Ogni tanto le critiche, argomentate e in buona fede, fanno bene. Prendiamo il caso del Movimento 5 Stelle, alternativa di sistema che, pur partendo da posizioni primitive e ambigue, sta faticosamente introiettando spunti e suggestioni circolanti in rete in grado di trasformare una esperienza potenzialmente isterica e deleteria in prospettiva di reale cambiamento. Dalla lettura non occasionale del blog di Beppe Grillo si evince infatti una maturazione intellettuale degna di plauso ed incoraggiamento. Come opportunamente segnalato dagli amici di Democrazia Radical Popolare, Beppe Grillo ha pubblicato in data 14 Luglio 2013 un ottimo pezzo esauriente fin dal titolo: “Non possiamo morire per Berlino” (clicca per leggere). Ho poi notato con gradissimo piacere che Grillo ha inteso rilanciare dalle pagine del suo blog un luminoso quanto attuale ragionamento del grande Franklin Delano Roosevelt tutt’ora visibile a beneficio dei tantissimi lettori del blogger genovese (clicca per leggere). Segnali decisamente incoraggianti da sottolineare in positivo con la stessa enfasi utilizzata in passato per ridicolizzare diffusi atteggiamenti infantili e duceschi che hanno tristemente contraddistinto il non facile esordio parlamentare della compagine pentastellata. Recentemente ho spesso denunciato il rischio che il Movimento di Grillo, più o meno consapevolmente, finisse con il puntellare il morente sistema dei partiti, sempre alla ricerca di un alibi buono per giustificare indegne prassi consociative finalizzate alla conservazione della specie. “Non sarà che Grillo e Casaleggio”, mi sono spesso domandato, “nei fatti destabilizzino per stabilizzare?” Il dubbio se permettete è più che legittimo, specie se si considera che fino ad oggi “l’ermeneutica della crisi” offerta da Grillo, tolte le coloriture cabarettistiche tipiche del personaggio, risulta nei fatti largamente sovrapponibile con quella strumentalmente offerta dai media di regime al servizio del disegno neo-oligarchico in atto. “La Casta, gli sprechi, i costi della politica, la competitività e il fardello del debito pubblico”, infatti, rappresentano un malsano quanto universale armamentario ideologico cavalcato ad arte da tutti gli attuali protagonisti politici ed editoriali. Non a caso Enrico Letta, cameriere della massoneria reazionaria, “si batte per colpire il finanziamento pubblico dei partiti”, subito applaudito da quel Renzi che ritiene che solo “così facendo sarà possibile svuotare il fenomeno grilleggiante”. Se chiedete a Letta o Renzi il perché delle attuali sofferenze patite dal popolo italiano, i due statisti per caso vi risponderanno all’unisono che la colpa è “dell’eccessivo debito pubblico accumulato negli anni da una classe politica irresponsabile che ha fatto pagare il conto alle nuove generazioni”. Una analisi falsa come una banconota da tre euro, ma tragicamente in linea con la filosofia dell’ex comico genovese sempre pronto a denunciare la presunta “insostenibilità del debito pubblico italiano aumentato a causa delle ruberie della vecchia classe politica”. Se fate attenzione al merito delle cose, quindi, Renzi, Letta, Lupi e Grillo hanno fino ad oggi offerto una lettura convergente della realtà, differenziandosi soltanto per aspetti trascurabili. Mentre gli esponenti del Pd e del Pdl puntano il dito solo contro i partiti della prima Repubblica, Grillo invece colpevolizza tutti. Ma l’Italia per la verità, al fine di ripartire su basi nuove e migliori, ha bisogno di ascoltare ricette differenti, non di passare il tempo a cercare di capire quali politici sono stati in passato avvezzi allo “spreco”. Dopo aver letto il pezzo pubblicato oggi da Grillo, titolato Il diavolo veste Merkel (clicca per leggere), comincio però seriamente a pensare che il Movimento 5 Stelle non voglia in realtà rendersi occultamente complice dei partiti che “finge” di combattere. Per la prima volta Grillo affronta il cuore del problema, spiegando che l’aumento vertiginoso del debito pubblico verificatosi negli anni ‘80 fu il risultato della scellerata decisione (presa nel 1981 da Beniamino Andreatta, già maestro di Enrico Letta) di dividere il Tesoro dalla Banca d’Italia. Da allora la politica monetaria ha nei fatti smesso di perseguire l’interesse generale per divenire prostituta d’alto bordo destinata a soddisfare le brame voluttuose del capitale finanziario internazionale incautamente lasciato a briglie sciolte. A tal proposito Grillo scrive una castroneria quando paragona l’equilibrio di Bretton Woods all’attuale sistema dell’euro. Mentre il primo infatti, pur con alcuni limiti derivanti dalla maggiore influenza esercitata in sede di conferenza dal delegato americano Harry Dexter White a scapito di alcune proposte migliori avanzate senza esito dall’inglese Keynes (penso al Bancor per esempio), ha garantito anni di prosperità economica e pace tra le nazioni anche prevedendo limiti alla libera circolazione dei capitali, oggi siamo in presenza di un fenomeno esattamente opposto. Ma, al netto di qualche scusabile imprecisione, la svolta rappresentata da questo ultimo articolo di Grillo è salutare e profonda. Se il Movimento 5 Stelle comincerà a spiegare che le sofferenze di oggi non sono frutto del “peccato originale che invoglia l’uomo ad inseguire le comodità”, ma il lucido e voluto risultato prodotto da una architettura giuridica ed economica pensata e imposta proprio per schiavizzare masse di neosudditi resi imbelli e inoffensivi, allora vorrà dire che gli italiani avranno finalmente trovato qualcosa in più rispetto all’utile contenitore buono per sfogare crescenti e giustificate frustrazioni.
