Giorgia Meloni insieme a Guido Crosetto ha organizzato con coraggio una convention dal titolo “Le primarie delle idee” capace di esprimere alcuni concetti in controtendenza. L’ex ministro della Gioventù si è opposta all’eterno ritorno della “mummia” Berlusconi e, non contenta di tanto ardire, si è pure detta contraria all’esaltazione della sacra “agenda Monti”. In uno dei passaggi del suo intervento, Giorgia Meloni, evidentemente riferendosi a Monti, si è scagliata contro “la massoneria e i poteri forti della finanza internazionale”. Interessante il passaggio sulla massoneria. In Italia, infatti, il dibattito sul mondo delle logge è quasi sempre esclusivo appannaggio di visionari cospirazionisti o di acchiappa-fantasmi rimasti fermi ai tempi della P2. La mancanza di un dibattito vero, leale e franco sull’effettivo ruolo che la massoneria ha svolto (e svolge) nella costruzione di una modernità che arriva fino ai giorni nostri, finisce necessariamente con l’avvantaggiare quell’ala massonica più oltranzista e reazionaria che si nutre di ombre, dissimulazione e silenzi. Il prototipo del perfetto massone reazionario è rappresentato dal nostro attuale premier Monti, plenipotenziario per l’Italia di un progetto finalizzato alla sterilizzazione della nostra democrazia elaborato, supportato e difeso da una élite massonica che governa con sapienza e discrezione le massime istituzioni europee. Intervistato tempo fa sul punto dalla Gruber, nota frequentatrice del club para-massonico Bilderberg, Monti liquidò così la domanda circa una sua eventuale avvenuta affiliazione alla massoneria: “Non so cosa sia esattamente la massoneria, ma so di non essere massone. Non so come valutare i massoni, come accorgermi se uno è massone. E’ una cosa che per una persona abbastanza banale e concreta risulta un po’ evanescente». Non solo Monti nega di essere massone ma, sfidando il senso del ridicolo, dichiara di non avere neppure una idea precisa di cosa sia la massoneria. L’identificazione tout court della massoneria in se stessa con l’opera di alcune figure nefaste come Mario Monti e Mario Draghi ci porterebbe comunque fuori strada. La massoneria non è un monolite ma, al contrario, conosce un importante pluralismo interno. Per ragioni di sintesi argomentativa è possibile dividere il mondo massonico in due grandi correnti di pensiero: quella classista-reazionaria (attualmente prevalente e responsabile dello sterminio socio-economico in atto ai danni dei popoli europei sadicamente spacciato per “risanamento”) e quella progressista (erede di un passato glorioso che si ispira anche all’opera di giganti del Novecento come Roosevelt e Keynes). Agitare lo spauracchio massonico senza approfondire quindi, cara Meloni, non aiuta l’effettiva comprensione degli eventi. E’ tuttavia importante che l’argomento massoneria venga finalmente trattato anche in Italia senza reticenze, tabù, paure o letture dietrologiche e interessate. Il sito di Grande Oriente Democratico (clicca per leggere), a cura di Gioele Magaldi, da anni oramai fornisce con precisione a chiunque le chiavi interpretative per capire il fenomeno massoneria in profondità. Lo schema manicheo che pretende di disegnare uno scenario primitivo che contrappone strumentalmente massoni e antimassoni è fallimentare, sbagliato e funzionale agli interessi della peggiore massoneria reazionaria. Esistono massoni a viso aperto che rivendicano con orgoglio alcune conquiste di civiltà che intendono difendere dall’azione scellerata di altri massoni bollati come contro-iniziati. La storia insegna che, alla lunga, la massoneria reazionaria finisce sempre con il prendere sonore bastonate da quella illuminata e progressista. Hjalmar Schacht, massone e ministro dell’economia della Germania nazista, finì infatti con l’inchinarsi di fronte al massone illuminato e progressista Franklin Delano Roosevelt. Il ruolo che fu di Schacht ieri è oggi interpretato dall’italiano Mario Draghi che, presto o tardi, si troverà di fronte un nuovo Roosevelt pronto a ricacciarlo per sempre in un angolo buio e vergognoso del più indegno sottoscala della storia.
Francesco Maria Toscano
17/12/2012
spero che tu abbia ragione, al più presto.
Mi sfugge il passaggio per il quale esisterebbero una massoneria “buona” e una “cattiva”. Per come lo interpreto io, il concetto di massoneria è assai prossimo (anzi, identico) a quello di associazione mafiosa, e proprio non riesco a immaginare una mafia buona e una cattiva — la mafia è mafia, ovvero gente che si associa per trarre il proprio vantaggio dal danno altrui. Punto.
Potrebbe essere che sono un sempliciotto, ma non ci spero più di tanto.
Ugo, anch’io la pensavo come te all’inizio, ma poi lentamente leggendo e confrontando quello che si può trovare su internet, mi sono reso conto che molti dei miei pregiudizi erano dovuti alla banalizzazione con cui sono trattati questi temi.
Il problema è la semplificazione e la tuttologia a cui ci ha abituato la televisione e che adesso noi trasferiamo su internet cercando sempre e solo conferme alle nostre già radicate e inossidabili idee.
Cerca, dubita, non innamorarti delle tue convinzioni.
AL TEMPO!!!
la massoneria buona non esiste e non esisterà mai.
chi confabula all’oscuro della collettività cerca solo e soltanto il proprio successo a scapito delle eSSoteriche entità (cioè noi).
O SI VIETA LA MASSONERIA NEI GOVERNI O ANDREMO SEMPRE PIù NEL C E S S O
non santifichiamo il demonio, grazie