Sarà un caso, ma nel leggere di prima mattina l’ultima “brillante” analisi faticosamente partorita da Aldo Grasso a beneficio (si fa per dire) dei lettori del Corriere della Sera (clicca per leggere), mi è subito tornata alla mente una massima del filosofo Costanzo Preve: “Questa è la prima epoca storica in cui gli intellettuali sono più stupidi della gente comune”. Grasso scrive un pezzo, condito da una scontata e banale ironia, che rispolvera tutto il vetusto armamentario utilizzato in automatico dal circuito informativo “mainstream” nel tentativo (oramai ampiamente fallito) di arginare l’irrompere sulla scena di un pensiero alternativo e diverso. E quindi, per il solito stanco clero giornalistico che ha diffuso e diffonde idiozie come “l’austerità genera la crescita” e la “guerra in Iraq serve per distruggere le armi di distruzione di massa nella disponibilità del feroce Saddam Hussein”, Fusaro è un “marxista immaginario che passa dalla turboteoria alla turboprassi (sai che ridere!) in compagnia di noti complottisti come Giulietto Chiesa”. Per di più, con l’obiettivo di continuare a dire cose originali, Grasso ricorda ai suoi lettori che a Gioia Tauro c’è “la ‘ndrangheta” e c’è pure il “Porto”, rimproverando a Fusaro l’ingenuità di voler combattere questi fenomeni devianti con le armi della cultura. Nel raggiungere simili vette di pensiero, l’ “aldissimo” riesce a scrivere pure un paio di inesattezze colossali, giusto per non dare l’impressione di essere uno che scrive di cose che conosce. Sul finire di questo decisivo articolo, infatti, pubblicato sulla prima pagina di un giornale che un tempo ospitava firme come Pasolini mentre oggi c’è Grasso (tale semplice constatazione demolisce definitivamente e dalle fondamenta la teoria darwiniana sull’evoluzione progressiva della specie), il critico televisivo prima riporta al contrario un concetto effettivamente espresso da Fusaro nel corso di una recente intervista televisiva (“Fusaro pensa che in quella terra sia stato commesso un errore filosofico: è prevalso l’interesse della collettività su quello dell’individuo”. Fusaro ha detto esattamente l’opposto), poi dice che il suo ultimo libro si intitola “Pensare altrimenti”, cosa non vera (“Pensare altrimenti” è del 2017. “Storia e Coscienza del Precariato” e “Il Nuovo ordine erotico” sono lavori successivi) ma utile per proporre un patetico parallelismo con il film “Altrimenti ci arrabbiamo” con protagonisti del calibro di Bud Spencer e Terence Hill, probabili punti di riferimento intellettuali del noto menestrello di sistema. Grasso stia tranquillo e non si scomponga, sappiamo bene che le “forze della conservazione” faranno di tutto per impedire o rallentare qualsiasi autentico tentativo di risollevare per davvero il Mezzogiorno finalizzato a ridare nuovo slancio all’Italia intera. Di alcuni personaggi abbiamo imparato a temere più le eventuali lodi che non le (sgangherate) critiche. In ogni caso, per sperare di “liberare” in profondità questa parte di Calabria profonda dai poteri- “diversi ma felpatamente convergenti”- che di continuo la soffocano e la violentano, dobbiamo favorire il risveglio di media nazionali ed internazionali solitamente “pigri”, come recentemente sottolineato nel corso del “Festival del giornalismo” anche dal procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, già procuratore capo a Reggio Calabria. E il nostro lavoro, con buona pace di Grasso e dei suoi (pochi) ammiratori, sta già dando evidentemente i suoi frutti.
Francesco Maria Toscano
07/04/2019
Grasso dovrebbe solo vergognarsi.
Non posso che condividere il pensiero di Costanzo Preve.
Seguitemi in Libre Idee. Parlo sostanzialmente di economia & affini. Ho dato una batosta anche a Marco Giannini. Vi aspetto..numerosi.
questo è il link
—http://www.libreidee.org/2019/04/la-grande-menzogna-del-pd-che-vive-senza-un-programma/
Meno male mi hai dato una batosta…io direi che l’hai presa tu e nemmeno poco.