi mesi è dovuto all’instabilità politica in tutto il medio oriente ed in particolare in Libia dove è assai complesso trovare un accordo con la governance locale attualmente spaccata in due governi che non si riconoscono reciprocamente. L’accordo stipulato fra l’Italia e il fù Gheddafi consentiva il blocco dei flussi migratori via mare dalla Libia. Oltre alle instabilità in Siria e in tutto il medio oriente, il colpo di grazia l’ha assestato l’intervento francese in Libia, con il beneplacito di tutte le forze politiche italiane, Napolitano in testa.
                Concordo che la politica dei respingimenti è inutile ed inefficace, ma non comprendo il punto 4 dell’intervento di Giulio: perché non aiutarli a casa loro? In Italia spendiamo oltre un miliardo per le operazioni della marina e per il servizio di prima accoglienza e identificazione. Se solo ne spendessimo la metà per opere infrastrutturali in Libia e gli altri paesi UE facessero altrettanto? Nell’accordo si potrebbe prevedere l’assegnazione degli appalti a ditte italiane, ma con operai libici e progressiva concessione di diritti civili e politici. Quale altra alternativa abbiamo?

            • Giulio scrive:

              @Alessandro

              Premessa: Giulio=Sempre OXI

              Nel punto 4 non dico che NON BISOGNA aiutarli a casa loro ma che se lo fai significa renderli dei concorrenti economici.
              VA BENISSIMO, è sviluppo, ma ne risentiremo le conseguenze.
              Proprio oggi in occasione di uno sbarco o trasferimento di migranti hanno intervistato il cardinale Romeo che ha detto appunto: gli abbiamo insegnato a coltivare e a fare l’olio e ci ritroviamo i supermercati invasi di olio e aranci dei paesi nordafricani.

              Era un religioso quindi non lo diceva intendendo che non bisogna aiutarli a casa loro.
              Il punto è che abbiamo creato una situazione insostenibile:

              1) ormai gli accordi commerciali fra paesi ricchi e paesi poveri prevedono espressamente delle quote di immigrazione senza le quali l’accordo non si fa e il prezzo lo paga la classe media del paese ricco che viene escluso.
              Poi per un tot di immigrazione legale calcola non so quante volte di più di illegale.

              2) certamente bisognerà regolamentare i flussi ma dobbiamo renderci conto che fra noi ricchi e loro poveri chi dovrà fare delle rinunce siamo noi.

              Ma si fanno le rinunce in un’ottica di solidarietà il che implica una ribellione al sistema delle oligarchie internazionali cosmopolite e senza patria.

              Oggi tutti sono pronti a scagliarsi contro le oligarchie, a favore della patria e per il respingimento dei migranti. Se però nessuno parla dei sacrifici CHE DOBBIAMO FARE NOI OCCIDENTALI si tratta solo di chiacchiere destinate a essere travolte dagli eventi (eventi futuri di cui cominciamo appena adesso a comprendere la drammatica portata).

              La mia impressione è che molti o moltissimi di quelli che parlano di respingimenti credono che sia possibile un ritorno alla situazione dei primi decenni del secondo dopoguerra. Non è così, quel passato è irripetibile e comunque prevedeva uno sfruttamento del terzo mondo che oggi non è più realizzabile né auspicabile.
              Guardiamo in faccia la realtà. occorre un cambio di paradigma molto più coraggioso del semplice “torniamo alla sovranità”. Va bene anche quello ma non basta più.

              • Junius scrive:

                Oltre ad aver capito il pensiero di Kalergi come Vattimo quello di Nietzsche, persisti con queste piddinate autorazziste: preferisco i complottisti ai nichilisti passivi.

                Noi ciechi ed iracondi ingenuotti ce ne battiamo se la si pensa più o meno nello stesso modo: diverso se la si pensa diversamente dalla letteratura scientifica.

                I flussi migratori sono naturale conseguenza del free trade, ovvero della globalizzazione finanziaria di cui il neocolonialismo occidentale è parte. (Non c’entra nulla il colonialismo ottocentesco, per piacere).

                Solo una minima parte sono profughi dei genocidi compiuti da USA e NATO (ovvero dalle corporations che hanno imposto il pensiero unico totalitarista del mondialismo): la maggioranza scappa dalle politiche di austerità imposte dell’FMI. (FMI controllato da chi?).

