Dopo essere stato a lungo ignorato, i media italiani si scoprono improvvisamente ossessionati dal fenomeno Grillo. C’è chi lo paragona al Bossi delle origini, chi ripesca dall’archivio storico il movimento “L’Uomo Qualunque” fondato da Giannini nel dopoguerra, chi ritiene che incarni pulsioni fasciste e chi come Napolitano ( si fa fatica a scrivere presidente) denuncia il dilagare della demagogia. Ma l’etichetta fra tutte più abusata è sicuramente quella che richiama il concetto di antipolitica. Un concetto a ben guardare assurdo e surreale, completamente slegato nel caso di specie dalla realtà vera e percepita. Non si può essere “anti” qualcosa che non esiste. Siccome esiste il tetano, allora è possibile pure immaginare la presenza dell’antitetanica. Ma provate ad immaginare che senso avrebbe la scoperta dell’antitetanica se il tetano non esistesse. L’antipolitica non esiste, non perché Grillo non la intercetta, ma proprio perché manca la politica, fenomeno indispensabile in grado di nobilitare l’eventuale esistenza di un polo contrario e antagonista. Politica per Aristotele significa amministrazione della “polis” finalizzata al perseguimento del bene collettivo. Politica equivale alla creazione di uno spazio aperto a tutti i cittadini che intendono impegnarsi per inseguire un’idea di interesse generale. Chi oggi amministra il potere in Italia forma un’oligarchia chiusa, autoreferenziale, ignorante e incapace di produrre pensiero politico. Una oligarchia al servizio di una casta padronale che utilizza la finanza per schiavizzare la gente, fomentando paure utilizzate strumentalmente per sottomettere le classi più deboli e in buona fede. Tutti i partiti rappresentati in Parlamento hanno la stessa ragione sociale. Il governo Monti è la sublimazione della fine della politica, sostituita dall’amministrazione tecnocratica del potere per il ridisegno della società in chiave razzista, disumana e classista. In questi giorni Berlusconi è salito al Colle lamentando un nuovo protagonismo di pm e giornalisti e ribadendo poi sostegno a Monti. Fa impressione e sgomenta ciò che si legge chiaramente fra le righe. Berlusconi sembra farsi scudo del suo sostegno a Monti per rivendicare un tacito diritto all’impunità. Il Pdl veleggia indisturbato mentre gli ex alleati leghisti, ora opposizione, vengono travolti dagli scandali. La puzza del mercimonio intorno alle istituzioni è semplicemente nauseabonda. Grillo ha il merito di sbiancare i sepolcri che indegnamente ci rappresentano, ma i suoi meriti finiscono qui. Faccio mie e propongo al giudizio dei lettori le considerazioni pubblicate a tal proposito da Alessio Mannino e rilanciate dal sito “Comedonschiciotte” (clicca per leggere). Anzi, ad essere precisi, Grillo un altro grande merito ce l’ha. Quello di avere dato pubblicamente della “salma” a Napolitano, principale responsabile dell’attuale tragedia italiana. Probabilmente, con o senza il comico genovese, ci annienteranno comunque. Ma con Beppe perlomeno moriremo ridendo.
Francesco Maria Toscano
Non credo che i meriti di Beppe Grillo finiscano lì dove dici tu. Credo che ne abbia altri. In realtà credo che il merito più grande sia stato e sia tuttora quello di dare fiato a migliaia di persone che hanno cominciato a riappropriarsi della politica come servizio. E’ un gioco disonesto quello di parlare di Grillo e dei grillini e non del Movimento 5 stelle.
Io sono di Torino e qui sono stati eletti due consiglieri comunali e diversi consiglieri di circoscrizione. Lavorano intensamente, lavorano bene. Certo si possono avere opinioni diverse (l’importante è avercele le opinioni) sull’individuazione dei problemi e sulle ricette per poterli affrontare. E’ in atto un cambiamento di paradigma nel fare politica di servizio. In questo senso l’M5 è un tentativo, un laboratorio possibile.
Grazie per le tue analisi e per la tua indignazione!
Continua e buona vita Francesco.
Ivan
Un simile articolo non va nemmeno commentato! È semplicemente illuminante. E per dirla alla Totò, perfino adiacente!!
Ma sono d’accordo con Ivan, Grillo non è solo quello. Semmai rischia di dare voce, col suo linguaggio, a pulsioni ormai covate dentro ciascun cittadino depresso. Ma lui lo ha sempre detto d’altronde, moralista (ho avuto la fortuna di seguire un suo spettacolo in tempi ormai lontani, 2008..): “se siete qui (rivolgendosi al pubblico) è perché oramai siete alla frutta!”.
Grilli per la testa….
Ciao