Esistono dei momenti storici nei quali la moderazione, l’accondiscendenza e la ragionevolezza divengono colpe e non pregi. Questo è uno di quelli. Assistere compìti al massacro dei greci in attesa che arrivi il nostro turno non è una buona idea. L’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini disse: “Quando un governo non fa ciò che vuole il popolo va cacciato anche con mazze e pietre”. E quando un governo lavora con il chiaro intento di uccidere il maggior numero possibile di cittadini cosa si fa? Storditi da media complici e compiacenti non capiamo più quello che sta accadendo. La mancanza di consapevolezza impedisce il formarsi di una nuova Resistenza, consentendo ai torturatori al potere di proseguire indisturbati lungo il sentiero di lutti e violenze per tempo predisposto. Come fa una minoranza di negrieri a tenere sotto scacco la stragrande maggioranza? Fomentando divisioni fittizie, individuando bersagli di comodo e, all’occorrenza, silenziando minacciosamente il dissenso. Non c’è più tempo da perdere. Tutti gli sfruttati d’Europa devono al più presto fare massa critica contro i neonazisti tecnocratici capitanati dal Maestro Venerabile Mario Draghi. Nessuno può reagire ad un sopruso se non sa di averlo effettivamente subito. Per questo i media tendono a colpevolizzare il debito pubblico, le passate generazioni e le vecchie classi politiche. Si tratta di un gioco sporco che serve soltanto a velare le condotte perverse perpetrate da uomini e donne ora al potere. La vostra miseria di oggi non è figlia di errori passati ma di una volontà attuale. Una volta compreso questo primo fondamentale aspetto, non resta che individuare le categorie alle quali rivolgersi. A differenza che nell’Ottocento, quando lo scontro si articolava intorno alla dicotomia capitale-lavoro, oggi le contrapposizioni sostanziali sono di fatto più sfumate e opache. Nel mirino dei tecno-nazisti ci sono tanto i lavoratori ricattati e sottopagati, quanto i piccoli imprenditori strozzati dalle tasse e dall’avidità dei governi. Il nostro appello è quindi necessariamente interclassista, chiamando cioè a raccolta tutte le diverse categorie vittime di un sistema criminale che non privilegia nessuno se non i soliti assassini in doppio petto abbarbicati nelle rispettive cabine di comando. Il perbenismo, il politicamente corretto, i toni bassi, la responsabilità e altre simili amenità costituiscono l’anestetico buono per addormentare il paziente da sezionare. L’indignazione, la denuncia accorata, il rifiuto dell’ingiustizia e l’empatia per le vittime sono invece ingredienti indispensabili per predisporre una efficace risposta. In paradiso non c’è posto né per i tiepidi, né per gli ignavi. E se non fosse stato per l’ardimentoso coraggio di chi nel passato trovò la forza di sfidare a viso aperto la brutalità dei regimi, il popolo non avrebbe mai conosciuto né libertà, né benessere, né diritti. Non furono i moderati a far trionfare la Rivoluzione francese. Gli uomini ebbri di passione e sentimento fanno la Storia. Gli altri vivacchiano in attesa di capire da quale parte convenga buttarsi. Certo, l’impeto e il culto dell’ideale spesso tracimano, rischiando di travolgere nello stesso torrente di rabbia il giusto e l’ingiusto, il nobile quanto l’ignobile. E’ un rischio che va comunque corso. Non si può accettare un infame presente nella paura che gli eventi possano in prospettiva prendere una piega pericolosa e imprevista. La Rivoluzione francese ci ha indicato la strada dell’uguaglianza, ma a che prezzo? Quello del terrore. Nell’insieme ne è valsa la pena? Certamente sì. Perché come fa dire Victor Hugo al membro della Convenzione G. in uno dei passaggi più suggestivi de I Miserabili “Il diritto ha la sua collera signor Vescovo, e la collera del diritto è un elemento di progresso. Si dica quel che si vuole, la Rivoluzione Francese è il più potente passo del genere umano dopo l’avvento di Cristo. Incompiuto fin che volete, ma sublime. Ha risolto tutte le incognite sociali. Ha addolcito gli animi, ha calmato, pacificato, rischiarato: ha fatto correre sulla terra onde di civiltà. E’ stata buona. La Rivoluzione Francese è la consacrazione dell’umanità”. (clicca per leggere).
