untitledLa tragedia attuale, quella che condanna milioni di persone in carne ed ossa ad una vita di stenti ed inquietudini, viaggia sulle ali di un dogma di fede che tutti i peggiori lestofanti  in forza al mainstream ripetono in coro (e a pagamento): i mercati non capirebbero. Prima di approfondire l’effettivo grado di empatia che i suddetti mercati provano nei confronti dei comuni mortali, sarebbe forse il caso di sciogliere un paio di oscuri enigmi raramente meritevoli di seria e puntuale trattazione: 1) Chi cazzo sono “i mercati”? 2) Per che cazzo la mia vita deve dipendere dagli umori degli stessi? Difficilmente troverete mai un giornalista disposto ad avanzare in diretta domande di questo tipo al cospetto di politicanti alla Matteo Renzi o di soloni illuminati alla Sergio Romano. Nel caso lo facessero, infatti, correrebbero il concreto rischio di assistere al noto rito dello “stracciamento delle vesti” già in voga fin dai tempi di Caifa. Tutti sanno che discutere il dogma significa abbracciare la strada dell’eresia, dell’empietà e della perversione. Ma siccome noi de Il Moralista sappiamo che solo i grandi peccatori possono trasfigurarsi in grandi santi,  proseguiamo dritti per la nostra strada sprezzanti del pericolo. Quindi, ricapitolando, chi sono questi benedetti  “mercati”? Proviamo a fare luce nelle tenebre usando il ragionamento. Considerato che l’ambizione massima che ci unisce e ci conforta è quella di vedere i mercati finalmente “rassicurati”, è plausibile ritenere con ragionevole certezza due cose: che i mercati provano sentimenti, e che i mercati agiscono su base razionale. Ora, queste due attitudini mal si conciliano con l’alone di neutra freddezza che accompagna la pubblica rappresentazione dei “mercati”. Il patos, l’inquietudine, la speranza, la fiducia e così via sono categorie che attengono perlopiù alla dimensione degli uomini. Ma, guarda caso, chi utilizza strumentalmente lo spauracchio del mercato inquieto non correda mai la contrita denuncia di nomi, sigle o volti. Perché? Perché un dioscuro fintamente immateriale induce nel popolino un rispetto atavico e ossequioso, identico a quello che consigliava alle popolazioni primitive di esperire periodici sacrifici nella infantile e sciocca speranza di rabbonire divinità capricciose e imperscrutabili. Chi non ha paura dell’ira degli dei dell’olimpo, però, dovrebbe quindi preliminarmente sforzarsi di tradurre in termini più visibili e terreni il concetto stesso di “mercati”. Uscendo dal mythos, la prima cosa pratica che mi viene in mente riguarda la necessità dello Stato italiano di piazzare i titoli sul mercato. Da quali soggetti è composto questo mercato di potenziali acquirenti? Da Bce, Banca d’Italia, assicurazioni, investitori esteri e famiglie (clicca per leggere). Quindi è ora possibile dare un volto più preciso ai fantomatici mercati, termine generico che racchiude una molteplicità di soggetti potenzialmente interessati all’acquisto di titoli. Bene, a questo punto  riflettiamo sulla bontà o meno delle fesserie più in voga del momento. Fesseria numero 1: “Se i titoli restano invenduti a causa della mancata fiducia che i mercati nutrono nei confronti dello Stato che emette i titoli si rischia la catastrofe”. Fesseria numero 2: “ Il consolidamento fiscale e le riforme strutturali rappresentano l’unico modo per rassicurare i mercati circa la solvibilità dello Stato che emette titoli”. Decidere di affidare le sorti di uno Stato sovrano ai capricci di sceicchi, tecnocrati, banchieri d’affari o speculatori di professione è una scelta politica, mai una necessità. Nelle tavole di Mosè tale argomento non è infatti trattato. Fino al 1981 in Italia il Tesoro era tutt’uno con la Banca d’Italia, per cui lo Stato provvedeva in autonomia a finanziare direttamente la sua spesa, senza dover andare in giro per il mondo a mendicare un piatto di lenticchie. Anche l’odierna Bce, in presenza di volontà politica, avrebbe potuto fare nel recente passato simili operazioni. Non le ha fatte sapendo che solo per il tramite della “sofferenza” e della “paura” (Padoan docet) i popoli si sarebbero infine rassegnati ad accettare l’erosione continua e violenta di salari, stato sociale e diritti. Tutto chiaro? Nuova questione. Quando Letta prima e Renzi ora vanno in giro nelle capitali finanziarie del pianeta a chiedere ai magnati globali di investire nell’Italia che accelera sulla strada del cambiamento, secondo voi, di quale tipo di messaggio si fanno  interpreti e corifei? Ve lo dico io. Di quello che affibbia al capriccio del privato il compito di assicurare una qualità di vita dignitosa ai milioni di disoccupati volutamente creati, confinando il ruolo dei pubblici poteri all’interno di un angusto recinto fatto di complicità e irrilevanza. Per figuri come Monti, Letta e Renzi, il compito principale della politica consiste nel lisciare il pelo ai plutocrati. Gli stessi che, da decenni a questa parte, chiedono, pretendono e ottengono sempre le stesse cose: taglio dei salari, precarietà, niente welfare e niente diritti. Le istituzioni pubbliche sono occupate militarmente da uomini che perseguono interessi privati e  privatissimi (tutti poi ricompensati a fine mandato con ruoli e incarichi presso quelle banche o aziende che hanno mellifluamente prima servito). In conclusione è ora possibile rispondere pure alla seconda domanda formulata in apertura di articolo: Per che cazzo la mia vita deve dipendere dagli umori dei mercati? Perché non mi sono preso la briga di leggere, di capire, di studiare e di contestare i falsi e miserabili sicari dell’informazione che per interesse e meschinità obnubilano anche la mia mente. Aprite gli occhi, unitevi ed organizzatevi. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

    Francesco Maria Toscano

    4/04/2014

    Categorie: Editoriale

    43 Commenti

    1. Petronius scrive:

      “unitevi ed organizzatevi”

      Uniamoci e organizziamoci no, eh?

      • ugo scrive:

        Non sottovalutare il potenziale persuasivo delle cosiddette “schegge impazzite”, che sono quanto di più individuale possa esistere. L’importante è che quelle schegge scelgano le dita giuste nelle quali piantarsi e decidano che, quando ogni speranza è persa, il suicidio in sè e per sè inutilmente distruttivo può accompagnarsi a gesti quanto mai costruttivi per chi resta. Il premio soggettivo? Anche la catarsi del momento, quando non ci sono prospettive, ha un suo valore.