Francesco Maria Toscano
23/07/2013
[...] Ogni tanto le critiche, argomentate e in buona fede, fanno bene. Prendiamo il caso del Movimento 5 Stelle, alternativa di sistema che, pur partendo da posizioni primitive e ambigue, sta faticosamente introiettando spunti e suggestioni circolanti in rete in grado di trasformare una esperienza potenzialmente isterica e deleteria in prospettiva di reale cambiamento. Dalla lettura non occasionale del blog di Beppe Grillo si evince infatti una maturazione intellettuale degna di plauso ed incoraggiamento. Come opportunamente segnalato dagli amici di Democrazia Radical Popolare, Beppe Grillo ha pubblicato in data 14 Luglio 2013 un ottimo pezzo esauriente fin dal titolo: “Non possiamo Leggi la notizia [...]
[...] Ogni tanto le critiche, argomentate e in buona fede, fanno bene. Prendiamo il caso del Movimento 5 Stelle, alternativa di sistema che, pur partendo da posizioni primitive e ambigue, sta faticosamente introiettando spunti e suggestioni circolanti in rete in grado di trasformare una esperienza potenzialmente isterica e deleteria in prospettiva di reale cambiamento. Dalla lettura non occasionale del blog di Beppe Grillo si evince infatti una maturazione intellettuale degna di plauso ed incoraggiamento. Come opportunamente segnalato dagli amici di Democrazia Radical Popolare, Beppe Grillo ha pubblicato in data 14 Luglio 2013 un ottimo pezzo esauriente fin dal titolo: “Non possiamo Leggi la notizia [...]
Aspettavo con ansia di conoscere le “occulte ragioni” (da Grillo a me taciute), che facevano del M5S un pilastro del sistema, ed ora scopro che non ci sono?? Anzi, che c’è stata una svolta??
L’unica svolta, per chi vuole cambiare rotta -dal mio modesto punto di vista- la dovrebbero fare i giornalisti prima di scrivere, interrogando i diretti interessati, anziché limitarsi ad interpretare il loro pensiero. Così, infatti, non si fa altro che alimentare la cultura del sospetto.
Comunque apprezzo l’articolo.
La tua è una semplificazione mistificante del mio pensiero attuale e pregresso. I mondi “esoterici” e “occulti” che ruotano intorno al Movimento 5 stelle saranno a breve svelati con estrema precisione, così come anticipato, dai massoni di Grande Oriente Democratico (clicca per leggere http://www.grandeoriente-democratico.com/). Questo non significa che alcune cointeressenze esoteriche, realmente decisive nell’orientare l’indirizzo politico di Casaleggio (e quindi di Grillo), debbano necessariamente perseguire scopi funesti per la collettività. Anche Roosevelt e Keynes erano massoni. Grazie a loro l’Occidente ha conosciuto decenni di pace, progresso e libertà.
La notizia, in tal caso, dovrebbe evidenziare i legami di Grillo con ambienti massonici reazionari e non democratici.. diversamente si metterebbe in buona luce la massoneria a discapito del M5S.
Lo so di passare male ma, siccome mi felicito di questa presa di posizione di Grillo, vi racconto un aneddoto perchè non sto nella pelle:
due giorni prima di “Eleonor Roosevelt” a Gioia Tauro, chiesi alla prima moglie di Grillo, disperatamente, di far leggere a lui il mio pezzo http://spread-politica-economia-massoneria.blogspot.it/2013/07/corso-di-sopravvivenza-completo-per.html#.Ue7z2dKppe8. Il pezzo aveva la foto di Roosevelt e trattava soprattutto della faccenda bce non prestatrice di ultima istanza/interessi.
