Tra i blog del Fatto Quotidiano si aggira uno strano personaggio, al secolo Fabio Scacciavillani, noto per la capacità di assorbire pernacchie e sberleffi con invidiabile flemma. Il blog di Scacciavillani infatti, ignorabilissimo per l’infima qualità di prosa e contenuti, acquista una certa rilevanza nella misura in cui riesce magicamente ad attirare un numero apprezzabile di commenti prevalentemente tesi ad invitare il bravo blogger a recarsi con solerzia in uno specifico luogo, in genere metaforico e angusto, non di rado evocato alla fine di una discussione dai toni particolarmente accesi. Nel suo ultimo articolo, titolato “Ritorno alla Lira for Dummies” (clicca per leggere), Scacciavillani vanta già la bellezza di quasi duemila commenti, molti dei quali trasudano stranamente ostilità rispetto alle sottili dissertazioni del pensatore molisano trapiantato in Oman. Per chi non lo sapesse, infatti, Fabio Scacciavillani è Chief Economist per il fondo d’investimento del sultanato dell’Oman, paradiso della penisola arabica dove ,“notoriamente”, abbondano democrazia, welfare e diritti. Ma Scacciavillani, proprio perché ama la sua terra di origine, vorrebbe tanto esportare anche a beneficio dell’Italia le vette di civiltà raggiunte dai sultanati che con soddisfazione frequenta. E nella speranza di realizzare il suo nobile scopo l’Erudita non si risparmia, profondendo pillole di saggezza che un popolo barbarico come quello italiota stranamente non apprezza. Nemo propheta in patria caro Scacciavillani! Meno male che, perlomeno, ti apprezzano sia dalle parti dell’Oman che all’interno dell’ottimo partito fondato dallo studente fuori corso Oscar Giannino, “Fare per sembrare laureato” (clicca per leggere). Ma veniamo al merito dell’ultima fatica letteraria dello Scacciavillani tendente a sbeffeggiare “gli stupidi” che sottolineano le tante criticità dell’euro e, perdurando l’attuale salasso, si permettono pure di proporre il ritorno alla lira e quindi il recupero della sovranità monetaria. Non meno importanti dei dieci comandamenti che Nostro Signore consegnò a Mosè per educare il popolo, l’investitore omanita di adozione sparge dieci sintetiche pillole per difendere la bontà dell’esistente e respingere le tentazioni di chi, come l’eretico Claudio Borghi (clicca per leggere), osa mettere in discussione i capisaldi della architettura europea che evidentemente sta funzionando a meraviglia. Tutti scompaiono di fronte al granitico eloquio dell’economista sprovvisto di turbante che, secondo voci non confermate, pare sia stato invitato dalla trascendenza a salire sul monte Jebel Akhdar (il più rodato Sinai era già occupato) per ascoltare direttamente la Parola da tradurre in pillole ( da prendere preferibilmente dopo i pasti). Finalmente sappiamo quindi con certezza che il problema dell’Europa è l’inflazione così come quello di Palermo è il traffico. Fabio Scacciavillani, sul finire del suo memorabile pezzo, lascia pure en passant un “pizzino” allusivo per denunciare “una pervicace cultura, composta anche da non meglio precisati massoni da operetta, secondo la quale le Banche centrali sono istituzioni private”. Probabilmente Scacciavillani, senza trovare fino in fondo il coraggio della chiarezza, intende riferirsi ai massoni che animano il sito di Grande Oriente Democratico. E per dare forza alle sue tesi strampalate, già demolite in passato sul sito di God (clicca per leggere), Scacciavillani scomoda perfino un altro campione del pensiero politico-economico occidentale, ovvero Mario Seminerio (chi?), oracolo del prestigioso e credibile sito “giornalettismo” (clicca per leggere). Cittadini, dimenticate quindi Krugman, Stiglitz e Amartya Sen per abbracciare fiduciosi le analisi di un trittico di ben altro spessore: Scacciavillani, Seminerio (chi?) e l’acciaccato ma scalpitante Giannino. La differenza, questo è certo, salta agli occhi.
Francesco Maria Toscano
17/06/2013
[...] di leggere un nuovo articolo del noto economista- filosofo molisan-omanita Fabio Scacciavillani (clicca per leggere), il cui improvviso silenzio ha provocato un vuoto culturale di dimensioni epiche, potenzialmente in [...]
Caro Francesco,
l’ignoranza è una brutta bestia e la fa da padrona nella nostra italietta. Ce ne fossero di Scacciavillani in Italia.