      • il Moralista scrive:

        Va bene Petronius. Accolgo l’invito. Da questo momento sono pronto ad accogliere tutte le richieste di adesione formale al nostro progetto. Arrivati al numero di almeno cento fondatori (minimo tre per regione), daremo vita ad una grande convention nazionale a Roma. Sono pronto ad accettare a mie spese qualunque invito ad incontri, iniziative o manifestazioni finalizzate al rafforzamento del costituendo movimento. Chiedo a tutti i pensatori che frequentano Il Moralista di cominciare a predisporre una bozza di Manifesto e di Statuto. Contatti: il mio numero privato è 347 8252162
        Ecco Petronius, hai visto? Sono sceso dal pero. Ora attendo fiducioso l’arrivo di masse sognanti…

        • Caro Maestro è da tempo che desideravo organizzare una conferenza in terra di lomellina.
          a disposizione.

        • Petronius scrive:

          E allora che significa “unitevi e organizzatevi”, scusa?

          Io ho scritto che dire “unitevi” non ha senso; se ha senso qualcosa è “uniamoci” altrimenti, in maniera più radicalmente scettica, si potrebbe usare “speriamo che si uniscano” ma “unitevi” implica un certo distacco senza però volerlo ammettere, forse dovuto, a mio ermeneutico avviso, a una fase di dubbio o sfiducia riguardo all’effettiva possibilità che qualcosa di buono si realizzi per via politica.

          Che tu sia scoraggiato è normalissimo e in effetti anche il mio voto alle europee per il movimento di Grillo è più dovuto a una speranza obbligata che a una autentica fiducia; ma mi stupisce che chi veramente ha la possibilità, la forza e il carisma storico per “unire” latiti e quindi, caro Moralista, mi riferivo molto più a loro che a te.

          Per quanto riguarda i frequentatori di questo blog certamente “unirsi” con bozza programmatica (*vedi nota in fondo) in un movimento ex novo sarebbe quanto meno velleitario; però, la butto là, quelli di Roma potrebbero mettere su un meet up grillino (o come si chiamano i gruppi 5 Stelle) dal quale cercare di far passare quello che manca al M5S (ma che sta rapidamente cambiando in meglio) ossia una visione meno limitata unicamente alla protesta di pancia contro la casta e altri semplicismi, il tutto potendosi appoggiare a una organizzazione e a un consenso già abbastanza strutturati.

          Probabilmente è velleitario anche questo vero?
          Ci illudiamo di poter fare qualcosa, noi miseri cittadini semplici?
          Meglio restare coi piedi per terra senza troppi voli pindarici, giusto?

          Allora sapete che c’è…?

          Unitevi!
          Organizzatevi!

          *) Essendo un misero profano dal limitato orizzonte spirituale sono ancora attaccato all’infantile concetto di “cose concrete”.
          Allora mi chiedo quale concretezza abbia annunciare in gran pompa il 19 luglio 2013 (2013 luglio…)

          “19 luglio 2013. Mentre è imminente la pubblicazione di una prima Bozza di Statuto dell’Associazione “Eleanor Roosevelt”, in corso di elaborazione in questi giorni…”

          Dopodiché lo si riannuncia due giorni dopo:

          “20-21 luglio 2013. Mentre è imminente la pubblicazione di una prima Bozza di Statuto dell’Associazione “Eleanor Roosevelt”…”

          Lo si ribadisce il 22 luglio 2013!

          “22 luglio 2013. Mentre è imminente la pubblicazione di una prima Bozza di Statuto dell’Associazione “Eleanor Roosevelt”…”

          Dopodiché non se ne fa nulla e silenzio assoluto…

          Ma improvvisamente, il 6 febbraio 2014, ecco il nuovo annuncio della speranza:

          “6 febbraio 2014. Annunciamo per domani, 7 febbraio 2014, la pubblicazione della “Bozza di Statuto dell’Associazione “Eleanor Roosevelt per il Socialismo Liberal”…”

          Ma ahimé il giorno la pubblicazione non avviene perché

          “7-14 febbraio 2014. Rinviando ancora di poche ore – per ragioni varie di opportunità e necessità di aggiornamento, anche in relazione agli eventi politici italiani degli ultimi giorni…”

          E ovviamente non se ne saprà più nulla.

          Ma ha ragione il Moralista, sto scocciando un po’ con le mie osservazioni.

          • il Moralista scrive:

            Petronius basta recriminare sul passato. Guardiamo al futuro. Organizza un incontro nella tua città, io verrò a parlare insieme a te. A quel punto chiederemo ai presenti di tesserarsi e costituiremo ufficialmente la prima sezione del nostro movimento. Gli altri faranno lo stesso. Obiettivo: coprire l’intero nazionale anche partendo da poche ma motivate unità. Astenersi polemici e perditempo

            • Petronius scrive:

              Lo avevo già detto tempo fa ma senza ottenere risposta.
              C’è qualcuno di Roma?

              Se si vuole fare qualcosa occorre vedersi al di fuori del blog sostenuti da persone o organizzazioni di un certo nome;
              non essendoci o non volendo partecipare queste persone o associaizoni prestigiose a mio avviso c’è la possibilità di mettere su un meet up grillino; si tratta di darsi da fare e DI SGANCIARE ossia versare una quota associativa mensile che sia molto diversa da zero, ognuno secondo le sue possibilità.

              Quindi due domande:

              1) ammesso che un meet up grillino possa essere costituito da persone di città diverse, chi è d’accordo?

              2) probabilmente è più logico che si sia tutti della stessa città.
              Di dove siamo e quanti siamo?

              Se siamo più di due e mezzo a rispondere cominciamo a parlarne (e se qualche grillino ci dice qualcosa potrebbe essere interessante – già rivolta la stessa domanda ai grillini in questo blog e nessuna risposta ottenuta).
              Secondo me vale la pena di valutare i possibili sviluppi di un meet up grillino ma le conditiones sine qua non sono che non si rimanga in quattro gatti e che alla fine si trovino delle persone con delle competenze in economia altrimenti tutto sarebbe molto più difficile.
              Certo ci vuole tempo, diciamo almeno tre anni, con un po’ di fortuna anche meno.

              Poi se comincia la Eleanor Roosvelt ne saremo tutti felicissimi, ma non comincerà.

              • Petronius scrive:

                La cosa divertente è che io elenco la lunga serie di annunci fallaci di inizio della fantomatica “Eleanor Roosvelt” e il Moralista mi risponde in maniera perentoria:

                “Petronius basta recriminare sul passato”

                Ragazzi avete presente l’associazione Eleanor Roosvelt? Bene, quell’associazione è “il passato”, sappiamo adesso che non nascerà mai.

                Ora io sono disponibilissimo a fare qualsiasi cosa ma è ovvio che una mia proposta o appello al popolo avrà un peso diverso da quello di una associazione secolare come la Massoneria.

                Sono stato io a parlare della necessità di un’azione concreta da parte dei cittadini?
                Io mi sono inventato la associazione “Eleanor Roosvelt” scrivendo per di più sul sito del GOD che per iscriversi era necessario fornire i propri dati e il proprio curriculum?

                No, è stato il GOD; quindi di quale passato parli, Moralista? E’ il presente che si reitera sempre uguale da più di due anni dei “vorrei e non vorrei” del GOD.

