imagesLa politica italiana ha subito una decisa accelerazione. Gli eventi sono precipitati trascinando la pubblica opinione in un turbinio di fatti, ipotesi e scenari che tutto raccontano ma nulla spiegano. Proviamo a farci qualche salutare domanda. Chi, e perché, ha impresso una svolta destinata ad imporre Matteo Renzi a Palazzo Chigi? Che relazione intercorre tra l’improvviso materializzarsi della “staffetta” e il presunto “scoop” di Alan Friedman pubblicato in bella evidenza dai giornali dei padroni per la “gioia” di Re Giorgio Banalitano? Un mondo inesplorato si cela dietro questi due interrogativi. Ora, come insegna una antica sapienza, gli osservatori più acuti sanno che è possibile leggere gli stessi fatti utilizzando chiavi interpretative diverse. E’ proprio quello che mi accingo a fare. Con una avvertenza preliminare. La prima delle ermeneusi proposte, che definiremmo per comodità di tipo politico-profano, è frutto esclusivo del libero ragionamento di chi scrive. La seconda, di tipo esoterico-iniziatico, è invece in gran parte debitrice delle suggestioni ricevute in dono da ambienti riconducibili al network massonico sovranazionale di Grande Oriente Democratico. Partiamo dal primo punto. Cosa spinge Renzi ad accettare la nomina a Premier senza passare per le urne? Il Rottamatore non rischia, così facendo, di  bruciarsi prematuramente? Io credo che a Renzi, molto più cinico e calcolatore di quanto comunemente non si creda, non sfuggano affatto i rischi coevi di una operazione che i suoi nemici avranno gioco facile nel bollare immediatamente come ennesima e oscura “manovra di Palazzo”. Allo stesso tempo però il sindaco di Firenze teme, non senza ragioni, di finire presto stritolato dalla inconcludenza di un governo molto impopolare che necessariamente cammina sulle gambe del “suo” Pd (clicca per leggere). Come se ne esce? La soluzione è tutt’altro che facile. In un Paese normale, con un Presidente della Repubblica normale, il popolo sovrano sarebbe chiamato alle urne per dirimere la spinosa vertenza. Ma l’Italia, ahimè, non è più un “Paese normale”. E’ un protettorato alla mercé di una oligarchia invisibile che vede (vedeva?) in Giorgio Napolitano il suo più efficiente terminale. A questo punto, scartata l’ipotesi di continuare a sostenere il governo Letta nel timore di logorarsi per nulla, impedita la possibilità di un immediato ricorso al voto democratico per la nota e risaputa idiosincrasia verso il popolo del monarca ben assiso sul Colle, quali opzioni restano al nostro arguto Matteuccio? Una sola. Ovvero “la manovra di Palazzo”. Rimane però sul tappeto un problema abbastanza ingombrante: come riuscire a conciliare l’immagine fresca e popolare che il sindaco di Firenze si è faticosamente costruito con l’accettazione di una investitura figlia dei soliti, logori e stantii giochini di potere? Ritengo che nella mente di Renzi frulli l’idea di provare a “sterilizzare” tale criticità presentandosi agli occhi degli italiani come risorsa, ultima e indispensabile, costretta ad accettare obtorto collo una nomina non voluta né richiesta, a patto però di ricevere un via libera pieno e incondizionato. Renzi, ne sono relativamente certo, se mai dovesse ricevere il mandato per formare il governo, non medierà con nessun partito. Al contrario formerà la sua squadra infarcendola di nomi difficilmente riferibili alle segreterie dei partiti che oggi sostengono il governo Letta. Dopodiché sottoporrà la sua squadra al giudizio del Parlamento. Sapendo che di fronte ad una eventuale bocciatura delle sue scelte, quindi, volente o nolente Napolitano, non rimarrebbe a quel punto altro da fare se non tornare alle urne. La seconda lettura, sintesi delle raffinate confidenze pervenutemi da ambienti di God, delinea invece un quadro alquanto differente.  Il Venerabilissmo Maestro contro-iniziato Mario Draghi, vero regista del progressivo annichilimento della civiltà italiana ed europea, non a caso oggetto di recenti salamelecchi da parte dello stesso Renzi (clicca per leggere), guarderebbe con fastidio all’ipotesi futuribile di un Renzi eletto premier sulla scia di un forte consenso popolare. Tale eventualità potrebbe in teoria accrescere il potere contrattuale del Rottamatore agli occhi dei soliti cenacoli, aumentandone il tasso di indipendenza in misura probabilmente incompatibile con la sadica prosecuzione del doloso processo di desertificazione attualmente in corso. Imbrigliare Renzi dentro una cornice compromissoria, al contrario, questa la ratio dissimulata della sottile e perfida strategia in atto, finirebbe giocoforza per limitarne di molto il potenziale “rivoluzionario”, trasfigurando cioè fin da subito un potenziale Gianburrasca in docile burattino da tenere al laccio finché serve. Tanto, questo pensano i massoni reazionari dominanti, una volta finita la luna di miele tra Renzi e il popolo italiano, esasperato dall’ennesimo quanto preventivato fallimento di un uomo in realtà etero-diretto come i suoi predecessori, si fa sempre in tempo a costruire in laboratorio nuove leadership di cartapesta. Chi vivrà vedrà.

    Francesco Maria Toscano

    12/02/2014

    Categorie: Editoriale, Politica

    11 Commenti

    1. Diego scrive:

      Davvero pensano che “si fa sempre in tempo a costruire in laboratorio nuove leadership di cartapesta”?

      Una fiducia praticamente illimitata verso i propri mezzi.

