untitledNon so chi di voi ha paura di una eventuale vittoria di Donald Trump alle prossime elezioni presidenziali americane; avrete i vostri buoni motivi. Io nel frattempo vi dico invece perché Hillary Clinton alla Casa Bianca rappresenta la peggiore sciagura che il pianeta Terra possa dover affrontare dopo l’era delle glaciazioni. Non c’è bisogno di fare sofisticate analisi di natura geopolitica o macroeconomica per comprendere la tragicità insita in una ipotesi del genere, basta usare un pizzico di buon senso. Vi piace il mondo in cui vivete oggi? Un mondo governato da una decina di multinazionali e banche d’affari dirette da un manipolo di impuniti incappucciati? Vi piace dover (soprav)vivere con poche centinaia di euro dopo avere lavorato tutto il mese come bestie nel nome della competitività? Vi piace vegetare all’interno di una cornice istituzionale, tipo l’Ue, dove il vostro voto non conta un tubo e tutto viene deciso da una paio di camerieri di loggia eufemisticamente chiamati “commissari”? Vi piace non avere più la sanità pubblica e il diritto al reintegro in caso di ingiusto licenziamento? Siete contenti di guardare alla pensione con lo stesso sguardo rassegnato del mitico poliziotto Bloch reso immortale dalla saga di Dylan Dog? Trovate eccitante l’idea di dover affrontare una guerra nucleare contro la Russia (e forse pure la Cina), da combattere per “esportare la democrazia e la libertà” come ai bei tempi di zio Bush? Lo sapete che i “cattivissimi Bush” votano per i “buonissimi Clinton”? (clicca per leggere) Lo sapete che il clan Clinton ha ricevuto un pacco di soldi da mondi che sono fortemente sospettati (altro eufemismo) di avere creato in provetta un mostro chiamato Isis? (clicca per leggere). I Clinton sono una vera disgrazia, non a caso tutti quelli che hanno contribuito a rendere il mondo un inferno sono convintamente schierati dalla parte di Hillary. Tutti, compresa la terrorista finanziaria Angela Merkel. I principali media, quelli che “ci vuole l’austerità e bisogna colpire Saddam e le sue armi di distruzioni di massa”, difendono la moglie di Bill a spada tratta, tentando pateticamente di dipingere una mediocre guerrafondaia tenuta al laccio da Wall Street per una statista “preparata” e “responsabile”. Hillary significa continuità rispetto agli ultimi trenta anni, anni caratterizzati da povertà crescenti, menzogne di regime e guerre infami, anni bui dominati da plutocrati luciferini che governano masse straccione e inebetite rese schiave da una globalizzazione pensata all’occorrenza. Di fronte ad una simile realtà cosa importa approfondire il profilo di Trump? Niente è peggio di Hillary Clinton. E poi se Trump è così odiato dall’establishment, un establishment notoriamente sanguinario e assassino, tanto male non può essere di sicuro. La distinzione fra destra e sinistra è oramai archeologia. Da una parte ci sono i globalisti alla Clinton- notoriamente fanatici, bellicisti, liberisti, affamatori di popoli e “portatori sani” di una spiritualità sincretista e massonica che in estrema sintesi rievoca l’eterno mito del “vitello d’oro” in sostituzione del Dio cristiano raccontato dai Vangeli; dall’altra ci sono invece i difensori di un modello che riscopre il senso dello Stato-nazione, il valore dell’identità e della tradizione, il rispetto per il lavoro e la giustizia sociale nonché il primato della politica rispetto ai poteri economici e finanziari. Bisogna schierarsi adesso dal lato giusto della storia, e non è poi così difficile riconoscerlo. Una eventuale e auspicabile vittoria di Trump chiuderebbe un’epoca lugubre mandando incidentalmente in frantumi pure la Ue, progetto fallito tenuto in vita artificialmente solo in prospettiva della realizzazione di un fantomatico (e terribile) “governo mondiale” da far nascere all’insegna della divinizzazione dei diritti civili (nel silenzio di quelli economici e sociali) e della libera circolazione dei capitali. La vittoria della Brexit, nonostante la sospetta uccisione di Joe Cox a pochi giorni dal voto, lascia ben sperare. Ricordate quante profezie di sventura veicolavano i servi di regime per scongiurare una possibile uscita del Regno Unito da questo inferno di Europa? Nulla di tragico è poi realmente accaduto. I farabutti si riconoscono facilmente perché governano sempre per mezzo della paura. Una nuova e diffusa consapevolezza spazzerà via per sempre una oligarchia indegna e miserabile della quale presto non rimarrà più neppure lo sbiadito ricordo.

    Francesco Maria Toscano

    1/08/2016

    Categorie: Editoriale

    5 Commenti

    1. Superbiker69 scrive:

      Dopo circa 7 anni dall’ultimo commento in un blog credo valga la pena mandare un segnale di incoraggiamento a chi scrive articoli del genere.
      Pur non condividendo la visione storica dell’ultimo secolo da parte dell’autore concordo pienamente con la linea conteporanea ,x il futuro sono pessimista ma i prossimi avvenimenti quali le elezioni negli states, il referendum cotituzionale, i ballottaggi austriaci e lo sviluppo della situazione turca ci diranno se veramente ci sara questa “rinascita progressista” annunciata dal Gran Maestro Magaldi.
      Saluti.

      • Gio scrive:

        Tutte le soluzioni e le scelte politiche del MR sono funzionali all’attuazione di quanto dalla fine degli anni ’90 teorizzato da Brzezinski, e puntualmente realizzato da politici made in USA. Spero che qualcuno tra gli iscritti se ne avveda: l’egemonia statunitense in Euro-Asia. L’unione euro-asiatica è la bestia nera che disturba i sonni del gigante a stella e strisce e dei suoi giannizzeri

    2. renato protti miracca scrive:

      Care/i a mio avviso la rinascita progressista ci sarà se consideriamo STATO-NAZIONE L’Europa unita nelle sue diversità e culture. Cito un passaggio apparso su Lotta Comunista nel mese di giugno 2016:

      “Aveva ragione Lenin, gli stati uniti d’europa erano IMPOSSIBILI O REAZIONARI sarebbero stati la risposta degli imperialismi europei all’america e all’asia ascendenti. Eppure se lo slancio generoso di Trotsky fu insufficiente nella strategia, conservava e conferma un nocciolo di verità; il proletariato europeo deve sfuggire alla maledizione del nazionalismo e della frammentazione nei piccoli Stati, solo nell’unità potrà pesare nella battaglia internazionalista”.
      Detto ciò: Europa-Nazione- un grande POPOLO in uno stato piccolo.

      Lunga vita|

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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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