untitledI freddi dati smentiscono l’inutile e falsa narrazione renziana del “Paese che riparte”, “dell’Italia che ce la fa” e altre simili amenità. L’Italia è ferma, crescita zero e disoccupazione galoppante. Renzi, come avevamo ampiamente previsto, ha completato il lavoro iniziato da due farabutti come Mario Monti ed Enrico Letta. Monti, Letta e Renzi sono tre figliocci di Giorgio Napolitano, personaggio luciferino legato a doppio filo alle peggiori massonerie mondialiste guidate da assassini lucidi come Henry Kissinger e milionari senza scrupoli tipo David Rockefeller. L’Italia è stata dolosamente distrutta nel nome di un progetto folle e antiumano preparato nel segreto dei templi più inaccessibili e neri. Da anni oramai pochi pensatori liberi provano a spiegare genesi, ratio e svolgimento di un dramma epocale ammantato da crisi economica; eppure, nonostante gli sforzi, in quanti hanno finalmente aperto gli occhi? L’1% ad essere ottimisti. Nonostante le difficoltà non bisogna scoraggiarsi, trovando invece la forza di ripetere e scrivere all’infinito analisi oneste che smascherano le pacchiane e interessate menzogne veicolate a pagamento dai giornali dei padroni. Non bisogna neppure lasciarsi prendere dallo sconforto nel notare come le massonerie internazionali riescano ad infiltrare tutti i partiti  e  i movimenti presenti nello scenario nazionale, anche quelli apparentemente “contro il sistema”. Prendiamo il caso del M5S, ad esempio, fenomeno chiaramente funzionale ai disegni dei “soliti noti”. Come si fa a capire quando un partito, o movimento politico, è nei fatti etero-diretto dalla massoneria mondialista? Non è poi così difficile. In primo luogo bisogna avere l’accortezza di scansare i tranelli del potere. Quanti di voi si lasciano incantare dal fatto che i grillini vietano l’iscrizione alla massoneria ai propri aderenti? In quanti sanno che il fascismo di Mussolini, anch’esso formalmente nemico della massoneria, arrivò al potere anche grazie all’interessato aiuto di massoni influenti dell’epoca come Raoul Palermi? Per cui, per prima cosa bisogna separare il fumo dall’arrosto, il folklore dalla sostanza. Per comprendere la reale natura, genuina o infingarda, di un qualsiasi movimento politico bisogna studiarne il “messaggio”. Le massonerie delinquenziali hanno tutte un comune denominatore: venerano il dio-finanza. Il libero scambio, la moneta unica, l’abbattimento delle frontiere, la demonizzazione di tradizioni, usanze e culture popolari sono tasselli dello stesso diabolico mosaico. Uniformare il mondo sotto la guida del potere ora illimitato della finanza privata è l’obiettivo ultimo delle massonerie mondialiste che sovraintendono e gestiscono questo aborto di globalizzazione che tutti conosciamo. Le religioni (tutte le religioni), in quest’ottica, non vanno combattute ma poste garbatamente al servizio dell’obiettivo finale per mezzo di un ostentato e interessato ecumenismo.  Fatta tale dovuta premessa, non è difficile capire come tutti quelli che demonizzano l’intervento dello Stato nell’economia, che cercano e trovano facili consensi cavalcando la retorica pelosa che condanna “gli sprechi”, la “casta” e la “corruzione” sono in realtà quinte colonne dissimulate al servizio degli ineffabili e riservati “incappucciati d’èlite”. Se il potere pubblico ha le mani legate, quello privato domina indisturbato. E chi detiene il potere privato? I finanzieri massoni e mondialisti. Non è poi così difficile capire il meccanismo. Se Renzi dovesse perdere il referendum costituzionale, cosa che mi auguro con tutto il cuore, la sua breve carriera politica volgerebbe finalmente al termine. Le riforme del duo Renzi/Boschi sono scritte su dettatura delle banche d’affari, centro nevralgico e propulsivo di un mondo infame che aumenta le diseguaglianze e promuove l’ingiustizia sociale. Espropriare la ricchezza parassitaria per ridistribuirla ai meno abbienti è l’unico imperativo ineludibile che una forza politica onesta è oggi chiamata a realizzare. E per farlo c’è bisogno di ridare dignità allo Stato e alle sue articolazioni periferiche.

