popoloMettiamola così: o comandano i rappresentanti eletti dal popolo sovrano per il tramite di libere elezioni o comandano gli amministratori delegati del grande capitale finanziario per mezzo di tecnocrati ammaestrati alla Draghi o Juncker. Il primo nodo che bisogna sciogliere è questo. La dicotomia destra/sinistra, ammesso esista ancora, andrà semmai affrontata in un secondo momento. La politica, per contare, deve poter incidere; e per incidere deve possedere gli strumenti per riequilibrare in senso egualitario i reali rapporti di forza che sussistono fra le diverse classi sociali. Ma come può contare la politica se è ostaggio di procedure, trattati, regole e normative pensate apposta per limitarne e comprimerne il raggio di azione? La prima cosa da fare è restituire alla politica il primato che le spetta, ridimensionando tutti gli altri poteri-a partire da quello finanziario- che non ne riconoscono la supremazia. Primo problema: come è possibile ristabilire il comando dei rappresentanti del popolo in mancanza di uno specifico ambito territoriale di competenza? Semplicemente non è possibile. Questa costruzione europea, infame e antidemocratica, dimostra in maniera chiara come la creazione di qualsiasi struttura di tipo sovranazionale dotata di strumenti coercitivi serva in realtà a togliere il potere dalle mani del popolo per consegnarlo ai “plutocrati illuminati”. Gli stati sovrani, unici titolari della legittimità di agire in nome e per conto dei cittadini votanti, debbono poter stipulare, in condizioni di parità, patti contingenti con altre nazioni altrettanto libere e sovrane, rimanendo saldo il diritto di ciascuno dei contraenti di recedere in qualsiasi momento dagli accordi perfezionati, non sussistendo legge, autorità, prassi, procedura o regolamento che possa considerarsi superiore alla volontà espressa in maniera chiara e limpida dal popolo stesso. In quest’ottica tanto la Bce, quanto la Ue e il Fmi vanno universalmente individuati da tutti i popoli liberi della Terra quali nemici dell’umanità, oppressori dei più deboli e violentatori del diritto naturale. Bisogna recidere i lacci che legano le nostre mani, impedendoci di riconquistare il sacrosanto diritto all’autodeterminazione. Sarebbe vile e ipocrita però combattere soltanto per noi stessi, limitando alla sola Italia il nostro raggio di azione e di intervento. Il nostro amore e rispetto per tutti i popoli della Terra deve indurci invece a batterci ovunque in nome dello stesso identico inderogabile principio testé cristallizzato. Quelli che oggi uccidono la democrazia greca non sono soltanto nemici dei greci: sono i nostri nemici. E sono i nemici di tutte le persone degne e nobili che abitano l’intero globo terracqueo. “Il popolo non è mai ribelle, e usare per esso il termine ribellione è la più grande sciocchezza che sia mai stata detta, poiché il popolo è di fatto e di diritto il potere più alto sopra il quale non ce n’è alcun altro” (J.F. Fichte, Fondamento del diritto naturale secondo i principi della scienza). Trovo molto pertinente questa lettura offerta dal filosofo tedesco Fichte, pensatore affascinante e per altri aspetti criticabile. Ma non è questo il punto. Le regole positive che ripugnano la coscienza collettiva degli uomini, diritto naturale immutabile impresso da un barlume di infinito nel cuore di ognuno di noi, vanno considerate come “mai scritte”. Questo significa in concreto che, per esempio, le regole contenute nel memorandum appena firmato da Tsipras con i cosiddetti “creditori” (“usurai” per gli amanti della lingua), semplicemente non esistono. Ed è inutile perdere tempo ed energie per modificare ciò che non esiste. Parimenti, vanno considerate come “mai scritte” tutte le regole contenute nei Trattati europei che ledono il principio democratico, affidando ad un manipolo di “illuminati autoreferenziali” il compito di decidere per tutti. Nel caso in cui qualcuno dovesse minacciare ritorsioni in conseguenza del mancato ottemperamento di norme contrarie al diritto naturale, quel qualcuno dovrebbe ritenersi pronto a far rispettare regole infami attraverso procedure altrettanto infami: ovvero con la guerra, la violenza e la sopraffazione che eleva la forza a giustizia. Una storia già vista all’epoca in cui comandavano i gerarchi fascisti e nazisti, propugnatori di leggi sulla razza vomitevoli e assurde, meritatamente sepolti per l’eternità sotto il marchio della più cupa indecenza.