Il giorno dopo, sul blog di Beppe Grillo, c’era il riferimento a Roosevelt con la stessa foto che avevo sul blog. Altri due giorni dopo esce il pezzo “il diavolo veste Merkel” con molte mie considerazioni finalmente espresse agli occhi di milioni di persone… Oggi ho subito ringraziato la Signora per avermi dato la possibilità di dare una impronta, nel mio piccolo direttamente alla fonte del M5S (Grillo). Le ho detto che era fondamentale informare gli italiani sui veri motivi del debito.(Lo ha fatto nonostante mi ci fossi anche “scontrato” pubblicamente con la signora Toni, lei ha mostrato una rarissima onestà intellettuale e spirito libertario).
Il punto è che Grillo in questo caso ha avuto dalla rete qualcuno che gli ha fatto capire che serviva dare un affondo sul vero nodo del problema economico italiano. Lui lo sapeva già essendo uno che di economia ne capisce ma a mio avviso era troppo inca–ato coi politici,li conosce da troppo tempo e perdeva di vista il fulcro, forse sapendo che gli italiani per molti anni han preferito l’odio per gli sprechi alla buona argomentazione. Allo stesso tempo però è la prova di quanto la rete e la persona di Grillo rappresentino rispettivamente il mezzo che permette di avvicinare ed il politico che si fa volentieri avvicinare, cosa ormai morta se pensiamo alle Finocchiaro, Renzi, Bersani, Fassina ecc tutti pronti ad auto-nominarsi e tradire i loro stessi valori in cambio di soldi e potere per generazioni al loro “sperma”.Ai loro discendenti..intanto io ho avvertito la signora su un’altra cosa: meno rumore e più argomenti perchè le nuove B.R. non sono altro che strumenti del potere per poi dire “la colpa di questi attentati è del 5 stelle che è irresponsabile perchè scalda gli animi”.
il primo al D-Day dello sbarco in Normandia degli Alleati durante la seconda guerra mondiale , così come i cittadini italiani vorrebbero sbarcare nella vita civile italiana dalla cattiva politica; il secondo al film cinematografico ” V per Vendetta ” (del cui simbolo è presente un richiamo anche nel logo del movimento) ai cui principi di rinnovamento politico si rifà spesso il movimento; il terzo all’ interiezione “Vaffanculo” rivolta alla mala-politica stessa.
Dal mio punto di vista, per quanto può essere un’analisi condivisibile nel merito, rappresenta l’ennesima giravolta condotta sul tema macroeconomico. Per questo, e continuo a parlare per me, resta un personaggio tutt’altro che affidabile.
le vere giravolte le fanno i Fassina, i Tremonti, i Bersani e là dietro ci stanno i soldi delle multinazionali. Quella di Grillo è una raddrizzata al timone, ha sgrezzato e modulato la direzione….imparano e si danno da fare…ma i media non ne parlano e risaltano gli…scontrini.
sinceramente credo a quello che dice De Michelis sul m5s…
beh certo….De Michelis è De Michelis…. La calunnia nel paese italiota è sempre stato un potente strumento di propaganda e la prima tappa di una eliminazione (spesso ahimè fisica) dell’avversario.De Michelis ci si è costruito una carriera PS: magari gli USA ci salvassero dalla Germania e dalle multinazionali permettendoci di tornare agli anni in cui avevamo una banca centrale ultima garante.Con la storia degli F35 è abbastanza chiaro che il 5 stelle purtroppo non è aiutato dagli americani.
ma vatti a guardare con chi fa affari Casaleggio invece di scrivere di calunnia…poi leggiti un po il sito di grand’oriente democratico per capire come la germania è testa di ponte per certi progetti da parte di gruppi euro-atlantici e sovranazionali…e per finire ti ricordo che la crisi ha avuto inizio in usa e poi è arrivata in europa…riguardo gli f-35 dico solo che pure Cuffaro diceva che la mafia gli fa schifo ed infatti lo si è visto come è andata a finire…ah già dimenticavo è stata la mafia che si è vendicata delle sue affermazioni quindi questo dimostra che cuffaro diceva la verità…
Un passo avanti e due indietro…http://www.beppegrillo.it/2013/07/le_stalle_ditalia.html (ce stanno gli SPRECHIIII!)
diciamo due avanti e uno indietro dai
E’ proprio vero: 1 avanti, due indietro. SE GRILLO DISATTENDE OGGI QUELLO CHE HA DETTO IERI significa che non ha ancora interiorizzato bene TUTTI I SUGGERIMENTI CHE DA PIU’ PARTI GLI ARRIVANO DAL WEB. Ricordo che anche Bagnai, prima della campagna elettorale ha fatto un intervento sul blog di Grillo, evidenziando le criticità dell’euro, che mi pare sia passato completamente inosservato. Non è un caso che nel Mov.5 stelle non ci sia un intellettuale, un uomo di spicco, neanche uno di spessore. Perchè è un movimento poco attrezzato nella proposta economica e senza una identità politica e ideologica precisa, che di fatto si confonde con quelle del sistema partitico che tanto combatte e vuole rottamare, puntellando il sistema. Non ci siamo. Qualche timida ed estemporanea dichiarazione nella direzione tesa ad offrire un nuovo paradigma politico ed economico non basta. Simili estemporanee dichiarazioni le fa anche Berlusconi e i piddini, ma stringi stringi non c’è niente di sostanzioso o niente di nuovo.
