Alzi la mano chi ha capito nulla dello strombazzato incontro tra la casalinga delle Germania dell’est Merkel e il suo reggente pro tempore per la penisola italica Mario Monti. A pag 5 del giornale diretto dall’amabile conversatore del piquattrista Bisignani, Ferrucio De Bortoli, campeggia un mirabile pezzo del ringalluzzito Marco Galluzzo che promette bene già dal titolone virgolettato: “Superata la fase acuta della crisi”. Finalmente una buona notizia, starete pensando. Sbagliato. Perché  leggendo  con attenzione l’articolo, l’entusiasmo iniziale scema per lasciare il posto ad un sano realismo di teutonica derivazione:”Il Presidente del Consiglio e la Cancelliera”, smorza l’immatura gioia l’articolista, “parlano lo stesso linguaggio” (noio volevan savuar…l’indiriss…ia?). “La sfida continua, l’Italia non ha ancora superato l’emergenza…”. Quindi dopo avere mandato a letto i bambini buoni buoni sennò arriva il Babau, il Galluzzo passa tosto al merito dello storico vertice. “C’è con Berlino”, premette il sobrio giornalista, “la condivisione di alcuni obiettivi concreti: mobilità del lavoro, servizi, industrie a reti, professioni…”.Mancano all’appello macchinisti, fuochisti e gente di fatica. Se qualcuno non si fosse spaventato abbastanza sapendo che “l’emergenza continua”, Galluzzo ci mette poi il carico. “Monti e Merkel hanno sottolineato che dopo la firma del fiscal compact non ci si può rilassare”. Quindi avanti con le torture a fin di bene ai lavoratori appaltate al ministro, lacrima di coccodrillo, Fornero. La Merkel poi ci tiene pure a precisare che il lavoro congiunto di Germania e Italia per “crescita e occupazione va avanti”. E siccome l’Italia da quando questi due hanno accelerato i lavori è in recessione, questa affermazione più che una promessa suona come una minaccia (e questa il servizio ce lo fa, direbbe Peppino, ci ha minacciato chiaramente risponderebbe Totò…). A fine articolo il popolo viene reso edotto sulla lungimirante convergenza italo-tedesca circa una futura, possibile e indeterminata introduzione della tobin tax sulle rendite finanziarie, nonché sulla fondamentale circostanza che vuole la Merkel contenta dell’operato del suo braccio operativo alla Bce Mario Draghi. E ci mancherebbe pure che se ne lamentasse. Questo il succo dell’incontro, quindi immaginatevi il contorno. Ma dove non arriva il pur volenteroso Galluzzo, eccelle l’onomatopeico Antonio Puri Purini che assolve l’ingrato compito di approfondire il nulla nel pezzo di taglio basso. Sotto il pezzo sintetizzato egregiamente fin  dalla dicitura  “Roma-Berlino” (ti sei dimenticato Tokio Purini) e titolato sagacemente “Se Monti e Merkel (alla fine) si capiscono” (parla italiano! Complimenti!), Puri Purini si scatena: “Il soggiorno di Angela Merkel a Roma era atteso con ansia. Perfino con un pizzico di timore per il peso dei luoghi comuni: la presunta intransigenza della Cancelliera, l’antica provenienza dalla Germania comunista, l’opposizione agli eurobond dimenticando che, nella presentazione iniziale, erano un modo per l’Italia di sottrarsi alle proprie responsabilità…”. E’ inutile proseguire la lettura dell’articolo perché la lucidità di Puri Purini è palese fin dall’attacco di una analisi che prosegue evidenziando il concetto secondo cui “i tedeschi devono accettare che qualche buona idea possa venire anche dal meridione d’Europa” (Nein!, italianen fannullonen e manciaspachetti!). L’approfondimento sull’incontro Monti-Merkel si chiude con il pezzo di spalla, affidato  al  pilota della Lutwaffe  operativo nei cieli di Milano Federico Fubini che, capita l’antifona, sintetizza così: “…forse passi che sembrano piccoli, ma sostanziali e non retorici”. Ma no Fubini, non c’era bisogno di specificarlo. Tanto nessuno si era accorto di nulla.

     

    Francesco Maria Toscano

     

    Categorie: Editoriale, Esteri

    3 Commenti

    1. Alessandro scrive:

      ESILARANTE! noio volevam savuar.. uaha ha.. bellissima questa! rende proprio l’idea

    2. amico pulito scrive:

      Prendi nota del prossimo incontro… Carta calamaio e penna!
      Che dire, ormai l’universo (dis)informativo fa il bello e il cattivo tempo dei padroni. Non ci resta che continuare anche noi dicendo…. Veniamo noi con questa mia addirvi, una parola… Vaff….!!!! (questo Totò l’ha omesso…)

      Grazie moralista, sempre puntuale!

    3. Luca scrive:

      un attimo di distensione…ma neanche poi troppo…

      A pochi giorni dall’incontro sotto il sole romano tra l’indomito Mario e la algida Angela ecco a voi la famosa ricetta che hanno pensato per la “crescita” (talmente complessa e segreta che neanche re Giorgio ha potuto divulgare)…

      http://www.youtube.com/watch?v=dLFemazOUCU

      basta sostituire il concetto di denaro a quello di tempo…

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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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