Francesco Maria Toscano
9/04/2014
E’ un periodo tragico davvero. Lo è soprattutto nel vedere tante persone, che ormai non si lamentano più, sono rassegnate. A volte mi chiedo se in Italia la moltitudine abbia mai raggiunto la dignità di Cittadini o sia rimasta con il dna del servo, al limite dell’opportunismo che baratta la propria Libertà di essere umano per qualche vantaggio economico/sociale. Tragico sentire ancora persone che non andranno a votare …. perché non sanno chi votare. Oggi c’è il Movimento 5 Stelle per rompere gli schemi. Esiste forse una qualche forza Parlamentare non complice dell’attuale azione criminale ? Gli intellettuali arroccati nelle loro torri è da tanto che non parlano alla gente …. il popolino. E questo popolino l’unica cosa che sarà in grado di fare sarà di scoprirsi Partigiano il 25 Aprile. Ma ho speranza che questa volta ci siano molti più Cittadini ed uomini/donne libere per cambiare la situazione. Né sono sicuro
Beppe Grillo ci ha fatto due cosi così col debito pubblico. Un chiaro sintomo, direi, come si evince da codesto -al solito ottimo articolo-,di come la pensi Grillo.
Un ultra-liberista proEuro fatto e rifinito.
Se proprio proprio devo recarmi alle urne per segnalare (nei limiti del possibile) un segno di richiesta di discontinuità voto Lega Nord (almeno sull’ Euro è chiaro)
Col rischio di non passare la soglia di sbarramento e con tutta il suo cerchio d’oro, di diamanti e di fanghiglia.
Vorrà dire che vinceremo anche per voi e usciremo dall’euro anche per voi !!
Non credo che sarà una rivolta di popolo a liberarci da questa tragedia, in Italia non c’è mai stata una rivoluzione e mai ci sarà, e anche il 25 Aprile è arrivato dopo anni di una guerra tremenda, così come la Resistenza è nata dalla necessità della storia, improvvisa, impreparata, emersa dalla presa di coscienza da parte di molti di dover scegliere da che parte stare. Per di più oggi il nemico è invisibile, oscuro, impercettibile, molti non si sono ancora accorti di nulla e se glielo dici non ci credono.
Se scoppiassero delle violenze di piazza (e ci saranno) verranno immediatamente strumentalizzate dal potere, soffocate con la forza e presentate come rivolte indegne, indirizzate ingiustamente verso le istituzioni che stanno operando per il meglio e per salvare l’Italia dalla bancarotta.
L’unica possibilità di salvezza è che la moneta salti, anche se prossimamente il rettiliano Draghi, proveniente dalla terra di mezzo, ha intenzione di iniettare qualche trilioncino nelle arterie bancarie dell’Eurozona. Che la forza sia con noi …
“Osserva il gregge che pascola davanti a te: non sa che cosa sia ieri, che cosa sia oggi: salta intorno, mangia, digerisce, salta di nuovo. È così dal mattino alla sera e giorno dopo giorno, legato brevemente con il suo piacere ed il suo dispiacere, attaccato cioè al piolo dell’attimo e perciò né triste né annoiato… L’uomo chiese una volta all’animale: “Perché mi guardi soltanto senza parlarmi della felicità?” L’animale voleva rispondere e dice: “Ciò avviene perché dimentico subito quello che volevo dire” – ma dimenticò subito anche questa risposta e tacque: così l’uomo se ne meravigliò. Ma egli si meravigliò anche di se stesso, di non poter imparare a dimenticare e di essere sempre accanto al passato: per quanto lontano egli vada e per quanto velocemente, la catena lo accompagna. È un prodigio: l’attimo, in un lampo è presente, in un lampo è passato, prima un niente, dopo un niente, ma tuttavia torna come fantasma e turba la pace di un istante successivo. Continuamente si stacca un foglio dal rotolo del tempo, cade, vola via – e improvvisamente rivola indietro, in grembo all’uomo. Allora l’uomo dice “Mi ricordo”.