                Non si possono fermare – nonostante la Costituzione impedirebbe prestare assistenza quando già non garantisce i diritti fondamentali ai cittadini italiani – per il semplice fatto che ci vorrebbero degli accordi internazionali del tipo di quelli rigettati dalle élite angloamericane a Bretton Woods.

                La prima mossa dovrebbe essere porre fine al signoraggio del dollaro…

                Che siamo vicini al redde rationem lo sappiamo tutti, ma i lemmings non li rispetto.

              • Giulio scrive:

                Junius

                Guarda, la prova evidente che non hai capito una mazza di Kalergi la hai data tu stesso quando hai tradotto il titolo del suo libro “Praktischer Idealismus” con “Idealismo Pragmatico” in questo tuo post

                http://www.ilmoralista.it/2015/08/21/tsipras-e-un-volgare-traditore-i-greci-organizzino-in-vista-del-voto-un-unico-cartello-elettorale-tenuto-insieme-dalla-necessita-di-respingere-lassalto-dei-tecno-nazisti-tedeschi-e-relativi-col/#comment-40535

                Pratico e pragmatico sono cose diversissime e se non te ne rendi conto significa che hai capito molto poco di quel libro.

                Sul fatto che io sia autorazzista non posso fare altro che dirti che stai prendendo l’ennesima toppa per arroganza e superficialità.
                Sto dicendo altro ma sei troppo preso dal sacro fuoco del piccolo borghese che teme per le sue proprietà quindi ti lascio alle tue inamovibili convinzioni.

              • Junius scrive:

                Giulio, il fatto che non abbia tradotto letteralmente il titolo non è un caso, come non è un caso che abbia insistito sul fatto che il fondatore di Paneuropa fosse “liberal”: non mi sono letto solo quel pamphlet, ma anche la letteratura relativa al nostro.

                Il discorso è complesso, e chi sproloquia di “piccoli borghesi” nel 2015, facilmente è accompagnato da deficit cognitivi per obsolescenza intellettuale.

                In altri contesti mi sarebbe piaciuto ascoltare la tua superba esegesi di quegli scritti giovanili, ma attualmente mi preme solamente che non mi contraddici sparando cazzate mentre cerco di supportare la divulgazione de ilmoralista.

                Che i flussi migratori siano naturale conseguenza del liberoscambismo è un dato di fatto, non è un’opinione.

                Ho fatto altre asserzioni che sono sintesi di analisi: sfoga il tue acume con quelle, così eviti di farmi perdere tempo a chiarire ciò che conta.

                Ora, metti da parte per due minuti il tuo piccolo grande ego, e cercati su YouTube le dichiarazioni della Boldrini a cui ho fatto riferimento: così te lo fai dire in faccia dalle élite.

                Sarà l’arroganza della Storia a rammentare l’ovvio.

                Con immutata stima.

              • Giulio scrive:

                Junius,

                stai fuori con l’accuso.

    12. andrea z. scrive:

      Per quanto riguarda la struttura piramidale economico-finanziaria che determina le sorti del settore atlantico dello scacchiere mondiale, ho trovato un articolo interessante di qualche mese fa:

      http://www.altrainformazione.it/wp/2015/04/15/fu-davvero-blackrock-a-ispirare-il-cambio-di-scena-del-2011-in-italia/

      • raffaella c. scrive:

        Articolo moolto interessante.
        Quindi il sig.Junius ha ragione nel dire che il ‘mostro’ parla inglese e che il ‘teutonico’ fa da kapò…

        • Giulio scrive:

          Raffaella, è risaputo che l’UE e l’euro fanno comodo soprattutto agli americani.
          Questo però non implica che gli USA finanzino l’immigrazione per distruggere l’integrità del popolo europeo.
          Anzi è abbastanza una fesseria come il travisamento collettivo di quel libro di Kalergi.

          Comunque capisco che individuare dei capri espiatori buoni per tutte le occasioni può essere di qualche sollievo.
          Purtroppo però se si vuole agire politicamente bisognerebbe sforzarsi di andare al di là delle suggestioni degli idola theatri.

          • raffaella c. scrive:

            Capisco, ma io non conoscevo l’esistenza di questo super colosso bancario denominato Blackrock e tanto meno i suoi innumerevoli tentacoli..
            E poi, voglio capire cosa sta accadendo. Osservo e valuto e cerco di comprendere.
            Qui non si stan cercando capri espiatori per obliarci e darci sollievo, tutt’altro.
            Tutto concorre a tutto, nulla è disgiunto..per cui, agire, significa tener conto di tutte le informazioni possibili.