Per come la vedo io qui non c’è nessun cambio di rotta, nessun cambio di idee; tutt’al più un cambio di strategia. Grillo, infatti, fu il primo, in tempi non sospetti (anno 1998), a parlare pubblicamente di signoraggio; poi si fermò..
Quando nel 2010 annunciò l’apertura del forum, fui il primo a chiedere una discussione in materia economica. I miei post erano: “se uno vale uno, chi ha deciso la politica economica del M5S?”; “introduzione al pensiero Keynesiano”, e via dicendo. In altre parole ho portato al suo interno (per primo) i contenuti di Paolo Barnard, cercando qualcuno che avesse le competenze adeguate per poterli analizzare. Risultato??? Fui assalito dai fanatici del blog (quasi tutti), criptato e censurato dallo staff.
Chiesi, quindi, un “consiglio” alla redazione di “Grande Oriente Democratico”, la quale si pronunciò a favore dell’operato di Paolo Barnard, esattamente un anno dopo (anno 2011).
Quando poi (poco prima delle elezioni) chiesi personalmente a Grillo quale fosse il suo pensiero in merito, mi rispose: “la materia è difficile da comprendere e la gente non è pronta a mettere in discussione le proprie convinzioni. Cominceremo a parlarne quando saremmo all’interno delle istituzioni; li non ci potranno ignorare!! Abbiamo già preso contatti con alcuni professori della MMT, ma è necessaria un informazione libera..”
Se non avesse deciso, in campagna elettorale, di avere un contatto diretto con il pubblico io non avrei potuto soddisfare le mie curiosità. Quello che mi chiedo è: dov’erano i giornalisti italiani? Sembrano tutti interessati a dimostrare grammaticamente la propria cultura..
Magari mi sbaglio. Magari mi ha preso in giro..
Da wikipedia:
Per revisione della spesa pubblica si intende quel processo diretto a migliorare l’efficienza e l’efficacia della macchina statale. Analizza più il come che il quanto: i capitoli di spesa di uno o più ministeri vengono passati al vaglio per vedere cosa può essere tagliato, per scoprire se ci sono sprechi o casi di inefficienza. Principio dell’operazione in linea teorica è quello di identificare spese che non contribuiscono a raggiungere gli obiettivi che sono stati affidati alle diverse amministrazioni o che li raggiungono solo in maniera inefficiente, a fronte di spese molto più alte del necessario.
Io, purtroppo, non ho sposato “la favola delle api” e quindi non alimento inciuci, connivenze, diritti acquisiti, rendite di posizione e burocrazia varia. Preferisco usare gli stessi soldi per altre opere pubbliche..
E Keynes cosa pensava?
Penso che il signoraggio così come lo spiegano i vari Marra del banana paese sia una bufala.
Penso che Grillo sia colui che ha ucciso JFK, ha dato la droga a Kurt Cobain, ha dato il doping a Powell, ha ucciso Moro e sotto sotto oltre ad aver vinto lo zecchino d’oro con uno pseudonimo penso sia sotto gli occhi di tutti essere anche il mostro di Firenze.
Infatti è lui che sta in cima alla cupola e pilota Mario Draghi ed i meccanismi della BCE che ci crocifiggono..Grillo serve le multinazionali ed è il vero unico autore del pareggio di bilancio, dell’entrata nell’euro senza unione economico/politica ..mica il PD.. insomma Grillo è figlio di Mussolini (insieme a Vespa) e della Santanchè
errata cor:
ha ucciso Moro e sotto sotto, oltre ad aver vinto lo zecchino d’oro con uno pseudonimo, penso sia sotto gli occhi di tutti essere anche il mostro di Firenze. (Le virgole).
[...] periodicamente sul blog del comico genovese. Mentre, come è ovvio, l’interessante articolo (clicca per leggere) con il quale ieri Grillo spiegava che il debito pubblico italiano è scoppiato a causa [...]
il primo al D-Day dello sbarco in Normandia degli Alleati durante la seconda guerra mondiale , così come i cittadini italiani vorrebbero sbarcare nella vita civile italiana dalla cattiva politica; il secondo al film cinematografico ” V per Vendetta ” (del cui simbolo è presente un richiamo anche nel logo del movimento) ai cui principi di rinnovamento politico si rifà spesso il movimento; il terzo all’ interiezione “Vaffanculo” rivolta alla mala-politica stessa.