Friedrich Nietzsche da Considerazioni inattuali.
Victor Hugo è un mito. dalla francia potrebbe venire nuovamente la salvezza dei popoli ma paradossalmente questa volta da una Vandeana come la Lepen. parte sempre tutto da oltralpe, una volta con lo spiritio della rivoluzione parigina del 1789 e questa volta con lo spirito vandeano del 2014. paradossi della Storia
Bellissimo pezzo.
Appunto solo un paio di riflessioni:
1 – “l’interclassismo” è un problema di quel residuo storico mal digerito degli attuali marxisti: ciò non toglie che il “conflitto di classe” sia rimasto invariato.
Un keynesiano sa che il conflitto reditributivo trova il suo nodo fondamentale tra capitale finanziario e capitale “produttivo”, di cui il lavoro è complementare.
2 – nessuno si muove perché nessuno ha capito nulla: spesso neanche i più “illuminati”.
Scendere in piazza adesso serve solo a farsi spaccare la testa come in Spagna, Grecia e Portogallo.
Di Roberspierre se ne trovano sempre e sono quelli che, però, seminano il “terrore” per il dopo: non mi pare che le “rivolte di piazza” abbiano portato ad un granché, dalla Tunisia all’Ucraina.
Ad ora c’è il deficit più grave rispetto al ’700: mancano degli intellettuali passionari.
Nei sistemi umani la passione è nulla senza l’intelletto e viceversa.
Non aspettiamoci neanche un intervento americano, sono i principali finaziatori di questo mostro UE (come già nel secolo passato): ma anche qui c’è una differenza, di Roosvelt non se ne vedono. Peggio, c’un mostro che si chiama TTIP che viene per porre la parola “fine” a secoli di lotte europee per i diritti sociali.
Chi conta deve dire la verità, ma non lo sta facendo.
Sono d’accordo. Per una serie di fattori, tra cui gli effetti prolungati della narcosi consumistica, non siamo ancora in grado di fare la rivoluzione. Sarebbe auspicabile, giacchè i nostri aguzzini non toglieranno il disturbo se non saranno costretti dagli eventi. Non esistono liberatori, ma popoli che si liberano. Quando ciò accadrà, non è dato sapere. Intanto domani la Merkel sarà ad Atene. Città già blindatissima ovviamente.
Lanciare le pietre? Proprio non riuscirei a farlo. Meglio a questo punto il voto al M5S, potrebbe avere la stessa funzione destabilizzante.
Giampaolo, la riflessione di Pertini non va intesa in senso letterale ma metaforico. Invita molto semplicemente a non riconoscere legittimità ad un governo espressione di interessi privati, occulti e meschini. Insegnando al popolo a sentirsi per davvero sovrano.
Devo dire che mi demoralizza il fatto che, persino tra i lettori del Moralista, e nonostante gli sforzi di quest’ultimo di offrire punti di vista profondi e sfaccettati, si fa della questione monetaria un totem.
Tu sei pro€-> al rogo tu sei anti€-> bravo ti voto anche se sei una merda
Non ci si rende conto che in questo modo si segue perfettamente il copione scritto dal mainstrem utile ad ammaliare le menti.
La questione è posta, a mio avviso, in maniera giusta e semplice da DRP (vado a memoria) “Un presidente del consiglio degno di questo nome fa il giro delle cancellerie Europee e pone due alternative: o si ridiscutono tutti i vincoli omicidi, oppure l’Italia li riterrà, unilateralmente, decaduti.”
Il toro lo si prende per le corna, e il serpente dalla testa.