Sì, l’Oman non sarà il paradiso dei diritti dell’uomo, ma a finanza stanno bene, se volevamo parlare dei primi magari andavamo a cercare tra Amnesty International ed UN, ma mi pareva si parlasse di soldi…
Curriculum completo di Scacciavillani.
http://noisefromamerika.org/profilo-utente/fabio-scacciavillani
Bello il curriculum di Scacciavillani, credo che avrà emozionato gran parte dei miei lettori. Continua ad aleggiare un molesto interrogativo: esticazzi?
Sicuramente stanno bene economicamente grazie alle dritte di scacciavillani, mica per l’enorme quantitativo di petrolio su cui camminano!
E poi stanno bene economicamente, una persona su 10 mila … per rendertela comprensibile, se sta bene scacciavillani, state male te e altri 9999 amici tuoi!
Giusto per puntualizzare …
^__^
il blog è ignorabilissimo solo da un poplo di poveri ignoranti che vogliono diventare sempre più poveri. e ci stanno riuscendo benissimo…
Haha, ho letto un paio di articoli sul fatto di scacciavillani e non posso che confermare quanto scritto!
Tra lui e il diversamente laureato Giannino, il partito del ber… Fare magari supera pure la soglia dello 0,5%!!
Per fortuna costui lo mantengono gli arabi noti per avere una società giusta con i 3 pincipi fondamentali della rivoluzione francese sempre ai primi posti delle priorità. Speriamo lo tengano la per molto .
di sicuro non arriverai mai a diventare Chief Economist nemmeno di una bocciofila. Fatene una ragione.
Sono uno di quelli che ha criticato il genio economico … in un articolo in cui insegnava a noi poveri ignoranti che la banca d’italia non è privata, utilizzando come fonte, mi sembra proprio l’autorevolissimo “giornalettismo”, replicai postanto la pagina del sito della banca d’italia con l’elenco degli azionisti …
Mi fece bannare dal fatto! ^__^
Perchè loro sono liberi!
Della serie “quando l’ignoranza è il minimo comune denominatore tra l’articolo e i commmenti”, oppure “tu sei più ignorante di me moltiplicato all’infinito”.
Non parlo del soggetto sbeffeggiato (che il già essersi candidato con giannino costituisce una piena confessione dei proprio limiti), ma di tutti coloro che lo sbeffeggiano, a cominciare dall’articolista, che IGNORANO il reale quadro politico/economico/sociale dell’Oman.
Che, rispetto ai vicini della penisola arabica e di tutto il mondo islamico, è realmente un paese democratico, con un tenore di vita buono e un’economia pressochè autosufficiente, con disuguaglianze sociali limitate e istituzioni e libertà democratiche molto più solide. Inoltre, pur essendo un paese islamico molto ortodosso, pratica concretamente la libertà di culto e non persegue discriminazioni religiose nè, complessivamente, gravi squilibri sociali. Anche le donne, sempre nell’ambito dell’islamo ortodosso, hanno una notevole emancipazione e libertà, molto più che nei vicini e ben più ricchi e considerati “alleati” dell’arabia saudita o degli eirati o del qatar.
E tutto ciò non certo grazie al petrolio, che costituisce una bassa percentuale del suo PIL (sufficiente al fabbisogno interno, certo, ma enormemente inferiore a quella dei paesi vicini) ma grazie alla monarchia (sultanato) ILLUMINATA dell’ormai recentemente scoparso (e fortemente compianto dai suoi sudditi) sultano Qabus.
Qabus ha preso il potere nel 1970 con l’estromissione non cruenta del padre oscurantista e isolazionista, e dal primo giorno ha iniziato una fortissima politica di ammodernammento del paese, di inclusione sociale, di distribuzione dei servizi essenziali su tutto il territorio, di apertura politica ed economica ai paesi arabi ma ancora di più ai paesi occidentali, guadagnando e ricoprendo fattivamente per decenni il ruolo di paese più stabile e indipendente dei paesi arabi, e per questo gli è sempre stato riconosciuto il ruolo costante di mediatore autorevole e affidabile di tutte le questioni e i conflitti più scottanti della caldissima area mediorientale.
Vi sfido a trovare eventi passati in cui l’oman fosse parte in causa attiva di qualche conflitto armato o disfida economico-politica importante.
Dopo la scomparsa di Qabus a gennaio 2020, la preoccupazione di tutti gli omaniti è che il cugino che gli è succeduto possa essere almeno in parte altrettanto illuminato e benefattore per il popolo e per il mondo arabo/musulmano.