    Francesco Maria Toscano

    25/08/2015

    Categorie: Editoriale

    25 Commenti

    1. Poltronia scrive:

      EVIVVAAAAAAAAAAAAAAAA CI VUOLE UN ALTRO PARTITOOOOO.
      EVVIVAAAAAAAAAAAAAAAA FRANCIESCOOOOOO UOMO DI GRANDE COLTURA!!!SCONFIGGIE MAGALDIIIIIII COLPO FINALEEEEEE!!!
      SERVE IL PARTITO DEMOGRATTICOOOOOO.
      FRANCIESCO MARIANO TOSCANO IL MARMISTA SCONFIGGIERA’ LA FAME DEL MONDO E DALLA POLTRONA COMANDERA’ GLI ESERCITI DEMOGRATICI KENNESIANI E FEDERATO.
      IO O IMPARATO MOLTO DA LUI. IL MIO SOGNIO è UNA LEANZA CON IL MOVIMENTO RUSVETL, PAOLO BARNARD E LA MEMMETI, ORAL DI FASSINA E PASQUINUCCI, LANDI E MARCHIONNE E POI UN TRUNVIRATO CON RENZI, FERRERO E GIULIANO FERRARA…PRAAAAA

      • Jung scrive:

        Hai avuto un’infanzia infelice? Tua mamma non ti ha potuto allattare? Tuo papà voleva un maschietto?

        Dai, rilassati e racconta…

      • Pierre scrive:

        Poltronia, lo sanno tutti chi sei.
        Meno male che ti hanno scaricato che eri solo una zavorra.
        All’inizio servivi e infatti sei stato usato con intelligenza e con profitto.
        Adesso che non servi più fai il bravo e vai da solo nella pattumiera.

    2. raffaella c. scrive:

      Va bene, ma allora che fare? Da dove si parte?
      Come “recidere i lacci che legano le nostre mani, impedendoci di riconquistare il sacrosanto diritto all’autodeterminazione” ?

      • il Moralista scrive:

        Vuoi aiutarmi a far nascere concretamente, e non solo davanti ad un Pc, il “movimento federale keynesiano”? Mandami una mail a questo indirizzo: f.toscano79@libero
        Se lo vorrai, immagineremo insieme i nuovi percorsi che siamo chiamati a costruire,

        Un abbraccio,

        Francesco

    3. Pierre scrive:

      Ma in questo nuovo comitato di liberazione chi c’è?
      È una speranza o ci sono già dei gruppi pronti all’adesione?
      E chi sono? Perché per un CNL non bastano i responsabili dei blog, occorre che ci sia qualche persona o movimento in grado di creare un minimo di mobilitazione.
      Se siamo ai soliti Sollevazione, Barra Caracciolo, Bagnai abbiamo certamente la qualità ma sulla quantità stiamo molto indietro (anche perché tendono a contraddirsi a vicenda).
      Devono esserci anche Fassina e/o Grillo.

    4. edoardo scrive:

      non si fa un partito sulla confusione, bisogna essere chiari, ci vuole una maledetta ferrea coerenza anche se… anche se, ed anche se!

      perchè a fare gli intellettuali, con i dovuti presupposti di base, si parla sempre di grandi cose ma un conto è però la metafisica ed uno è la realtà (inutile o meno che sia).

      quattro articoli fa tsipiras e soci erano il treno dei desideri, ora sono diventati i traditori.
      io dissi tanti post fa chi erano e come sarebbe andata, barnard prima di tutti lo sottolineò su altri lidi.

      ma dai..

      se i comuni mortali si affacciano al vostro orizzonte è perchè presuppongono – a marcio torto a questo punto – che voi abbiate i jolly da giocare che stanno in mazzi a non loro disposizione.

      se non li avete o se non siete esperti al giuoco, di cosa stiamo parlando?

      massimo rispetto per chi dedica il proprio tempo alla collettività, gran dote, ma qui si parlicchiava di intentare una guerra (fredda) al potere..
      ma ci vogliono strumenti seri, organizzazione, insider, agenti preparati per la parte materica e quant’altro per quella che meglio conoscete di me.