                Esistono tre opzioni quindi:

                1) il GOD si decide a uscire allo scoperto e ad assumere il suo naturale ruolo di associazione prestigiosissima che diventa punto di riferimento dei cittadini.

                2) il GOD non fa nulla di tutto questo limitandosi ad annunci che poi deve smentire (l’associzione, il libro e altro) e dimostra di non avere né forza, né coraggio, né alcun peso effettivo nella società civile.

                3) mentre il GOD dorme discretamente noi ci facciamo venire in mente un modo per darci da fare.
                Io propongo appunto o la creazione di un meet up o l’iscrizione in un meet up del 5 Stelle al fine di cercare di portare un contributo di tipo diverso.
                Se scopriamo di essere uno o più gruppetti di dieci persone nella stessa città si potrà pensare di realizzare qualcosa.

              • il Moralista scrive:

                Petronius chi ti ha detto che l’associazione Roosevelt non nascerà? Ma siccome tu hai chiesto a me ti trasformare “l’organizzatevi” in “organizziamoci” io ho risposto obbedisco. I massoni di God decideranno in autonomia i tempi che riterranno più opportuni. Liberi di noi di partire. Per cui ti rinnovo l’invito ad organizzare un incontro nella tua città, contattare tutte le persone di tua conoscenza formalizzando adesioni sul finire dell’incontro intorno ad un manifesto e ad uno statuto che avremo nel frattempo predisposto. Quanto ai grillini si vedrà strada facendo. Per dialogare bisogna prima esistere. Aspetto,

                Francesco

              • Petronius scrive:

                Scusa Moralista ma vuoi fare una festicciola?
                Giù a Palmi ci si annoia un po’?
                Non sono in grado di mettere su un movimento politico, tu sì per caso?

                Hai annunciato la Eleanor Roosvelt varie volte, e lo stesso lo hanno fatto i massoni che si definiscono democratici; dopo quasi due decine di annunci fra tu e loro, hai scritto “Unitevi e organizzatevi”.
                Ma non doveva essere il GOD a farlo?
                Ti ricordi quello che tu hai scritto il 24 febbraio?

                “Per questo credo che sia giunto il momento di dare vita ad una associazione che persegua con criterio e coraggio il non più rinviabile obiettivo di organizzare una pacifica ma risoluta Resistenza contro il dilagare della tirannide. Questo è il primo passo.”
                E adesso ti secchi e ironizzi sul fatto che sollecito gli altri lettori a creare una rete?

                Ho scritto una cosa molto chiara anche se vedo ti dà un po’ fastidio, ma su questi cui posso fare molto poco: invece di parlare e scrivere su questo blog e su altri contattiamoci e cerchiamo di trovare un modo di rendere concreto il nostro impegno.
                Io personalmente ho versato uno o più contributi a tutti i blog che frequento, credo che ci sia davvero la possibilità di cominciare a “fare” qualcosa ma deve essere un discorso comune, da solo non sono in grado.

                Mi spiace di aver toccato il punctum dolens ma siccome tu ti sei prodigato in numerosissimi appelli al popolo perché si organizzasse, siccome il GOD ha quel “peso” che io non ho per poter funzionare come punto di riferimento per i cittadini che vogliono darsi da fare io ho scritto che forse era meglio scrivere “uniamoci” invece di “unitevi”.

                La conferenzina fra parenti e amici alla quale sei interessato non la trovo molto produttiva, se uno vuole viene qui e si legge quello che gli interessa.
                Mi interessa piuttosto sapere se fra i lettori di questo blog si riesce a spostare il discorso dall’analisi e le lamentazioni sul nazismo tecnocratico al “che fare” nel nostro piccolo, il tutto con un ruolo più attivo del GOD (del quale però comincio a pensare che non si metterà mai in gioco davvero. Una delusione dopo tutti quei proclami a vuoto, francamente).

                Se non è chiaro o se senti il bisogno di dare qualche rispostina ironica perché per qualche motivo ti senti toccato sul vivo accomodati; poi però mi spieghi perché ti meravigli tanto se in sostanza sto proponendo di fare quello che anche tu hai scritto varie volte e cioè di rendere concreta azione civile l’attenzione alla politica italiana dei lottoiri di questo blog (e perché l’associazione Eleanor Rossvelt non esce su piazza, grazie).
                Se invece ti limiterai alla rispostina polemica senza entrare nel merito di quella necessità di associarsi e darsi da fare che TU E GOD EVOCATE A GRAN VOCE DA UN PAIO DI ANNI direi che ci salutiamo e ti lascio tranquillo alla tua attività editoriale.

            • Petronius scrive:

              Aspetto anch’io la risposta degli altri lettori.

              • il Moralista scrive:

                Scusami Petronius, che c’entrano gli altri lettori? Non hai dieci amici, parenti, simpatizzanti, curiosi, ai quali rivolgere un invito a partecipare ad un evento politico-culturale di sicuro interesse? Chi può agisca. Io sarò presente dovunque invitato. Fammi sapere

              • Petronius scrive:

                Scusa Moralista ma vuoi fare una festicciola?
                Giù a Palmi ci si annoia un po’?
                Non sono in grado di mettere su un movimento politico, tu sì per caso?

                Hai annunciato la Eleanor Roosvelt varie volte, e lo stesso lo hanno fatto i massoni che si definiscono democratici; dopo quasi due decine di annunci fra tu e loro, hai scritto “Unitevi e organizzatevi”.
                Ma non doveva essere il GOD a farlo?
                Ti ricordi quello che tu hai scritto il 24 febbraio?

                “Per questo credo che sia giunto il momento di dare vita ad una associazione che persegua con criterio e coraggio il non più rinviabile obiettivo di organizzare una pacifica ma risoluta Resistenza contro il dilagare della tirannide. Questo è il primo passo.”
                E adesso ti secchi e ironizzi sul fatto che sollecito gli altri lettori a creare una rete?

                Ho scritto una cosa molto chiara anche se vedo ti dà un po’ fastidio, ma su questi cui posso fare molto poco: invece di parlare e scrivere su questo blog e su altri contattiamoci e cerchiamo di trovare un modo di rendere concreto il nostro impegno.
                Io personalmente ho versato uno o più contributi a tutti i blog che frequento, credo che ci sia davvero la possibilità di cominciare a “fare” qualcosa ma deve essere un discorso comune, da solo non sono in grado.

                Mi spiace di aver toccato il punctum dolens ma siccome tu ti sei prodigato in numerosissimi appelli al popolo perché si organizzasse, siccome il GOD ha quel “peso” che io non ho per poter funzionare come punto di riferimento per i cittadini che vogliono darsi da fare io ho scritto che forse era meglio scrivere “uniamoci” invece di “unitevi”.