    Francesco Maria Toscano

    16/08/2016

    Categorie: Editoriale

    16 Commenti

    1. Monia De Moniax scrive:

      Lo stato siamo Noi. Riprendiamoci. Luigi XIV [stupendo il film di Rossellini "la presa del potere da parte di Luigi XIV"] dice “l’ètat c’est moi”. Questi maramaldi hanno privatizzato tutto e non da adesso. MPS vendeva come titoli di stato azioni-obbligazioni di “republic of Italy” una corporation=SpA iscritta alla S.E.C. la consob americagna, fin dall’anno della sua fondazione: il 1934 !!!! Millenovecentotrentaquatro!

    2. renato protti miracca scrive:

      Caro Francesco, il finale è di una lucidità impressionante!
      Lunga vita|

    3. Iacopo Biondi B scrive:

      Il M5S è quello che in gergo viene definito organizzazione di gatekeeping. Cattura del dissenso e sua direzione in senso gradito alle lobby finanziarie / burocrazie EUropee.
      Ma c’è chi lotta. La militanza e la generazione di una nuova classe politica è tutto in questo momento. Credo che a qualcuno qui possa interessare.
      http://www.riconquistarelasovranita.it/comunicati/il-nostro-no-le-ragioni-del-fronte-sovranista-italiano-contro-la-riforma-costituzionale-renzi-boschi#more-4740

    4. Superbiker69 scrive:

      Ottimo articolo, ovviamente il referendum costituzionale è vitale x l’attuale governo, il problema è che alle ultime europee il pd era dato x sconfitto anche dai bookmakers inglesi, di tutte le persone da me conosciute solo 1 era pro pd e quasi tutti pro m5s, tutti i sondaggi davano come minimo un testa a testa, pochi giorni prima renzi parlava da sconfitto dicendo che il voto non avrebbe avuto valenza politica x il governo. E poi..
      Una manina magica deve essere intervenuta, m5s addirittura doppiato, il pupazzo gonfiò il petto e si rese conto del potere che lo stava supportando, il resto lo abbiamo visto, dittatura pura.
      Dubito la manina magica non intervenga anche questa volta.
      Saluti.

    5. Luca scrive:

      Tutto il potere al proletariato! Abbasso la borghesia! A morte il capitalismo!

      • Superbiker69 scrive:

        Sinceramente non so piu chi debba guidare i popoli, il livello delle masse è ormai simile al bestiame da allevamento x cui una democrazia diretta sembrerebbe impensabile e di contro gli attuali “manovratori occulti” sono la causa di tutti i mali che affliggono il pianeta.
        Una cosa è certa, il proletariato non ha mai avuto il potere e mai lo avra, quanto al capitalismo è solo uno strumento x arrivare ad uno scopo.
        Chiunque detenga il potere è troppo superiore a tutti i livelli, sarà sempre parecchie mosse avanti.
        Purtroppo.

    6. Luca scrive:

      Si che il proletariato ha avuto il potere!! Basti ricordare la rivoluzione francese, la russia di lenin e stalin e la cina di mao!

      • Rospo scrive:

        ops….ma perché nella rivoluzione francese e peggio ancora nella rivoluzione marxista del 1917 e seguenti (tutti i sistemi a carattere comunista ) il cosiddetto “proletariato” (termine decisamente obsoleto ) ha avuto il “potere” ????…ma sei sicuro? a me non risulta…ma come azz si fa “ancora” a far certe affermazioni ?…quell’ideologia ove applicata è stata un immensa ingiustizia e un totale tragico fallimento.

        Mah …boh…sono senza parole.

        Con la rivoluzione francese..c’è stato un passo avanti anche se poi non mi risulta che abbia preso il potere il proletariato (però qualche progresso c’è stato ) —>> se mai la cosiddetta classe borghese ha preso il potere..neutralizzato le aristocrazie feudali..e nel contempo tradito (come al solito ) le classi povere facendo nascere una nuova egemonia : la cosiddetta “borghesia padrona ” e un nuovo sistema di sfruttamento : il capitalismo industriale facente immensi profitti attraverso il pluslavoro e quindi il plusvalore Il plusvalore è per Marx l’unica fonte del profitto, la cui realizzazione ed accumulazione costituiscono il fine essenziale del capitale (figlio della rivoluzione francese ). Quindi la rivoluzione francese ha prodotto un mostro e poi la rivoluzione comunista ne ha prodotto a sua volta un altro (peggiore del precedente ) ….
        Il cosiddetto “proletariato ” giustizia e potere non ne ha visto ne nel primo ne nel secondo. Chi dice il contrario :
        –>> o non capisce nulla
        —>> oppure è in mala fede ideologica
        —–>> o peggio ancora tutte e due le cose messe insieme.

