Monti è davvero alla frutta. A corto di popolarità, oramai avvertito giustamente dalla stragrande maggioranza dei cittadini italiani senza anello al naso come un emissario delle peggiori lobby internazionali, Monti ha deciso di puntare molto su un vecchio cliché comunicativo degno dei peggiori dittatori del tempo passato. Il Corriere della banche rifinanziate, per la penna del solito ringalluzzito Galluzzo, comunica infatti al popolo plaudente l’importante notizia che segnala la presenza del noto varesino al centro di accoglienza per  poveri a Sant’Egidio. Il premier, tra l’altro, a beneficio dei fotografi, è persino riuscito nello sforzo immane di recitare un gesto di umanità verso un bambino povero, tale Osman, figlio di  immigrati. Il tentativo di Monti di accreditarsi presso la pubblica opinione come “politico dal volto umano” risulta però chiaramente patetico. Pur tralasciando di ricordare le pratiche politiche messe in campo da Monti per accrescere miseria, indigenza e povertà (basti pensare al caso esodati), il caro premier tradisce comunque in ogni occasione  la sua vera natura di squalo anaffettivo. Trovandosi in un contesto di esclusione sociale, Mont-gomery Burns (notare la non casuale somiglianza lessicale e fisica del “nostro” con il perfido personaggio creato dal genio di Matt Groening) è riuscito a dire ad una signora sfrattata che deve ritenersi fortunata perché “se non la mandavano via di casa non avrebbe scoperto questa comunità dove si trova così bene”. Un genio. Persino Mobutu avrebbe probabilmente avuto pudore nel fare un accostamento simile. Mi immedesimo, comprendo e rispetto, la fatica dello staff comunicazione del nostro presidente del Consiglio che quando apre bocca fa più danni della peste bubbonica. E’ giusta l’idea di provare ad umanizzare l’immagine da androide che il premier inevitabilmente veicola. Prima di voi, cari curatori frustrati dell’immagine pubblica dell’attuale salvatore della patria, la stessa idea era non a caso venuta in mente ad altri esperti di comunicazione al servizio di noti benefattori come Hitler e Stalin (quest’ultimo nella foto abbraccia un bambino che probabilmente non si chiama Osman). Consiglio agli esperti del premier di prendere in considerazione l’idea, se la foto con Osman non dovesse bastare, di fare virilmente fotografare Mario Monti a torso nudo mentre miete il grano. Una ultima cosa, per non rischiare di vanificare la forza dell’immagine muta con qualche frase non prevista e sconclusionata, portatevi dietro una provvidenziale museruola pronta per l’uso.

    Francesco Maria Toscano

    Categorie: Società

    Un commento

    1. Ugo scrive:

      …e che dire di colui che vuole, fortissimamente vuole che si celebri con grande dispendio di mezzi (pubblici, quindi spendibili per lenire le disgrazie di chi, tra la popolazione, le ha) il rito del 2 giugno, indifferente alle grane di chi paga per quei vacui festeggiamenti?

      …e che dire di quell’altro, quello vestito di bianco, che pure ha mantenuto il programma della sua costosissima (sempre e comunque per noi Italiani, non certo per quel suo Stato a volte estero e a volte no, secondo convenienza) visita a Milano?

      Davvero, pare che il contagio di disumanità, da sempre molto diffuso tra i cosiddetti “umani”, stia assumendo proporzioni ipertrofiche. Forse qualche decisa bacchettata sulle dita, più di qualsiasi psicofarmaco, potrebbe ricondurre alla ragione i “malati” in questione. Resta tutto da scoprire quale medico potrebbe somministrarla…

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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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