            • Giulio scrive:

              @Raffaella

              No scusa, Blackrock è perfettamente disgiunta dal problema dell’immigrazione.
              Il fatto che Blackrock abbia fatto in modo che cadesse Berlusconi NON significa minimamente che c’entri in qualche modo con i migranti.

              Se ascolti cosa dice Plateroti alla fine del filmato che ho linkato nel post sotto capirai qual’è la vera tragedia imminente dell’immigrazione. E non c’entrano un cavolo gli americani (no, non sono filoamericano anzi).

              • raffaella c. scrive:

                Scusami ma io ho risposto al post di Andrea z. Non ho affatto legato l’articolo alla questione dei migranti….
                Purtroppo scrivere porta a fraintendimenti..
                Andrò a sentire cosa dice Plateroti.

              • Junius scrive:

                @Giulio

                Blackrock È il free trade, ovvero è immigrazione e emigrazione.

                Sul fatto che gli USA finanzino gli schiavisti te la devi prendere con la propaganda russa, visto che nel resto del mondo “libero” questo è pacifico e in prima serata nei telegiornali.

                Quando esprimi una tua opinione, per piacere, antecedi le tue argute supposizioni con “io penso che”.

            • andrea z. scrive:

              Raffaella, ti mando un altro articolo interessante sull’argomento: vertice della piramide finanziaria.

              http://www.informarexresistere.fr/2015/08/04/i-veri-padroni-del-mondo-sconosciuti-al-pubblico/

              • Giulio scrive:

                Andrea Z

                E allora vedi che il problema non sono “gli americani”.roprio se fossero vere quelle informazioni di quel sito se ne dovrebbero inferire alcune conseguenze…ma nessuno lo fa e si preferisce prendersela con “gli americani che sono un non popolo”…che non si sa nemmeno cosa voglia dire se poi si leggono certe cose come quelle che hai linkato.
                Invece di parlare del problema si cerca un colpevole che però non è il vero colpevole che non si ha nemmeno il coraggio di nominare…curioso davvero…

              • andrea z. scrive:

                Giulio
                nessuno ce l’ha con gli americani o gli immigrati, che sono strumenti o vittime del vero potere, quello finanziario.
                Gli studi condotti in questi anni, non da gruppi di fanatici “complottisti”, ma da università di livello internazionale come quella di Zurigo hanno chiarito in modo certo la natura di questa piramide di potere che ha il suo vertice in quattro società finanziarie che controllano le principali banche d’affari, le quali a loro volta controllano le più importanti multinazionali occidentali.
                Il fatto che questo conglomerato economico-finanziario sia collegato al mondo anglosassone dipende dalla forza militare che gli USA possiedono e di cui i centri finanziari hanno bisogno per la tutela dei loro interessi.

                http://www.corriere.it/economia/11_ottobre_22/network-capitalista-banche-di-pasqua_59331d88-fca3-11e0-92e3-d0ce15270601.shtml

                Sulla questione migranti, noi sappiamo che buona parte di questi sventurati arrivano da Paesi come Libia, Iraq, Siria che avevano regimi stabili e un tenore di vita superiore alla media degli Stati dell’area, ma che sono stati destabilizzati o distrutti da interventi degli USA, in solitario o in alleanza con altri.
                Perchè l’hanno fatto?
                Secondo alcuni per controllare le fonti energetiche,secondo altri per la necessità di destabilizzare l’Europa, ma esiste una teoria più interessante sviluppata da Quiao Liang, un ex generale dello Stato Maggiore cinese e autore di un libro ormai classico:”Guerra senza limiti” che sostiene la necessità da parte degli USA di difendere il dollaro come valuta degli scambi internazionali.
                Ti allego questo intervento, chiarendo che quando parlo di USA, intendo la sua elite dirigente, formata da banchieri, managers, politici; il famoso 1% della popolazione e non certo gli americani in genere, che contano solo come lavoratori e soldati.

                http://contropiano.org/articoli/item/32339

              • raffaella c. scrive:

                Grazie.

              • Giulio scrive:

                Andrea Z

                Molto interessante

                Non mi riferivo direttamente a te ma a chi spara tesi assurde sui meticciamenti, roba che non sta né in cielo che in terra.

