Sarà un caso, ma avvicinandosi le elezioni politiche, molti uomini pubblici subiscono le attenzioni di una magistratura improvvisamente attiva (dopo venti anni sonnecchianti). Nel ’92, al fine di aprire la strada ad una nuova classe dirigente composta da tecnocrati etero-diretti dalle oligarchie europee come Amato e Prodi (con la partecipazione speciale di Berlusconi, già aguzzino del suo protettore Craxi),  “la vecchia politica” fu spazzata via cavalcando il segreto di Pulcinella dell’illecito finanziamento ai partiti. A distanza di molti anni, respiriamo oggi un clima per certi aspetti simile a quello di allora anche se, a ben vedere, esistono molte differenze sostanziali e rilevanti. La prima Repubblica, con tutti i suoi difetti, si reggeva sul sacrosanto principio democratico che impone il primato della politica rispetto ad altri poteri elitari e non rappresentativi. La restaurazione oligarchica insita nell’operazione denominata “Mani Pulite” ha ribaltato i rapporti di forza: la politica perde il suo primato a vantaggio di poteri finanziari, economici e tecnocratici che umiliano continuamente le Istituzioni democratiche attraverso l’imposizione nei posti di comando di uomini che, oggi Monti ieri Prodi, rispondono a logiche che nulla hanno a che vedere con la democrazia né con l’interesse generale. L’obiettivo politico dei grandi architetti europei che muovono nel buio le diverse pedine, è quello di diffondere nuove povertà, disperazione, suicidi e precarietà. Pochi eletti devono finalmente godere di lussi sfrenati garantiti dalla costruzioni in vitro degli schiavi europei del 2000. Questo  spietato crimine contro l’umanità, al cui confronto la ferocia nazista appare poca cosa, è oggi pianificato e guidato da gente come Mario Draghi, Mario Monti, Herman Von Rompuy e Angela Merkel. Sono loro l’evoluzione perfetta e raffinata dei vari Pol Pot, Pinochet e altri macellai che la storia ha già condannato all’infamia eterna. In Italia, oggi, i moderni macellai che guidano questo mostro di Ue, perseguono l’obiettivo di consolidare lo schema uscito vittorioso nel biennio ’92-’93 (cioè politica subordinata agli interessi della speculazione finanziaria globale), limitandosi a sostituire le vecchie inservibili facce con alcuni nuovi e freschi burattini, tipo Renzi. Deve cambiare l’orchestra ma non la musica. Bersani e Vendola, assumendo posizioni via via più autonome rispetto alla cupola di Bruxelles, si sono messi nel mirino. Gli stessi mondi che salvarono nei primi anni novanta il Pci nel quale militava Bersani, partito  svuotato e asservito in seguito al crollo del Muro di Berlino, potrebbero oggi riservare al segretario del Pd (e a Vendola) lo stesso trattamento usato all’epoca per sbarazzarsi dei vari Craxi e Forlani. Fino ad oggi Bersani si è limitato, con qualche ipocrita distinguo, a scodinzolare di fronte a Mario Monti, plenipotenziario per l’Italia dei macellai di Bruxelles. Da quando Bersani ha cominciato a fare finta di possedere autonomia e dignità, i messaggi obliqui e intimidatori sono immediatamente aumentati. Riappare sui giornali la storia di Penati e la segretaria di Bersani finisce sotto inchiesta. Il messaggio subliminale è chiarissimo: “Bersani”, sembrano mandare a dire gli uomini dell’eurocupola, “continua a stare al tuo posto altrimenti per te saranno guai serissimi”. I problemi di Vendola, alleato privilegiato di Bersani, completano il quadro. Le componenti massonico reazionarie del Pdl che fanno capo a Franco Frattini possono dormire sonni tranquilli. Lo stesso dicasi per l’ala moderata-Bilderberg dei Pd alla Enrico Letta. Allineati, sicuri e coperti pure i servi del padrone per costituzione naturale come Casini, Fini e Rutelli. Di fronte a qualunque tipo di scandalo (da Naro a Lusi, da Montecarlo a Finmeccanica), questo tipo di soldati servili e funzionali deve essere protetto e risparmiato. Tutti quelli che, in un modo o nell’altro, vivono sotto l’ombrello di Monti, resteranno vivi nonostante il forte temporale. Gli altri, quelli che pensano ancora di poter decidere qualcosa  senza chiedere mille permessi a chi di dovere, rischiano tutti di fare una bruttissima fine.

    Francesco Maria Toscano

    27/10/2012

    Categorie: Politica

    3 Commenti

    1. totò scrive:

      Già ad aprile l’avv.Paola Musu di Cagliari e sembrerebbe trecento circa in tutta
      Italia hanno sporto denuncia contro chi attualmente regge l’ombrello e chi a
      suo tempo glielo porse. Alto tradimento?
      Non sarebbe male approfondire in occasione del convegno di fine novembre.
      Si quello che oggi sta accadendo e tu puntualmente (ci metterei anche Finocchiaro)
      riporti sono cose già sperimentate: golpe a novembre scorso e calci in culo alla Lega
      che remava contro. Diverso trattamento è stato riservato verso il centro, da subito
      diligenti, qui era il tesoriere la mela marcia.
      E comunque Monti è stato esplicito:Qualunque governo succederà a questo dovrà
      muoversi all’interno delle regole e delle politiche decise nell’ambito dell’Unione Europea…Sia ben chiaro a tutti, belli e brutti.
      Su questo credo che la MMT illumini.
      Saluti, totò.