        ma è mai possibile che dopo un immenso tragico fallimento si sentano ancora “slogan marxisti /leninisti ” ..passati per “roba bona” ??? !!!

        ma è assurdo. (poi vai a frugare…e ti accorgi che marx e lenin manco lo conoscono….io mi son preso la briga di leggermelo tutto il Capitale..invito “lor signori” ancora marxisti a leggerlo (la stragrande maggioranza dei residui scadenti del comunismo non lo ha mai fatto ) e a “leggere bene” cosa dice bene “tra le righe”…chissà che non riesca a capire ….il seme dell’errore o dell’”orrore” era già insito nell’aspetto teorico/economico /filosofico—–>>> non per nulla ha partorito nella sua applicazione reale ..quel tragico fallimento.(metto l’enfasi sul termine “tragico” )

        • Rospo scrive:

          e che nessuno mi faccia il nesso tra Marx e Keynes come qualche tempo fa…per cortesia : non diciamo fesserie. Grazie.

          Il cosiddetto “socialismo Keynesiano ” a base capitalista (lo sottolineo ) è cosa totalmente diversa dal “socialismo marxista “- TOTALMENTE DIVERSA CON PRESUPPOSTI COMPLETAMENTE DIFFERENTI. (e non vuol dire nulla se certi marxisti son confluiti loro malgrado nei cosiddetti post-Keynesiani…anche perché non potevano far diversamente )

          • opsoR (keynes) Rospo scrive:

            qui si parla spesso di Keynes perché mi risulta che l’impostazione del Francesco è decisamente a indirizzo keynesiano (ottimo ) ..però spesse volte vedo che si cita Marx come un qualcosa facente comunque parte pur nelle differenze dello ..non saprei come dire…dello medesimo percorso..di un qualcosa che ha molto in comune..che proviene dal medesimo humus economico culturale . Ma non è affatto cosi…(è il solito ben conosciuto “opportunismo ” di un certo pensiero o retropensiero di stampo comunistaccio…duro a morire : il modello Keynesiano si presta bene , in sistemi economici come quelli occidentali ..a far politiche “di sinistra ” (welfare, assistenza pubblica,sanità, scuole , pensioni etc etc ) per cui certa sinistra si è servita dell’opportunità del modello keynesiano per operare in sistemi però di natura capitalista (poi il significato secondo me generico di questo termine è tutto da stabilire ..perché ci può essere capitalismo e capitalismo..) …da qui una sorta (errata ) identificazione del Keynes ..comunque nel solco del socialismo marxiano (e qui ci sarebbe tutto un discorso da fare …anche sulla via di mezzo ideologico/economica come ad esempio Caleski https://it.wikipedia.org/wiki/Micha%C5%82_Kalecki )

            Keynes sostanzialmente si si rifà al polacco Caleski…che a sua volta fa dei forti riferimenti a Marx..ma sostanzialmente nel modello di Marx non c’è una cippa di nulla (la teoria Marxiana è radicalmente anticapitalista e ne teorizza il suo abbattimento o comunque ne prevede l’implosione naturale..mentre invece Keynes basa tutto il suo modello su una base capitalista e ne suggerisce il modus perché esso possa produrre benessere e giustizia sociale ..anzi suggerisce delle soluzioni perché il capitalismo non imploda ——>> esattamente l’opposto di Marx )

            E’ talmente differente il pensiero Keynesiano da quello Marxista…e son talmente distanti i due mondi (contrariamente a quanto si pensa ) che Keynes si spinge pubblicamente a suggerire di non perder tempo a legger Marx ..perché le considera un amasso di stronzata nocive..e dice anche di essere stupito dal fatto che quell’ammasso di minchiate abbiano affascinato , coinvolto, fatto discutere tanti economisti …(sintesi: Keynes liquida in Tot alla radice il Marxismo )

            Eppure da sempre pur oggi sento che Keynes e Marx provengono dal medesimo humus culturale /economico : non è vero !!!!

            Basta leggersi Marx in particolare “”Il Capitale “”(che la stragrande maggioranza dei topini rossi cita e non ha mai letto ) e Keynes con la sua “”Teoria Generale dell’occupazione , dell’interesse e della moneta”" e capisce subito la differenza abissale ed il perché del deciso “cestinare” la teoria marxiana da parte del Keynes.

            poi basta vederne lo sviluppo nel concreto cioè nella sua applicazione e si capisce subito ancor meglio la differenza.

