Il movimento politico “Italia Unita”, in vista delle elezioni del 7 agosto che definiranno gli assetti della nuova città metropolitana, intende spiegare in maniera sintetica e chiara alla pubblica opinione e ai consiglieri e sindaci votanti le priorità che intende perseguire. Preliminarmente è obbligatorio precisare senza margini di ambiguità che riteniamo pericolosissima e deleteria l’introduzione di elezioni di “secondo livello” (che garantiscono cioè il diritto di elettorato passivo ai soli consiglieri comunali e/o sindaci che ricadono nell’area metropolitana), prassi che svuota alla base il principio di sovranità popolare posto a fondamento della nostra libertà e della nostra democrazia dai padri costituenti. Una scelta in linea con la scellerata propaganda che in ogni angolo del Vecchio Continente (vedi caso “Brexit”) criminalizza le determinazioni del popolo votante, di volta in volta rappresentato alla stregua di un bambinone ignorante e capriccioso che non può e non deve condizionare le scelte di indirizzo prese in solitudine da una autonominatasi élite dello spirito e del denaro. Con la scusa di dover arginare un inesistente riemergere del pericolo populista vengono in realtà continuamente ridotti gli spazi di partecipazione e di rappresentanza. Sia chiaro che “Italia Unita” farà barriera con tutte le proprie forze per impedire che questo nuovo “notabilato”- ora inopinatamente al potere- svuoti le principali conquiste popolari faticosamente realizzate nel corso del Novecento.
Perché partecipare allora ad elezioni delle quali non si condivide in radice il metodo?
Perché dobbiamo usare gli strumenti possibili per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati, respingendo la tentazione di chiuderci in un fortino fatto di finta e fanatica coerenza che finisce con il risultare sempre sterile e inoperosa. Solo esprimendo una nutrita schiera di consiglieri metropolitani eletti avremo infatti la forza per imporre la stesura di uno statuto profondamente democratico che preveda l’elezione a suffragio universale dei futuri sindaci metropolitani. Chiediamo perciò in prima battuta consenso a tutti quegli elettori che condividono le nostre preliminari e fondate preoccupazioni. Per quanto concerne gli aspetti più eminentemente programmatici, “Italia Unita” chiede il rilancio dell’aeroporto dello Stretto ora agonizzante e penalizzato da una mancanza di visione strategica; la nazionalizzazione del Porto di Gioia Tauro con contestuale ritiro della concessione al monopolista privato, sul presupposto che lo Stato non può lasciare nelle mani del grande capitale finanziario internazionale una infrastruttura decisiva per lo sviluppo dell’intero mezzogiorno. Venticinque anni di neoliberismo hanno distrutto il benessere di un Paese come l’Italia che sul finire degli anni’ 80 era divenuta una delle principali potenze economiche al mondo. Bisogna trovare il coraggio di rompere alcuni tabù concettuali per riconoscere il diritto dello Stato di tornare ad influenzare direttamente l’economia in settori strategici e di interesse nazionale, anche al fine di garantire redistribuzione e giustizia sociale pur all’interno di una cornice non pregiudizialmente ostile al libero mercato; proprio sul presupposto che il recupero delle ricette keynesiane e il ripristino del primato della politica a discapito dei poteri avidi e oscuri rappresentati dalla finanza apolide possano rappresentare il punto di partenza per la costruzione di una società veramente equa, opulenta, libera e giusta, chiediamo inoltre la pianificazione di un grande piano di intervento che consenta alla fascia jonica reggina di dotarsi finalmente di una linea ferrata degna di questo nome. Solo la mancanza di volontà politica impedisce la realizzazione degli obiettivi individuati, non sussistendo in capo ai poteri pubblici nessun vero e reale ostacolo in ordine al recepimento delle risorse necessarie. Sarà nostra cura sbugiardare instancabilmente e sulla base di inconfutabili dati di fatto le reiterate menzogne dei tanti becchini che, mentendo sapendo di mentire, predicano continuamente “l’austerità nei conti perché non ci sono i soldi”. Per concludere, “Italia Unita” propone l’adozione di un intervento mirato contro le intollerabili povertà dilaganti che parta dalla pratica attuazione del diritto al lavoro degnamente retribuito così per come sancito nella nostra Costituzione, Carta che va applicata e non smantellata. Denunciamo infine lo scempio della nostra sanità pubblica, presa in ostaggio da commissari che con la scusa del “deficit” condannano alla morte e alla malattia le fasce deboli della nostra popolazione che non possono permettersi di viaggiare per curarsi. L’ignavia della politica di fronte all’agire insensibile e arrogante di tecnocrati e burocrati non eletti che salvano i numeri e condannano la gente ha oramai raggiunto livelli intollerabili. Dare forza a “Italia Unita” significa tutto questo. Aderisci!
I PROMOTORI DELLA LISTA “ITALIA UNITA”
10/07/2016
Una domanda. E’ chiaro a Italia Unita che precondizione per recuperare gli spazi di democrazia oggi impediti e la dimensione dirigista dello Stato nazionale, in campo economico e strategico, è l’uscita dalla UE?