Proporrei di assegnare il premio di miglior fariseo del 2012 all’attuale viceministro dell’economia Vittorio Grilli. Il fariseo, per chi non lo ricordasse, si distingue per la brillante capacità di addossare agli altri pesi insopportabili che egli stesso però non intende toccare neppure con un dito. Grilli, che ha quell’espressione un po’così che abbiamo noi che abbiamo visto Genova, parla sempre sottovoce, piano piano; ha l’aria grave e corrucciata di chi detiene i destini del Paese e i capelli bicolore tipo Crudelia Demon. Grilli è fautore dei tagli, del risanamento, della sobrietà e dei sacrifici che, signora mia, s’hanno da fa’. L’Italia si gioca la credibilità sulla strada delle riforme e della serietà. Lo volete capire una volta per tutte che l’Europa ci guarda e si aspetta non meno di 1000 suicidi l’anno? Lo volete capire che la quiete sociale inquieta i mercati? Volete rassegnarvi all’idea che la gloria dell’Italia di Monti dipende dalla vostra stoica capacità di sopportare fame e stenti? Quindi fate i bravi, non disturbate e non criticate. Anzi, non parlate proprio. Prima di fare il viceministro all’economia, Grilli faceva il direttore generale del Tesoro. Evidentemente aveva preso il suo ruolo molto alla lettera. In cima ai suoi pensieri, infatti, c’era sempre il suo “tesoro”, ovvero l’ex moglie Lisa Lowenstein. Grazie a Fiorenza Sarzanini (clicca per leggere) scopriamo che l’ex signora Grilli avrebbe ottenuto una consulenza da 100 mila euro da una azienda di Finmeccanica, holding controllata dal Tesoro che esprimeva all’epoca come direttore generale proprio il premuroso e sobrio maritino della signora Lowenstein (mica pizza e fichi…), esperta “d’arte e oggettistica”. Sarà contento Casini che chiede un giorno si e l’altro pure sostegno alla famiglia. Esodati, disoccupati, sventurati e inabilitati vi invito a rifuggire il facile populismo e ad essere costruttivi. Mandate il vostro curriculum a quel Moncada che, sospettano gli inquirenti napoletani, “è al centro di una rete che gestisce nomine e affari” e aspettate fiduciosi. Non siate scettici come il presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi, rincuorato dall’ex presidente dello Ior Gotti Tedeschi che lo invita a stare tranquillo perché “il sistema lo difende”. “Moncada non è un massoncello né un agente segretello ma”, illumina Gotti Tedeschi, “un vero burattinaio”. Per chi non fosse forte in materia, consiglio rapida e attenta rilettura dell’immortale capolavoro di Carlo Collodi, “Pinocchio”, specie nella parte riguardante Mangiafuoco e il suo“ Gran Teatro dei Burattini”. Studiate invece di lamentarvi e piagnucolare. Se poi vi convoca una procura qualsiasi, dite che vi piace scherzare. Un nuovo grido ci salverà: sobrietà, rigore e ilarità!
Francesco Maria Toscano
Ha la medesima espressione vuota ed idiota di Prodi e Monti.
E che palle questi egoisti. e presuntuosi sempre tra i piedi (vedasi il cognome Lowenstein)