            —->> la teoria marxiana (e varianti ) è stato un fallimento totale ed una immensa tragedia sociale, economica, umana …ha fallito “”ovunque”" portando solo dolore.

            —–>> la teoria keynesiana in un contesto capitalista democratico (con tutte sue inefficienze, ambiguità, ingiustizie e chi più ne ha più ne metta…) ha prodotto dal dopoguerra sino agli anni novanta –>> sviluppo economico, progresso in tutti i campi, ha elevato le classi povere dando loro un certo benessere, welfare generale ..e ne ha prodotto talmente tanto…da poter dire con assoluta certezza ..che ove è stato applicato non c’è mai stato benessere come in qualsiasi altro periodo storico ..veramente le classi povere si son elevate in dignità …o no ?

            da una ventina d’anni in qua..Keynes è stato gradualmente tolto (paradossalmente attraverso le sinistre eccetto il periodo iniziale Reagan /Teacher ) e si sta gradualmente ritornando alle condizioni di sfruttamento fine ottocento ….c’è ancora grasso residuo del periodo Keynesiano..finito quello ci ritroveremo in uno status simile a quello descritto da Marx nel Capitale…quello della rivoluzione industriale inglese dell’ottocento…insomma una sorta di revival post moderno. Ed certamente (mi dispiace per il Luca…e i suoi obsoleti e tristi oltreché fallimentari slogan comunisti di antica memoria )..dicevo certamente a sta situazione che si sta venendo a ri-creare le soluzioni non son certamente quelle proposte ne da Marx ne da Lenin …anche perché come diceva lo stesso Marx..la storia si ripete la prima volta come tragedia e la seconda come farsa —->>> io risponderei al Luca ancora innamorato di una sorta di feticcio/zombie ideologico tragico e inutile: risparmiamocela sta seconda tragedia/farsa….cestiniamo definitivamente quell’orrore rosso passato per oro colato.Bisogna pensare ad altre soluzioni—–>>> ripristinando al più possibile Keynes…e migliorandolo : L’UNICO SISTEMA CHE HA VERAMENTE FUNZIONATO E PORTATO RISULTATI.

            • opsoR (keynes) Rospo scrive:

              come al solito scrivo istintivamente e a…….cazzo !!

              risparmiatemi la correzione Calski /Calecki…o Calecki / Kalecki…vedo che comunque anche nei blog a volte lo scrivono come Calecki ..altre volte come Kalecki oppure come (C)Kalecky…istintivamente nella tastiera essendo la C pronunciata S mi vien naturale scrivere
              C(K)ale(s)ki—–>> lo preciso perché in un altro forum un perfetto coglione ..non ha detto nulla su cio che avevo scritto ma si è preso la briga di correggere il mio solito Caleski— e lo ho mandato a cagar…(ovviamente )

              oppure il Bankor invece che Bancor

              a quello aggiungo (cosi mi correggo i compiti da solo )

              —–>> ..perché le considera un amasso di stronzata(e) nocive..

              —–>> puntini onnipresenti in sostituzione della punteggiatura…come se fossi in apnea…etc etc

              ecco : ho parzialmente corretto i compiti..;-)

              poi continuerò (ovviamente) a scrivere grammaticalmente e come modo di esporre a
              ………………—> cazzo.

              bye

    7. GLS scrive:

      In risposta a questo interessante post, è uscito ieri sul Grillo-blog questo: “Spezziamo l’equazione Europa-Euro” che sembra comunque andare esattamente nella direzione auspicata da noi tutti. Io ancora non riesco ad essere così pessimista come Toscano e ovviamente mi auguro di non sbagliare.

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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

    • Cos’è il moralista

      Sito di approfondimento politico, storico e culturale. Si occupa di temi di attualità con uno sguardo libero e disincantato sulle cose. Il Moralista è un personaggio complesso, indeciso tra l'accettazione di una indigeribile realtà e il desiderio di contribuire alla creazione di una società capace di riscoprire sentimenti nobili. Ogni giorno il Moralista commenterà le notizie che la cronaca propone col piglio di chi non deve servire nessuno se non la ricerca della verità. Una ricerca naturalmente relativa e quindi soggettiva, ma onesta e leale.

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