    2. Twin Astir scrive:

      “No Monti Day”. E’ stata una giornata importante, quella di ieri a Roma in Piazza San Giovanni, in compagnia dell’Avv. Paola Musu e di tanta bella gente. La stragrande maggioranza dei manifestanti era composta da cittadini senza bandiera sindacale o politica, di varia provenienza geografica e sociale, ma non non irreggimentati e pilotati da alcuna organizzazione. E’ il caso di dire che “la gente”, trasversalmente colpita dalla recessione e dalla povertà senza distinzioni ideologiche, è scesa in piazza per ribellarsi contro la politica di Monti e contro questa Europa manovrata dalla grande finanza che non a produce altro che macelleria sociale. Come ho detto in piazza San Giovanni c’era di tutto. Monti disabili gravi (anche malati di SLA, sulle sedie rotelle) erano li per reclamare più attenzione e più fondi (anche mediante una “tassa di scopo”), per agevolare l’assistenza familiare e domiciliare: la civiltà di un Paese si misura anche con l’efficacia dei servizi rivolti a chi soffre veramente. C’erano gli operai dell’ILVA, con lo slogan “Carnefici: a voi l’acciaio, a noi i tumori: vogliamo morire di salute!”. Gli operai sardi non potevano mancare, con una scritta sotto la bandiera dei “Quattro Mori”: “Non siamo schizzinosi, ma voi fate veramente schifo!” Alcuni Vigili del Fuoco precari di Alessandria e di Roma, vestiti con la tuta ignifuga, urlavano “Siamo uomini o limoni?”. Poi sono arrivati i terremotati dall’Emilia, che ancora aspettano i contributi per la ricostruzione (campa cavallo!), minacciando il governo: ”basta Monti, ti sMONTIamo le tende”. I precari della Sanità regionale ci hanno fatto notare, con una immagine della Fornero in divisa da gerarca fascista (c’era pure la foto della Merkel “nazi”), che questo governo ha la sua “Marchionne”: in termini di nuovi posti di lavoro stabile, la sua riforma si è rivelata poco più di una puzzetta di neonato. Se Monti ha fallito, molti cittadini vogliono lottare contro questo declino a fianco dei francesi, spagnoli, portoghesi e greci, che il prossimo 14 novembre occuperanno mote piazze europee per lottare contro questa euro-fregatura dei banchieri che comandano a Bruxelles, a Berlino e a Francoforte. Nel sistema dell’euro che hanno concepito per noi, il debito è davvero un problema, perché il nostro Stato ha perso la sovranità monetaria e non potendo “battere moneta”, come gli inglesi e gli americani, ma anche gli scandinavi, gli svizzeri e i giapponesi, è costretto a prendere il denaro in prestito nel mercato dei capitali (banche private) e quindi il debito pubblico è diventato un debito reale da ripagare con tasse micidiali e con l’emissione di titoli di stato. Con gli amici del “Comitato No Debito” e della “MMT” (Modern Money Theory) abbiamo tentato di spiegare a qualcuno che nella realtà il debito pubblico, in un Paese a moneta sovrana, non è una colpa, un debito vero, ma è la ricchezza dei cittadini e delle imprese, in quanto lo stato si indebita con se stesso e non con le banche private, per creare occupazione,servizi decenti e per pagare stipendi e forniture (scuole, strade, ospedali, trasporti ecc.). Quando la moneta è “Sovrana”, lo Stato non spende mai, come i cittadini, cioè non è costretto a trovare il denaro necessario prima di spenderlo, perché il denaro se lo inventerebbe di sana pianta, anche a costo di procurare un po’ di inflazione che nei limiti accettabili può essere anche benefica per far girare l’economia. Poiché questa Europa, per come è concepita, non riesce a dare risposte convincenti sulla crescita economica per diffondere il benessere sociale, anziché la miseria, bisogna lottare per cacciare via tutti gli eurocrati non democraticamente eletti dai cittadini, cominciando dal professore bocconiano e a costo di procurare un dispiacere al nostro inquilino del Quirinale. Questa trappola dell’Euro ci soffoca, uccide le imprese che vorrebbero dare lavoro e dobbiamo passare ad una economia salva vite, salva stato e salva democrazia, per utilizzare la moneta in maniera moderna ed utile per la piena occupazione ed il pieno stato sociale. Siamo in tanti a pensarla così e democraticamente o coi forconi, se dovesse servire, vogliamo impedire di fare altri danni ai burattini e servi del padrone che ancora parlano di Europa e di Monti-bis, senza sapere un ca@@o della realtà e di come se la passa male la gente comune. Avanti così e arrivederci al 14 novembre.

    3. Mauro scrive:

      C’è bisogno di una boccata di aria nuova e di persone non ricattabili che vedano la politica in maniera diversa.
      A questo punto la risposta è “Forza Movimento 5 Stelle”. Solo chi non vuol vedere perchè compromesso può non fare una tale scelta.

    Commenta a totò


    "nella mia vita ho conosciuto farabutti che non erano moralisti ma raramente dei moralisti che non erano farabutti." (Indro Montanelli)


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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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