      La costruzione dell’immagine di rottamatore e gianburrasca del sindaco di Firenze non mi pare sia avvenuta nel giro di un paio di settimane e senza fatica.

      Più che raffinata strategia sembra un delirio di onnipotenza (il che sarebbe anche coerente con l’immagine di costoro restituita da GOD: elites dello spirito e del censo)

      Spero con tutto me stesso che questa lettura (che mi soprende) sia aderente alla realtà, perchè sappiamo da mille esempi mitologici, letterari, storici, sportivi, quanto possa essere perniciosa la sopravvalutazione di sè.

      • Michele scrive:

        Spero anch’io. La loro specialità è costruire fantocci, ma con Letta e Renzi è successo qualcosa in controtendenza…ci hanno messo più loro a farli che noi a bruciarli(o gli stessi due “statisti” ad autocomburre). Se l’andazzo continua si creeranno dei lassi di tempo de-fantoccizzati, in cui i mass-media non avranno un avatar di Draghi da osannare e su cui far confluire ciecamente il consenso popolare..non sarebbe bello se qualcuno (GOD, ma questo benedetto statuto? Per non parlare del libro..) ne approfittasse per riaprire la partita?

    2. alessandro scrive:

      Secondo me l’analisi più corretta è quella di Crozza, esposta nella copertina di Ballarò, peraltro unico momento veramente interessante della nota trasmissione televisiva
      http://www.youtube.com/watch?v=hD1u0JMZTNc

      Se tutti spingono affinché Renzi si bruci, così sia! in questo caso massoneria reazionaria e progressista presumo abbiano comuni intenti, almeno in questo frangente. Il GOD si spese per far eleggere Letta, che si appresta ad uscire di scena con demerito al pari di Monti. Non credo che farebbero un torto a Renzi…
      ad maiora

    3. Britannicus scrive:

      Egregio Moralista,
      grazie per questa doppia analisi, che condivido.

      Infatti, le mie modeste doti di fisiognomica mi suggeriscono che Renzi non di dorrebbe troppo di essere “protetto” dal Drago, fintanto che gli permette di realizzare le proprie ambizioni …

    4. Gianluca scrive:

      Credo che la seconda lettura, sia fin troppo ottimista. Renzi è già etero diretto, e chiamerà al governo le persone migliori per le élite reazionarie europee al potere. Quindi non vedo come, anche dopo un forte consenso popolare (che forse nemmeno arriverà con un arrembante centro destra), può fare quel qualcosa in più di realmente positivo per l’Italia e con maggiore “autonomia”.
      Credo l’opposto: per l’eccessivo immobilismo del duo Napolitano – Letta, gli apparati hanno deciso di giocarsi subito la carta Renzi, rischiando di bruciarla, perché hanno intenzione di fare presto, e mal sopportano un governo che somministra le “riforme” troppo lentamente.
      Se Renzi vincesse dopo un elezione, con un forte consenso, il potenziale distruttivo a favore delle élite sarebbe persino maggiore.

      • Michele scrive:

        Sono d’accordo, Renzi che si rende indipendente dalla BCE in forza di un alto consenso (o di qualunque altra cosa)mi sembra assurdo…è più realistico che non si voglia andare a elezioni perchè Renzi l’alto consenso non lo ha già più. La possono girare come vogliono,ma ormai PD e FI hanno in due il 45% e gli altri partitini sono tutti sotto il 4%, o si alleano alle elezioni(cioè autodistruzione) o non hanno + i numeri per cambiare la Costituzione, e già devono forzare i regolamenti per far passare i regali ai Padroni…senza il maggioritario non possono andare al voto, devono durare fino al 2015 come da ordini ricevuti.

    5. Gregori scrive:

      Buon giorno,
      per circoscrivere all’interesse dello Stato e dei suoi componenti l’azione dei politici e dei burocrati non sia necessaria una rivoluzione,e’ sicuramente necessaria la restaurazione delle gerarchie degli scopi da perseguire che che negli ultimi anni hanno visto prevalere gli arricchimenti particolari piuttosto che il benessere di tutti .
      Se chi siede nella stanza dei bottoni non cambia rotta siamo destinati alla rovina e quando la barca affonderà non penso che il comandante e gli ufficiali saranno ancora a bordo.
      Saluti

    6. aleale scrive:

      Mi scuso se introduco una lettura apparentemente marxista ma penso che il motivo sia più concreto. Come è stato piu di una volta fatto notare (anche se fugacemente, a dire il vero), a marzo si devono rinnovare i cda di Eni Enel Finmeccanica e altre. Evidentemente Letta dava segni di non essere disposto a regali mentre il burattino Renzi certe questioni nemmeno sa cosa siano. Il dramma vero è che chiunque si presti al gioco sadico di Draghi lo fa credendo di fare gli interessi del Paese. Gli si chiedono sacrifici prospettando scenari futuri favorevoli. Cosa che puntualmente, al momento di incassare, non avviene. I sacrifici non basteranno mai, avanti un altro pollo che finirà nel tritacarne assieme a Monti, Letta e ormai anche Napolitano appena proverà miseramente a chiedere una cotropartita per la povera Italia. Massoni svegliatevi, siete e sarete sempre al servizio di qualcun altro, rendetevene conto.

    7. Giovanni scrive:

      Renzi al Governo sarà la distruzione del Banana (Berlusconi)e di tutto quello che resta di Forza Italia, via libera al nuovo “Governo del nulla”, senza soldi e sorretto dal nuovo “partito del nulla” del XXI secolo. In Italia solo più tasse e meno diritti, nel giro di qualche anno da buoni sudditi diventeremo colonia di Draghi e dei suoi perfidi sodali.

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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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