Fa uno stano effetto vedere il nostro premier Monti concordare un piano economico per l’Italia approvato da capi di Stato stranieri come Merkel e Sarkozy del quale però il nostro Parlamento è completamente all’oscuro. Non mi stupisce il fatto che la linea politica dell’Italia venga influenzata o “suggerita” in separata sede. Accadeva anche in passato. Mi stupisce, e un po’ mi indigna, notare invece come oggi nessuno tenti di salvare neppure le forme. E’ uno spettacolo penoso quello al quale stiamo assistendo. Abbiamo un premier, semisconosciuto, che pare non avere altro merito se non quello di essere gradito (perché evidentemente funzionale) ad alcuni potentati stranieri che, chissà perché, hanno la pretesa di trattarci alla stregua di un protettorato. La crisi dell’euro, si dice, merita risposte eccezionali. Ma demenziali non è sinonimo di eccezionali e i primi passi dell’illuminato Monti sembrano più in linea con quelli del comico Benny Hill che non con quelli di un grande statista. La crisi dell’euro non è il risultato casuale di una congiuntura occasionale. E’ al contrario l’ovvio risultato di una politica miope che ha anteposto la moneta alla politica e ha confuso gli interessi delle lobby con quelli generali. Sperare di risolvere il problema affidando il malato a chi lo ha infettato è irrazionale oltre che illusorio. In ogni caso, non credo sia utile continuare ad inseguire questo tipo di Europa unita. Non nascerà nulla di buono intorno a parole d’ordine come spread, bund e pareggio di bilancio. L’economia senza la guida della politica è come un cavallo imbizzarrito a briglia sciolte.
Francesco Maria Toscano