                La conferenzina fra parenti e amici alla quale sei interessato non la trovo molto produttiva, se uno vuole viene qui e si legge quello che gli interessa.
                Mi interessa piuttosto sapere se fra i lettori di questo blog si riesce a spostare il discorso dall’analisi e le lamentazioni sul nazismo tecnocratico al “che fare” nel nostro piccolo, il tutto con un ruolo più attivo del GOD (del quale però comincio a pensare che non si metterà mai in gioco davvero. Una delusione dopo tutti quei proclami a vuoto, francamente).

                Se non è chiaro o se senti il bisogno di dare qualche rispostina ironica perché per qualche motivo ti senti toccato sul vivo accomodati; poi però mi spieghi perché ti meravigli tanto se in sostanza sto proponendo di fare quello che anche tu hai scritto varie volte e cioè di rendere concreta azione civile l’attenzione alla politica italiana dei lottoiri di questo blog (e perché l’associazione Eleanor Rossvelt non esce su piazza, grazie).
                Se invece ti limiterai alla rispostina polemica senza entrare nel merito di quella necessità di associarsi e darsi da fare che TU E GOD EVOCATE A GRAN VOCE DA UN PAIO DI ANNI direi che ci salutiamo e ti lascio tranquillo alla tua attività editoriale.

              • il Moralista scrive:

                Nessuna polemica, ti sto invitando a mobilitarti, nella misura in cui puoi, per cominciare dal basso un percorso partecipato. Se God vorrà ci aiuterà. Io ho fatto una cosa simile lo scorso anno. Se c’è la volontà si fa. Non è il caso di aspettare la grazia dall’alto. Se tu non vuoi, o non puoi, mi rivolgerò ad altri.

              • Petronius scrive:

                Evento culturale?
                Scusa abbi pazienza ma stiamo parlando di cose diverse.
                Tu stai ancora alla fase del racconto di come siamo arrivati fin qui con la denuncia della perfida massoneria reazionaria, della bieca finanza deregolata, dei nazisti darwinisti della Troika e tutte queste bellissime cose.

                Io parlo d’altro Moralista, a me interessa cosa si vuole fare, in che direzione si vuole arrivare, chi è disposto a dedicare tempo libero, conoscenze o a versare una quota.
                Gli eventi culturali servivano forse un paio di anni fa, oggi se non si è parlato di un programma di massima chiaro e definito non serve a nulla, vai in qualsiasi sito da quattro soldi e ormai la filastrocca la conoscono tutti.

                A mio avviso quindi bisogna prima conoscerci per chiarire molte cose: che rapporto ci dovrà essere fra piccola impresa e lavoro, fra settore pubblico e privato, come garantire ai lavoratori che in cambio della loro disciplina avranno effettivamente un accesso allo studio paritario rispetto ai figli dei ricchi (e un bel discorsetto un po’ più approfondito sulle cause e responsabilità – quelle terra terra…- della crisi, non solo sulle misteriose élites luciferine – discorso che era straconosciuto da decenni in America, fra l’altro)

                Se avremo la pazienza di stabilire un programma di massima comune avrà senso il tuo “evento culturale” con parenti e amici, altrimenti sarà tempo perso.

                Se nel blog c’è gente disposta a parlare di questo e a impegnarsi io sono disponibile; se si continua con le ormai risaputissime denunce dei crimini dei cattivoni di turno e con le appassionate esortazioni di “armiamoci e partite” direi che qui quello che dovevo leggere l’ho letto.
                L’impazienza non è rivolta al Moralista che non può certo sollevare da solo le masse ma a certi toni e ai proclami del GOD che non si concretizzano mai.

                Sapendo che non otterrò risposte di adesione vi saluto.
                Ci vediamo fra qualche mese per vedere i gloriosi sviluppi.
                Nel frattempo, non essendosi mosso NESSUN ALTRO IN ITALIA, voterò Grillo e sono tanto curioso di vedere se il GOD si pronuncerà sulle sue intenzioni di voto.
                Se non lo farà non darà un’immagine brillantissima di sé.

                P.S.: Quando ti rivolgi a “qualcun altro” che riesce ad andare al di là della conferenzina incazzatina fammelo sapere, mi raccomando che mi unisco immediatamente.

              • il Moralista scrive:

                Petronius, io rispondo per me. Non posso rispondere per God. Siccome tu hai chiesto a me di mobilitare concretamente le forze, io ho risposto “obbedisco”. Tutto qua. Io non ti ho chiesto di organizzare una “conferenzina culturale”. Ma di mettere insieme un primo evento volto a cristallizzare i primi, avanguardisti, iscritti al nostro costituendo movimento politico. Ti chiedo di rispondere “si, si, no, no”. Il resto è del maligno…

              • Petronius scrive:

                Non ti ho mai detto di mobilitare tu le forze, per cortesia.
                Ho scritto che invece di “unitevi” era meglio “uniamoci” e infatti ho sollecitato gli altri lettori (senza successo come era ovvio) a contarci e darci da fare per trovare una linea comune.
                Se si dicono cose anche corrette come quelle che dici tu senza proporre nulla non serve.
                Quanto meno occorrerebbe finalizzare il tutto a una indicazione di voto per le europee (che tu hai già dato ma GOD no ad esempio e molti lettori la pensano diversamente. A mio avviso occorre assolutamente una linea comune anche se non sarà quella perfetta).

                Se so di potermi presentare a nome di un gruppo posso contattare delle persone o delle organizzazioni sindacali ma a nome mio personale o della associazione Eleanor Roosvelt che ancora non esiste e senza un programma politico di massima capisci che non mi darebbero molto ascolto.
                E’ ovvio per la verità ma (come sempre) ho suscitato un mezzo vespaio.
                Peccato, resto in attesa che gli altri a cui ti rivolgerai riescano a essere più intraprendenti e poi mi accodo di sicuro.

                Attendo fiducioso (e in silenzio, non vi preoccupate) l’indicazione di voto per le europee del GOD.

              • il Moralista scrive:

                Per quanto riguarda God scrivi a God. Per quanto riguarda l’avvio del nostro Movimento, al netto delle tue lucide riflessioni, ne deduco che non hai nè la voglia nè l’intenzione di provare ad organizzare una prima sezione territoriale di un Movimento che nasce ex novo su Il Moralista. Pazienza

              • Petronius scrive:

                Ancora non avete messo su la prima sezione?
                State ancora a zero?
                E vi aspettate che ve la metta su io senza nemmeno che ci sia un programma, conoscendo come membro della Eleanor Roosvelt solamente uno che si firma Fra Cazzo da Velletri?
                Ma vi rendete conto?
                Vabbè, errore mio che vi ho preso sul serio.
                Dai Moralista, ci vediamo a fine anno e vedrai che nemmeno allora ci sarà la Eleanor Roosvelt (nome semplicemente assurdo), che non sarà ancora uscito il libro di Magaldi e che magari dopo aver votato la fiducia a Letta avrete votato anche quella a Renzi.