Come ebbe a dire il Moralista, l’€ è solo un arma. Ma non è la pistola il pericolo, bensì chi la impugna. Quindi l’€ non è assolutamente né la testa del serpente, né le corna del toro. Prima reindirizzerete i vostri sforzi intellettuali in altre direzioni e meglio sarà per tutti
Credo che anche tu non colga il problema delle critiche alla moneta unica e lo stesso temo che abbiano fatto Toscano e GOD accettando troppo facilmente la MMT.
Non è sufficiente prendere il controllo della BCE e “stampiamo moneta” perchè le economie europee sono strutturalmente diverse quindi l’euro sarà per moolto tempo “la moneta di trilussa” perchè qualunque intervento faccia una banca centrale non potrà essa omogeneizzare le economie (a maggior ragione dquesto diventa difficile in un area vasta).
Al momento per ovviare alle differenze non resta che fare quello che ordina la troika e cioè “atomizzare” i rapporti e le strutture sociali al numero non superiore ad IO perchè solo con l’alta mobilità dei fattori produttivi si riesce a rendere sostenibile questo mostro.
Quindi le persone devono spostarsi con un click, dall’alpi alle piramidi dal manzanarre al reno…
Lo “stampare moneta” ha senso se finalizzato a poderosi piani di investimento nelle aree dell’europa ad elevato tasso di disoccupazione.
Che tali investimenti avvengano in euro, lire, fiorini o bitcoin credo sia del tutto indifferente;
La moneta Europea non costituisce in sè un ostacolo all’attuazione di tali piani.
Gli ostacoli sono rappresentati dai governanti burattini (perchè dovrebbero smettere di essere tali col ritorno alla moneta nazionale?) e dai ben noti (grazie a GOD & friends) burattinai, ai loro paradigmi diffusi e le loro mistificazioni messe in atto da parte della cupola mediatica asservita.
Il dibattito intorno all’euro (mi riferisco soprattutto a ciò che mi capita di leggere fuori da questo blog) si fa sempre più stucchevole, ed ho ragione di pensare che di fronte a questo, i sorrisi luciferini dei vari Draghi & co. non possa fare a meno di allargarsi oscenamente
glielo spieghi te ai crucchi che per attuare il tuo piano (e in scala iper-ridotta) devono cacciare fuori per n anni almeno l’ 8% del loro pil all’ anno destinazione Grecia, Calabria, ecc. via trasferimenti fiscali.
per via democratica NON è assolutamente possibile, anzi, immaginabile. SVEGLIA!
Concordo comunque che purtroppo ci dividiamo anche qui in quasi tifosi perchè in fin dei conti siamo schegge che vagano nel web cercando bussole ed ognuno tende a preferire la sua.
Noi se non sono pazzi non li prendiamo…
Già… che volevo dire… ?!?!
Chi è per la sovranità popolare, per la costituzione, per la civiltà, NON puo’ essere favorevole all’ euro. E’ una precondizione proprio.
Un presidente del consiglio che non va a inginocchiarsi dalla Kulona puo’ (E NON PUO’ ESSERE ALTRO) che il presidente del consiglio di un paese non assoggettato al giogo dell’ euro. Chi ti racconta di “sbattiamo i pugni”, “ridiscutiamo”, “ritrattiamo” VUOLE SOLO PRENDERE TEMPO per contnuare la spoliazione criminale dei popoli INSITA NELL’ EURO.
Dire di ritrattare, sbattere i pugni ecc è un conto.
Farlo sul serio è tutto un altro paio di maniche.
Quest’ultima strategia sarebbe inutile? Forse. Non possiamo dirlo, dato che nessuno si sogna di metterla in atto, e quindi fin’ora non ci è dato apprezzarne gli effetti.
Comunque… Forza Toscano!
Continua a deliziarci con le tue riflessioni e ad accettare i nostri sfoghi; sei diventato il parafulmine di tanti pazzerelli come me.:D