                La mia opinione è che gli USA non hanno nessun interesse a destabilizzare l’UE

                Sugli anglosassoni vorrei farti notare che i nomi che hai citato prima sono tutto meno che “anglo sassoni”. Forse uno.

    13. Giulio scrive:

      A proposito di immigrazione e delle teorie un po’ avventate sui presunti responsabili occulti, guardatevi questo video di oggi di Plateroti (4 minuti).
      Nel finale dice una cosa molto importante e preoccupante; quello è il tipo di problema verso il quale andremo a schiantarci, non le balle su Kalergi.

      http://video.ilsole24ore.com/SoleOnLine5/Video/Notizie/Italia/2015/platerotti-mercati/plateroti.php

      Provate a pensarci un attimo: noi ci lamentiamo che non si stimola la domanda interna e così si impedisce che l’economia riparta.
      Ma se si stimola la domanda interna è ovvio che le classi subalterne si consoliderebbero, il lavoro costerebbe di più e soprattutto si ricomincerebbe con le pretese di un welfare migliore come negli anni ’70.
      Eppure nonostante siamo convinti di questo ce la prendiamo con i migranti che ci invadono.
      La soluzione sarebbe investire il nostro surplus di paesi ricchi in quei paesi poveri ma ovviamente se questi diventassero ricchi si svilupperebbero dal punto di vista tecnologico, diventerebbero nostri concorrenti e noi perderemmo il vantaggio che ci siamo costruiti in qualche secolo di colonialismo.
      E in entrambe le situazioni si verifica quella situazione di stallo per la quale abbiamo bisogno della collaborazione di una controparte verso la quale però, allo stesso tempo, pretendiamo di esercitare un diritto di dominio (le élites con le classi subalterne per il problema della domanda interna; tutti noi con i migranti e i paesi poveri dei quali vogliamo sfruttare le risorse ma non siamo in grado né di riassorbire la povertà che creiamo né di accettare un loro sviluppo che arriverebbe a farci concorrenza mettendo in disuccisone il nostro privilegio).

      Vogliamo la solidarietà quando ci rivogliamo alle nostre élites dominanti e ci vogliamo comportare come loro nei confronti dei migranti e dei loro paesi di origine.

      Non può funzionare e il sovranismo non sblocca questa impasse.
      Ci vuole un cambio di mentalità radicale.

    14. andrea z . scrive:

      Un articolo,secondo me, interessante sul collegamento USA-immigrazione.

      http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15471

    15. […] Alexis Tsipras è un farabutto ipocrita. Dopo avere vinto le elezioni di gennaio al grido “mai più Troika”, questa specie di Matteo Renzi ellenico si è completamente consegnato nelle mani dei tecno-nazisti Draghi, Merkel e Schaeuble, adducendo scuse false e risibili degne dei suoi nuovi compari Samaras e Venizelos. L’ex leader di Syriza, oramai ridottosi a patetica macchietta, ha tradito la sua gente, sterilizzando di fatto la straordinaria prova di forza e democrazia offerta al mondo dai greci il 5 luglio scorso. Come molti di voi ricorderanno, infatti, in Grecia è stato recentemente indetto, proprio da Tsipras, un paradossale referendum contenente un semplice quanto decisivo quesito: “Siete voi disposti a proseguire sul sentiero dell’austerita’?” Oxi o Nai? Il popolo ha detto “Oxi” e Tsipras ha fatto come se avesse detto “Nai”. Bella coerenza! Con quale faccia questo damerino infingardo possa ora ripresentarsi di fronte al corpo elettorale resta un mistero difficile da comprendere. Cosa dirà ai suoi concittadini Tsipras? Probabilmente le stesse menzogne che, prima di lui, recitavano su dettatura i suoi predecessori, bravissimi nel tentare di carpire consenso veicolando paure buone per intontire e raggirare i deboli e gli ingenui. In Grecia esiste già una schiacciante maggioranza assoluta, oltre il 60%, contraria alle misure contenute nel nuovo memorandum firmato dal traditore Tsipras. L’esito del referendum, grazie al cielo, non è interpretabile. Per cui, in vista dell’imminente voto per il rinnovo del Parlamento di Atene, si tratta solo di trasformare tale radicamento concettuale -già sedimentato- in vera forza politica, convogliando perciò tutti i voti degli uomini liberi all’interno di un unico contenitore pronto a battersi come un sol uomo contro i tecno-nazisti tedeschi e relativi collaborazionisti. “Normalizzando” Tsipras, i nipotini del fuhrer autentico- ora riverniciati alla meno peggio- hanno già ottenuto un importante risultato: si sono  infatti appena “pappati” gli aeroporti turistici ellenici in omaggio ad una crisi quanto mai lunga e provvidenziale (…).   Non mi convincono affatto le spiegazioni di quelli che tendono a giustificare Tsipras. L’ex leader di Syriza sarà stato anche ricattato da qualche scagnozzo mandato da Schaeuble, ma un vero statista ha il dovere in primo luogo di saper gestire la sua di paura. Cosa sarebbe accaduto se Tsipras avesse trovato il coraggio di non tradire platealmente e in tempi record l’esito referendario? Probabilmente Draghi, Merkel e Schaeuble avrebbero portato ad Atene le stesse atmosfere di piazza Maidan, finanziando squadracce paramilitari filonaziste sull’esempio ucraino di Pravy Sektor. A Tsipras qualcuno avrà probabilmente detto di stare attento a non fare la fine di Yanukovich. Il ricatto, evidentemente, ha funzionato. (Francesco Maria Toscano, “Tsipras è un volgare traditore”) […]

