Molto spesso sulle pagine di questo blog è capitato di leggere commenti intrisi di malinconia e senso di inutilità. “Cosa può fare il singolo cittadino”, questo il ritornello più gettonato, “di fronte all’imperversare di forze oligarchiche e neoaristocratiche capaci di deturpare il volto del Vecchio Continente? Se le forze politiche sono trasversalmente etero-dirette dalle stesse occulte camere di compensazione; se i media mainstream veicolano senza sosta una immagine della realtà manipolata e farsesca; se il cittadino medio è evidentemente sprovvisto di strumenti ermeneutici utili per demistificare le troppe menzogne dolosamente messe in circolo, al fondo, cosa resta? Resta un senso di vuoto, di impotenza e di rassegnazione. Gli uomini più eterei e sensibili sono spesso preda di siffatti demoni, abilissimi nel comparire improvvisamente, molesti e insistenti come cattivi pensieri. Non bisogna mai lasciarsi sopraffare, trasferendo su un piano vittimistico ansie e paure connaturate alla vita dell’uomo in quanto tale. Di tutti gli uomini: tanto di quelli che appaiono vincenti e baciati dal dio Apollo, quanto di coloro i quali portano sul viso i segni della fatica e della sconfitta. Perché dico questo? Perché, paradossalmente, sono ora attraversato da una girandola di emozioni, tra di loro contrastanti, che rischiano in prospettiva di paralizzare sul più bello la missione divulgativa che da anni mi sono auto-imposto, col rischio forse di imboccare la via sterile di una contemplazione infruttuosa e fine a se stessa. Voglio respingere questa malsana tentazione con tutte le mie forze. E per farlo il modo migliore è ripartire, con rinnovato slancio, dal punto in cui ci eravamo lasciati. I più assidui lettori del blog avranno notato segnali di stanchezza. Non a caso ultimamente ho scritto di meno, lasciando pure che trascorressero alcuni giorni senza offrire ai miei lettori nuovi spunti di riflessione e di approfondimento. “Che senso ha”, potrebbero obiettare a ragioni in molti, “rallentare proprio nel momento in cui molte delle cose che abbiamo costruito, con pazienza e per anni, stanno finalmente per trovare pieno compimento?” Dopo avere seminato in solitudine per mesi e mesi, armati soltanto di buona volontà e fiducia verso il prossimo, è possibile frenare proprio nell’ora del raccolto? Proprio ora cioè che la tanto sospirata associazione Eleanor Roosevelt, baluardo globale di civiltà e di progresso, vede finalmente la luce? (clicca per leggere). Assolutamente no. Questo è semmai il momento di moltiplicare gli sforzi, di diffondere forza, coraggio ed entusiasmo. Tutti i cittadini che intendono fattivamente contribuire alla ricostruzione di una Italia e di una Europa devastate dall’opera malefica di una tecnocrazia miope e antidemocratica, possono adesso concretamente farlo. Gli alibi sono finiti. Basta infatti chiedere di aderire all’associazione Eleanor Roosevelt per abbandonare d’incanto la spiacevole condizione di spettatori sgomenti, increduli, rabbiosi o passivi, tutt’ora costretti a contemplare il progressivo e apparentemente inarrestabile svuotamento della civiltà occidentale. Forse Il Moralista ha per attimo subito la tentazione di sentirsi crisalide, destinata quindi a scomparire di fronte alla nascita della tanto attesa farfalla. Ma, a pensarci bene, credo si tratti di una suggestione sbagliata. Il Moralista continuerà a vivere fianco a fianco all’associazione E. Roosevelt, mantenendo il profilo libero, franco e leale di sempre. Orgoglioso della qualità e della passione profusa in questi anni dai numerosissimi lettori del blog, forte del rispetto e della stima che quotidianamente mi mostrate, andrò avanti moltiplicando l’impegno e gli sforzi in ogni direzione. D’altronde, l’avvio di una pratica stagione organizzativa all’interno dell’Associazione non rende affatto superflua la permanenza in rete de il blog de Il Moralista, agorà virtuale e socratica che coltiva l’ambizione di rivolgersi a tutti. La metafora della crisalide non ha senso. E’ tempo semmai di volare assieme.
Francesco Maria Toscano
10/07/2014
[…] Source: LA NASCITA DELL’ASSOCIAZIONE ELEANOR ROOSEVELT SEGNA L’AVVIO DI UNA NUOVA STAGIONE DI IMPEGNO PO… […]
Caro Francesco e cari/e sostenitori di siffatta fatica, io immagino.
Immagino di osservare i vessilli al vento.
Immagino ,l’emozione di apporre la spilla al bavero della giacca.
Immagino il primo manifesto che appenderò, il volantinaggio.
Immagino la prima stretta di mano di un ragazzo che mi da fiducia.
Immagino conferire gli ideali del socialismo liberale.
Immagino quando alla tenera età ascoltavo, seduto sulle ginocchia di mio nonno, lezioni di socialismo.
Immagino le battaglie sindacali di mia madre per la dignità dei lavoratori e altresì del lavoro.
Immagino! Di tutto e di più!
Caro Francesco,
hai imbroccato la traiettoria giusta: i tuoi pezzi mantengono comunque una frequenza di uscita di tutto rispetto, ci sei mancato un pò di più solamente negli ultimissimi giorni (per ovvie ragioni), ma niente di che
.
Come ti dissi, hai superato già da tempo, ormai, una fase in cui la monotonia era in agguato, sebbene scrivessi con frequenza elevatissima, firnendoci prospettive più ampie o, al contrario, più dettagliate.
Quindi non ti crucciare, se dovrai lesinare maggiormente la tastiera del Moralista, perchè siamo sicuri che, cresciuto grazie al nuovo impegno di cui ti fai carico, la qualità andrà a migliorare ancora.
Di questa iniziativa ne penso tutto il bene possibile, la speranza che si possa fare argine a questa deriva e’ grande ma, come diceva Francis Bacone “La speranza e’ un’ottima colazione ma una pessima cena”. Da sessantottino, con valori non contaminati, e con la desertificazione politica che avanza…coraggio e proviamoci.
Caro “Il Moralista” continua nella tua preziosa opera di ricettacolo pluralista. Vera ricchezza ed espressione di democrazia vissuta e non di apparenza.