Da piccolo mi divertivo a seguire in Tv la Gialappa’s. Aspettavo sempre con ansia un programma cult per tutti quelli della mia generazione come Mai Dire Gol. Vista l’ora tarda raramente riuscivo però ad arrivare sveglio fino ai titoli di coda. I servizi più spassosi venivano comunque trasmessi ad un orario ancora accettabile anche per un adolescente che, come me, la mattina doveva alzarsi presto per andare a scuola. In particolare ricordo con ilarità la rubrica “le interviste possibili”, nella quale i conduttori tentavano senza successo di decifrare il pensiero criptico di oratori improbabili come Giovanni Trapattoni o come l’indimenticato e simpaticissimo storico patron del Cesena Edmeo Lugaresi. Ok, vi chiederete, ma con la situazione politica che ribolle e le elezioni francesi in corso, giusto di vecchie trasmissioni televisive ti metti a scrivere? Obiezione sensata se non fosse per un particolare di non poco conto. Proprio infatti il desiderio di approfondire la questione francese, magari leggendo un quotidiano serio e prestigioso come il Corriere della Sera, mi ha fatto tornare alla mente le barzellette che mi facevano divertire da bambino. Dopo avere infatti ospitato qualche giorno fa le surreali riflessioni di tale Andy Xie (clicca per leggere), presentato come economista cinese indipendente ( indipendente dalla verità ovviamente), il giornale debortolizzato prosegue oggi sulla stessa falsa riga, scegliendo di puntare su tale Alexandre Jardin (clicca per leggere), scrittore, per spiegare agli italiani la situazione francese. Un pezzo da far invidia a Xie per le bestialità che si argomentano sotto la non casuale dicitura di “lettera semiseria”. Evidentemente il Corriere, mutuando l’esperienza di Mai Dire Gol, ha inteso avviare a sua insaputa la saga degli “opinionisti possibili”. Mentre Xie spiegava che dobbiamo diventare tutti cinesi per essere davvero moderni e competitivi, il suo omologo francese Jardin si preoccupa del fatto che i candidati al governo del suo Paese parlino di problemi retrò come quelli che riguardano la povertà e la giustizia sociale. In Italia, invece, argomenta con una punta di invidia lo Xie francese, sì che le cose vanno bene. I suicidi aumentano, la disperazione pure ma i mercati sono tranquilli perché gli italiani hanno Monti e Fornero che se ne sbattono beatamente. Jardin, pensando di farci un complimento, conclude dicendo che somigliamo ai berlinesi. In attesa di commentare in tempo reale i risultati parziali delle elezioni transalpine, non resta che sperare che dalle urne arrivino cattive notizie per i tre porcellini internazionali, De Bortorli, Xie e l’ultimo arrivato Jardin.
Francesco Maria Toscano
Bravo Jardin! Jardin del vicino è sempre più verde!
Mi ero invece soffermato, oggi, su un altro articolo debortolizzato… Quello sugli imprenditori che ce la fanno malgrado la crisi: persone che malgrado il momento viaggiano con le rispettive aziende a fatturati impensabili in epoche di magra. L’autore (Di Vico) conclude il suo articolo con la frase “se non è ottimismo questo..”
Il pezzo ha la chiara intenzione di comunicare al lettore la riuscita imprenditoriale di chi nonostante tasse balzelli recessioni e pessimismi vari ce l’ha fatta e ce la fa ad ottenere profitti. E che profitti. “Non impressionatevi” sembra dire “quello che vi raccontano i soliti tromboni anti-capitalisti è solo fuffa, questa è la verità, chi vuole arriva… e va anche oltre!”
Non spaventiamoci dunque se l’Italia è in recessione, se abbiamo un – 1,9 di pil quest’anno, se l’inflazione è aumentata, se i suicidi aumentano e via discorrendo.
Abbiamo sempre un motivo in più per andare avanti! Ce lo dice lui che se intende! D’altronde la speranza di sposare una delle figlie (o figli..) di Berlusca c’è sempre.
Chi di speranza vive….
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