              • il Moralista scrive:

                Io non ho titolo per fondare la Roosevelt, che è una idea di God. Io ti sto chiedendo di avviare un movimento che nasce esclusivamente sulla base delle idee e delle proposte dibattute in questi anni su Il Moralista. Comincia a predisporre una bozza di statuto corredata da alcuni punti politicamente qualificanti. Dopodiché assicurati l’utilizzo di una sala di medie dimensioni ed invita tutte le persone di tua conoscenza. Io farò lo stesso. Se riesci a fare tutto entro metà maggio meglio. n ogni caso proponimi una data al più presto

    2. marco f scrive:

      Vado fuori tema, ma desidero ringraziare Francesco Maria Toscano per questo interessantissimo sito di informazione che ho incontrato casualmente, che cercherò di far conoscere il più possibile.
      Superando i miei profondissimi dubbi e la mia radicata diffidenza in proposito, cercherò di conoscere meglio anche Gioele Magaldi e il GOD.
      Un fervido augurio.

      Marco

    3. Renato Protti Miracca. Corso Vittorio Veneto 58 Mede (Pv)

      email; rufusmiracle@gmail.com.

      Avvisatemi per tempo che prenoto la sala conferenze del Comune di Mede. Titolo della conferenza e dopodiché provo a contattare TELEPAVIA.
      Grazie

    4. Gianluca scrive:

      Grillo non sa più come dirlo, è puro gatekeeping:
      Grillo: io sono il più europeista di tutti, fuori dall’Europa è peggio

      sabato, 5, aprile, 2014
      “Facciamo una Comunità europea non un’Unione. Io sono il più europeista di tutti, so che fuori dall’Europa è peggio. Ma questa Europa non la condivido, andiamo lì per cambiarla”, ha detto Beppe Grillo a margine del ‘Non ci fermate Tour’ dalla discarica di Malagrotta a Roma.
      Grillo se l’è poi presa con il governo. “Noi stiamo dicendo ‘no’ alle menzogne – ha detto -. Appariamo come quelli che si stanno opponendo alle riforme ma sono menzogne”. “Parliamo del vuoto, del nulla” ha aggiunto Grillo che ha ancora attaccato il premier Matteo Renzi definendolo: “uno che fa una legge elettorale con uno che non può candidarsi. Qui c’è P2, massoneria, è il figlio di Gelli”, ha concluso il comico genovese prima di entrare nella discarica.
      “Gli 80 euro in busta paga vogliono dire voto di scambio: è offensivo cercare il voto in cambio di una pizza. Mentono. Perchè permettete di dire cose che sono menzogne”, ha incalzato i giornalisti.

      Insomma, la solita fuffa in salsa Tsipras, addolciamo il carcere, anziché il pane raffermo, da dentro la gabbia costringeremo il carceriere a darci del pane di qualità e dell’acqua!
      Io sono sempre più pessimista.
      Anche GOD, mi ha un po’ deluso. Ho letto bene la contestazione a Rodion, e se devo dire che in parte condivido i passi avanti, almeno apparenti, compiuti dagli USA nel rispetto tra persone culturalmente diverse, trovo che Rodion abbia sollevato punti fondamentali (provocazione Russia a parte, del resto lui stesso l’aveva lanciata come provocazione…).
      Dicevo mi ha deluso, perché ha ignorato completamente la questione sociale degli USA, che finisce per diventare anche un problema di integrazione, fenomeno di una gravità inaudita. Quindi, di sicuro, non un modello da prendere da esempio. Per intenderci, è un paese in cui le libertà, anche di essere rispettato, te la devi guadagnare con il denaro… se non hai quello, non hai NIENTE.
      Pochi giorni fa, ho letto di una città degli Stati Uniti molto tecnologica, ma con il boom di clochard.
      Uno stato civile, NON DOVREBBE PERMETTERE che un suo cittadino debba patire la fame senza neanche un tetto dove stare. Tutti quegli elogi agli spot di Barack Obama, sulla libertà religiosa, mi hanno urtato. Non perché sono contro la libertà religiosa, anzi tutt’altro, trovo corretta l’impostazione della costituzione americana… ma ho paura che per il senzatetto, l’unico diritto rimasto, sia quello di imprecare contro un dio. Non mi sembra un qualcosa di cui andare fieri. Un paese che è stato fondato sulle libertà negative (libertà da), ma abbia poco incarnato quelle positive… in cui ormai tutto è intermediato dal denaro, anche i diritti civili. Il denaro compra tutto, dalla presidenza al diritto alla salute, alla serenità, etc. in piena impronta liberista.

      Poi c’è anche il discorso sull’Europa, totalmente ideologizzato e apparentemente privo di realismo e fondamenti macroeconomici, e senza considerare i costi umani, per assecondare “la mobilità dei fattori produttivi”. Stati Uniti d’Europa, e anche se non si faranno, facendoli comunque dovrete imparare il tedesco e smetterla di lavorare in piccole aziende. Le multinazionali con il loro contratto “proposto” vi aspettano.
      Non vedo grandi prospettive, gli Stati Uniti sono “stati uniti” con la forza e la violenza, e forse proprio per questo non avranno mai un vero welfare, troppo estesi. Pazienza?

      • Rosanna Spadini scrive:

        Si vede che frequenti il blog di Bagnai, che ti ha fatto il lavaggio del cervello pur di convincerti a non votare Grillo.
        Se è così, io ti porto la mia percezione della vicenda:

        Il referendum sull’Euro

        L’Italia ha perso la sua sovranità monetaria senza che i cittadini fossero interpellati. Nessuno ci ha spiegato i pro e i contro, i rischi e le opportunità e un eventuale piano B di uscita in caso di fallimento. Hanno espropriato gli italiani della loro moneta trattandoli da sudditi. Per questo motivo è necessario dare loro la parola con un referendum che, come spiegato nell’articolo che segue, è fattibile ed è legittimo. In alto i cuori!
        “È con l’istituto tipico della democrazia diretta – il referendum – che i cittadini italiani, il 18 giugno 1989, sono stati chiamati a pronunciarsi sul potenziamento del ruolo dell’Europa, «affidando allo stesso Parlamento europeo il mandato di redigere un progetto di Costituzione europea da sottoporre direttamente alla ratifica degli organi competenti degli Stati membri della Comunità».
        In altri termini, con la Legge Costituzionale 3 aprile 1989, n. 2, è stato formalmente indetto un referendum popolare di indirizzo, non meramente consultivo, attraverso il quale è stata richiesta la legittimazione popolare per il trasferimento di sovranità dallo Stato italiano all’Unione europea (allora Comunità).
        Ecco dunque che, nel solco già tracciato, potrebbe tranquillamente essere indetto, con legge costituzionale, un nuovo referendum di indirizzo, per sottoporre ai cittadini italiani il seguente quesito: «Ritenete voi che si debba procedere all’uscita dell’Italia dall’utilizzo dell’EURO?».
        La legge costituzionale istitutiva di un referendum di indirizzo ad hoc avrebbe il pregio di neutralizzare i possibili rischi derivanti da un referendum abrogativo ed, in particolare, dalle esplicite esclusioni previste dal vigente articolo 75 Cost.
        In ogni caso, oltre all’aspetto formale, un referendum sulla permanenza del nostro Paese nell’area della moneta unica non farebbe altro che concretizzare il principio cardine del nostro regime democratico, solennemente sancito nel primo articolo della Carta Costituzionale repubblicana, secondo cui «La sovranità appartiene al popolo». Al popolo sovrano, dunque, la parola!”
        M5S Senato

        “L’Europa va ripensata. Noi consideriamo di fare un anno di informazione e poi di indire un referendum per dire sì o no all’Euro e sì o no all’Europa”. Queste le parole di Beppe Grillo a Mirandola.”Sull’Euro e sull’Europa gli inglesi ci insegnano la democrazia. Nessun partito può arrogarsi il diritto di decidere per 60 milioni di persone”.
        Il leader del Movimento 5 Stelle è così tornato a lanciare una proposta già avanzata durante la campagna elettorale: l’abbandono dell’Euro e il ritorno alla Lira.