    5. andrea z. scrive:

      Creare partiti o movimenti è davvero un’impresa rischiosa che può sfociare nel fallimento o nel ridicolo.
      Si sottovaluta sempre l’importanza dell’informazione, anche attraverso i blog come questo.
      Da un pò di tempo vedo che gli articoli si sono molto diradati, a causa immagino dei nuovi impegni che vi siete assunti, e questo, secondo me, è un errore.
      Il Moralista come anche altri blog tipo: ComeDonChisciotte o il Simplicissimus o Libreidee etc. sono ormai un punto di riferimento giornaliero per migliaia di persone che cercano spiegazioni ai fatti, diverse da quelle veicolate dai media controllati dal potere finanziario.
      Abituare la gente a vedere le cose da un punto di vista diverso da quello che ci viene spacciato da tv e giornali ha un’importanza decisiva nel formare un’opinione pubblica meno manipolabile dal potere, più attenta a non farsi ingannare dalle operazioni messe in atto da governi che eseguono gli ordini dei centri finanziari.
      I recenti dibattiti che ho seguito sui blog relativi all’Ucraina, all’ISIS, all’immigrazione etc. mi hanno fatto capire che le persone sono diventate meno ingenue, meno disposte a credere a evidenze troppo semplici grazie al lavoro di “controinformazione” di questi blog.

    6. pierre scrive:

      Il CLN nasce mezzo morto.
      Bagnai si dichiara non entusiasta dell’idea per cui certamente non ci impegnerà anima e corpo nonostante l’idea fosse partita proprio dal suo A/simmetrie.

      • Cesco scrive:

        Guardi che esieste già l’Ars che a breve si trasformerà in Fronte Sovranista Italiano.
        Peraltro l’obiettivo di questa organizzazione è di costituire una frazione di un più ampio Comitato di liberazione nazionale.
        Dunque, perchè non vi mettete anche voi al lavoro in una simile ottica?

        • Pierre scrive:

          Scusi ma io mi “metto al lavoro” quando vedrò che c’è effettivamente qualcosa su cui lavorare.
          Ha visto che fine ha fatto il movimento Eleanor Roosvelt?
          Vuole scommettere che ARS non conclude un fico secco?
          L’ho scritto prima: occorrono o forze politiche di un minimo di peso (Grillo o Fassina per adesso sono gli unici possibili) o una persona molto conosciuta, competente, estremamente convinta e di grande carisma.
          Al di fuori di questo si tratta di semplici velleità.

          • il Moralista scrive:

            Guarda Pierre, non mi sfugge la veridicità di alucne tue posizioni. Ti invito però a provare ad approfondire il nostro punto di vista. La lettura del passato serve a migliorare per il futuro, per il resto bisogna guardare avanti. Di sicuro in mancanza di visibilià mediatica, di un leader carismatico degno di questo nome, e di una solidità economica di partenza, qualsiasi tentativo di determinare equilibri nazionali è velleitario. La nostra proposta però è un’altra. Noi diciamo: lavorando dal basso siamo riusciti ad imporre il nostro punto di vista, vincendo una battaglia locale che però ha avuto (ed ha) riflessi regionali. Sulla spinta di questo risultato, abbiamo oggi la forza concreta per fondare un Movimento regionale in grado di contare per davvero. Non solo questa prospettiva è reale e non immaginaria (non a caso ci presenteremo da ora in avanti in tutte le città calabresi chiamate al voto), ma perdipiù siamo liberi e slegati da qualsiasi partito di tipo tradizionale. Possiamo costruire in autonomia il nostro percorso dandoci tutto il tempo necessario per raggiungere lo scopo. Senza isterismi e senza frenesie. Se altri amici, che vivono in altre regioni d’Italia, vorranno iniziare lo stesso percorso sulla scia di quello che noi abbiamo già fatto, probabilmente metteremo in moto un meccanismo che ci porterà lontano. Una cosa è la costruzione del nostro partito/movimento (in fase già avanzata su un piano regionale), un’altra è la collaborazione con tutte le altre associazioni che insieme a noi combattono il nazismo tecnocratco contemporaneo. L’idea del Cln è funzionale prprio alla creazione di un coordinamento fra diversi che si uniscono nel nome di un identico e decisivo obiettivo. Spero di essere stato chiaro,

