Un cambiamento incisivo rispetto alla cattiva politica che da troppo tempo ci governa sarà possibile solo se accompagnato da una profonda trasformazione culturale. I continui scandali che colpiscono una classe dirigente nonostante tutto inamovibile, scavano un solco sempre più profondo tra le élite e il paese reale. Il circuito informativo, italiano ma non solo, ha poi gettato definitivamente la maschera, ritagliandosi il poco lusinghiero ruolo di guardiano di un ordine ingiusto e per certi aspetti criminale. In Grecia, nell’indifferenza più assoluta, aumentano i suicidi, ultimo quello di un farmacista in pensione datosi fuoco nella simbolica piazza Syntagma, di fronte ai palazzi del potere ellenico. Ma i casi di autolesionismo estremo, figli della crisi economica, non risparmiano l’Italia, la Spagna e il Portogallo. L’euro, come ha spiegato a Rimini in Febbraio l’ex consulente economico del presidente francese Mitterand, Alain Parguez, ha distrutto il tessuto produttivo di tutti i Paesi dell’Europa mediterranea. Un risultato che, lungi dall’essere frutto del destino cinico e baro, è stato preparato e perseguito con luciferina coerenza e costanza da personaggi alla Mario Monti e Mario Draghi, chiamati oggi beffardamente a risolvere i disastri dagli stessi dolosamente creati. Cresce la consapevolezza circa la grande mistificazione in atto sulla ineluttabilità dei sacrifici chiesti ai più deboli, cavallo di troia del tentativo di restaurazione, giunto alle fasi finali, di un modello sociale antico e barbarico che credevamo abbandonato per sempre. In questo senso è lodevole e coraggiosa l’iniziativa di un avvocato cagliaritano, Paola Musu, di chiedere alla magistratura di indagare i nostri vertici istituzionali per attentato alla Costituzione. Leggendo con attenzione l’atto di querela dell’avvocato Musu (clicca per leggere), si coglie appieno la forza espositiva della denuncia, capace di legare con precisione argomentativa condotte potenzialmente contemplanti alcune tipiche, e gravissime, fattispecie di reato. In teoria la legge è uguale per tutti e quindi, a prescindere dalla forza dei soggetti citati, i giudici dovrebbero lavorare con animo sereno in ogni direzione senza lasciarsi condizionare dalla forza dei soggetti indicati in querela. Ma in un paese come l’Italia, dove ancora si rincorrono misteri di stragi sempre impunite, c’è poco da stare allegri. Forse, sarebbe già un risultato soddisfacente quello di pretendere che la magistratura, nell’impossibilità di indagare sulle classi dominanti, si limiti a non perseguire quelli che fanno ombra ai padroni del vapore. La Pasqua ci ricorda che, spesso, chi ama la verità e la giustizia deve essere pronto ad accettare la prova della croce.
Francesco Maria Toscano
ben detto…
staremo a vedere…
Davanti agli occhi, purtroppo, c’è l’esempio della Forleo…
Chi vivrà, vedrà…