        Su Europa, intervista a Marco Travaglio comparsa sul “Fatto quotidiano”, 13 giugno 2012:
        Alla domanda “ Referendum anche per uscire dall’Europa?” risponde: “Ma qui c’è una grande mistificazione. io mica ho detto questo: me l’hanno fatto dire per spaventare la gente. Intanto uscire dall’euro non significa uscire dall’Europa: ci sono fior di paesi che stanno in Europa e non hanno l’euro”.

        L’euro, moneta sventurata? Così sostiene Beppe Grillo che arriva ad asserire che il Belpaese avrebbe perso un quinto del Pil dal momento dell’istituzione della moneta unica.

        Anche ieri il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, ospite a Che Tempo Che Fa, ha ribadito il concetto: “Chi vuol stare fuori dall’euro non sa cosa dice”; ”rispondendo” così alle dichiarazioni di Beppe Grillo che in più circostanze ha parlato di un possibile giovamento per l’Italia nell’eventualità dell’abbandono della moneta unica e anche della necessità di un Referendum sul tema.

        Ricordiamo ancora l’intervista di Grillo al quotidiano belga “Le Soir”, durante la quale aveva dichiarato che l’euro è ormai una parola vuota, e che perlopiù significa marco, “o è vittima del dogmatismo di coloro che l’hanno promosso”; aveva poi proposto una moratoria di un anno e una campagna d’informazione ai cittadini, a suo avviso totalmente assente in Europa;

        Infine, più recentemente abbiamo riportato le sue dichiarazioni al quotidiano svizzero TagesAnzeiger; in questa occasione Grillo aveva nuovamente attaccato l’euro, ribadendo la sua proposta di uscita dalla moneta unica e sostenendo, “L’euro non c’è più. In verità c’è solo il marco tedesco. Il nostro problema sono gli immensi debiti dello stato. O lo ristrutturiamo oppure torniamo alla nostro moneta”. Infine aveva proposto un referendum sul modello svizzero per incitare la popolazione a partecipare invece che solo delegare.

        DITE A BAGNAI DI UNIRE I PUNTINI

        • Gianluca scrive:

          1) Accusa ridicola, rivoltabile facilmente: a te il lavaggio del cervello lo ha fatto Grillo? 1-1 e palla al centro (non mi piace argomentare così, ma sono costretto).
          2) Che Grillo dica scempiaggini, basta sentire Grillo, non Bagnai. Fino ad oggi ho letto una sua intervista e visto un suo vide. “Il problema è il debito” (pubblico).
          Mettetevi l’anima in pace.
          Già una volta, in tour, aveva parlato di sovranità monetaria, prima delle elezioni… salvo poi fare un intervista ad ARD (andatevela a cercare), in cui dice che non vuole uscire dall’Euro, che gli sono state messe in bocca cosa che non ha detto(quindi chiunque lo sostiene come anti€ gli mette cose in bocca che non ha detto! attenti!), ma che il problema è il debito pubblico.
          Ovviamente questo dopo le elezioni.
          Ora se fa un altra giravolta, e dopo due giorni dice l’opposto, e poi ancora ancora ancora… mi vien da vomitare e preferisco non seguirlo.
          Bye

        • Gianluca scrive:

          p.s. il referendum è una messinscena, dire che faremo referendum costituzionale, è come dire che forse usciremo dall’euro quando Silvio si iscrive al PD. Direi improbabile, visto che richiederebbe 2/3 del parlamento. Un bel modo per prendere per il…

          • Rosanna Spadini scrive:

            Prima di tutto Grillo non è un economista , ma da uomo di spettacolo mosso da coscienza civica che ha saputo raccogliere per ora il 25 per cento dei consensi elettorali , alle prossime elezioni europee vincerà e supererà il Pd , la sua forza è stata questa , e per uscire dall’ euro ci vogliono i numeri in Parlamento e una coscienza pulita.
            Per quanto ne so la Lega tanto decantata da Bagnai non ha né l’uno né l’altro.
            Per di più il movimento è composto da molti cittadini italiani coscienti , sensibili e determinati e se le vicende economiche dell’Europa non esploderanno da sé, cosa molto probabile, saranno loro ad uscirne.

            • Gianluca scrive:

              So che non è un economista, ma per imparare gli elementi base, se l’ho fatto anch’io, bastava poco… e poteva persino fare 1 colpo di telefono invece nada …e continua a “menarla” con il debito…
              Bagnai non decanta la Lega, si chiede perché gli altri fanno orecchie da mercante ;-)

      • Rodion scrive:

        Credo che i quattro pezzi pubblicati dovrebbero far comprendere come mai NON SIAMO NOI a pensarla come Marietto Draghi: http://www.bis.org/review/r061024a.pdf

        E quando il pensiero su ciò che realmente conta coincide con quello del tuo peggior nemico… bé… George Orwell avrebbe qualche considerazione da fare.

        Grazie.

    5. alessandro albo scrive:

      Grazie, un articolo strepitoso, che lo ho inviato a moltissimi blog del mainstream italiota, tra di essi:
      ” Il blog del bastardo ” – Gad Lerner ( il peggiore di tutti per i miei gusti ),
      ” Il cuore del mondo ” – Marcello Foa, ( abbastanza ottimo per i miei gusti ).

    6. Non condivido all’attacco a God, benché loro medesimi ci hanno definito bambini e, bensì, ci hanno consigliato di divenire adulti. D’altro canto, io mi ritengo in crescita e divenire adulto è segno di rispetto, di impegno, di avere una nuova visione della società che andrò, andremo a cambiare. NOn perdiamoci in diatribe infantili oppure spolverare la propria personale intelligenza lo sperticato ” Il lavarsi il culo” non porta a nulla. Uniamoci in un manifesto e organizziamoci al pari dei Testimoni di Geova; capillare laddove è possibile.
      Come deve essere il nuovo stato, la nuova europa. Come deve essere tutelato il nuovo stato, affinché il potere economico-finanza non degeneri e inneschi un’altra guerra economica, come codesta che, mio malgrado, stiamo vivendo. Lunga vita a noi, tutti.