            Un abbraccio,

            Francesco

          • Michele scrive:

            Gent. mo Pierre. Non capisco quale fine avrebbe fatto il Movimento Roosevelt. Fammi capire. Un movimento nato pochi mesi fa ed oggetto di un cambio di segretario il mese scorso, secondo te, sarebbe già estinto per inedia? Oppure si tratta di un movimento composto di persone che, con le proprie forze di gente comune, vuole contrastare quel manipolo di inglesi, francesi, italiani, tedeschi, americani ecc. ecc. che si ritengono “eletti” dal cielo quali portatori di superiore spiritualità ecc. ecc. perché siam troppi e le risorse sono poche? Non so dimmi tu che, leggo, già sai tutto

            • Kappa scrive:

              Un movimento che ha in statuto la costituzione degli USE che vuole combattere il nazismo tecnocratico europeista?

              I fascisti che combattono i nazisti?

              Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.

              Avete tutta la nostra compassione.

              Forza Francesco!

              • Cesco scrive:

                L’Ars esiste da quattro anni e, non solo non è esplosa, ma conosce una continua e graduale crescita. Se altri gruppi, blogger o intellettuli si mettessero ognuno a costituire una componente di un futuro Cln si potrebbe complessivamente raggiungere numeri non trascurabili.
                Poi, da cosa nasce cosa…

    7. Gianluca scrive:

      Bene, articoli come questi li condivido sempre.
      Spero abbiate contatti con associazioni come ARS, e chissà magari Fassina e Grillo… serve unirsi non dividersi per sconfiggere il neo fascismo europeo. Ma prima di tutto, dovete darvi “sostanza”… e so bene che non è facile.

    8. tonino b scrive:

      francesco,
      difendere la democrazia?
      e come? censurando i commenti..?
      qualcuno già molto tempo fa diceva: «non condivido le tue idee, ma mi batterò fino alla morte affinché tu possa esprimerle»!
      se questo principio no ti (vi) interessa allora é da pensare che siete come tutti gli altri.
      degli arrivisti che una volta che si sono accomodati nelle stanze dei bottoni corrono subito a comprare l’attak per rimanere perennemente incollati alle poltrone.
      ancora un ultimo saluto bakuniniano … e calabresi, quelli veri…!

      p.s.
      non credo continuerò a scrivere in questo luogo virtuale…!

    9. Junius scrive:

      È inutile, lo so, ci vorranno altri altri due anni:

      http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15517

      Il mondo libero di svilupparsi, che ha una cultura e ha ancora una sovranità che ha la possibilità di diventare democratica, è a Oriente.

      Gli USA e le élite occidentali sono il cancro da estirpare.

      Esiste solo la lotta di classe: l’unica massoneria internazionale buona è quella morta. Sia maledetta in eterno per il suo tradimento.

      Non esistono fratellanze che non siano l’umanità stessa, e non esistono segreti per soli iniziati: chi lo sostiene è parte integrante dell’establishment.

      Chi detiene il potere è responsabile: chi è responsabile pagherà.

      Così vuole la legge di causa ed effetto.

      Amen.

    10. raffaella c. scrive:

      Ho letto l’articolo…nulla da dire..tutto vero.
      Condivido anche ciò che hai scritto ma con una sola postilla:
      sono fiduciosa che l’Occidente avrà la forza di contrastare e combattere questa realtà neonazista.
      Siamo qui per questo…giusto?
      Si sedes non is
      Si non sedes is

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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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      Sito di approfondimento politico, storico e culturale. Si occupa di temi di attualità con uno sguardo libero e disincantato sulle cose. Il Moralista è un personaggio complesso, indeciso tra l'accettazione di una indigeribile realtà e il desiderio di contribuire alla creazione di una società capace di riscoprire sentimenti nobili. Ogni giorno il Moralista commenterà le notizie che la cronaca propone col piglio di chi non deve servire nessuno se non la ricerca della verità. Una ricerca naturalmente relativa e quindi soggettiva, ma onesta e leale.

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