Ricordate come strillavano anni fa i grandi giornali per denunciare l’insalubre commistione tra politica e aziende che, sublimata dalla discesa in campo del cavalier Berlusconi, pone l’Italia in una condizione paragonabile a quella dei Paesi del terzo mondo? Roba vecchia, passata e dimenticata. Oggi invece, anziché riproporre il solito ritornello sul conflitto di interessi (“chi è senza conflitto scagli la prima pietra”), i giornaloni decantano le lodi di Giovanni Toti, uomo mediaset pronto ad entrare in Forza Italia dalla porta principale per la gioia (si fa per dire) dei tanti falchi, falchetti e pitoni propugnatori di quella famosa “deriva estremista” che tanto spiace al cuore puro e disinteressato del nostro caro leader Giorgio Napolitano. E quindi, nella speranza di spingere la Santanchè all’angolo, le grandi firme sbrodolano al pensiero di Toti. “Ma come è ragionevole Toti; Toti non spaventa l’elettorato moderato; Toti parla pure con Alfano; Toti piace a Marina; Toti risponde a Gianni Letta, Confalonieri e Crippa; Toti di qua e Toti di là; meno tasse per Toti”. Toti incarna un leggerissimo conflitto di interessi? Uffa che noia! Meglio glissare, ignorare e sopire. Tanto nessuno si accorge mai di nulla. Lasciamo che Toti continui a deliziare i sogni dei Verderami di turno per approfondire tosto argomenti un tantino più importanti per quanto ugualmente comici. Ricordate il nome della grande speranza transalpina pronta a dire no all’Europa austera di frau Merkel? Il socialista, timido ma risoluto, che avrebbe rinegoziato il fiscal compact, imposto gli eurobond ed impresso una svolta progressista utile per l’intero Continente? L’avversario di Sarkozy, già compagno di Sègoléne, di Valèrie, ora perso per la dolce Julie? Ma certo che è lui! Ovvero monsieur Francois Hollande, alias budino di ferro. Molto probabilmente uno spirito giocherellone deve essersi impadronito del corpo del Presidente francese. Non si spiegano altrimenti le sesquipedali fesserie annunciata da Hollande nel corso della sua ultima conferenza stampa (clicca per leggere). Qualche salutare dubbio sulla efficacia delle politiche promosse del “budino” ci era già venuto in tempi passati (clicca per leggere), ma ora i dubbi lasciano spazio alle più desolanti certezze. Dimostrando rara originalità Hollande propone ai francesi un “patto per la responsabilità” (ma chi glieli scrive i testi? Casini?). E cosa contiene di nuovo e rivoluzionario questo eccitantissimo vaste programme? “Riduzione della spesa pubblica, deregolamentazione del mercato del lavoro, fine dei contributi familiari, sburocratizzazione e semplificazione, risparmi per almeno 15 miliardi di euro, taglio del debito e del deficit e avvio delle mitiche riforme strutturali”. Un concentrato puzzolente di tutte le peggiori ricette neoliberiste tanto care al pensiero unico dominante. Hollande, credendosi Enrico Letta, dopo essersi vantato di avere rimesso i conti in ordine, ha aggiunto inoltre che è importante fare le riforme in patria per contare di più in Europa e che l’euro così com’è funziona benissimo. Guarda caso, dal Portogallo alla Lettonia, dalla Finlandia alla Grecia, tutti i figuranti di destra e di sinistra che ricoprono incarichi pubblici leggono a turno sempre lo stesso copione. Che dite, si abbevereranno tutti alla stessa fonte di sadica sapienza? E’ davvero difficile, per i quadrupedi intendo, capire cosa si nasconda dietro le quinte del potere. Intanto, per restare in tema di filosofie occulte, pappagorgia Saccomanni, per gli amici er gelatina, si è lasciato sfuggire una verità poi derubricata a “battuta non riuscita” dai soliti zelanti scribacchini di regime: “ La vittoria dei nazionalisti alle prossime elezioni europee può essere uno shock salutare”. E bravo pappagorgia! Finalmente l’hai detto che le misure di austerità sono scientificamente pensate per aprire la strada al nazismo di ritorno. Eppure ti comunico che noi de Il Moralista ce ne eravamo accorti da un pezzo (clicca per leggere). I reazionari al potere continuino serenamente a divertirsi alle spalle di un popolino sempre più confuso e spaventato. Tanto si accorgeranno presto che la ricreazione è finita.
Francesco Maria Toscano
15/01/2015
non so se può interessare quello che accade oltremanica: http://www.theguardian.com/politics/2014/jan/15/george-osborne-reform-eu-quits-tory-dismantling?CMP=EMCNEWEML6619I2
[…] dal varo di un assurdo “piano per la responsabilità” intriso di dogmatica neoliberista (clicca per leggere), Hollande reagisce alla sconfitta esasperando i tratti autoritari e reazionari del governo. La […]