      • Petronius scrive:

        Eh, sto dicendo proprio questo, di darci da fare noi del blog, ma pare bruci parecchio a qualcuno.
        Perché? E chissà perché…

        Secondo: GOD non ci ha definito bambini ma “asini” che devono essere educati con una dura lezione, che GOD stesso, nelle sue parole scritte, ha deciso di propinarci facendo di tutto per far votare la fiducia al governo Letta.
        Noi siamo asini? Temo che quell’epiteto aggressivo e scomposto venisse fuori per coprire il profodno sentimento di impotenza che attanaglia i fratellini.
        Diciamo inoltre che il GOD ha ripetutamente dimostrato a tutti di essere tanto fanfarone o per incapacità o per paura o perché in realtà se ne frega, molto semplice.
        Hic Rhodus hic salta caro GOD; se adesso i lettori decidono di darsi da fare tu, GOD, ci sei senza riserve o fai finta di impermalirti e finisci per non pronunciarti?

        Poi se sono l’unico insieme a Renato che sta lontanissimo da me si conclude poco, ma certo fare delle ironie su un invito all’impegno comune la dice lunga. Molto lunga.

        Cerchiamo di capire una cosa (alcuni faranno più fatica degli altri ma ci arriveranno anche loro): siamo tutti persone che hanno lavorato quindi non veniamo dalla luna, conosciamo i problemi e le incredibili resistenze che si incontrano nel tentativo di dare una interpretazione della reltà politica diversa dal mainstream e sotto certi aspetti “scomoda”. Non ci troveremmo in questa situazione se non fosse così e molti di noi lo hanno sperimentato in vivo, non si tratta di chiacchiere.

        Come si supera questo problema?

        C’è un solo modo come dimostra in maniera lampante l’evidenza storica degli ultimi anni: occorre una figura di riferimento che potrà essere una persona o una associazione prestigiosa.

        Il M5S non sarebbe mai nato né si sarebbe mai lontanamente affermato al 25% se non ci fosse stato Grillo.
        Forza Italia non poteva arrivare a quei livelli di consenso senza Berlusconi.
        Letta è stato rimpiazzato perché Renzi ha un drive che il pisano poverino nemmeno se lo sogna (Renzi nel dibattito è di una velocità di riflessi da fare spavento; il suo punto debole però è la vanità).

        I cittadini non possono diffondere nuove idee da soli ma hanno bisogno di presentarsi “in nome di” e in qualità di membri di un gruppo altrimenti non gli verrà dato il minimo ascolto.

        Di conseguenza visto che questo blog ha agganci con il GOD che è composto (si suppone) da una middle class colta dotata di una eccellente rete di relazioni; visto che il GOD ha annunciato diverse volte la necessità da parte dei cittadini di un nuovo attivismo e la creazione di una sua associazione; suggerisco di spostare i termini della discussione sul “che fare” piuttosto che sulle analisi più o meno dietrologiche con il GOD che partecipa attivamente alla disamina.

        • Michele scrive:

          Ciao Petronius, rispondo qua per quanto riguarda il m5s Roma,che è molto ben avviato,se lo googoli vedi che esiste un gruppo 5s per ogni municipio romano e per molte località intorno, credo che tu non possa creare un “doppione” ex-novo ma aderire a quelli già esistenti o crearne uno in una località sprovvista. Chiedi qui: http://www.roma5stelle.com
          Qui un loro discorso sull’Europa: https://www.google.it/url?q=http://www.youtube.com/watch%3Fv%3DYjLjbjLi5Wo&sa=U&ei=McRDU6KDHMf8ygOb0oGQAQ&ved=0CEwQtwIwCA&usg=AFQjCNGO0LGh–vAWyeBA3yetuWakrf7fw
          Per quanto riguarda i meet-up sono altra cosa, anche di questi ce ne sono molti romani, credo sia più facile aprire un meet-up perchè non hai l’uso del simbolo. In entrambi i casi comunque si può aprire un gruppo di cittadini con diversa residenza e i soldi da tirar fuori sono davvero pochi, soliti fondi per fotocopie, volantini, striscioni e quant’altro per i banchetti. Più che altro ci si deve mettere del tempo, io provo qua da me a fare un pò di info sull’Euro ai banchetti 5stelle e mi trovo bene anche se è un pò frustrante perchè la partecipazione attiva è bassa (molto alta la passiva, invece). Se vuoi il mio parere sul GOD, ho perso la flebile speranza che avevo quasi subito (andate a vedervi i nomi che proponevano per il Nuovo Centrosinistra nel 2011..ridanno fiducia agli stessi all’infinito finchè non sono del tutto inguardabili..niente di nuovo), credo siano l’altra faccia della medaglia massonica, non possono fare mosse perchè c’è troppa maretta e non sanno come riposizionarsi, ma (come mi pare dicessi tu in un vecchio commento) hanno sicuramente un’infinità di rendite di posizione da mantenere. Il loro è un progressismo a chiazze, quelle del gattopardo.

    7. Caro, ti ringrazio della tua benevolenza nei miei confronti, bensì il mio pensiero sia ” Più siamo e meglio siamo”. Non posso darti torto ma tutti noi, uniti saremo in grado di dare un nuovo viatico. Siamo tutti fratelli, laviamo i panni e uniamoci, con serenità. Ci aspettano arcobaleni favolosi da goderci tutti insieme. Senza il loro insindacabile appoggio siamo deboli. Usiamo la ragione e mettiamoli in condizione di aiutarci.Penso che con la premura, non si ottenga nulla. Ho sentore che prima ci vogliono istruire e, dopodiché, darci appoggio, se lo meritiamo. Abbraccio e lunga vita.

      • Petronius scrive:

        La premura, Riccardo?
        Ma pensi che si stia andando troppo in fretta per caso?
        Vabbè ragazzi vi lascio agli spippettamenti sulle sette di tendenza gnostica valentiniana le quali tramano contro il popolo all’insaputa addirittura dei buoni massoni addormentati.
        Attenti al principe azzurro, massoni addormentati che quello se vi sveglia lo fa perché poi pretende la vostra “gratitudine”.

        Non sono stupidaggini le spiegazioni sulle élites ma adesso non servono a una mazza se non c’è un’impegno programmatico chiaro, ci siamo sì?
        Non ci siamo, lo so.

        Con questo un ciao a tutti e ci risentiamo a fine anno tanto per ridere un po’ sul libro e l’associazione “di imminente uscita”.