    16. Lager Europa scrive:

      […] Alexis Tsipras è un farabutto ipocrita. Dopo avere vinto le elezioni di gennaio al grido “mai più Troika”, questa specie di Matteo Renzi ellenico si è completamente consegnato nelle mani dei tecno-nazisti Draghi, Merkel e Schaeuble, adducendo scuse false e risibili degne dei suoi nuovi compari Samaras e Venizelos. L’ex leader di Syriza, oramai ridottosi a patetica macchietta, ha tradito la sua gente, sterilizzando di fatto la straordinaria prova di forza e democrazia offerta al mondo dai greci il 5 luglio scorso. Come molti di voi ricorderanno, infatti, in Grecia è stato recentemente indetto, proprio da Tsipras, un paradossale referendum contenente un semplice quanto decisivo quesito: “Siete voi disposti a proseguire sul sentiero dell’austerita’?” Oxi o Nai? Il popolo ha detto “Oxi” e Tsipras ha fatto come se avesse detto “Nai”. Bella coerenza! Con quale faccia questo damerino infingardo possa ora ripresentarsi di fronte al corpo elettorale resta un mistero difficile da comprendere. Cosa dirà ai suoi concittadini Tsipras? Probabilmente le stesse menzogne che, prima di lui, recitavano su dettatura i suoi predecessori, bravissimi nel tentare di carpire consenso veicolando paure buone per intontire e raggirare i deboli e gli ingenui. In Grecia esiste già una schiacciante maggioranza assoluta, oltre il 60%, contraria alle misure contenute nel nuovo memorandum firmato dal traditore Tsipras. L’esito del referendum, grazie al cielo, non è interpretabile. Per cui, in vista dell’imminente voto per il rinnovo del Parlamento di Atene, si tratta solo di trasformare tale radicamento concettuale -già sedimentato- in vera forza politica, convogliando perciò tutti i voti degli uomini liberi all’interno di un unico contenitore pronto a battersi come un sol uomo contro i tecno-nazisti tedeschi e relativi collaborazionisti. “Normalizzando” Tsipras, i nipotini del fuhrer autentico- ora riverniciati alla meno peggio- hanno già ottenuto un importante risultato: si sono  infatti appena “pappati” gli aeroporti turistici ellenici in omaggio ad una crisi quanto mai lunga e provvidenziale (…).   Non mi convincono affatto le spiegazioni di quelli che tendono a giustificare Tsipras. L’ex leader di Syriza sarà stato anche ricattato da qualche scagnozzo mandato da Schaeuble, ma un vero statista ha il dovere in primo luogo di saper gestire la sua di paura. Cosa sarebbe accaduto se Tsipras avesse trovato il coraggio di non tradire platealmente e in tempi record l’esito referendario? Probabilmente Draghi, Merkel e Schaeuble avrebbero portato ad Atene le stesse atmosfere di piazza Maidan, finanziando squadracce paramilitari filonaziste sull’esempio ucraino di Pravy Sektor. A Tsipras qualcuno avrà probabilmente detto di stare attento a non fare la fine di Yanukovich. Il ricatto, evidentemente, ha funzionato. (Francesco Maria Toscano, “Tsipras è un volgare traditore”) […]

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    • Chi è il moralista

      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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