I carnefici che hanno disegnato questa Europa costellata di disperazione, suicidi e povertà non sono ancora riusciti ad annichilire completamente la civiltà europea. Lo sciagurato proposito con il quale tempo fa Mario Draghi dichiarava finito il modello sociale del Vecchio Continente (da sostituire con quello cinese, ma questo Draghi l’ha solo pensato), non si è ancora irrimediabilmente trasformato in consolidata realtà. Contro questi virus potentissimi e mutevoli che si aggirano nelle stanze ovattate di Bruxelles, gli europei stanno cominciando a sviluppare alcuni efficaci anticorpi. A partire dal voto. In Francia, Grecia, Italia ed ora persino nella ricca Germania, i cittadini manifestano sempre maggiore insofferenza verso le politiche imposte da una tecnocrazia ingorda che agisce senza nessun mandato democratico. Il trionfo del partito socialdemocratico tedesco nella importantissima regione del Nord Reno-Westfalia, con la conseguente disfatta della Cdu della cancelliera Merkel, rappresenta una ottima notizia. Intanto perché sgombra il campo da antistorici fantasmi del passato, inclini cioè a valutare il caso tedesco quasi fosse più di natura etnica e antropologica che non di politica economica. Se la Merkel infatti si è guadagnata meritatamente sul campo l’immagine di nazista aggiornata ai tempi, di sicuro la stessa etichetta suonerebbe blasfema se accostata alla brillante e lungimirante figura di Hannelore Kraft, protagonista assoluta della rinascita del partito socialdemocratico tedesco. La Kraft non è solo migliore della Merkel, basterebbe troppo poco, ma è anche molto più avanti di tanti presunti leader progressisti che riescono ancora a parlare senza dire assolutamente nulla. Prendete il caso di Bersani. Lo statista del tortellino piacentino riesce contemporaneamente a votare il fiscal compact, tifare per Hollande, puntellare il governo Monti, definire giuste le politiche di rigore, da affiancare però a quelle per la crescita. Una linea confusa, pavida, ambigua, imbarazzante, ambivalente e ipocrita che farebbe sorridere perfino Veltroni, re del “ma anche”. Confrontate la linea di Bersani con quella chiara e limpida della Kraft e poi ditemi se non vi viene voglia di andare a vivere nel Nord Reno Westfalia: “Non dobbiamo risparmiare. Indebitarsi per prevenire i problemi è più giusto e conveniente che non intervenire quando oramai il danno è stato provocato”. Kraft dice cose semplici e di buon senso. Immagina una Stato che fa il suo mestiere, quello cioè di usare la leva fiscale, finanziaria e monetaria per render migliore, più giusta e armonica la vita degli uomini in carne ed ossa che vivono la stessa comunità di destino. Nessuna genuflessione ai fantomatici mercati ma attenzione prioritaria ai bisogni dell’uomo.
Francesco Maria Toscano
cose buone dal mondo, questa volta si può dire
per quante riforme gli stati europei tentino di realizzare all’interno dei loro confini, ormai è sempre più evidente che la vera partita per il rilancio della crescita e dello sviluppo dei singoli paesi si gioca in Europa e nelle politiche comunitarie. Questo comporta che, se prima non si parlava che di Berlusconi, Bersani, Dipietro ecc., oggi sappiamo come si chiamano tutti i personaggi della scena politica europea: conosciamo la Merkel, Hollande, Rajoi e oggi la Kraft.. che un tempo poteva farci pensare alle sottilette che fondono e filano.. questo è già un primo passo per prendere coscienza della nostra appartenenza all’UE e della necessità di avviare una maggiore integrazione europea.
Bene! quindi dopo Sarkò anche la Merkel è trombata! questo in risposta a Mr. B. che l’ha definita culona inchiavabile.. (leggi intrombabile..). Tra l’altro il Land dove si è votato costituisce un campione di voto mica male (13 milioni di votanti) La Frau la vedo sempre più isolata. Il voto italiano e le sorti della Gracia devono andare in questa direzione. Ciao
Mi chiedo ancora quanto potrà esserci costata, in termini di spread, quella gusconata di Silvio sulla “culona”, tra l’altro intercettata durante una telefonata privata. Rimmarei un attimino cauto sulla calendarizzazione del prossimo “V-Day” dedicato alla Merkel, che di Lander favorevoli ne conserva ancora molti. Se non altro, questa sconfitta potrebbe esserle utile per riflettere che la politica non consiste solo nella quadratura dei conti e dei bilanci, ma deve dare respiro, speranza e sviluppo ai cittadini. Mi riesce difficile immaginare la speranza nei cuori dei greci che, più che obbligati ai sacrifici, dalla culona sono stati e continuano ad essere umiliati col ricatto finanziario.
[...] brillante, vincente e keynesiana governatrice progressista del Nord Reno-Westfalia Hannelore Kraft (clicca per leggere). Non lo faranno. Il Partito Socialista Europeo costituisce il più solido puntello sul quale si regge [...]