    8. Ma cosa è successo, c’è un bailamme incredibile. Il nesso, credo di avere compreso è creare un manifesto politico, iniziare a conferire alle genti italiche e altresì supporto da Gran Oriente Democratico. D’altro canto mi sono perso qualcosa?
      Cari, io non voglio essere di parte oppure frainteso; avessi una Ferrari la darei da pilotare al primo pirla di turno. Secondo Voi, sareste in grado ( Culturalmente e non voglio mancarvi di rispetto ) di gestire in ogni modo possibile un circolo culturale avente il nome di Eleonor Roosevelt. Personalmente, mi vengo i brividi, solo al pensiero di avere le chiavi di accesso. State calmi. Ragioniamo e restiamo sempre uniti. Comunque vada abbiamo dato il meglio di noi stessi. E’ evidente che la Massoneria sta combattendo contro la Massoneria, per farla breve. Certo è che ogni tanto vi penso e m’immagino di essere tutti a cena in un lodevole ristorante e ognuno di noi, inizia ad accelerare coi propri pensieri. Io, immagino che dopo mezz’ora saremmo soli e senza camerieri. Un abbraccio e lunga vita.

    9. Gianluca scrive:

      Qui non facciamo in tempo a liberarci dell’Euro, che i neoliberisti già costruiscono l’atto finale per distruggere OGNI DIRITTO SOCIALE.

      Ho trovato questo articolo, e sono davvero preoccupato, al peggio non c’è fine:
      Se fino ad adesso possiamo solo supporre, per via di oggettivi dati di fatto, che l’Europa è al servizio degli USA, fra non molto tempo, lo si potrà conclamare ufficialmente e con tanto di trattato e ratifica ufficiali, dal nome di TTIP, ovvero Transatlantic Trade and Investment Partnership. Un nome che dice già molto, forse già tutto ed evoca l’abbattimento di ogni barriera commerciale tra le due sponde dell’Atlantico; insomma, i mercati di USA e UE saranno uniti, senza più interposizioni.

      I neo liberisti, spacciano tutto ciò come un qualcosa di profondamente romantico, un avvicinamento tra due grossi mercati, che fondendosi andranno ad occupare, per il momento, il 60% del commercio mondiale; ma nella realtà, tutto è tranne che un qualcosa in cui poter trovare elementi positivi per l’Europa. Levando dogane e barriere tra America ed Europa, ecco che vi sarà il via libera alla definitiva invasione di multinazionali nel vecchio continente; accomunate da un unico mercato, agli occhi del resto del mondo USA ed UE saranno la stessa cosa, la stessa entità, con il moribondo continente europeo inghiottito dal pesce a stelle e strisce.

      Anche perché, in scala più ridotta, noi europei abbiamo già la dimostrazione che libertà nel mercato, vuol dire far vincere il più grande, anzi farlo del tutto stravincere, uccidendo il più piccolo. Grecia, Spagna ed Italia, soccombono, in un mercato unico, alla Germania; le piccole aziende, vengono surclassate dalle multinazionali; gli asset industriali dei paesi in sofferenza, svenduti, con la scusa di un’altra parola romantica, ossia quella di “privatizzazioni”, ad aziende di stati stranieri.

      Se già tutto questo avviene su scala europea, le conseguenze per la moribonda Europa su scala transatlantica sono ben immaginabili. A Bruxelles, al posto della bandiera blu a dodici stelle, potrebbe far bella mostra di se la bandiera bianca di resa; l’Europa, il continente che ha scritto la storia, adesso ammaina i propri vessilli a favore dell’unione con un altro continente, a favore insomma di una fusione che puzza molto di rinuncia. Rinuncia alla propria storia, alla propria economia, alla propria sovranità, parolone che ormai i burocrati di Bruxelles hanno messo all’indice nero dei termini impronunciabili.

      Ma c’è dell’altro. Il TTIP, farà cessare ogni diritto inerente lo stato sociale, farà trionfare quel sistema mondialista in cui si è destinati a lavorare di più ed a guadagnare di meno, in cui in nome del profitto tutto deve essere liquido, flessibile e precario; l’Europa, dalle novità di un trattato transatlantico economico, rischia di subire lo tsunami di un oceano del tutto diverso da quello in cui da secoli è abituata a navigare. Un oceano americano, in cui tutto è delegato alle multinazionali, in cui tutto passa dalla ragione del guadagno ed in cui ogni spesa per il sociale viene vista come un ignobile intromissione dello stato nel mercato; non è bastata, ai fautori del nuovo ordine mondiale, la crisi provocata ad arte nel 2007 per giustificare la progressiva demolizione del welfare state. Adesso si osa anche di più: si vuole introdurre un trattato palesemente scritto da burocrati ed affaristi e non da parlamentari e politici; tutto questo comporta anche un’altra simbolica aberrante novità.

      La fine del ruolo dello Stato, relegato ai margini dell’attività di decisione; come, del resto, lo è già da almeno due decenni, ma adesso saranno le carte a decretarlo e non più la visione di chi non si è arreso alla miopia indotta che non ha fatto vedere ai popoli gli sconvolgenti disegni che adesso si stanno mettendo in pratica. A livello di tempistica di realizzazione del progetto del TTIP, si parla di metterlo in atto già nei prossimi cinque anni: non si vuole perdere tempo, del resto USA e UE sono le due malate del contesto internazionale, tanto da far temere loro una repentina avanzata del blocco euroasiatico formato da Russia e Cina, i cui scambi sono destinati ad aumentare dopo le sanzioni imposte dalla NATO a Mosca a seguito della recente crisi in Crimea.

      La speranza, potrà essere riposta soltanto in un repentino risveglio dei popoli europei; non basterà forse essere solo euroscettici, bisognerà iniziare a ragionare anche in chiave “atlantoscettica” o, più semplicemente, forse questi due termini potranno essere sostanzialmente dei sinonimi

      http://www.lintellettualedissidente.it/ttip-il-trattato-che-segnera-la-resa-delleuropa/

      • Rodion scrive:

        Ma che dici mai! Su! Solita propaganda marxista filorussa e filocinese… il TTIP ti darà la LIBERTA’ e potrai diventare anche tu amerikano! Sveglia!

        Basta essere poliglotti, studiare Latino, avere una “cucina colta”, genuina… razza di provincialotti italioti!… una sola lingua per tutti: l’inglese. Chi ha il grano può anche studiare, ma esclusivamente materie tecniche.

        Freghiamocene di politica, di cultura… basta avere delle GRANDI razioni di cibo OGM e poterle ingurgitare durante il Super Bowl.

        Ma non sai che è il meglio che c’é in circolazione? I norvegesi, pensa, ci scappano anche a nuoto!

        Troverai tutto quello che hai sempre sognato: UN SACCO DI F0TTUT1SS1M1 DIRITTI COSMETICI senza un beata fava di diritti sociali.

        Il sogno di Hayek e del Washington Consensus.

        Quando non ci sarà più bisogno neanche di quelli, mie care batterie umane, George Orwell potrà verificare se il compimento del progetto hayekiano, come recensito dall’insuperabile, avrà un risultato distopico PEGGIORE di quello marxiano.

    Commenta a Rodion


    "nella mia vita ho conosciuto farabutti che non erano moralisti ma raramente dei moralisti che non erano farabutti." (Indro Montanelli)


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    • Chi è il moralista

      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

    • Cos’è il moralista

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