Diceva Einstein che “pazzo è chi, pur facendo sempre le stesse cose, si aspetta risultati diversi”. Il popolo italiano in Marzo si recherà giocondo alla urne, dopo avere per mesi ascoltato le solite “fake news” di politicanti pronti a fare l’esatto contrario di quanto promesso un secondo dopo avere strappato con l’inganno un agognato seggio a Montecitorio. Ignoranti come capre, sprovvisti di un bagaglio culturale anche minimo, i nostri “leader” politici metteranno in piedi da ora in avanti un immenso “mercato delle vacche” per cercare una sintesi in grado di riportare in Parlamento gente come Casini, Alfano e Tabacci, trasformisti incalliti pronti a recitare tutte le parti in commedia pur di conservare una piccola e autoreferenziale quota di potere personale. Questi personaggi, che non rappresentano nessuno tranne le oligarchie finanziarie che da sempre tutelano a discapito della povera gente, verranno inseriti alla chetichella dentro sicuri collegi uninominali per non infastidire un elettorato che giustamente non li sopporta. Se il popolo italiano fosse maturo, si rifiuterebbe di votare per quelle coalizioni che ripropongono all’infinito le stesse facce, quelle che hanno accompagnato dal 1994 ad oggi la sostanziale distruzione del benessere italiano. E invece potete stare certi che, abbagliati dalla propaganda dei capi partito, i cittadini consentiranno che lo scempio si ripeta per l’ennesima volta, legittimando con il voto l’eterno ritorno dentro le istituzioni dei soliti “zombie della politica”. Perché mai gli stessi uomini che sono arrivati e rimasti al potere proprio perché fedeli esecutori delle direttive impartite loro dai grandi potentati economici, dovrebbero improvvisamente trasformarsi in coraggiosi difensori degli interessi del popolo? Solo un folle può pensare che una cosa del genere possa accadere. La domanda vera è un’altra: perché il popolo votante continua a garantire consenso ad alleanze, costruite in stile “Arca di Noè”, che tutelano al proprio interno in maniera surrettizia le posizioni dei vari Casini, Cesa, Alfano e Tabacci? Per difendere una idea di democrazia che non sia solo cosmetica, è oggi indispensabile che tutti i cittadini responsabili si rifiutino per principio di regalare un solo voto a coalizioni che concepiscano la presenza-pur defilata- di vecchi arnesi di una politica concettualmente subalterna rispetto ai poteri bancari e finanziari. Casini, Cesa, Alfano, Pisapia e Tabacci, non a caso, pur militando in sedicenti partiti così aleatori da impedire ai sondaggisti di misurarne- anche approssimativamente- il consenso potenziale, campeggiano quotidianamente sui giornali controllati dall’oligarchia, dispensando a piene mani il veleno della manipolazione e della menzogna che consente alla classe dominante di schiacciare all’infinito le legittime aspettative dei tanti dominati. In questo senso, pur reputando fondamentalmente truffaldina la posizione di un Movimento 5 Stelle che ha già abbandonato la battaglia contro l’euro, bisogna riconoscere che i grillini certe “porcherie” non le fanno, non stipulando accordi vergognosi con personaggi pittoreschi che vivono perseguendo il solo obiettivo di conservare una poltrona che li faccia sentire meno inutili. Lo stesso non può dirsi per Salvini, ritornato incredibilmente sodale del vecchio Berlusconi. Come faccia la Lega a sentirsi credibile andando a braccetto con gente che ancora oggi difende “l’ancoraggio europeo dell’Italia” Dio solo lo sa. A differenza di altri, dal momento che conosce e valorizza le corrette analisi del prof. Claudio Borghi, Salvini sa perfettamente che senza uscire dalla gabbia dell’euro l’Italia finirà per morire lentamente per asfissia. Eppure anche il gran capo della Laga si rifiuta di dire la verità agli italiani, avanzando proposte su tasse (“Flat Tax”) e pensioni (abolizione della indegna “legge Fornero”) palesemente incompatibili con il rispetto degli idioti “parametri europei”. Un popolo credulone e bambinone verrà sempre preso in giro da élite sadiche e ciniche, perché la sovranità può essere esercitata solo da soggetti collettivi consapevoli e coscienti, e non da masse informi composte da individui slegati, atomizzati e sprovvisti di una coscienza di classe (quella dei “precarizzati” ha sostituito quella dei vecchi proletari) prodromica all”esercizio di una non retorica “solidarietà orizzontale”. Nella speranza che il “seme della sapienza che illumina” germogli almeno nella mente delle nuove generazioni, accontentiamoci per ora di votare per coalizioni con dentro i vari Pisapia, Cesa, Tabacci, Quagliarello e Casini. Per poi passare i successivi cinque anni a recriminare rimuginando sul fatto che- con buona pace di Einstein- ”nulla è cambiato”.
Francesco Maria Toscano
29/11/2017