Luigi de Angelis per Gazzetta del sud
Spazio alla creatività degli studenti, ai loro sentimenti, alle loro passioni: l’edizione 2012 di “Raccontiamoci” entra finalmente nel vivo. Come lo scorso anno i migliori racconti per ogni scuola redatti dagli alunni, verranno raccolti e pubblicati in un unico volume che uscirà a maggio prossimo. Il primo appuntamento del progetto firmato “Iriti editore” ha visto protagonisti gli studenti delle scuole reggine che hanno aderito all’iniziativa, in un confronto diretto con il giornalista e scrittore, Francesco Toscano. Costantemente impegnato nel racconto del nostro tempo, nel 2009 Toscano è stato autore fra le altre cose del saggio storico-politico “Capolinea” dove in maniera quasi profetica, si anticipano molti degli attuali sviluppi dello scenario nazionale. “La scrittura – ha detto ai ragazzi l’editore, Leo Iriti – è uno degli aspetti più istintuali della nostra persona ma richiede comunque dei riferimenti precisi, per questo abbiamo affiancato loro dei professionisti nel campo della scrittura e del giornalismo con i quali resteranno in continuo contatto”.
“Praterie incontaminate”. E’ questo il ritratto delineato da Toscano della giovanissima platea (studenti delle quarte e quinte classi delle scuole secondarie) presente in gran numero nella sala conferenze della Provincia. “Ragazzi ancora avulsi dalle logiche che hanno appannato speranze e sogni della generazione un po’ più avanti della loro”. Proprio da quest’ultima, spesso osservata “come una sorta di specie protetta da tutelare”, è scaturita l’analisi generazionale proposta dallo scrittore ai ragazzi. Al centro dunque i cosiddetti “giovani” del terzo millennio, “persone fra i trenta e i quarant’anni ancora costretti a stare attaccati alla gonnella della mamma, nella speranza che le pensioni dei nonni durino all’infinito. E’ questo un processo – ha proseguito Toscano – che nei fatti è anche meno grave dell’aspetto psicologico di fondo. La nostra infatti è una generazione che non solo è passata dal benessere alla povertà, intesa come condizione strettamente individuale, ma ha dovuto subire anche una sorta di colpevolizzazione che trova poi la sua sintesi nell’etichetta di “bamboccioni” tirata fuori qualche anno fa. Un generazione prima messa nella condizione di non avere voce, per poi essere accusata di essere silente”. Per raccontare come stanno le cose ai veri giovani, quelli cioè compresi i 17 e i 18 anni, Toscano non ha usato troppi giri di parole, preferendo la verità storica del presente e del recente passato. “Oggi siamo in piena sbornia tecnocratica esaltata da tutti i grandi mezzi di comunicazione nazionali e internazionali. Più o meno lo stesso quadro delineatosi vent’anni fa quando come oggi, le grandi elite oligarchiche decisero di dare una sterzata verso la limitazione dei diritti fondamentali politici ed economici. Ovviamente mascherando il tutto con ritornelli quali “bisogna fare sacrifici”, “occorre rimettere il paese in carreggiata”, “ce lo impone l’Europa”. Dal ’92 ad oggi i risultati sono stati fallimentari e il timore è che i prossimi venti possano essere anche peggiori, come sempre accade quando si attua il meccanismo delle bugie ripetute all’infinito”.